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Allegato A
Seduta n. 217 del 4/10/2007
(Sezione 16 - Delibera della giunta del comune di Reggio Emilia relativa alla sostituzione di un campo nomadi con alcune micro-aree nell'ambito di programmi finanziati dal Ministero dell'interno)
R)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il 20 giugno 2007 la giunta comunale di Reggio Emilia ha approvato la delibera n. 167, recante «Approvazione di un progetto da presentare alla prefettura per l'accesso ai contributi di cui alla gestione 2007 della riserva fondo lire Unrra, nell'ambito degli interventi finalizzati alla realizzazione di attività di sostegno a favore di persone in stato di indigenza e delle fasce sociali più deboli, ivi compresi stranieri e nomadi (Programma Prioritario 2)»;
la circolare del 26 marzo 2007, divulgata del dipartimento ministeriale competente, disciplina le modalità e i requisiti di accesso ai finanziamenti per questi progetti ed è chiarissima:
a) i programmi devono essere ben articolati ed ampiamente descritti nei contenuti, nei costi e negli obiettivi;
b) le spese ammesse a finanziamento sono per potenziare centri socio-assistenziali e riabilitativi e/o per il funzionamento di centri e servizi socio-assistenziali;
c) la domanda, pena esclusione, deve contenere, tra gli altri, una relazione analitica del singolo progetto, resa pubblica dagli interpellanti nella conferenza stampa dell'11 settembre 2007, supportata obbligatoriamente da idonea documentazione;
d) non verrà accolta documentazione integrativa;
e) la commissione esaminatrice, ove necessario, potrà disporre specifici accertamenti prima di decidere sulle istanze;
la delibera di giunta citata è stata trasmessa il 26 giugno 2007 al dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione per le valutazioni di competenza ed era corredata di tutti gli allegati richiesti, tra cui la proposta di progetto denominato «Tra il campo e la città - Azioni innovative per il miglioramento della qualità della vita e il sostegno all'inclusione sociale della comunità nomade sinta a Reggio Emilia», finalizzato come si legge nel testo della delibera stessa, a «migliorare l'habitat della comunità sinta anche attraverso il superamento dei campi sosta nella loro concezione originaria»;
sostanzialmente l'intendimento della giunta comunale è di chiudere un campo nomadi pubblico per realizzarne diversi di dimensioni minori e, infatti, nel progetto allegato alla delibera n. 167 è scritto in più punti che per l'attuale campo nomadi sito in via Gramsci 132, in stato di grave degrado a causa dell'incuria dei residenti ed in spregio totale del vigente regolamento comunale, «non si prevede alcun intervento di ristrutturazione»;
in questo quadro si colloca anche il trasferimento di una famiglia sinta dal campo nomadi comunale di via Antonio Da Genova, in località Roncina in un terreno di proprietà comunale sito in via Spagni, nella frazione di Pratofontana, che ha comportato persino il trasporto eccezionale di una baracca, con un costo complessivo di 2.520 euro, nonché il trasferimento, avvenuto all'insaputa - per quel che risulta agli interpellanti - degli amministratori comunali interessati, di un'altra famiglia nomade dal campo nomade di via Gramsci in un terreno di proprietà del comune di Cadelbosco Sopra;
nella relazione illustrativa allegata al progetto, dove si individuano 14 siti demaniali suscettibili di potere ospitare i 6 nuovi microcampi, tra cui il primo sperimentale, si afferma, invece, che il campo
nomadi di via Gramsci verrà unicamente ridimensionato e, inoltre, si conclama il fatto che molti nuclei familiari di cittadini di origine sinta risiedano in terreni agricoli ove sono stati accertati innumerevoli abusi edilizi;
la giunta comunale di Reggio Emilia non ha inteso rendere pubblico il progetto e solo l'azione istituzionale del gruppo consigliare della Lega Nord in comune di Reggio Emilia ha potuto fare luce a più riprese su un argomento la cui delicatezza e sensibilità ha coinvolto tutta la città, destando allarme per le implicazioni economiche e sociali che riveste;
dopo che la Lega Nord ha reso noto quanto l'amministrazione cittadina aveva inviato al ministero e, più in particolare, la «completa rassegna e valutazione dell'insieme di aree adeguate ad una progettazione di questo tipo» (ovvero i 14 siti demaniali), la giunta ha diramato un comunicato ufficiale dal titolo «Materiali istruttori di giugno su aree già escluse», nel quale è scritto: «come già affermato dal sindaco più volte e dagli assessori competenti, le aree non sono state scelte per la destinazione della microarea come nessun altro territorio», lasciando intendere alla cittadinanza che si tratterebbe di atti istruttori e non già definitivi, in quanto rassegnati al ministero, e conseguentemente che, essendo la delibera vecchia di due mesi, non sarebbe da ritenersi più valida ed attendibile;
risulta evidente che gli atti obbligatori richiesti e ricevuti al dipartimento competente non possono più risultare affidabili, così come risulta incomprensibile la reale volontà dell'amministrazione rispetto alla gestione dell'attuale campo nomadi esistente in via Gramsci 132;
non è, inoltre, chiaro quale nesso intercorra tra il miglioramento «dell'habitat della comunità sinta» (così come riportato nella delibera della giunta n. 167) ed il potenziamento di un centro socio-assistenziale, come previsto dalle linee di finanziamento dei due programmi del ministero -:
se intenda il Ministro interpellato bloccare e rigettare, a seguito dell'istruttoria di competenza l'istanza presentata dalla giunta comunale di Reggio Emilia, ovvero richiedere uno specifico e puntuale accertamento in merito per le motivazioni di cui alle premesse, o se preferisca assecondare l'atteggiamento istituzionale del sindaco e della giunta di Reggio Emilia che hanno inteso presentare formalmente una documentazione da loro stessi successivamente dichiarata non attendibile;
perché il ministero dell'interno dovrebbe finanziare un progetto (la sostituzione parziale o totale di un campo nomadi con altre 6 microaree), la cui genesi è da ascriversi, secondo gli interpellanti, all'incapacità del comune di Reggio Emilia di fare rispettare il vigente regolamento per il funzionamento dei campi nomadi comunali;
quale sia la correlazione tra il miglioramento dell'habitat di una categoria di cittadini rispetto alle finalità dei programmi finanziati dal ministero dell'interno relativi espressamente a «centri socio-assistenziali e riabilitativi».
(2-00760)
«Alessandri, Barbieri, Fugatti, Filippi, Allasia, Bodega, Garavaglia, Grimoldi, Fava, Pini, Montani, Caparini, Dozzo, Giancarlo Giorgetti, Rao, Stucchi, Bertolini, Galletti, Goisis, Pottino».