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Allegato B
Seduta n. 102 del 1/2/2007
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta orale:
DE SIMONE e GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
si apprende da notizie stampa dei giorni scorsi che rappresentanti degli studenti del Liceo «Marie Curie» di Grugliasco (Torino) avevano contattato l'Arcigay per partecipare ad un'assemblea d'istituto convocata il 29 gennaio per parlare di «sessualità e omosessualità», l'assemblea sarebbe stata così organizzata: dopo la proiezione del film «Le fate ignoranti», sarebbe stato aperto un dibattito al quale, oltre ad Arcigay, avrebbero preso parte anche alcuni operatori del Consultorio di Collegno;
da dichiarazioni apparse sui giornali risulta che Arcigay aveva accolto con entusiasmo l'invito: «Saremmo andati nella scuola a raccontare le nostre esperienze, a rispondere alle domande degli studenti, a conoscerli e a farci conoscere. Saremmo andati a mostrare che l'omosessualità è una condizione naturale dell'esperienza umana al pari dell'eterosessualità, che può essere vissuta serenamente se non è colpita dal pregiudizio e dalla discriminazione»;
sarebbe stato un momento importante, a parere degli interroganti, di quelli che la scuola pubblica dovrebbe favorire sempre più, con l'obiettivo di costruire una società aperta, tollerante, democratica, nella quale le differenze sono vissute come una ricchezza, e non come un male da reprimere;
la preside del liceo non ha voluto tutto questo impedendo che l'assemblea potesse svolgersi, infatti, nonostante l'assemblea d'istituto fosse stata regolarmente convocata ed esercitando quindi un'autorità
che, secondo gli interroganti, non le compete, la professoressa Miserere, qualche giorno prima della data fissata, ha comunicato ai rappresentanti che, perché l'incontro si potesse svolgere, sarebbe stata necessaria la presenza di un medico cattolico ed un prete, che proponessero «un'opinione» contraria a quella dell'Arcigay sull'omosessualità;
se l'orientamento sessuale è una componente fondamentale della personalità umana, al pari della razza, del sesso, dell'età e di altri elementi naturali, e se l'omosessualità non è una scelta né una forma di devianza non vi può essere «un'opinione contraria all'omosessualità» se non quella di chi nega alle persone omosessuali la dignità di esistere, portando avanti delle posizioni apertamente omofobe;
l'Arcigay ha dichiarato la non disponibilità ad accettare di sedere allo stesso tavolo di coloro che negano la dignità di esseri umani, che non riconoscono agli omosessuali il ruolo di interlocutori di pari livello: «É come se ad un dibattito sul razzismo, le minoranze razziali accettassero di dialogare con un'associazione razzista»;
nello stesso giorno previsto per l'assemblea, Arcigay ha organizzato, davanti alla scuola, un volantinaggio per spiegare e ribadire agli studenti la volontà di collaborare con le autorità scolastiche per la promozione di una cultura della fratellanza, che trasmetta la bellezza e la ricchezza della diversità, e la disponibilità a lavorare con loro perché la scuola pubblica sia il cuore pulsante per la creazione di una società plurale, coesa, solidale;
l'atto della preside è tanto più grave perché avviene in questi giorni, quando ricorre la Giornata della Memoria, che ricorda le vittime della Shoah, tra le quali vi furono decine di migliaia di persone omosessuali, e poco dopo l'approvazione, da parte del Governo, di un disegno di legge che parifica l'odio e il pregiudizio contro le persone omosessuali a quello fondato sulla razza, la religione, eccetera, ed è tanto più grave perché avviene a Torino, dove, recentemente, ragazzi disabili ed omosessuali sono stati vittime di episodi di intolleranza e bullismo all'interno di un'altra scuola pubblica;
anche l'assessore alle pari opportunità del comune di Torino e l'assessore regionale all'istruzione hanno duramente condannato l'accaduto -:
quali misure intenda intraprendere per censurare quello che, ad avviso degli interroganti, è il gravissimo comportamento della preside del liceo di Grugliasco, profondamente lesivo della dignità umana.
