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Allegato A
Seduta n. 101 del 31/1/2007
...
(Sezione 13 - Recenti misure in materia di liberalizzazioni e revoca di concessioni della TAV spa relative a tratte ad «alta velocità»)
LA RUSSA, CONTENTO, AIRAGHI, ALEMANNO, AMORUSO, ANGELI, ARMANI, ASCIERTO, BELLOTTI, BENEDETTI
VALENTINI, BOCCHINO, BONGIORNO, BONO, BRIGUGLIO, BUONFIGLIO, BUONTEMPO, CASTELLANI, CASTIELLO, CATANOSO, CICCIOLI, CIRIELLI, CONSOLO, GIORGIO CONTE, GIULIO CONTI, COSENZA, DE CORATO, FILIPPONIO TATARELLA, GIANFRANCO FINI, FOTI, FRASSINETTI, GAMBA, GASPARRI, GERMONTANI, ALBERTO GIORGETTI, HOLZMANN, LAMORTE, LANDOLFI, LEO, LISI, LO PRESTI, MANCUSO, MARTINELLI, MAZZOCCHI, MELONI, MENIA, MIGLIORI, MINASSO, MOFFA, MURGIA, ANGELA NAPOLI, NESPOLI, PATARINO, PEDRIZZI, ANTONIO PEPE, PERINA, PEZZELLA, PORCU, PROIETTI COSIMI, RAISI, RAMPELLI, RONCHI, ROSITANI, SAGLIA, SALERNO, GARNERO SANTANCHÈ, SCALIA, SILIQUINI, TAGLIALATELA, TREMAGLIA, ULIVI, URSO e ZACCHERA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
il Consiglio dei ministri ha approvato, il 25 gennaio 2007, un decreto-legge in materia di liberalizzazioni, non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale, contenente, per quanto risulta agli interroganti, una norma con cui si revocano le concessioni e le autorizzazioni a Tav spa ed a Rete ferroviaria italiana spa, «limitatamente» al terzo valico Genova-Milano, alla tratta Milano-Verona e alla subtratta Verona-Padova;
con la suddetta disposizione di legge, il Governo, invece di intervenire nell'ambito dei meccanismi che regolano i rapporti concessori ed autorizzativi, azzera, di fatto, tutte le procedure in corso, causando il totale blocco degli appalti per la Tav;
la decisione di ricorrere, da parte del Governo, all'applicazione della normativa comunitaria e nazionale in materia di appalti pubblici ai lavori di costruzione delle tratte ad «alta velocità» si dimostra, ancora una volta, totalmente incongrua, dal momento che l'articolo 131, comma 2, della legge n. 388 del 2000 (legge finanziaria per il 2001) è stato abrogato dall'articolo 11 della legge n. 166 del 2002 (cosiddetto «collegato infrastrutture»), con cui il precedente Governo ha inteso riaffermare, per quanto concerne la costruzione delle tratte ad «alta velocità», la validità del meccanismo della concessione alla società Tav spa con il general contractor, facendo venire meno la prescrizione dell'affidamento dei lavori mediante gara pubblica europea;
la decisione del Governo di revocare le vecchie concessioni determinerà l'avvio di un rilevante contenzioso a più livelli, nonché l'aggravio di ulteriori ritardi, che, da troppo tempo, penalizza i cittadini e le imprese che soccombono nella morsa quotidiana del traffico e della congestione, il cui costo annuo, limitato alla sola mobilità stradale, è stimato sui 14-15 miliardi di euro;
oltre al danno economico che si abbatterà sull'economia del nostro Paese, l'entrata in vigore del decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri impedirà la realizzazione di una rete europea di treni ad «alta velocità», che rappresenta una delle linee guida della politica comunitaria dei trasporti -:
se il Ministro interrogato abbia attentamente valutato gli effetti negativi che la revoca delle suddette concessioni potrebbe provocare, sia sotto il profilo degli oneri risarcitori, sia sotto quello del rinvio, non più procrastinabile, della realizzazione del sistema dell'«alta velocità».
(3-00583)
(30 gennaio 2007)