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Allegato B
Seduta n. 102 del 1/2/2007
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INFRASTRUTTURE
Interrogazione a risposta orale:
SATTA. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
da troppi anni la Sardegna attende la realizzazione della strada a quattro corsie Sassari-Olbia. Si tratta di una delle più importanti arterie, se non la più importante, per intensità del traffico. Al riguardo, occorre sottolineare che oltre l'80 per cento del traffico gommato di tutta la Sardegna passa per il porto di Olbia;
i porti di Olbia e di Golfo Aranci, infatti, fanno registrare il più alto numero di passeggeri, che viaggiano regolarmente con auto al seguito, del Mediterraneo;
aggiungasi a ciò la presenza ad Olbia dell'aeroporto internazionale Olbia-Costa Smeralda, con un numero di collegamenti, fra i più alti in Europa, soprattutto, nel periodo estivo;
ad oggi, il numero degli incidenti mortali nell'attuale assetto stradale è elevatissimo, tanto che la Sassari-Olbia è diventata, purtroppo, un pericolo costante per tutti gli automobilisti, che si avventurano a percorrerla, a qualsiasi ora del giorno e della notte;
si tratta, indubbiamente, di una situazione insostenibile, e, non è pensabile, né tantomeno, accettabile che la soluzione di questo problema possa essere ulteriormente rinviato;
la realizzazione della strada a quattro corsie Sassari-Olbia è certamente una esigenza prioritaria e fondamentale per un più incisivo sviluppo economico dell'intera Sardegna;
è necessario, pertanto, che l'opera sia non solo inserita nei programmi della grande viabilità, ma sia considerata di assoluta priorità, dovuta, come detto più sopra, per la intensità del traffico (l'attuale assetto stradale è del tutto insufficiente e completamente inadeguato) e al ruolo fondamentale che essa svolge nel sistema dei collegamenti viari della Sardegna;
occorre pertanto superare tutte le difficoltà in tempi rapidi e procedere,
attraverso il finanziamento reale, al via libera per la realizzazione della strada -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere per la realizzazione della strada a quattro corsie Sassari Olbia, disponendo risorse certe e tempi altrettanto certi sia per l'inizio che per la conclusione dei lavori.
(3-00590)
Interrogazioni a risposta scritta:
ALESSANDRI. - AI Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
con l'interrogazione a risposta scritta 4-01294 il sottoscritto interrogante ebbe a chiedere al Ministro in indirizzo quali fossero le sue valutazioni m merito al progetto relativo alla stazione TAV (Tratta alta velocità) di Reggio Emilia ed in particolare, considerato il continuo lievitamento dei costi, se non si ritenesse opportuno intervenire al fine di sospendere la realizzazione del progetto firmato dall'Ingeniere Calatrava Valls, realizzando unicamente il progetto di TAV e ridestinando i fondi non utilizzati agli obiettivi iniziali ovvero ad altri progetti per la provincia di Reggio Emilia relativi al potenziamento del trasporto pubblico ecologico ed al completamento/realizzazione delle infrastrutture già progettate da Anas ed enti locali;
secondo l'interrogante il Ministro non ha inteso rispondere puntualmente ed esaustitivamente a tale quesito, ma nel frattempo il sito internet www.ferroviedellostato.it nella sezione dedicata alle tratte regionali della Tav informa che nella tratta Milano-Bologna sono previste otto interconnessioni della nuova linea Tav con la linea storica ed in particolare con le stazioni di Piacenza, Parma, Modena al fine di permettere l'instradamento di alcuni treni ad alta percorrenza con detti nodi ferroviari;
diretta conseguenza di tale progettazione è il sostanziale declassamento della nuova stazione di Reggio Emilia che di fatto non assolverebbe più il ruolo di fermata medio-padana per limitarsi al servizio esclusivo per la provincia di Reggio Emilia-:
a questo punto si ritiene ancora più indispensabile un pronunciamento esaustitivo del Ministro interrogato in merito al progetto relativo alla stazione TAV di Reggio Emilia ed in particolare, considerato il continuo lievitamento dei costi, che per la stazione avrebbero già raggiunto gli 80 milioni di euro contro i 15,5 del progetto iniziale predisposto da Tav, se non si ritenga opportuno intervenire al fine di sospendere la realizzazione del progetto firmato dall'Ingeniere Calatrava Valls, realizzando unicamente il progetto di TAV e ridestinando i fondi non utilizzati agli obiettivi iniziali ovvero ad altri progetti per la provincia di Reggio Emilia relativi al potenziamento del trasporto pubblico ecologico ed al completamento/realizzazione delle infrastrutture già progettate da Anas ed enti, locali.
