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Allegato B
Seduta n. 106 dell'8/2/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
PISICCHIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
alcuni giorni fa la stampa diffuse la notizia dell'invio di lettere minatorie al magistrato Otello Lupacchini, attualmente impegnato con un incarico presso l'ispettorato dei Ministero della giustizia, ma noto alla pubblica opinione per la sua attività di giudice istruttore in diverse importanti vicende giudiziarie, quali quelle relative alla Banda della Magliana e alle nuove Brigate Rosse;
il dottor Lupacchini è anche autore di saggi, editi dalla editrice Edizioni Nuova Koinè, riguardanti alcune tra le vicende giudiziarie che più hanno colpito la pubblica opinione, tra cui appunto le nuove Brigate Rosse;
le lettere minatorie contenenti messaggi inequivocabili dal punto di vista delle minacce, ed anche il bossolo di una calibro nove, sono state indirizzate al magistrato presso la sede della casa editrice;
nonostante le gravissime minacce ed il pericolo che ad intimarle possano essere gruppi dell'eversione terroristica, non si ha notizia di particolari cautele adottate dalle autorità per tutelare la sicurezza del magistrato e dei luoghi minacciati dall'azione minatoria -:
se il Ministro dell'interno non ritenga di intervenire urgentemente predisponendo adeguati mezzi di tutela dell'incolumità del magistrato minacciato.
(4-02511)
DANIELE FARINA, ROCCHI, LOCATELLI e MASCIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella serata tra il 21 ed 22 dicembre 2006 una manifestazione organizzata contro l'insediamento temporaneo di alcune famiglie rom nel territorio del comune di Opera ha impedito, con la forza, lo svolgimento del consiglio comunale e si è conclusa con l'incendio e il danneggiamento delle strutture allestite;
l'urgenza della localizzazione provvisoria si è manifestata nella serata del 14 dicembre 2006 a seguito dello sgombero forzato di un campo sito in via Ripamonti nella periferia sud di Milano sul quale da tempo insiste un progetto di inserimento sociale della Casa della Carità, struttura di volontariato per l'integrazione sociale;
a seguito di tale sgombero è stata fatta richiesta al comune di Opera di accogliere momentaneamente, fino al 31 marzo 2007, entro i propri confini le famiglie che altrimenti non avrebbero trovato nessuna collocazione per passare l'inverno;
il giorno 21 dicembre 2006 presso la prefettura di Milano è stato siglato un protocollo di intesa tra prefettura, provincia di Milano, comune di Milano e comune di Opera affinché, come indicato, venisse dato temporaneo rifugio ai cittadini romeni sgomberati, e successivamente fosse individuata un'area fuori dai confini del comune di Opera più idonea per una sistemazione definitiva;
dal giorno 23 dicembre 2006 insiste un presidio abusivo permanente, tutt'ora «operante», di fronte all'unica entrata del campo, presto ricostruito, creando un clima di tensione e di intimidazione nei confronti delle famiglie rom presenti nella struttura e nei confronti degli operatori e dei volontari che in esso operano mediante grida, insulti ed aggressioni fisiche dirette;
a dette manifestazioni hanno costantemente partecipato esponenti e rappresentanti istituzionali di partiti del centrodestra;
sono annunciate nel prossimo futuro analoghe manifestazioni -:
quali atti ufficiali siano stati compiuti dalla prefettura di Milano e dall'autorità di pubblica sicurezza nelle circostanze dei fatti intercorsi nei giorni 22 e 23 dicembre 2006 e quali misure di tutela siano state predisposte per tutelare quella parte della cittadinanza che quotidianamente si dirige nella stessa area per portare solidarietà alle famiglie romene oggetto di quotidiani insulti e minacce da parte di un ristrettissimo gruppo di soggetti che compone il presidio abusivo posto come ostacolo all'unica entrata del campo;
quali misure siano state adottate e quali eventualmente si intendano altresì predisporre perché venga garantito il buon esito del protocollo di intesa firmato in Prefettura il 21 dicembre 2006 tra gli enti locali e la Prefettura e quali misure per garantire nel frattempo il libero e sereno accesso alla struttura d'accoglienza temporanea per le famiglie rom a tutti coloro che vi operano o vi vivono all'interno;
se risponda al vero, in base alle informazioni in possesso del Ministro, la presenza all'interno dello stesso presidio e delle annunciate iniziative di noti esponenti dell'estremismo di destra più volte coinvolti in fatti criminosi di matrice razzista.
(4-02527)
BENZONI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel Comune di Alserio, Como, sette consiglieri (cinque di maggioranza e due di opposizione) pari alla metà più uno dei Consiglieri assegnati, hanno presentato dimissioni in data 21 aprile 2006, configurandosi così nell'Ente l'ipotesi di cui all'articolo 141, comma 1, lettera b) punto 3 TUEL;
la circostanza veniva il giorno successivo comunicata dalla segretaria Comunale al Prefetto di Como;
lo stesso 22 aprile 2006 quattro dei suddetti consiglieri revocavano le dimissioni, in difformità a quanto previsto dall'articolo 38, comma 8 del TUEL, che recita «le dimissioni dalla carica di Consigliere sono irrevocabili»;
nei giorni successivi i funzionari dell'Amministrazione Comunale approfondivano e esplicitavano alcune modalità relative alla presentazione delle dimissioni da parte di uno dei Consiglieri, il quale attestava di aver presentato e firmato l'atto di fronte a un dipendente Comunale, ma di non essere stato presente al momento della consegna del documento al personale addetto al Protocollo;
sulla base di tale circostanza, comunicatagli dalla Segreteria Comunale il Prefetto di Como dichiarava che non si configuravano le circostanze per lo scioglimento del Consiglio Comunale, essendo non valide le dimissioni presentate da un consigliere;
il Sindaco di Alserio ha proceduto alla surroga dei due consiglieri che non avevano ritirato le dimissioni, mentre non ha surrogato i quattro consiglieri che le
avevano ritirate, di conseguenza il Consiglio Comunale di Alserio funziona e delibera con la presenza di quattro consiglieri che, alla luce del TUEL, non hanno più titolo per svolgere questo ruolo -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti in premessa e se ritenga di intervenire perché sia ripristinata una situazione di chiarezza sulla corretta costituzione del Consiglio Comunale di Alserio, sulla legittimità dei quattro consiglieri non surrogati a farne parte, conseguenzialmente sulla legittimità degli atti assunti dal 21 aprile in poi.
