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Allegato B
Seduta n. 10 del 13/6/2006
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INFRASTRUTTURE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
IANNUZZI, MARGIOTTA e OLIVERIO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
il progetto di ammodernamento e messa in sicurezza dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria costituisce una priorità di assoluta valenza strategica nella politica infrastrutturale del Paese, come con coerenza e forza ha sempre sostenuto il gruppo della Margherita; il progetto è stato articolato in sette maxi-lotto, che hanno accorpato ed assorbito più lotti del progetto originario;
lo svolgimento dei lavori nei predetti sette maxi-lotto nella passata legislatura ha registrato grande lentezza, con continui rinvii e forti ritardi nell'effettivo inizio delle opere;
nonostante i continui proclami dell'ex Ministro Lunardi, mancano ingenti finanziamenti per l'esecuzione integrale del progetto;
questo preoccupante contesto è stato aggravato dalle rovinose e negative decisioni dell'ultima Legge Finanziaria per l'anno 2006, che ha imposto all'ANAS tagli e vincoli pesantissimi. Difatti i limiti finanziari fissati dall'ex Ministro Tremonti hanno creato enormi difficoltà all'ANAS sia in termini di cassa e di liquidità per i pagamenti relativi ai lavori già ultimati ovvero in corso, sia per i programmi già definiti dei nuovi investimenti;
ne discende la necessità di assicurare con sollecitudine all'ANAS nuove e congrue risorse finanziarie per evitare il blocco dei lavori, la paralisi dei cantieri per infrastrutture così vitali a partire proprio dall'Autostrada A3, la crisi di tante imprese che rischiano di essere messe in ginocchio dai ritardi nei pagamenti per le opere eseguite;
è da condividere l'impostazione preannunziata dal nuovo Ministro delle infrastrutture Di Pietro di definire una griglia ristretta di grandi ed effettive priorità nella politica delle infrastrutture, commisurando gli interventi da realizzare alle risorse per davvero disponibili ed evitando così, di ripetere l'impostazione seguita dal precedente Governo, ricca di
proclami trionfalistici e di programmi smisurati - con infinite cosiddette priorità - ma, secondo gli interroganti, assai povera di risultati concreti e di opere concluse;
senza dubbio nel quadro delle super priorità nel campo delle infrastrutture rientra la Salerno-Reggio Calabria, la più rilevante opera pubblica nel Mezzogiorno;
proprio per accelerare lo svolgimento dei lavori e degli appalti lungo l'Autostrada A3, all'inizio della nuova legislatura occorre avere un quadro dettagliato dei finanziamenti e dei cantieri: questo quadro è necessario per poter procedere con serietà ed efficienza, con la precisa cognizione delle questioni esistenti e degli interventi urgenti -:
quale sia la situazione dei finanziamenti, nonché i fondi occorrenti e ad oggi mancanti;
quale sia la situazione aggiornata nei sette maxi-lotto;
quale sia lo stato dei singoli e ulteriori lotti, specificando il grado e la percentuale di avanzamento delle opere e dei cantieri.
(5-00016)
GRIMOLDI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
da dieci anni l'ANAS promette di realizzare una galleria di quasi due Km in Viale Lombardia, nella città di Monza, che dovrebbe risolvere i problemi viabilistici dell'ultimo tratto della SS 36, bypassando due semafori di regolazione del traffico che creano giornalmente lunghe code di auto e mettono in crisi non solo la città di Monza ma tutta la rete infrastrutturale della Brianza;
Viale Lombardia rappresenta l'unica strada di passaggio per Desio, Seregno, Lissona e l'unico collegamento locale per la parte est della provincia di Como e per le province di Lecco e Sondrio; infatti, la strada è percorsa ogni giorno da oltre 100.000 veicoli fra auto e tir;
il ritardo verificatosi per la realizzazione di tale tratto stradale a scorrimento veloce in Viale Lombardia, oltre a provocare una vera emergenza ambientale per i cittadini che abitano a ridosso del Viale, a causa degli altissimi valori di inquinamento atmosferico e acustico che mettono in serio pericolo la salute dei cittadini, nuoce irreparabilmente alla normale conduzione delle attività produttive della zona mettendo in crisi la competitività di un territorio che ha dimostrato di essere un indispensabile motore dell'economia locale e nazionale;
l'intervento, per un costo di 200 milioni di euro, è stato appaltato nell'autunno del 2003 alla ditta vincitrice della relativa gara d'appalto e i lavori sarebbero dovuti iniziare lo scorso marzo, dopo più di due anni di ritardo;
le ultime notizie sulla vicenda del tratto stradale evidenziano una preoccupante presa di posizione dell'ANAS che ha deciso di annullare l'appalto dei lavori, senza spiegare le reali ragioni di tale scelta, sembrerebbe a seguito di irregolarità procedurali rilevate dall'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici;
tale comportamento dell'ANAS provoca lo sgomento dei cittadini e dei comitati locali costituitisi a favore della realizzazione della strada, che con una serie di proteste e mobilitazioni denunciano una posizione irresponsabile dell'amministrazione centrale dello Stato; resta infatti difficile spiegare ai cittadini lombardi come sia possibile annullare a livello statale un investimento di soli 200 milioni di euro, irrinunciabile per l'economia locale, in un territorio che più di altri contribuisce al bilancio statale, visto che la sola città di Monza versa annualmente allo Stato più di 1.500 miliardi di vecchie lire di imposte -:
quali iniziative urgenti il Ministro intende adottare affinché siano chiarite le
ragioni dell'annullamento dell'appalto dei lavori e sia assicurata la rapida realizzazione della galleria di Viale Lombardia.