(4-02408)
LONGHI. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
le Ferrovie dello Stato hanno costruito e messo in esercizio un passante-bretella che collega il bacino portuale di Genova-Pra-Voltri con linee ferroviarie diverse da quella costiera e direttamente collegate con la pianura padana;
tale opera, giustamente ritenuta di fondamentale importanza, sia per contenere il trasporto su gomma dei container movimentati in misura sempre crescente nel citato bacino portuale sia per evitare intasamenti sulla linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, è costata alcune centinaia di milioni di (si parla di 450 miliardi di vecchie lire);
di fatto essa appare inutilizzata in quanto vi transitano poche unità di treni al giorno;
in conseguenza di ciò, il traffico veicolare sulla Via Aurelia e sul corrispondente tratto dell'autostrada presenta sin
d'ora non sopportabili aspetti di congestione, tali comunque da impedire un pur auspicato aumento dei traffici marittimi;
in definitiva, la costruzione e la messa in esercizio del passante ferroviario in questione in rapporto a tanto esiguo utilizzo sembra costituire un vero spreco del pubblico denaro;
nella precedente legislatura, gli onorevoli Acquarone, Burlando e Mazzarello avevano presentato un'interrogazione dal contenuto identico alla presente -:
quali azioni il Ministero delle Infrastrutture e il ministro dei Trasporti intenda intraprendere con urgenza per porre fine alla descritta situazione che le popolazioni interessate giudicano a dir poco scandalosa e far sì che una delle poche opere ferroviarie progettate ed ultimate in Liguria possa assolvere alla funzione del pubblico interesse posta a base della sua realizzazione;
quali atti - sulla base di quanto risulti dagli atti depositati presso i ministeri - abbia fatto il precedente governo e quali azioni intenda intraprendere l'attuale governo.
(4-02424)
DI CAGNO ABBRESCIA. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in base alla legge 28 gennaio 1994 n. 84 concernente «Riordino della legislazione in materia portuale» è previsto che spetta allo Stato l'onere per la realizzazione delle opere di grande infrastrutturazione nei porti di cui alla categoria I e per la realizzazione delle opere di grande infrastrutturazione nei porti di cui alla categoria II, classi I e II;
la medesima legge, stabilisce inoltre che sono considerate opere di grande infrastrutturazione, le costruzioni di canali marittimi, di dighe foranee di difesa, di darsene, di bacini e di banchine attrezzate, nonché l'escavazione e l'approfondimento dei fondali e che i relativi progetti sono approvati dal Consiglio superiore dei lavori pubblici;
il porto di Bari, che rientra nei requisiti previsti dalla legge per la categoria II, classe I, negli ultimi anni ha perseguito appropriate strategie e politiche di sviluppo che hanno trainato la crescita del traffico, ma risente tuttora di alcune carenze infrastrutturali alla stregua della maggior parte degli scali italiani;
la strategia che ha proiettato in breve tempo il porto di Bari, tra i maggiori scali nazionali è basata sulla scelta della polifunzionalità, ovvero del rafforzamento oltre che delle attività commerciali e del movimento dei passeggeri, in particolare di quello crocieristico;
in considerazione della disponibilità di strutture con elevati standard qualitativi e funzionali, l'Autorità portuale di Bari, si propone di candidare Bari, come home port, vale a dire come scalo di partenza e quindi di lunga soste delle navi da crociera, per gli itinerari che toccano il Mediterraneo orientale, a conferma della strategica posizione geografica in cui la città è situata;
anche il traffico merci, seppure con ritmi meno sostenuti, negli ultimi anni ha presentato un trend crescente, compromesso tuttavia dal mancato completamento dell'area portuale denominata: «Marisabella» di cui attualmente esiste soltanto una colmata parziale, a causa di complesse vicende amministrative;
l'area portuale «Marisabella» è una infrastruttura di grandi potenzialità (400 mila mq di piazzali, 1.100 m di banchine e fondali da 12 m) in grado di ospitare un importante terminal container, aree di stoccaggio, insediamenti di tipo commerciale e industriale che consentirebbero al porto di offrirsi alla crescente domanda internazionale di trasporto unitizzato; pertanto la realizzazione della colmata, così come confermato da una recente ricerca della Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno), permetterebbe al porto del capo
luogo pugliese di intercettare un movimento di containers per circa 200 mila teus (Twenty-foot equivalent units) all'anno -:
quali iniziative intendano intraprendere al fine di evitare ulteriori ritardi alle opere di ammodernamento e ampliamento del porto e in particolare della colmata di Marisabella, con il rischio di perdere i finanziamenti già previsti;
quali siano attualmente le risorse disponibili ed i tempi di realizzazione e di completamento delle altre opere infrastrutturali, previste nel porto di Bari, come ad esempio l'ampliamento del Molo di San Cataldo e la realizzazione della Darsena di Ponente, per valutare se occorrano ulteriori stanziamenti statali per arrivare in tempi brevi al completamento di tali opere essenziali, nonché per valorizzare il ruolo del porto di Bari nel sistema portuale meridionale, nel contesto del Mediterraneo.
(4-02425)