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Allegato A
Seduta n. 10 del 13/6/2006
INTERPELLANZE ED INTERROGAZIONI
(Sezione 1 - Questioni connesse all'applicazione della normativa sui test Invalsi presso l'Istituto comprensivo n. 8 di Bologna)
A) Interpellanza ed interrogazione
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'istruzione, per sapere - premesso che:
la dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo n. 8 di Bologna, dottoressa Balboni, in un primo tempo, si è rifiutata di applicare la normativa esistente per quanto riguarda i test Invalsi;
l'interpellante ritiene che chi ha responsabilità nella scuola, specie in Emilia-Romagna, dove le pressioni indebite degli enti locali e dei sindacati sono fortissime, deve fare prevalere il senso dello Stato ed il supremo interesse delle giovani generazioni rispetto a meschini calcoli di parte o di rivendicazione ideologica;
il problema delle eventuali sanzioni disciplinari nei confronti della dirigente scolastica dell'istituto pone, in effetti, la questione della violazione della legislazione scolastica e, in particolare, dei vari provvedimenti attuativi della cosiddetta «riforma Moratti» boicottati pesantemente, se non ostacolati, in questi anni da parte del corpo docente di sinistra e della dirigenza, condizionati pesantemente dalla Cgil scuola. Ancora oggi il sindacato minaccia fuoco e fiamme su un'eventuale applicazione di un provvedimento disciplinare, che, oltre ad essere sacrosanto, non può più essere sospeso;
i continui richiami ad un codice etico ed al rispetto delle leggi da parte della sinistra sono stati, secondo l'interpellante, palesemente disattesi in tutto questo arco di tempo nel settore scolastico, dimostrando così, sempre ad avviso dell'interpellante, una certa volontà ideologica e quello scarso senso delle istituzioni che caratterizza una determinata parte politica;
è stato persino affermato che «i provvedimenti disciplinari contro la dirigente in questione miravano a colpire chi in questi anni si è opposto alla riforma Moratti», quasi che il corpo docente avesse il potere di non applicare la legge;
infine, risulta all'interpellante che sono state esercitate pressioni indebite sulle famiglie per la sottoscrizione di un atto di solidarietà alla suddetta dirigente -:
se non intenda adottare le iniziative di competenza a tutela della dignità della scuola e delle istituzioni.
(2-00008) «Garagnani».
(31 maggio 2006)
ZANOTTI, LENZI, SASSO e DE SIMONE. - Al Ministro dell'istruzione. - Per sapere - premesso che:
il collegio dei docenti dell'Istituto comprensivo n. 8 di Bologna, in data 6 ottobre 2005, chiese all'unanimità di mettere ai voti una delibera che rifiutava la somministrazione dei test Invalsi;
la dirigente scolastica, dottoressa Balboni, comunicò al centro servizi amministrativi la situazione creatasi e chiese indicazioni su come procedere;
il centro servizi amministrativi, in data 14 dicembre 2005, d'intesa con la dirigente dell'ufficio VII della direzione scolastica regionale, invitò la dirigente scolastica a disporre un calendario suppletivo e ad emanare «in caso di atteggiamento persistente negativo da parte dei docenti, appositi ordini di servizio»;
in seguito ad emissione da parte della dirigente di numerosi ordini di servizio, le prove Invalsi furono somministrate in data 11, 12 e 13 gennaio 2006;
in data 4 aprile 2006, la dottoressa Severino, responsabile dell'ufficio legale, contenzioso e disciplinare della direzione scolastica regionale, ha fatto pervenire alla dirigente Balboni una contestazione di addebito, datata 23 marzo 2006, che attribuisce alla stessa «l'inottemperanza a disposizioni normative, a direttive ministeriali e regionali, nonché mancato esercizio dei poteri di direzione, coordinamento e controllo», che configura un quadro di «gravi responsabilità dirigenziali che, a norma dell'articolo 21 del decreto legislativo n. 165 del 2001, è tale da costituire giustificato motivo di revoca dell'incarico»;
la suddetta iniziativa della direzione scolastica regionale (si vedano molteplici articoli di stampa) ha creato un clima di tensione all'interno della scuola bolognese, che ha sempre avuto una tradizione democratica e partecipata, basata sul principio di collaborazione fra le diverse componenti e finalizzata all'attuazione degli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione, destando la preoccupazione che l'azione posta in essere dalla direzione scolastica regionale possa assumere l'aspetto di un'intimidazione politica nei confronti delle scuole e del personale che hanno manifestato apertamente le loro critiche ai provvedimenti del Ministro Moratti;
ad avviso delle interroganti, quanto riferito in premessa deve essere analizzato sotto i seguenti profili:
a) avvio immotivato di un'azione disciplinare a fronte dell'avvenuta somministrazione delle prove Invalsi;
b) mancato riconoscimento dell'autonomia della scuola e delle istituzioni scolastiche;
c) mancato riconoscimento del principio di gestione democratica e partecipata della scuola, ai sensi del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994;
d) mancato rispetto del principio costituzionale della libertà di insegnamento;
e) atteggiamento teso ad imporre per via gerarchica l'applicazione non condivisa di disposizioni non suffragate dalla legislazione in vigore -:
se non ritenga necessario ed urgente verificare la correttezza del comportamento dell'ufficio scolastico regionale, in base al principio di leale e corretta collaborazione fra l'amministrazione e le autonomie scolastiche.
(3-00028)
(6 giugno 2006)
(ex 5-00006 del 23 maggio 2006)