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Allegato B
Seduta n. 10 del 13/6/2006
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SVILUPPO ECONOMICO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
il fenomeno degli investimenti ed acquisizioni di imprese dell'Emilia Romagna da parte di imprese estere ha assunto dimensioni rilevanti in particolare nei settori di punta dell'industria meccanica della regione;
questi investimenti, da parte di multinazionali estere, si traducono di frequente in operazioni di acquisizione di «marchi» per eliminare un concorrente sul mercato, con chiusura dell'azienda acquisita e conseguente perdita di posti di lavoro;
il 24 maggio 2006 la multinazionale britannica Molins, sulla base di criteri esclusivamente finanziari e nonostante le buone potenzialità dell'azienda, ha annunciato la cessazione dell'attività produttiva della Sasib di Castelmaggiore, acquisita nel 2003, con conseguente messa in mobilità dei 149 dipendenti -:
quali possono essere gli interventi del Governo, nei confronti della multinazionale Molins, per contrastare la decisione dell'azienda ed evitare gli effetti negativi sui 149 lavoratori interessati e sul tessuto economico-sociale del territorio bolognese.
(2-00012)«Mungo, Provera, Migliore».
Interrogazioni a risposta immediata:
PROVERA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la multinazionale americana Eaton ha annunciato la decisione di chiudere tutte le attività produttive nello storico stabilimento di Rivarolo nel canavese, dando avvio alle procedure di messa in mobilità di 199 dipendenti;
il gruppo industriale in questione ha in Italia cinque insediamenti produttivi distribuiti su tre regioni, Piemonte (tre stabilimenti), Toscana e Friuli Venezia Giulia, per un totale di 1800 dipendenti;
da quasi due mesi le lavoratrici e i lavoratori della Eaton, insieme alle organizzazioni sindacali, hanno dato vita a una grande mobilitazione e sono in presidio permanente per respingere i licenziamenti e garantire il futuro dello stabilimento, sostenuti attivamente dalle popolazioni e dalle istituzioni locali, con il coinvolgimento
anche della giunta provinciale di Torino e della giunta della regione Piemonte;
in sede di trattativa sindacale e negli incontri con i rappresentanti delle istituzioni, la direzione della Eaton non ha fatto altro che ribadire i suoi propositi di chiusura dello stabilimento e di licenziamento dei dipendenti, senza apportare convincenti argomenti;
il mercato in cui opera la Eaton, in particolare le valvole per automotive e camioniste, si presenta stabile, se non in espansione, non risultando, quindi, una crisi industriale, come confermato dalla stessa direzione aziendale, che, almeno a parole, ha detto di voler potenziare altrove la produzione di valvole e il mantenimento del centro direttivo nella area canavesana;
si delinea, invece, una riorganizzazione produttiva, oggi a scapito diretto dello stabilimento di Rivarolo, che apre molti interrogativi anche sugli altri insediamenti italiani dentro possibili ipotesi di trasferimento delle attività in altri Paesi europei;
le produzioni di questo gruppo industriale costituiscono un punto di eccellenza e un nuovo depauperamento produttivo ed occupazionale costituirebbe un nuovo grave colpo per il territorio piemontese;
le istituzioni direttamente interessate stanno già attivamente operando, ma ci troviamo di fronte alla dimensione nazionale dell'attività produttiva della Eaton -:
se si intenda intervenire per costruire un tavolo nazionale di trattativa, di concerto anche con le regioni interessate, allo scopo di garantire le prospettive di sviluppo e consolidamento delle attività produttive e di salvaguardare l'occupazione di tutte le lavoratrici e lavoratori, a partire dai 199 dipendenti di Rivarolo oggi colpiti dalle procedure di mobilità.
(3-00038)
LULLI, SERENI, BRESSA, QUARTIANI, GIACHETTI, TUCCILLO, ADAMO, BURCHIELLARO, CHICCHI, CIALENTE, LIONELLO COSENTINO, MARINO, MERLONI, RUGGERI, SANGA, SQUEGLIA, TESTA e VICO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da anni le associazioni dei consumatori rilevano come la crescita dei prezzi dei prodotti petroliferi sia conseguenza, oltre che dell'aumento costante e strutturale dei prezzi del greggio, anche di un meccanismo fiscale che amplifica tale tendenza, prevedendo una vera e propria «tassa sulla tassa», determinata da una base imponibile per il calcolo dell'iva che include, oltre al prezzo netto del prodotto petrolifero, anche l'accisa;
se si confrontano i prezzi di alcuni prodotti energetici per il consumatore finale nel nostro Paese relativi all'anno 2006, rispetto a quelli vigenti alla fine del 2005, non si può non constatare che per mille litri di benzina si è dovuto registrare un aumento di 338,5 euro e che, su un costo complessivo di 1.336,40 euro per mille litri, l'iva sull'accisa, la «tassa sulla tassa», è di circa 103 euro, mentre l'iva totale è pari a 222,73 euro. Considerazioni analoghe si possono svolgere per il gasolio per autotrazione, il gpl auto, il gasolio per riscaldamento e per altri prodotti energetici utilizzati dalle imprese;
il Governo ha preannunciato l'approvazione di un disegno di legge che prevede una delega al Governo per completare la liberalizzazione dei settori dell'energia elettrica e del gas naturale e per il rilancio del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili, provvedimento che dovrebbe includere misure per calmierare i prezzi dei prodotti petroliferi -:
se le misure che il Governo intende mettere in essere prevedano benefici per la generalità dei consumatori ovvero per alcune categorie di consumatori/utenti (residenti nei territori comunali che ospiteranno nuovi impianti energetici, famiglie ed imprese titolari di tariffe elettriche agevolate, agevolazioni per chi investe in fonti energetiche alternative).
(3-00039)
Interrogazione a risposta orale:
MIGLIORI, ULIVI, MARTINELLI e PERINA. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
a conclusione di una serie di insistite voci riprese, dalla stampa locale e nazionale circa il possibile trasferimento da Pistoia a Napoli di significative funzioni oggi svolte in Toscana dall'Ansaldo-Breda, gli stessi presidenti della provincia, di Pistoia e della regione Toscana hanno chiesto in merito un'incontro urgente ai vertici aziendali;
tale possibile trasferimento strategico avrebbe gravissime ripercussioni non solo di natura occupazionale ma si proietterebbe drammaticamente su una diffusissima filiera artigianale dell'indotto con effetti devastanti sull'occupazione nella provincia di Pistoia;
grazie al Governo Berlusconi ormai risulta certa la realizzazione all'Osmannoro (Firenze) del Centro di Dinamica Sperimentale delle Ferrovie logicamente connesso alle produzioni pistoiesi dell'Ansaldo-Breda -:
quali iniziative urgenti si intendano assumere in merito per chiarire il ruolo strategico di Pistoia all'interno delle produzioni Ansaldo-Breda.
(3-00049)