(4-02533)
BENZONI, CODURELLI e TOLOTTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i sottoscritti deputati, con nota del 16 novembre 2006, a seguito della conclusione dell'indagine ispettiva predisposta da codesto Ministero presso il Comune e il Casinò di Campione d'Italia, che ha avuto come esito la sospensione dalla carica del Sindaco Salmoiraghi, successivamente dimessosi, chiedevano di avere copia della relazione predisposta dagli ispettori ministeriali, documento del quale, peraltro, la stampa locale stava pubblicando ampi resoconti e notizie;
il provvedimento ministeriale che aveva ordinato l'ispezione era stato sollecitato dai sottoscritti, in considerazione della grave condizione gestionale e amministrativa di Comune e Casinò;
con nota n. 4/GAB del 2 gennaio 2007, il viceprefetto vicario di Como, comunicava all'onorevole Benzoni che il documento richiesto era stato portato a conoscenza in stralcio agli Enti locali interessati, senza nulla precisare in ordine alla richiesta dei sottoscritti;
a tutt'oggi, il documento non è stato trasmesso ai richiedenti -:
pur esprimendo soddisfazione per l'intervento opportuno e celere del Ministero nella difficile situazione dell'enclave campionese, che ha impresso una svolta per il risanamento della gestione della Società del Casinò e dell'Ente locale, per quali ragioni venga negata ai membri del Parlamento la documentazione richiesta, utile per avere un quadro conoscitivo puntuale delle vicende pregresse.
(4-02537)
DE ANGELIS, SGOBIO, DILIBERTO, BELLILLO, CANCRINI, CESINI, CRAPOLICCHIO, GALANTE, LICANDRO, NAPOLETANO, PAGLIARINI, FERDINANDO BENITO PIGNATARO, SOFFRITTI, TRANFAGLIA e VACCA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
solo nelle ultime settimane la Procura della Repubblica di Nola ha sequestrato nel Comune di Casalnuovo circa 50 edifici, per un numero complessivo di 435 appartamenti, tutti ritenuti abusivi;
in particolare il 1o febbraio 2007, la stessa Procura, ha sequestrato un intero quartiere in località via Tamburello, composto da 29 edifici in avanzato stato di costruzione, anch'essi abusivi;
per i 21 edifici di via Filichito, sequestrati dalla procura il 6 febbraio scorso, per un totale di 135 appartamenti, risultava domanda di sanatoria edilizia presentata nel 2004 e sottratta all'ufficio tecnico in seguito ad un furto;
la stessa Procura ha rilevato che 5 famiglie risiedono all'interno di altrettanti appartamenti, presso cui hanno la residenza, regolarmente ottenuta, avendo seguito il necessario iter autorizzativo cosa che non ha potuto non coinvolgere sia l'ufficio tecnico che la polizia municipale, cui spettano gli accertamenti del caso;
come ha scritto alcuni giorni fa il quotidiano il Mattino riferendosi alla situazione di abusivismo in oggetto «Viene da chiedersi come, in Italia, esistano realtà dove è possibile costruire migliaia di appartamenti, centinaia di palazzi e villette a schiera (...) sulla base di regolamenti edilizi non aggiornati, in assenza di un piano,
senza che nessuno intervenga a verificare che siano rispettate le più elementari norme»;
l'articolo continua affermando: «Un tale silenzio si spiega solo con complicità e connivenze tanto estese da coinvolgere tutti quelli che avevano il potere di prendere una decisione o di sedersi ai tavoli dove si prendono le decisioni. I notai non potevano non sapere, vista la quantità di atti rogati, le banche dovevano sapere visto il denaro che hanno erogato»;
il 7 febbraio scorso, inoltre, i vigili urbani hanno sequestrato nella frazione di Licignano un complesso edilizio destinato ad ospitare un ostello della gioventù e alcuni uffici: tra il gruppo di imprenditori proprietari del complesso sequestrato figura anche il padre del Consigliere comunale Giuseppe Servillo, come riportato dal quotidiano il Mattino -:
se non ritenga di attivare, nell'ambito delle proprie competenze, i necessari strumenti di controllo e verifica dell'operato dell'amministrazione comunale di Casalnuovo, per accertare eventuali responsabilità o anche omissioni che abbiano potuto favorire interessi illeciti o produrre ulteriori elementi di danno ad una città che ha già subito negli anni una marcata speculazione edilizia;
se non ritenga che vi siano gli estremi per inviare una commissione di ispettori al Comune di Casalnuovo al fine di verificare la possibilità di giungere allo scioglimento del Comune interessato per infiltrazioni o condizionamenti di natura camorristica.
(4-02538)