(5-00017)
FOTI e STRADELLA. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
con decreto 3 aprile 2003 emanato dal Ministro dell'Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti veniva assegnato alla Provincia di Alessandria il finanziamento di 1.000.000,00 di euro per il «recupero della cittadella militare di Alessandria», finanziamento finalizzato ad attività di progettazione per il recupero e la valorizzazione del sito monumentale citato;
veniva quindi predisposto uno studio di fattibilità per il recupero, la valorizzazione e il riuso del citato compendio e con delibera n. 408 dell'8 giugno 2005 la Giunta Provinciale di Alessandria approvava gli esiti del detto studio;
con delibera della Giunta Provinciale di Alessandria n. 551 del 3 agosto 2005 veniva indetto un concorso internazionale di idee, in ambito comunitario, per il recupero e la valorizzazione del sito monumentale. Detto concorso prevedeva l'assegnazione di tre premi (rispettivamente pari a 120.000,00 euro - 80.000,00 euro - 50.000,00 euro, al lordo di oneri fiscali e previdenziali, ai tre concorrenti rispettivamente meglio classificati), oltre a rimborsi spesi di 5.000,00 euro cadauno agli altri concorrenti utilmente collocati in graduatoria, fino all'esaurimento del budget disponibile di 100.000,00 euro;
il bando di concorso veniva pubblicato, secondo legge, nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e, per estratto, su diversi organi di stampa nazionali e locali;
a seguito dell'esame della regolarità formale della presentazione dei plichi e del possesso dei requisiti di ammissione da parte dei concorrenti, tutte le 19 proposte pervenute erano ammesse al concorso d'idee in questione;
con delibera della Giunta Provinciale di Alessandria n. 825 del 22 dicembre 2005 venivano modificati i criteri previsti dall'articolo 12 del disciplinare di gara per la nomina della giuria preposta alla valutazione nel merito delle proposte ideative pervenute;
in ragione del Decreto di nomina del Presidente della Provincia di Alessandria (n. 342 del 14 marzo 2006) la giuria preposta alla valutazione delle proposte presentate si riuniva nelle sedute del 21 e 22 marzo 2006, pervenendo infine alla determinazione di non stilare alcuna graduatoria di merito in ragione della asserita «inadeguatezza delle proposte rispetto agli obiettivi perseguiti dal concorso»;
di detta determinazione la Giunta Provinciale di Alessandria prendeva atto con delibera n. 333 del 17 maggio 2006, stabilendo di non assegnare i premi e i rimborsi spese previsti dal bando di concorso e rinviando a successivo provvedimento ogni conseguente determinazione in merito al reimpiego delle risorse economiche non utilizzate;
invero l'Amministrazione Provinciale di Alessandria si era riservata nel bando disciplinante l'espletazione del concorso di idee che qui interessa la facoltà di non procedere all'espletamento della gara e/o all'assegnazione dei premi, ma la stessa era legata ad «eccezionali sopravvenuti motivi di pubblico interesse»;
riesce difficile credere che a fronte di diciannove proposte presentate, che hanno impiegato complessivamente oltre 100 professionisti aventi curricula di rilievo, nessuna contenesse elementi meritevoli di considerazione -:
se non ritenga di dovere richiedere alla Provincia di Alessandria, in ragione dell'assegnazione del contributo pubblico
più sopra indicato, opportuni chiarimenti sull'intervenuta decisione di non assegnare i premi e i rimborsi spese previsti dal bando di concorso e quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di non permettere che un contributo statale di 1.000.000,00 di euro resti inutilizzato.
