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Allegato B
Seduta n. 104 del 6/2/2007
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazioni a risposta scritta:
CATANOSO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
il decreto-legge 17 agosto 2005, n. 162, recante ulteriori misure per contrastare i fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive, convertito con modificazionidalla legge 17 ottobre 2005, n. 210, all'articolo 1, comma 5, prevede che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca - d'intesa con il Ministero dell'interno e con il Ministero per i beni e le attività culturali, nonché in collaborazione con altre amministrazioni pubbliche ed enti e associazioni private interessate - predispone, nell'ambito delle risorse destinate annualmente alle istituzioni scolastiche sul fondo di cui alla legge 18 dicembre 1997, n. 440, un programma di iniziative volte a sviluppare ed approfondire nelle scuole le tematiche della prevenzione della violenza nelle manifestazioni sportive, in coerenza con le finalità dell'educazione alla convivenza civile;
le predette iniziative - prosegue la norma - sono realizzate dalle istituzioni scolastiche attraverso appositi progetti da esse elaborati ed inseriti nel piano dell'offerta formativa;
per le finalità previste dalla legge il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca si avvale di un apposito comitato tecnico-scientifico, istituito con decreto del Ministro -:
quali iniziative siano state predisposte dal Ministero per il corrente anno scolastico al fine di sviluppare ed approfondire nelle scuole le tematiche della prevenzione della violenza nelle manifestazioni sportive;
quanti e quali progetti siano stati avviati dalle istituzioni scolastiche nel piano dell'offerta normativa per il 2006-2007;
quante risorse siano state destinate dalla legge finanziaria al Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi, istituito dalla legge 18 dicembre 1997, n. 440;
quante volte si sia riunito e da chi risulti composto il comitato tecnico-scientifico appositamente previsto in materia.
(4-02468)
GRILLINI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
il mensile Pride, nel gennaio 2007, ha pubblicato una inchiesta sul bullismo omofobo rilevando dati allarmanti: «Almeno
il 40 per cento dei gay, secondo una ricerca condotta da "Stonewall" (un gruppo di militanti inglese) negli anni dell'adolescenza ha tentato, almeno una volta, il suicidio, perché vittima di bullismo»;
una ricerca europea condotta in 37 Stati ha inoltre rivelato come il 51,2 per cento dei giovani omosessuali sotto i 26 anni abbia avuto esperienze di violenza verbale e fisica a scuola a causa del proprio orientamento sessuale (2006, ILGA Europe, IGLYO);
i dati sono confermati dalle rare ricerche italiane sull'argomento: «L'ultima indagine, la più vasta mai condotta nel nostro Paese sul fenomeno "Bulli in ballo", promossa dalla regione Marche in collaborazione con il circolo Arcigay-Arcilesbica di Ancona, attesta che su 2.849 studenti delle superiori, le offese verbali o fisiche o discriminazioni hanno riguardato il 41 per cento degli omosessuali [...] l'allarme non risale a questi ultimi mesi, ma almeno al 2000, quando una ricerca dell'Università di Bologna, su 300 studenti omosessuali, rilevava che tre ragazzi gay e ragazze lesbiche su quattro avevano subito ingiurie o minacce verbali a scuola, e uno su tre era vittima di soprusi e maltrattamenti fisici»;
il 14 febbraio sarà presentata presso il Parlamento europeo una dichiarazione sottoscritta da parlamentari che invita gli Stati membri «a combattere l'omofobia nelle scuole mediante campagne negli istituti scolastici e sui mezzi di informazione, con il sostegno dei necessari strumenti amministrativi e legislativi; [...] a diffondere le migliori prassi per la lotta contro il bullismo omofobo nelle scuole; [...] e a riconoscere le associazioni di giovani GLBT, a sostenerle e a promuoverne la partecipazione a un dialogo strutturato sul bullismo e la discriminazione»;
alcuni fatti di cronaca degli ultimi tempi, che hanno riportato il problema del bullismo in genere agli onori delle cronache, riguardano espressamente il bullismo antigay;
è il caso, tra i numerosi, riportato da La Stampa il 13 gennaio 2007: «Non ce la faceva più a sopportare gli insulti e gli scherzi e da alcuni giorni aveva un coltello in tasca. Ieri, al cambio dell'ora, quando l'insegnante è uscito dall'aula, un ragazzo di 17 anni ha ferito due compagni di scuola alle braccia e al volto. È accaduto in un istituto tecnico industriale di Castellaneta. L'ultimo scherzo l'avevano combinato attaccando in classe un cartello: "Sei gay"» e di altri casi;
il protocollo di intesa interministeriale tra AGEDO, Associazione Nazionale di Genitori, Parenti e Amici di omosessuali, e Ministero dell'istruzione per «Prevenzione bullismo, disagio e suicidio adolescenziale e sostegno formativo alle figure educative all'interno della scuola», già firmato nel 2000 dal Ministero della pubblica istruzione, dal 2003 non è più stato rinnovato;
da almeno 10 anni le associazioni omosessuali italiane promuovono attraverso progetti nazionali ed europei lo sviluppo di buone prassi in ambito educativo e per l'educazione dei giovani al rispetto delle differenze e alla prevenzione dei fenomeni di violenza verbale, fisica e psicologica sulla base dell'orientamento sessuale, l'identità e l'espressione di genere. In particolare, il corso «Educare al rispetto» prodotto da Arcigay risulta essere autorizzato dal Ministero dell'istruzione dal 2000 come corso di formazione rivolto agli insegnanti e al personale non docente delle scuole medie e superiori; esso è dedicato a trasmettere al personale scolastico competenze specifiche per la gestione di episodi e situazioni di bullismo in generale e conoscenze relative all'orientamento sessuale e l'identità di genere nello specifico; il corso quest'anno si terrà a Bologna, Faenza e Rimini, ma con difficoltà viene preso in considerazione nei piani di offerta formativa degli istituti superiori o dai centri servizi amministrativi (ex provveditorati) come buone prassi -:
quali misure intenda attivare il Ministro interrogato per la prevenzione specifica
del bullismo nelle scuole e del disagio degli adolescenti omosessuali;
se il Ministro intenda coinvolgere le associazioni omosessuali nella stesura e nell'implementazione del piano ministeriale di prevenzione e lotta al bullismo;
se il Ministro intenda promuovere la collaborazione tra il comitato nazionale scuola e legalità e le associazioni omosessuali nella prevenzione e lotta ai fenomeni di bullismo omofobico;
se il Ministro intenda promuovere l'inclusione del bullismo omofobico nelle future campagne di prevenzione della violenza nelle scuole;
se il Ministro intenda promuovere una ricerca nazionale sul bullismo omofobo e su altre forme di esclusione sociale dei giovani gay, lesbiche, bisessuali e transgender nelle scuole;
se il Ministro intenda rinnovare il protocollo tra Ministero dell'istruzione e AGEDO inattivo dal 2003.
(4-02476)