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Allegato B
Seduta n. 106 dell'8/2/2007
SALUTE
Interrogazione a risposta in Commissione:
MANCUSO e FRASSINETTI. - Al Ministro della salute, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
recentemente l'E.N.P.A. (Protezione Animali di Bergamo) ha smascherato l'ennesimo vergognoso episodio di traffico di cani trafugati e stipati su camion in condizioni igieniche spaventose, che venivano smerciati in Europa (specialmente in Germania) come cavie per la sperimentazione;
un'indagine dei N.A.S. ha portato alla denuncia di dieci persone per associazione a delinquere, truffa aggravata e maltrattamenti;
tra gli indagati compaiono i responsabili di strutture rifugio per cani collusi con due veterinari;
i randagi con il pretesto dell'adozione venivano venduti «in stock» di alcune decine, al prezzo di alcune centinaia di euro ciascuno;
analoghi episodi sono stati segnalati a Padova, Arezzo, Genova, Casalecchio di Reno, Pavia, dimostrando che il fenomeno non è marginale ed ha dimensione nazionale -:
quali iniziative intenda adottare il Governo per stroncare questo odioso commercio, perpetrato sulla pelle di poveri animali sfortunati due volte perché abbandonati e maltrattati fino alla morte.
(5-00706)
Interrogazione a risposta scritta:
CARDANO. - Al Ministro della salute, al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
la legge 4 luglio 2005 n. 123: «Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia» all'articolo 4 riconosce ai soggetti affetti da celiachia il diritto all'erogazione gratuita di prodotti dietoterapeutici senza glutine;
nel decreto del Ministro della salute del 4 maggio 2006 relativo ai tetti di spesa per l'erogazione dei suddetti prodotti, essi vengono suddivisi per età e per sesso; dopo i dieci anni d'età i soggetti vengono considerati «adulti», introducendo di conseguenza, date le diverse necessità caloriche, una notevole differenza tra la quota erogabile mensilmente a maschi e femmine (da dieci anni in poi, in quanto adulte, alle femmine sono erogabili 99 euro, ai maschi 140);
le tabelle LARN (livelli di assunzione raccomandati di energia e nutrimenti per la popolazione italiana) sono in fase di aggiornamento per arginare il problema dell'obesità;
i fabbisogni calorici dei soggetti in crescita sono estremamente variabili a seconda dello sviluppo individuale; certamente a 10 anni e un giorno non si può essere ritenuti adulti giacché difficilmente lo sviluppo è completato. Pertanto la differenza di trattamento tra maschi e femmine appare incomprensibile, così come presente nel decreto;
l'Associazione Italiana Celiachia onlus (www.celiachia.it) ha più volte fatto presente la necessità di tutelare le fasce più deboli dei soggetti malati, e ha da tempo attuato una politica di contenimento dei costi dei prodotti senza glutine (ad esempio attraverso specifici progetti come quello della regione Toscana) che consentano ai propri assistiti di acquistare i prodotti anche nella grande distribuzione con un risparmio medio del 30-40 per cento; il prezzo dei prodotti per celiaci è molto alto (un pacco di pasta da mezzo chilo costa 5 euro, un chilo di farina costa 7-8 euro);
il comportamento delle regioni è molto differenziato, ad esempio: il consiglio regionale del Piemonte ha approvato in data 7 novembre 2006 un ordine del giorno che impegna la giunta regionale a rivedere i criteri di assegnazione dei contributi,
e lo stesso assessore regionale alla salute dottor Mario Valpreda, con proprio comunicato del 18 dicembre 2006 ha dichiarato di essere convinto della necessità di rivedere la delibera regionale di attuazione del decreto ministeriale, e di voler predisporre un nuovo atto che «pur non potendo disattendere quanto decretato dal ministero, trovi un corretto equilibrio per evitare disparità di trattamento tra uomini e donne». Nello stesso comunicato l'assessore ha dichiarato di volere, in collaborazione con l'AIC, trasformare l'attuale possibilità di spesa, oggi estremamente rigida, in buoni-acquisto da poter utilizzare in ambito commerciale più vasto, con maggiori e migliori offerte di prodotto attraverso accordi con la grande distribuzione per consentire alternative alle attuali precostituite logiche commerciali; al contrario provengono alla scrivente interrogante dalla Sicilia segnalazioni di famiglie di bambine celiache che protestano per il decreto ministeriale, e la cui regione non ha assunto iniziative -:
se i Ministri interrogati non ritengano necessario rivedere la tabella di cui al decreto ministeriale 4 maggio 2006 in relazione alla notevole differenza prevista per la spesa tra maschi e femmine, già a partire dai 10 anni;
se i Ministri interrogati non ritengano che i diritti dei soggetti celiaci vadano garantiti in modo uniforme in tutto lo Stato, dato che il comportamento virtuoso solo di alcune Regioni non è sufficiente a generalizzare le migliori modalità di acquisizione dei prodotti dietoterapeutici senza glutine e le migliori condizioni di prezzo.
(4-02513)