(5-00023)
Interrogazioni a risposta scritta:
HOLZMANN e MENIA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la manutenzione delle strade statali è stata delegata alla provincia autonoma di Bolzano, la quale sta gradualmente sostituendo la segnaletica verticale con nuove tabelle che riportano il toponimo tedesco, anteposto a quello italiano -:
se esistano disposizioni o accordi che prevedono la precedenza della lingua ufficiale dello Stato, per la segnaletica stradale.
(4-00195)
GIUDITTA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la rete ferroviaria della provincia di Avellino a servizio del traffico provinciale, regionale e nazionale risulta da anni obsoleta, spesso inutilizzabile e sempre inadeguata a garantire livelli di moderna accessibilità, anche alla luce delle scelte progettuali della linea Alta Velocità Ferroviaria che non prevede nodi di scambio o collegamento diretto con il capoluogo irpino;
tale condizione di arretratezza impedisce di fatto qualsiasi forma duratura di sviluppo economico, condannando all'isolamento la provincia di Avellino;
anche il sistema metropolitano regionale (MetroCampania) presenta insufficienti collegamenti con la provincia di Avellino, in difformità con le scelte strategiche operate per le altre province campane;
a causa della carente offerta di sistemi di mobilità, la scelta dell'uso del mezzo proprio permane obbligata per molti residenti della provincia e del capoluogo, con notevole aggravio dei costi sociale ed ambientale derivanti dall'utilizzo della viabilità ordinaria urbana e suburbana, in un territorio caratterizzato da particolare pregio ambientale e di vivibilità;
esiste un forte squilibrio tra la mobilità delle altre aree urbanizzate della regione e la mobilità offerta per l'area della provincia di Avellino e della città capoluogo che è particolarmente danneggiata dalla carenza di infrastrutture;
non esiste, ad oggi, un efficiente ed adeguato collegamento ferroviario per la mobilità delle persone tra la città di Avellino e il capoluogo di regione;
malgrado i lavori di risanamento intrapresi nel 2004 da RFI tra Lioni e Rocchetta Sant'Antonio è ancora carente e obsoleta l'offerta di trasporto per la linea ferroviaria esistente tra Avellino e Rocchetta Sant'Antonio, limitando di fatto ogni possibilità di stabile e sostenibile collegamento con le aree di Taurasi, di Conza della Campania, di Montella e con il nucleo industriale di Morra de Sanctis, soprattutto nei periodi invernali, anche in considerazione dell'insufficienza e, spesso dell'impraticabilità causa neve, della Strada Statale Ofantina;
i collegamenti tra la città di Avellino ed i poli universitari di Salerno e di Benevento sono del tutto inadeguati a soddisfare le esigenze di pendolari, studenti e lavoratori, con grave danno anche ambientale, per il massiccio ricorso al mezzo privato in contiguità con l'aumento del traffico commerciale su gomma sul raccordo Salerno-Nola, Salerno-Nocera-Avellino e Avellino-Benevento, con significativi problemi di sicurezza in particolare per il tratto Avellino-Nocera Superiore;
a giudizio dell'interrogante l'AIR spa - l'azienda che attualmente gestisce il sistema di mobilità del bacino di Avellino
- appare oltretutto orientata piuttosto a promuovere iniziative che esulano dal proprio core business (sponsorizzazioni sportive, promozione di eventi, eccetera), che a concentrare i propri sforzi per rendere moderno ed efficiente il servizio offerto ai cittadini -:
quali azioni, investimenti ed interventi strategici l'onorevole Ministro intenda adottare al fine di togliere l'Irpinia da quell'isolamento infrastrutturale che da sempre caratterizza il suo territorio, come dimostrato dal gap attualmente presente in termini di offerta di mobilità soprattutto nel campo ferroviario e intermodale;
quale attività di impulso e di inquadramento nei Piani Strategici nazionali della pianificazione territoriale intenda adottare per lo sviluppo sostenibile del trasporto nella provincia di Avellino;
quali iniziative l'onorevole Ministro intenda assumere affinché sia eliminata definitivamente la carenza di offerta di trasporto nelle aree su indicate e in particolare lungo le direttrici Avellino-Napoli, Avellino-Salerno, Avellino-Benevento e Avellino-Rocchetta Sant'Antonio, rispondendo così ad una vitale domanda di mobilità dei cittadini della provincia di Avellino;
quali iniziative, anche di concerto con gli Enti locali regionali, intenda adottare perché siano realizzati i necessari collegamenti intermodali, passeggeri e merci, tra i nodi di residenzialità della provincia e i principali terminali delle reti di trasporto di interesse nazionale e internazionale, comprese le azioni per realizzare il collegamento con i terminali marittimi ed aerei della regione. Il tutto al fine di assicurare all'Irpinia l'adeguata attrattività e accessibilità per i flussi turistici internazionali.
