Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 101 del 31/1/2007
...
COMUNICAZIONI
Interrogazioni a risposta scritta:
FASOLINO. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il servizio ADSL (internet veloce) rappresenta uno strumento indispensabile per il lavoro e lo studio oltre che per attività ricreative e di svago le quali ultime rappresentano un momento altrettanto importante nella vita di giovani e meno giovani;
i comuni che ne sono sprovvisti vengono di fatto relegati in posizione marginale e subalterna rispetto agli altri che possono fruirne;
per gli USA il servizio ADSL costituisce di già una vecchia tecnologia mentre per molti comuni d'Italia rappresenta ancora un sogno irraggiungibile;
gli utenti costretti a utilizzare collegamenti lenti ed onerosi vengono di fatto scoraggiati a navigare in rete;
il Comune di Novi Velia in Provincia di Salerno, è una meta turistico-religiosa
di eccezionale richiamo nell'ambito dei territori campani perché sede di un Santuario tra i più antichi e prestigiosi di tutta l'Italia meridionale e Novi Velia è ricca, tra l'altro, di bellezze naturali ricadenti nel Parco del Cilento oltre che sede di emergenze architettoniche nel suo perimetro urbano. Ciò nonostante è tuttora sprovvista del servizio ADSL -:
quali iniziative intenda attivare nei confronti di Telecom Italia Spa, che di fatto esercita il monopolio nel campo della installazione delle componenti tecniche relative all'ADSL, perché Novi Velia venga dotata del servizio di Internet veloce e possa recuperare il divario che la divide dalle altre comunità d'Italia e d'Europa.
(4-02389)
BELLOTTI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, meglio noto come Codice del Consumo, sancisce all'articolo 2 il riconoscimento di alcuni diritti fondamentali tra i quali la correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali concernenti beni e servizi nonché ad una adeguata informazione e corretta pubblicità;
da quanto si evince dall'articolo apparso su «Il resto del Carlino» di giovedì 4 gennaio 2007, «Consumatori all'attacco», si sarebbe perpetrata una vera e propria truffa a danno di consumatori-utenti del servizio di telefonia Telecom Italia, attraverso ingiustificati addebiti in bolletta per servizi mai richiesti e per chiamate mai effettuate verso numeri a pagamento o satellitari internazionali;
la suddetta società, nonostante la segnalazione da parte degli utenti-consumatori dell'addebito di servizi mai utilizzati, né richiesti, aveva comunque inviato il sollecito per il pagamento dei c.d. servizi deregolamentati;
a seguito delle migliaia di reclami e denunce presentate da consumatori-utenti truffati, la Lega Consumatori, nonché altre associazioni di consumatori, hanno denunciato l'accaduto;
la questione è stata affrontata anche nella trasmissione televisiva «Mi manda Rai Tre» del 10 novembre 2006 e, in tale sede, i dirigenti Telecom avrebbero dichiarato che, per gli utenti-consumatori truffati sarebbe stato sufficiente lo scorporo ed il pagamento del canone e del traffico effettivo, ma, sulla base della denuncia fatta dalla Lega Consumatori nell'articolo succitato, la Telecom Italia, decorso qualche mese, avrebbe inviato agli utenti truffati il sollecito per il pagamento dei servizi deregolamentati;
da quanto emerge dall'articolo apparso su «Il resto del Carlino» di giovedì 4 gennaio 2007, «Consumatori all'attacco», si tratterebbe di un fenomeno preoccupante poiché non riguarderebbe la sola provincia di Rovigo ma tutto il territorio nazionale e interesserebbe migliaia (se non milioni) di utenti;
secondo alcune associazioni a tutela dei consumatori, gli operatori, sfruttando il principio del silenzio assenso, opererebbero una vera e propria truffa a danno dei consumatori-utenti che si vedrebbero recapitare bollette faraoniche;
si tratterebbe peraltro di un meccanismo ingannevole basato su connessioni a pagamento che si attivano automaticamente, senza che l'utente ne faccia richiesta, mentre si sta «navigando» su Internet;
la pratica fraudolenta, secondo l'articolo apparso su «Il resto del Carlino» di giovedì 4 gennaio 2007, «Consumatori all'attacco», parrebbe rappresentare il 15 per cento del business di Telecom Italia ed, inoltre, sarebbe incentivata anche dal fatto che coloro che lavorano nei call center e nei contact center sarebbero pagati a cottimo;
