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Allegato B
Seduta n. 107 del 12/2/2007
INTERNO
Interrogazione a risposta orale:
BELLILLO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in un clima ormai esasperato sul tema dei Pacs, con campagne che troppo spesso, sotto gli appelli della tutela della famiglia «tradizionale», sottendono una cultura della discriminazione velata, si stanno ripetendo con sempre maggiore frequenza atti di violenza, soprusi, aggressioni e insulti omofobici nei confronti di cittadini gay-lesbo-bisessuali-transessuali;
non ultimi gli atti di violenza e di aggressioni nei confronti del coordinamento interassociativo Omphalos Arcigay e Arcilesbica di Perugia;
l'Ompholos è uno spazio sociale di civiltà e laicità: un patrimonio per tutta la città di Perugia, un'esperienza coraggiosa di lotta quotidiana per l'allargamento e il riconoscimento dei diritti per tutti, contro ogni forma di discriminazione e il contrasto di ogni forma di violenza omofobica;
il giorno di San Valentino, in Piazza della Repubblica a Perugia si svolgerà una manifestazione indetta dall'Associazione Omphalos, per testimoniare che la comunità umbra reagisce con sdegno ad inqualificabili atti di violenta discriminazione ed omofobia -:
quali azioni intenda intraprendere per tutelare la sicurezza e i diritti dei cittadini di diverso orientamento sessuale a Perugia e nelle altre città italiane, dal momento che episodi di violenza e di discriminazione avvengono con sempre maggiore frequenza.
(3-00616)
Interrogazioni a risposta scritta:
FORMISANO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, un agente di polizia giudiziaria di Pisa, a seguito di una segnalazione del proprio superiore, è stato trasferito d'autorità su proposta del Procuratore della Repubblica della città toscana, solo perché, dopo ben undici anni di meritevole servizio, lo scorso anno ha fruito dei giorni di congedo necessari per assistere la figlia, portatrice di handicap grave, invalida al 100 per cento, sommati a quelli per la nascita di un figlio;
l'articolo 33 della legge n. 104 del 1992 tutela e garantisce proprio quelle famiglie che devono sostenere i gravi oneri causati dalla presenza di un familiare disabile, attraverso la concessione di permessi speciali;
il poliziotto è stato improvvisamente e senza alcun preavviso trasferito in un ufficio dove gli orari e gli impegni di servizio sono incompatibili con le necessità della figlia, che è la vera vittima incolpevole di questa assurda ingiustizia;
il destinatario del provvedimento in questione è un sindacalista e come tale non può essere dislocato senza il suo consenso;
la fruizione della suddetta legge è troppo importante per poter anche solo pensare che chi ne ha diritto oggi possa domani ritrovarsi ad averne un danno -:
se sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali provvedimenti intenda adottare al riguardo, onde evitare di riportare brutalmente indietro la società italiana rispetto ai problemi quotidiani dei disabili, veri sconfitti di questa ignobile vicenda.