(4-00200)
CONTENTO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
da tempo la galleria che collega i comuni di Andreis e di Barcis (Pordenone) risulta soggetta a pericoli di vario genere;
la struttura, parte integrante della Strada Statale n. 251 della Valcellina-Val di Zoldo, è stata al centro di un principio di intossicazione a causa del malfunzionamento dei ventilatori interni (aprile 2006), dell'improvviso crollo di un impianto di aerazione (settembre 2005) e di alcuni episodi di vandalismo che hanno portato all'inutilizzabilità per lungo tempo delle sbarre di sicurezza poste nei due imbocchi del tunnel;
solo la buona sorte ha voluto che nessuno di questi eventi provocasse vittime o feriti tra gli utenti della strada;
in particolar modo, si rende necessaria l'installazione all'interno del traforo di un adeguato sistema di telefonia che consenta agli automobilisti in transito di allertare prontamente i soccorsi in occasione di eventuali incendi o incidenti;
la richiesta di installare delle colonnine di soccorso o, in difetto, un impianto che permetta la ricezione dei segnali per telefonia mobile anche all'interno del tunnel è stata più volte sollecitata dalla stessa Amministrazione Comunale di Andreis, preoccupata per lo stato di scarsa manutenzione in cui versa la galleria in esame -:
se sia a conoscenza dello scarso livello di sicurezza che si registra lungo il tratto in galleria compreso tra il comune di Andreis e quello di Barcis (Pordenone);
se intenda sollecitare un rapido intervento dell'ente gestore della Strada Statale n. 251 della Valcellina-Val di Zoldo al fine di installare all'interno del tunnel in questione delle colonnine di soccorso per una tempestiva richiesta di ausilio in occasione di eventuali sinistri;
se ritenga fattibile che le colonnine di soccorso di cui al precedente punto possano essere piuttosto sostituite da un impianto di ricezione che consenta l'utilizzo
dei telefoni cellulari anche all'interno del traforo.
(4-00211)
FABRIS. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la Società Autostrade ha avanzato un progetto di aggregazione per fusione con la società spagnola Abertis «che è la prima impresa privata spagnola di gestione di infrastrutture di trasporto e di comunicazione»;
la Società Autostrade è titolare di una concessione statale quarantennale per la gestione di circa la metà della rete autostradale italiana, firmata nel 1997 dal Governo Prodi, quando ebbe avvio la privatizzazione a seguito di asta pubblica, la cui scadenza è nel 2038;
detta convenzione prevede che la privatizzazione sia effettuata in capo ad un soggetto che non può svolgere l'attività di costruzione di infrastrutture e Abertis ha fra le sue attività esercitate da «60 società controllate direttamente o in partecipazione, presenti nel settore delle autostrade, degli interporti, delle piattaforme logistiche» anche quella di costruttore;
pesanti dubbi sulla fusione tra Autostrade e Abertis, in termini di capacità di investimento, ma anche di governance e di logica finanziaria sono stati sollevati di recente dalla stampa internazionale ed in particolare dal Financial Times in una Lex Column online, che invita la Società Autostrade di ripensare l'operazione rilevando che «La proposta fusione tra Autostrade e Abertis fornisce uno spettacolo poco edificante», e che «L'accordo sembra essere stato deciso alle spalle del management, negoziato dalla famiglia Benetton attraverso la holding che è azionista di maggioranza di Autostrade. L'amministratore delegato di Autostrade, che inizialmente aveva approvato l'accordo, è stato sommariamente licenziato dopo aver misteriosamente ritirato il suo ok» -:
se sia nelle intenzioni del Governo intraprendere ogni possibile iniziativa di competenza affinché siano chiariti i termini del rapporto tra Società Autostrade e la Società Abertis, in relazione anche alle caratteristiche di costruttore di Abertis e specificando anche quali ripercussioni si avranno sugli investitori e sugli utenti finali;
se sia nelle intenzioni del Governo ottenere dalla Società Autostrade precise garanzie in ordine al rispetto dei principi di cui al rapporto concessionario in atto con lo Stato italiano.