nella trasmissione «Mi manda Rai Tre» del 10 novembre 2006, sono intervenuti anche il segretario generale del Ministero delle telecomunicazioni e il direttore dei contenuti audiovisivi e multimediali
dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni i quali avrebbero dichiarato l'intenzione delle istituzioni da loro rappresentate di aggiornare la normativa in materia di telefonate a sovrapprezzo e di intervenire per offrire ai consumatori maggiori strumenti di difesa, ma, da quanto emerge dall'articolo succitato non ci sarebbero riscontri a riguardo;
da quanto emerso dall'articolo apparso su «Il resto del Carlino» di giovedì 4 gennaio 2007, «Consumatori all'attacco», la Telecom Italia, con la propria condotta avrebbe notevolmente pregiudicato alcuni dei diritti fondamentali riconosciuti nell'articolo 2 del Codice del Consumo;
la tutela giuridica contro questi addebiti illegittimi, peraltro ripetuti, come risulta da precedenti interrogazioni presentate dal sottoscritto interrogante, è di fatto difficile da ottenere, inoltre, in quanto si scontrerebbe con la necessità del tentativo di conciliazione come previsto dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM n. 182/02/CONS - regolamento concernente la regolazione delle controversie insorte tra organismi di telecomunicazioni ed utenti), che impedirebbe di adire direttamente al giudice di pace per la restituzione delle somme indebitamente corrisposte agli operatori telefonici -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali misure e iniziative di propria competenza ritenga di poter attuare per arginare e risolvere efficacemente la problematica in questione, per garantire, secondo quanto previsto dall'articolo 2 del Codice del Consumo, decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, «il diritto alla correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali concernenti beni e servizi», ferme restando le competenze in materia dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni;
se non ritenga necessario, per le misure di propria competenza, di assumere iniziative per agevolare un aggiornamento della normativa in materia di telefonate a sovrapprezzo.
(4-02400)
LAZZARI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
presso il comune di Castro (Lecce), nel mese di dicembre 2006 è stato sostituito il traliccio RAI, spostando la struttura dall'interno del paese al Monte Mattia, a circa un chilometro di distanza;
da allora la qualità del servizio RAI è notevolmente peggiorata poiché parte del territorio non vede RAI 1 e parte non vede nè RAI 2 né RAI 3; peraltro, anche in caso di ricezione, si presentano i consueti problemi che si verificano in caso di segnale debole o intermittente: sfarfallio, neve, perdita di immagine o di definizione;
nella crescente esasperazione dei cittadini, la situazione è stata segnalata, anche dalla casa comunale, agli uffici RAI competenti per territorio, che si sono limitati a dei sopralluoghi senza modificare la situazione;
nel piano delle frequenze RAI è previsto che la parte bassa dell'abitato di Castro, rivolta verso sud, sia servita dal traliccio di Tricase; tuttavia detto traliccio deve essere potenziato, ma sembra che manchi la concessione amministrativa rilasciata dal Ministero;
tutti gli interventi provvisori, compreso il riorientamento delle antenne private suggerito dai tecnici RAI, si sono rivelati inutili; sta emergendo nella popolazione la volontà di non rinnovare collettivamente il canone RAI; tale volontà ha il sostegno del sindaco di Castro, che è intervenuto più volte in veste istituzionale per segnalare il problema ai vari uffici della Concessionaria -:
quali azioni il ministro intenda esercitare nei confronti della Concessionaria pubblica, affinché provveda a porre in essere gli interventi tecnici necessari e di sua competenza, per sanare la situazione descritta in premessa;
se non ritenga opportuno rilasciare in tempi rapidi la concessione amministrativa per l'adeguamento del traliccio RAI di Tricase.
(4-02402)