(4-02543)
OSVALDO NAPOLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
negli anni 1999 e 2000 sono stati realizzati in Giaveno (Torino), un immobile e relative aree da destinare a sede del distaccamento locale dei Vigili del Fuoco;
la caserma è di proprietà del Comune di Giaveno;
nonostante il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Giaveno abbia in uso la caserma dal luglio del 2001, il Comune di Giaveno attende ancora il termine dell'iter della pratica locativa iniziata già nell'anno 2000 e non ha di conseguenza ancora ottenuto i canoni annui relativi;
l'iter della locazione al Ministero dell'interno, per quanto a conoscenza del comune, è stato fino ad oggi il seguente:
a) con nota prefettizia del 18 settembre 2000, la Prefettura di Torino trasmetteva all'agenzia del Demanio richiesta di relazione tecnico estimale concernente l'immobile interessato;
b) con nota del 12 febbraio 2001, il Comune di Giaveno rettificava l'iniziale proposta di locazione, richiedendo un canone annuo di lit. 69.500.000= corrispondenti ad euro 35.893,75, indirizzando la richiesta sia alla Prefettura di Torino sia all'agenzia del Demanio filiale di Torino;
c) con nota n. 9318 sett. III del 20 febbraio 2001, la Prefettura di Torino richiedeva, al demanio se esistessero sul territorio del Comune di Giaveno, stabili demaniali idonei all'uso di caserma e se il nuovo canone richiesto per la locazione dell'immobile da adibire a nuova sede del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Giaveno fosse congruo;
d) in data 19 aprile 2001, l'Agenzia del Demanio redige la relazione tecnico - estimale n. 139716/209/01, nella quale il canone annuo di euro 35.893,76= è ritenuto congruo;
e) con nota ministeriale n. 111896/88335/19 dell'11 luglio 2002, veniva dato assenso alla locazione;
f) con nota n. 19861 del 9 settembre 2002, il Comune di Giaveno presenta all'Ufficio Territoriale del Governo l'atto di impegno a locare l'immobile adibito a nuova sede dei Vigili del Fuoco di Giaveno al canone annuo di euro 35.893,76;
g) con nota n. 21612 del 24 settembre 2003, il Comune di Giaveno sollecitava l'agenzia del demanio Filiale di Torino per la definizione della questione così da regolare la situazione contabile in merito;
h) con nota di protocollo n. 2004/7548/FTO/220 del 26 maggio 2004, l'agenzia del demanio di Torino, in risposta alla prefettizia n. 9318 del 24 aprile 2001, dichiarava l'inesistenza nel Comune di Giaveno, di locali demaniali o patrimoniali da adibire all'uso di caserma VV.FF.;
i) il 1 giugno 2005, il Comune di Giaveno ha sollecitato telefonicamente la Prefettura di Torino per avere chiarimenti sui ritardi inerenti alla formalizzazione della pratica locativa; la Prefettura comunicando di essere ancora in attesa di documentazione richiesta al comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino, consigliava al Comune di fornire direttamente la documentazione mancante;
l) con nota n. 14001 del 13 giugno 2005, il Comune di Giaveno trasmetteva la documentazione richiesta alla Prefettura di Torino;
m) con nota n. 5466 SAC del 3 ottobre 2005, la Prefettura di Torino trasmetteva all'agenzia del Demanio di Torino documentazione diversa richiedendo il rilascio del nulla osta alla spesa. Attualmente il Comune di Giaveno ha accertato a bilancio sin dal 2003 la somma di euro 35.893,75, per complessivi euro 143.572,00= (anno 2003, 2004, 2005, 2006) mai riscossi-:
cosa intenda fare per risolvere definitivamente questa situazione incresciosa.
(4-02545)
CIRIELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da quanto si evince dall'articolo pubblicato, in data giovedì 8 febbraio 2007, dal quotidiano Il Salernitano, sembrerebbe che, tramite una telefonata anonima giunta alla redazione dello stesso quotidiano, siano state perpetrate «... minacce di morte...» nei confronti del Signor Mariano Falcone e del Signor Cristofaro Salvati, rispettivamente Presidente del Circolo
di Alleanza Nazionale «F. Cozzolino» di Scafati (Salerno) e Consigliere del Comune di Scafati;
dal testo del predetto articolo si evince che la telefonata anonimaè giunta «... alla Redazione del quotidiano Il Salernitano ieri pomeriggio intorno alle 15. Dall'altro capo del telefono un uomo senza inflessioni dialettali ha telefonato alla redazione del quotidiano salernitano, ha intimato al giornalista Elio Lancillotti di prendere carta e penna ed a scrivere senza se e senza ma...»;
da quanto citato nell'articolo allegato alla presente interrogazione sembrerebbe che: «... L'interlocutore ha pronunciato frasi all'indirizzo dei "demoni fascisti" colpevoli di eccessivo attivismo politico» puntando il dito nello specifico verso Mariano Falcone e Cristofaro Salvati colpevoli di essere troppo protagonisti nelle battaglie politiche. L'interlocutore ha quindi concluso la telefonata dicendo a chiare lettere che «se i due non rallentano la loro attività politica ...gliela faremo pagare...»;
alla fine della telefonata anonima, oggetto della presente interrogazione, pare che l'interlocutore abbia così firmato la sua minaccia: «... Nuclei Armati Proletari Antifascisti.»;
da quanto si evince dal testo del predetto articolo sembrerebbe che la telefonata sia giunta da un'utenza telefonica privata ovvero, così come citato dall'articolo «...quasi sicuramente da una cabina telefonica ...e che la voce misteriosa quasi sicuramente leggeva un volantino...» -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, se corrispondenti al vero, quali iniziative di propria competenza intenda adottare.
