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Allegato B
Seduta n. 10 del 13/6/2006
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GIUSTIZIA
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nel marzo 2006 il Ministro della giustizia ha adottato un provvedimento di provvisoria chiusura della Casa Circondariale di Avezzano per i necessari lavori di ristrutturazione;
la chiusura del carcere rischia di produrre danni notevoli a tutto l'impianto giudiziario, con ripercussioni sul personale occupato, sull'indotto economico e sulla presenza della popolazione carceraria che rappresenta il 50 per cento dell'intera provincia dell'Aquila;
il comprensorio di Avezzano, da un punto di vista giudiziario risulta essere il terzo d'Abruzzo, e la struttura del carcere è strettamente funzionale e confacente alla mole di lavoro che si svolge nell'ambito marsicano. Il numero dei processi, delle imputazioni e degli arresti rendono indispensabile la presenza di una struttura
carceraria. Infatti è alta la mobilità, con accessi frequenti di detenuti in attesa di giudizio o di spostamento in altro istituto detentivo. Non può essere taciuta, dunque, l'importanza strategica e di servizio che l'istituto assolve accanto al Tribunale di Avezzano;
l'Amministrazione Comunale di Avezzano, con una lettera inviata al Ministro di Grazia e Giustizia e per conoscenza al Direttore del DAP ha dichiarato la propria disponibilità a partecipare con un intervento economico ai lavori di ristrutturazione richiedendo però di definire con certezza i tempi e di mantenere aperta una parte del carcere. Esperienze uguali sano state già fatte in altre realtà;
numerose sono state le iniziative volte a richiamare l'attenzione ed a scongiurare la chiusura del carcere, da parte delle istituzioni locali e provinciali, del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Avezzano, delle Organizzazioni sindacali, nonché da parte dell'interpellante che nella precedente legislatura ha interessato il Ministero ed il D.A.P., con numerosi solleciti ed incontri -:
se il Ministro di Giustizia, intenda, innanzitutto, rispondere alla sopraccitata richiesta di effettuare i lavori in costanza di esercizio, ipotizzando l'apertura di un'ala dell'edificio così da mantenerlo operativo e di avere certezza sulle date di inizio dei lavori, la durata degli stessi, nonché della data di riapertura della Casa Circondariale.
(2-00015)«De Laurentiis, Volontè».
Interrogazioni a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il sistema carcerario deve tendere alla rieducazione del condannato ed al suo rienserimento nella società;
spesso le giovani generazioni non hanno mai conosciuto, neppure di sfuggita, una esperienza carceraria né hanno idea in cosa consista un regime di detenzione;
sembrerebbe oltremodo istruttivo all'interrogante per i giovani la visita a case circondariali e carceri del paese anche come deterrente psicologico a compiere crimini e meglio partecipare alle problematiche sociali legate ai detenuti ed alle loro condizioni di pena -:
se non ritenga il Ministro di favorire la visita - magari a piccoli gruppi - di studenti e neo-maggiorenni agli istituti di pena italiani con la possibilità di incontrare i detenuti ivi custoditi ed avere anche con loro scambi di opinioni sulle loro esperienze detentive.
(4-00203)
BUEMI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nei prossimi giorni si svolgerà l'incontro tra il Ministro della giustizia e la Commissione per gli incarichi direttivi del CSM, in merito alla nomina di un Presidente di sezione della Suprema Corte di cassazione;
in tale occasione saranno sottoposti all'attenzione del Ministro due nominativi di Consiglieri di Cassazione, uno proposto dalla maggioranza della Commissione, il dottor Michele De Luca, e l'altro dalla minoranza, il dottor Giorgio Di Iorio;
la decisione della maggioranza della Commissione sarebbe stata dettata da una maggiore anzianità di tre anni del dottor De Luca alla data di nomina ad uditore giudiziario, non tenendo però conto del fatto che lo stesso è stato per sette anni parlamentare e che, di conseguenza, può vantare una minore esperienza nell'esercizio delle funzioni giudiziarie -:
tale scelta, secondo l'interrogante, rischia, nei fatti, di trasmettere un messaggio demotivante per tutti i magistrati che esercitano effettivamente, con costanza ed impegno, le funzioni giudiziarie;
se non ritenga necessario, nell'incontro in oggetto, fare presente alla Commissione per gli incarichi direttivi del CSM, con specifico riferimento alla nomina a
Presidente della Suprema Corte di cassazione, che, pure essendo libero ogni magistrato di scegliere di entrare in politica, è altrettanto necessario tutelare il rilievo dell'esperienza giudiziaria, per non penalizzare e demotivare chi tali funzioni svolge con continuità, impegno ed elevata professionalità.
(4-00214)
LUCCHESE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
secondo l'interrogante occorrerebbe introdurre norme precise che evitino i permessi di libera uscita o di semilibertà a quanti si sono macchiati di crimini contro le persone;
stabiliscano per i delitti contro la persona, che ne causano la morte una pena detentiva non inferiore ai 40 anni;
puniscano i sequestratori di persone con la pena dell'ergastolo, così pure chi abusa dei bambini;
infliggano una pena non inferiore ai 20 anni a chi commette stupro contro le donne; prevedano che chi penetra dentro gli appartamenti e compie atti violenti contro le persone sia punito con una condanna a trenta anni -:
se il Ministro voglia adottare iniziative volte ad introdurre tali norme nonché disposizioni volte a prevedere che nessuna riduzione di pena possa essere ammessa a chi si trova nelle condizioni sopra riportate in modo da sfatare il pregiudizio, affermatosi ormai in tutto il mondo secondo il quale in Italia ognuno può fare quel che vuole e non esiste la certezza della pena.
(4-00237)