(4-00225)
PELINO. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
una delle stazioni ferroviarie più belle e antiche d'Italia, quella della città di Pescara, versa in uno stato di abbandono difficilmente immaginabile per chi non l'abbia potuto verificare di persona;
la stampa locale ne ha più volte evidenziato il degrado che, purtroppo, è a tutto danno non solo dei viaggiatori, ma dell'intera cittadinanza che per questo viene ad essere anche penalizzata dal punto di vista turistico ed economico: ad esempio, infatti, recentemente è stata abolita la possibilità del collegamento diretto tra Pescara e Monaco di Baviera (e viceversa) demandando tale collegamento alla stazione di Ancona;
le motivazioni addotte a giustificazione di tale abolizione (e cioè la mancata abilitazione dello scalo merci di Pescara Portauova allo scarico delle eventuali vetture a seguito dei viaggiatori) sottolineano ancora una volta la carenza dell'adeguamento delle strutture, lavori che si sarebbero dovuti svolgere già da tempo anche per la stazione di Pescara e, comunque, non legittimano la decisione di privare la città abruzzese del tradizionale collegamento ferroviario diretto con la città di Monaco di Baviera;
sia associazioni cittadine che la Confcommercio di Pescara hanno inteso lanciare nei giorni scorsi, a mezzo stampa, un
appello teso a sensibilizzare le Istituzioni sia regionali che nazionali al fine di riparare a tale incresciosa situazione che va a totale danno economico dell'intera Regione Abruzzo -:
se non si ritenga di dover intervenire in merito adottando urgenti misure per dare soluzione alla grave problematica su esposta, al fine di salvaguardare e sostenere l'economia e il turismo della regione Abruzzo, da sempre valorizzata anche grazie all'importante patrimonio della città di Pescara, il cui scalo ferroviario riveste un'importanza nazionale.
(4-00230)
GIANNI FARINA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la CIG Italo-Francese per le Alpi del Sud esaminerà nella sua prossima seduta il progetto definitivo predisposto dall'ANAS per la realizzazione del nuovo Traforo del Colle di Tenda, parallelo a quello esistente a quota 1400 m. s.l.m. in servizio da oltre 130 anni e non più adeguato al traffico ed alla sicurezza degli utenti;
sono note le vive aspettative delle popolazioni, degli Enti Locali, delle Province di Cuneo ed Imperia, del Conseil Général des Alpes Maritimes, degli operatori turistici e delle imprese del Piemonte sud-occidentale e segnatamente della provincia di Cuneo, del Ponente Ligure (provincia di Imperia) nonché del Dipartimento francese des Alpes Maritimes (Nizza e Costa Azzurra della Regione PACA) per la realizzazione di questa indispensabile opera attesa da decenni;
tale valico, in particolare consente: a) l'accesso del Ponente Ligure e della Costa Azzurra (Nizza, Monaco e Mentone) sia al domaine skiable di Limone Piemonte, il più importante del sud-ovest piemontese, sia ai siti turistici del Comune di Tenda (Siti archeologici preistorici della Valle delle Meraviglie); b) il traffico turistico e commerciale da e per Torino-Ventimiglia-Nizza e di tutta quella zona transfrontaliera evitando l'attuale tragitto alternativo attraverso l'autostrada della costa ligure, più lungo di circa 250 km. -:
se corrisponde al vero che è previsto lo stanziamento, già operativo, di 60 milioni di euro quale quota di cofinanziamento dello Stato Italiano per la realizzazione del nuovo traforo di Tenda;
se risulti al governo che lo Stato Francese abbia provveduto a stanziare nella propria Legge Finanziaria 2006 la quota di cofinanziamento di sua spettanza insieme alla regione PACA ed al Conseil Général des Alpes Maritimes;
quali siano i tempi per l'approvazione del Trattato Italo-Francese, concernente la realizzazione del nuovo traforo di Tenda;
quale sia l'intendimento del Governo, qualora gli stanziamenti non siano sufficienti, per reperire gli ulteriori fondi necessari e se, nel caso in cui l'attuale deficit dell'ANAS non consenta ulteriori stanziamenti, si intenda procedere con un «project financing» che preveda, oltre agli stanziamenti dei due Stati a fondo perduto, l'affidamento dell'opera in concessione di costruzione e gestione;
quali siano le misure previste dal Comitato di Sicurezza, istituito dalla CIG delle Alpi del Sud, per garantire il traffico nel vecchio e nel nuovo, costruendo, traforo;
infine quali siano i tempi certi per la gara di appalto del nuovo traforo.
(4-00234)