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Allegato B
Seduta n. 102 del 1/2/2007
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GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta orale:
MIGLIORI e ULIVI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la legge finanziaria ha drasticamente ridotto i fondi riservati alla medicina penitenziaria: la riduzione è calcolata nell'ordine di oltre 13 milioni di euro;
si prospetta con certezza una situazione di ingovernabilità sanitaria;
è stata paventata, all'interno degli istituti di pena la soppressione fin dal mese di febbraio del servizio medico durante il periodo notturno e in alcune fasce orarie di quello infermieristico professionale, si prevede inoltre, la riduzione del monte orario della guardia medica, per arrivare poi a non più prevedere il servizio di medicina specialistica;
nella popolazione detenuta vi è altissima incidenza di patologie infettive e degenerative che impongono un costante monitoraggio, senza dimenticare le urgenze di tipo psichiatrico e i numerosi casi di persone che si trovano in pericolo di vita: singolare ritenere possibile che a queste esigenze rispondano altre persone differenti dal personale medico e infermieristico, ma non resta altro da pensare che il Governo ritenga in grado di rispondere a queste circostanze gli agenti di polizia penitenziaria già gravati dal loro compito ordinario;
l'emergenza è a livello nazionale, le conseguenze sono letteralmente catastrofiche -:
se non si ritenga urgente adottare iniziative normative volte a rivedere le previsioni relative ai fondi della medicina penitenziaria, ad avviso degli interroganti irresponsabilmente ridotti.
(3-00589)
Interrogazione a risposta in Commissione:
MANCUSO. - Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
all'inaugurazione dell'Anno Giudiziario molti magistrati, hanno fatto sentire la propria voce contro i «malanni» della giustizia italiana e tra questi ancora più alto è giunto il grido di chi insiste da anni nel dire che i tempi di amministrazione della giustizia sono troppo lunghi e le risorse spese per questo importantissimo comparto sono davvero poche;
per contro si rileva che in alcune Procure si spendono diversi milioni di euro in intercettazioni telefoniche (spesso inutili dal punto di vista giudiziale);
queste intercettazioni, oltre che inutili, quasi sempre servono solo per riempire i rotocalchi di cronaca laddove, con buona pace del segreto istruttorio, indiscrezioni e «soffiate» arrivano a questo o quel giornale;
la spesa per le intercettazioni aumenta di anno in anno con una preoccupante crescita, mentre questi fondi potrebbero essere utilizzati per le spese inerenti i processi;
ad avviso dell'interrogante, occorrerebbe porre un freno a questo dispendioso «rito» delle intercettazioni -:
se non si intenda verificare l'effettiva consistenza del fenomeno delle intercettazioni, e in particolare gli effettivi costi del medesimo, anche al fine di valutare l'adozione di iniziative normative in materia.
(5-00656)
Interrogazioni a risposta scritta:
D'AGRÒ. - Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
secondo i dati ufficiali riassuntivi delle sette province venete, resi noti all'inaugurazione dell'anno giudiziario dei giorni scorsi a Venezia, Vicenza è maglia nera nella cosiddetta criminalità diffusa;
Vicenza è infatti la provincia veneta con il più alto numero di furti denunciati, che nel 2006 sono stati 13.811, cioè il 25 per cento in più rispetto al 2004 e addirittura il 45 per cento in più rispetto al 2002-2003;
questi allarmanti dati dimostrano che nell'ultimo anno sarebbero avvenuti circa quaranta furti ogni giorno e che oltre il 2 per cento della popolazione complessiva sarebbe stata direttamente interessata da tale fenomeno;
dal confronto delle cifre della provincia di Vicenza con quelle della provincia di Padova emerge che lo scorso anno il numero di furti verificatisi nel Vicentino è pari al triplo di quelli del Padovano, dove la popolazione è superiore;
in base ai dati diffusi all'inaugurazione dell'anno giudiziario risulta altresì che nella provincia vicentina a fronte di un decremento del 34 per cento delle rapine rimane costante il numero delle violenze sessuali e quello di omicidi e tentati omicidi -:
quali iniziative intendano adottare in tema di prevenzione e repressione per fronteggiare questi dati allarmanti sui furti nella provincia vicentina che creano allarme e paura nell'intera comunità e nelle singole persone.
(4-02415)
COSTA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la situazione presso l'Ufficio del Giudice di Pace di Cuneo è ormai insostenibile;
nel penale lo scarico udienze è fermo al 27 ottobre 2006; le sentenze da pubblicare sono ferme al 15 settembre 2006; vi sono 120 richieste del Pm di archiviazione e 160 di fissazione udienza da evadere; «da valutare» il numero delle dichiarazioni di irrevocabilità; il Re.ge va aggiornato;
l'arretrato attualmente deve essere smaltito da un solo cancelliere in organico a cui si affiancano due altre figure distaccate sporadicamente da altri uffici;
a ciò si aggiunga che, nel civile, vi sono 224 decreti di fissazione udienza da notificare; 45 D.I. da pubblicare; 230 formule esecutive da apporre a D.I.; 328 sentenze da pubblicare di cui 215 in opposizione a sanzione amministrativa;
tale cospicuo arretrato, affrontabile solo con un potenziamento del personale amministrativo, si riverbera inevitabilmente sulla qualità delle udienze penali, in cui si chiamano anche 40 processi ad udienza, imponendo insostenibili «maratone» processuali dalle 9 del mattino alle 15, senza interruzioni, per giudicante, parti e testimoni;
il servizio offerto al cittadino - nonostante la buona volontà dei 4 magistrati onorari che svolgono funzioni penali nell'ufficio e del relativo personale amministrativo addetto - scade inevitabilmente di qualità, con pesanti disagi e tempi ormai dilatati -:
se il Ministro sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
se non ritenga, svolti gli opportuni accertamenti, di valutare un potenziamento dell'organico amministrativo dell'Ufficio.
(4-02416)