(3-00588)
Interrogazione a risposta in Commissione:
BENZONI, GHIZZONI e SASSO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
nella nota di indirizzo trasmessa alle scuole all'inizio del corrente anno scolastico veniva definito il 2006/2007 come «anno ponte» in vista di provvedimenti attesi dal mondo della scuola e annunciati dal governo all'avvio della legislatura;
in particolare si esprimeva in quel documento, specialmente nel paragrafo riguardante l'autonomia organizzativa, in conformità a numerosi interventi di esponenti del governo, l'orientamento a ricondurre l'orario scolastico e il progetto formativo delle scuole primarie e secondarie di primo grado alla unitarietà che era stata spezzata dalle norme introdotte dalla legge n. 59 del 2004, con la distinzione tra attività curricolari e attività opzionali e facoltative, scelte dalla famiglia;
contrariamente alle aspettative determinate dalle predette dichiarazioni e note di indirizzo, la circolare n. 74 del dicembre 2006 relativa alle iscrizioni per l'anno scolastico 2007/2008 riafferma i modelli organizzativi e orari previsti dalla legge suddetta (27 h + 3 nella scuola primaria e 29 h + 4 nella secondaria di primo grado), ribadendo una secca divisione per i due
tipi di attività anche per il prossimo anno e allontanando la prospettiva riformatrice;
detta circolare è stata accolta con forte senso di delusione dagli operatori della scuola che più avevano creduto nella possibilità che le disposizioni relative alle iscrizioni venissero accompagnate da indicazioni e norme orientate verso il ripristino di modalità organizzative e schemi orari propri di un'offerta formativa unitaria e integrata, con tempi di apprendimento distesi e adatti alle esigenze psicologiche e pedagogiche;
la netta distinzione tra ore curricolari e ore facoltative sta determinando, in molte realtà scolastiche, l'introduzione di orari che prevedono le attività curricolari collocate solo nella fascia antimeridiana, mentre nella fascia pomeridiana vengono previste esclusivamente attività facoltative e attività di assistenza scolastica, organizzate da soggetti esterni e spesso con oneri a carico delle famiglie;
a giudizio degli interroganti, tali modelli sono totalmente estranei ad una scuola a misura di alunno e dei suoi ritmi di apprendimento e determinano affaticamento e diminuzione dell'efficacia dell'attività didattica curricolare -:
come si intenda procedere per orientare le scuole verso forme organizzative e schemi orari coerenti con le caratteristiche e gli obiettivi di una scuola integrata, con le esigenze educative e psicologiche degli alunni, con le metodologie che garantiscono buona qualità dell'offerta formativa e delle relazioni educative.
(5-00655)
Interrogazione a risposta scritta:
GRILLINI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
secondo numerosi quotidiani il 29 gennaio 2007, a Torino, una assemblea d'istituto del Liceo Marie Curie di Grugliasco, come specifica l'Unità, è stata impedita dalla preside perché prevedeva, dopo la proiezione del film Le fate ignoranti, un dibattito su omosessualità e sessualità, a cui avrebbe preso parola, su invito degli studenti, il presidente di Arcigay Torino Antonio Soggia;
la preside ha bloccato l'iniziativa con la pretestuosa motivazione che mancava un contraddittorio: «Contraddittorio, ecco cosa ci vuole, qualcuno che la pensi diversamente dall'Arcigay...», riporta l'Unità mentre La Repubblica, del 28 gennaio 2007 aggiunge: «Se volete far parlare il presidente dell'ArciGay davanti ai vostri compagni, allora dovete affiancargli nel dibattito qualcuno che sia contro l'omosessualità, un prete o un medico cattolico», ma stando a quanto ha dichiarato la rappresentante degli studenti del liceo erano stati invitati a parlare «anche due esperti del consultorio dell'Asl 5»;
la decisione dell'accesso alle scuole è presa dal Consiglio d'Istituto e non dal dirigente scolastico in prima persona;
il bullismo antigay secondo dati diffusi recentemente è allarmante -:
se il Ministro interrogato condivida l'atteggiamento della preside e creda che quando si parla di omosessualità nella scuola si debba dare voce ai detrattori;
se il Ministro non intenda organizzare una indagine ministeriale per verificare se si configurano errori nell'operato della preside dell'Istituto;
se il Ministro non intenda pronunciarsi favorevolmente all'acceso dell'associazionismo omosessuale nei suoi referenti qualificati, nella scuola pubblica.
(4-02411)