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Allegato A
Seduta n. 101 del 31/1/2007
...
(Sezione 2 - Risoluzioni)
La Camera,
premesso che:
il riconoscimento di unioni diverse dal matrimonio come sancito dall'articolo 29 della Costituzione o altre forme di riconoscimento di diritti delle persone interessate ha impegnato ed impegna i cittadini italiani ed i loro rappresentanti in Parlamento in un dibattito appassionato che coinvolge argomenti complessi sull'ordinamento giuridico-costituzionale del nostro paese non disgiunti da valutazioni che coinvolgono la coscienza di ciascuno;
ritenuto, che argomenti di tale portata debbano trovare soluzione attraverso un ampio e approfondito dibattito parlamentare che valuti le esigenze e i diritti in discussione al fine di valutare quali iniziative possono essere intraprese;
impegna il Governo:
ad astenersi da qualsivoglia iniziativa legislativa o amministrativa comunque collegata a tali argomenti affinché il Parlamento possa dibatterne in piena libertà.
(6-00014)
«Della Vedova, Bertolini, La Russa».
La Camera,
premesso che:
l'articolo 2 della Costituzione prevede che «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia
come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.»;
l'articolo 3 della Costituzione prevede che «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.»;
l'articolo 7 della Costituzione tra l'altro prevede che «Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani». E quindi i loro rapporti non possono prescindere dal reciproco rispetto;
premesso altresì che a più riprese il Segretario generale della Conferenza episcopale italiana, Mons. Betori è intervenuto nel merito del dibattito in corso non solo esponendo le legittime convinzioni della Chiesa cattolica ma entrando nel merito di scelte che competono esclusivamente alle istituzioni della Repubblica italiana;
impegna il Governo
a rimuovere tutti gli ostacoli discriminatori fondati sul sesso previsti dalle leggi vigenti, sia nei confronti del singolo cittadino che delle formazioni sociali ove svolge la sua personalità, a cominciare dal diritto di famiglia fondata sul matrimonio ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, così come già previsto dall'articolo 29 della Costituzione;
a invitare le autorità ecclesiastiche a rispettare l'indipendenza e la sovranità della Repubblica italiana evitando di intervenire nel merito di decisioni che spettano solo ed unicamente alle competenti istituzioni della Repubblica, avendo le stesse autorità piena libertà di invitare i propri fedeli a non usufruire di facoltà previste dalle leggi della Repubblica e, per quanto concerne obblighi di legge che prevedano l'obiezione di coscienza, di invitare i propri fedeli ad usufruirne.
(6-00015)«Turco, Villetti».