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Allegato A
Seduta n. 208 del 20/9/2007
...
(Sezione 3 - Vicenda relativa al regime carcerario e alla rimessione in libertà di Massimo Sparti)
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
in trasmissioni televisive di approfondimento come La storia siamo noi (Rai educational) di Giovanni Minoli e Terra (Tg5) di Toni Capuozzo e Sandro Provvisionato, nonché in inchieste giornalistiche di periodici come Area (giugno 2007), tutte dedicate alla vicenda della strage di Bologna, ampio risalto è stato dato a Massimo Sparti e al suo ruolo nel contesto delle indagini che hanno portato alla condanna definitiva nei confronti degli ex Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, così come da sentenza definitiva della Corte di cassazione (Sezioni unite) del 23 novembre 1995;
Massimo Sparti è stato arrestato il 9 aprile 1981 e associato al carcere di Orvieto;
Massimo Sparti è stato uno dei principali testi d'accusa, nei vari gradi di giudizio, del processo per l'attentato alla stazione ferroviaria di Bologna del 2 agosto 1980;
Massimo Sparti, in data 23 agosto 1981, è stato trasferito dal carcere di Orvieto al centro clinico penitenziario di Pisa «Don Bosco» per un grave deperimento organico;
Massimo Sparti, dopo una serie di visite e accertamenti clinici, è stato dimesso dal centro clinico di Pisa e ricondotto nel carcere di Orvieto il 17 settembre 1981;
in data 7 dicembre 1981, Massimo Sparti è stato nuovamente ricoverato al centro clinico di Pisa, sempre con diagnosi di grave deperimento fisico;
in data 21 dicembre 1981 Sparti venne sottoposto ad una radiografia del tubo digerente con esito negativo;
in data 29 gennaio 1982 venne rimosso dall'incarico il direttore sanitario del centro clinico di Pisa, dottor Francesco Ceraudo, il quale aveva sovrinteso a tutti gli accertamenti clinici ai quali venne sottoposto il paziente-detenuto Sparti, e tali accertamenti non avevano evidenziato alcuna grave patologia;
in data 29 gennaio 1982 il dottor Cerando venne sostituito dal dottor Fabrizio Biagini;
in data 12 febbraio 1982 Sparti venne sottoposto ad una ecografia addominale, sempre con esito negativo;
in data 12 febbraio 1982 Sparti venne sottoposto ad una tac all'addome, eseguita presso il centro clinico diretto dal radiologo professor Michelassi di Pisa, all'epoca convenzionato con il centro clinico penitenziario, con diagnosi di: neoplasia (tumore maligno) alla testa del pancreas allo stato terminale con metastasi;
sulla tac, così come mostrata nel corso della puntata de La storia siamo noi di Minoli, attribuita a Massimo Sparti figurava, invece, il nome di «Massimo Forti»;
in data 23 febbraio 1982 il nuovo direttore sanitario del centro clinico di Pisa, dottor Biagini, firmava (previo visto del direttore del carcere di Pisa, Umberto Forte) il provvedimento di dimissioni di Sparti, con diagnosi «carcinoma gastrico», e rimesso in libertà per incompatibilità con il regime carcerario;
a seguito di tale diagnosi e del citato provvedimento di dimissioni, Sparti rifiutò qualsiasi tipo di terapia, in particolare quella chirurgica;
in data 6 marzo 1982 Sparti venne ricoverato all'ospedale San Camillo di Roma;
in data 30 marzo 1982 Sparti venne sottoposto ad intervento chirurgico. La cartella clinica di Sparti venne distrutta in un incendio che ha colpito - in data 20 settembre 1991 - i locali dell'archivio della divisione di chirurgia Morgagni dell'ospedale San Camillo, dove erano conservati gli archivi clinici relativi agli anni 1950-1985;
da una scheda recuperata dai carabinieri dei Ros presso la direzione dell'ospedale San Camillo, si veniva a sapere che l'intervento chirurgico di Sparti non fu effettuato per il tumore diagnosticato al pancreas: «Laparotomia mediante il sito ombelicale. Negativa l'esplorazione dello stomaco; si attesta solamente presenza di numerose glandole aumentate di volume, in corrispondenza della piccola curva e preaortiche. Si prelevava una ghiandola per esame istologico. Chiusura piani, cute in (sede)»;
in data 6 aprile 1982 Sparti veniva dimesso dal nosocomio romano -:
quando Massimo Sparti abbia ottenuto la libertà;
con quale provvedimento Sparti venne rimesso in libertà;
quale ufficio giudiziario abbia emesso tale provvedimento e sulla base di quale specifica motivazione;
dal giorno delle sue dimissioni dall'ospedale San Camillo di Roma (6 aprile 1982) al giorno del suo decesso avvenuto a Grottaferrata, in provincia di Roma (17 febbraio 2002), di quali provvedimenti sia stato destinatario Massimo Sparti, tenuto conto anche delle varie condanne a suo carico, a far data dal giorno del suo arresto, avvenuto a Roma il 9 aprile 1981;
quali uffici giudiziari abbiano, nel tempo, provveduto ad emettere eventuali provvedimenti di incompatibilità di Sparti con il regime carcerario, per gravi motivi di salute.
(2-00695)
«Meloni, Gamba, Saglia, Rampelli, Migliori, La Russa, Alberto Giorgetti, Pedrizzi, Gianfranco Fini, Frassinetti, Bocchino, Lo Presti, Angela Napoli, Alemanno, Lisi, Rositani, Patarino, Ciccioli, Bono, Proietti Cosimi, Bellotti, Moffa, Urso, Contento, Menia, Giorgio Conte, Filipponio Tatarella, Airaghi, Porcu, Germontani, Craxi, Tremaglia, Armani, Ronchi, Castellani, Raisi».