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Allegato A
Seduta n. 217 del 4/10/2007
...
(Sezione 7 - Compatibilità ambientale di un progetto dell'Eni per la costruzione di un impianto in territorio di Ortona-Chieti)
G)
I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dello sviluppo economico, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:
l'Eni spa divisione Ep ha richiesto di costruire in territorio di Ortona, in provincia di Chieti, contrada Feudo, un impianto per il trattamento di idrocarburi liquidi e gassosi - centro oli, alimentato da diversi pozzi petroliferi che si spingono fino alle falde del Parco nazionale della Maiella, di cui tre aperti (Miglianico1, Miglianico2, Granciaro), di modesta capacità produttiva stimata in 7000 barili al giorno, ed altri in via di perforazione;
la centrale idrocarburi è prevista in prossimità di luoghi densamente abitati, nel cuore di una zona vitivinicola doc, su 12 ettari di terreni a vigneto, in posizione panoramica ed a 500 metri in linea d'aria dal mare e dal lido Riccio e sarà collegata ai pozzi da una rete di condotte ed al porto di Ortana con un oleodotto di 6 chilometri;
il consiglio regionale d'Abruzzo, con risoluzione del 25 settembre 2007, approvata all'unanimità dei presenti, ha rilevato:
a) irregolarità nel procedimento seguito (articolo 5 decreto del Presidente della Repubblica n. 447 del 1998);
b) violazioni di legge (in particolare: della legge regionale n. 18/198, titolo VII, articolo 68, che tutela le colture agricole intensive, nonché dell'articolo 80 della stessa legge, oltre al piano paesistico regionale, per via delle infrastrutture di trasporto del greggio);
c) difetto di legittimazione del comune di Ortona, allo stato degli atti, per incompetenza;
d) incompatibilità del distretto minerario con il piano di sviluppo rurale e con la vocazione vitivinicola del comprensorio;
e) mancata presentazione, da parte dell'Eni di un piano industriale organico e completo per Ortona e per l'Abruzzo;
gli inconvenienti, dell'insediamento e delle attività estrattive dell'Eni per le popolazioni residenti, per l'economia dei luoghi, per la salute pubblica, gli effetti collaterali sul marketing territoriale dell'Abruzzo - regione dei parchi per volontà del Parlamento e dell'Abruzzo -, i danni per il turismo, per l'agricoltura di qualità, per il mercato immobiliare - che si è arrestato al solo annuncio della costruzione della centrale per il trattamento di idrocarburi - sono incalcolabili e sono oggetto di forti tensioni sociali e di mobilitazioni popolari;
l'ultima manifestazione, svoltasi domenica 23 settembre 2007, di cinque ore, ad Ortona ha visto la partecipazione di migliaia di dimostranti e di centinaia di trattori agricoli -:
se e come il Governo intenda intervenire nei confronti dell'Eni, società partecipata
dallo Stato, affinché l'azienda renda note ai soggetti istituzionali coinvolti, inclusi tutor di interessi diffusi, tutte le iniziative attivate in Abruzzo ed ad Ortona, con particolare riferimento alla realizzazione del centro oli (ivi compresi appalti, concessioni, conferimenti, istanze) in modo specifico dall'11 settembre 2001, data di un protocollo d'intenti siglato presso il ministero delle attività produttive, nonché la relativa documentazione disponibile e sospenda ogni attività in merito al centro oli di Ortona, noto come «progetto Miglianico», ed alle attività minerarie ed estrattive in Abruzzo;
quali iniziative intendano assumere i Ministri interpellati, secondo le rispettive competenze, in relazione ai rilievi riassunti nella risoluzione approvata dal consiglio regionale della regione Abruzzo, ricordata in premessa;
se sia stata presentata la carta dei rischi, degli inconvenienti e degli incidenti in impianti ed attività analoghe come già è stato fatto per analoghi impianti in esercizio in altre parti d'Italia (come, ad esempio, il centro oli di Viaggiano in Val d'Agri, Basilicata);
se non ritengano, inoltre, di intervenire innovando le strategie di sviluppo e, in particolare, i contenuti delle intese Stato-regione Abruzzo, ad esempio promuovendo la formulazione di accordi di programma tra lo Stato, l'Eni, la regione e gli enti locali, in materia di energie pulite e di energie rinnovabili;
se e come intendano assicurare il rispetto delle disposizioni sulle aree protette per quanto riguarda l'Abruzzo, regione d'Italia a più alto tasso di tutela ambientale naturalistica, nella quale sono localizzati tre parchi nazionali, un parco regionale, oasi e riserve naturali, costituenti il 30 per cento dell'intero territorio regionale;
se intendano promuovere la procedura di valutazione d'impatto ambientale nazionale in merito alla compatibilità ambientale del progetto del centro oli dell'Eni;
se siano stati valutati gli effetti della trasformazione in atto del porto di Ortona in porto petrolifero, con riguardo, in particolare, a rischi di inquinamento marino, nonché la compatibilità di tale intervento con il sistema portuale abruzzese;
se e come intendano accertare che il piano industriale dell'Eni per Ortona e per l'Abruzzo sia congruo rispetto al politiche energetiche e le misure governative di sostegno alle fonti alternative al petrolio;
se e come intendano intervenire sul problema centro oli dell'Eni di Ortona per evitare danni irreparabili all'economia agricola ed alle attività vitivinicole doc, con particolare riguardo al mercato internazionale dei vini abruzzesi, e per non pregiudicare la percezione dei fondi erogati dall'Unione europea per le attività agricole.
(2-00763)
«Costantini, Acerbo, Buontempo, Donadi».