(4-02552)
ZANELLA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
come si legge sul Resto del Carlino del 1o febbraio 2007, la Procura di Bologna ha aperto un'inchiesta sulle cosiddette «pattuglie cittadine» che operano a Bologna;
l'inchiesta è nata da una manifestazione dei no global del 2 giugno 2004, dove avvennero scontri tra manifestanti e alcuni «pattuglianti cittadini», ora indagati, che avrebbero affiancato la polizia in operazioni di ordine pubblico usando, non autorizzati, la violenza;
detto «Corpo delle pattuglie», volontari convenzionati dal Comune di Bologna, dovrebbero svolgere, a detta dell'amministrazione comunale, «su richiesta un compito di collaborazione con la polizia municipale» -:
quali provvedimenti intenda intraprendere al fine di fare chiarezza sul tipo di convenzione che hanno questi «corpi», per quali fini sono previsti e con quali costi per la pubblica amministrazione;
quali provvedimenti intenda intraprendere al fine di chiarire la responsabilità dell'utilizzo di questi «corpi di pattuglianti» alla luce anche dei fatti accaduti il 2 giugno 2004, poiché la gestione dell'ordine pubblico di una città non dovrebbe esser lasciata nelle mani di «semplici cittadini» ma esercitata esclusivamente da organi preposti dalla nostra Costituzione.
(4-02553)
BELLILLO, DE ANGELIS, LICANDRO, FERDINANDO BENITO PIGNATARO, ATTILI, SGOBIO, CESINI, SOFFRITTI, VENIER, VACCA, MUNGO, FRIAS, STRAMACCIONI, FRANCO RUSSO, BANDOLI, D'ANTONA, VOLPINI, NICCHI, BIANCHI, ZANOTTI, LENZI, MAZZONI, NAPOLETANO, CRAPOLICCHIO, DIOGUARDI, BOCCI, PORETTI, ASTORE e MANCINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
grande sconcerto ha suscitato la notizia del trasferimento ad altra sede di lavoro di un agente di polizia di Pisa, «reo» di aver usufruito di «troppi» permessi
lavorativi riconosciutigli dalla legge per assistere la figlia tredicenne disabile grave;
il trasferimento è stato disposto di autorità dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza su proposta del Procuratore della Repubblica di Pisa, senza acquisire il previo assenso dell'interessato ed in un ufficio dove orari ed impegni di servizio sono incompatibili con le necessità della figlia ed appare un deprecabile atto di imperio che viola gravemente le norme che tutelano le famiglie che assistono figli portatori di handicap;
è noto che, indipendentemente dall'età del figlio assistito, la normativa in materia di permessi per i familiari che assistono un disabile, all'articolo 33, comma 5, della legge n. 104 del 1992, introduce la possibilità di scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e di non essere trasferito senza il proprio consenso ad altra sede;
sebbene il comma 5 dell'articolo 33 della citata legge n. 104 per queste agevolazioni si riferisca a «persona handicappata» senza il riferimento alla connotazione di gravità, la giurisprudenza, negli ultimi tempi, si è orientata nella direzione di richiedere anche per la fruizione delle stesse, il requisito della gravità;
nello stesso spirito si è mossa la legge finanziaria per il 2004 che favorisce i trasferimenti e le «ricongiunzioni familiari» per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni che assistono bambini disabili fino ai tre anni di età;
la ratio legis delle disposizioni normative predette consiste nel favorire l'assistenza al soggetto con handicap grave mediante la previsione del diritto del dipendente all'evidente fine di assicurare al familiare disabile bisognoso continuità nelle cure e nell'assistenza ed evitare vuoti pregiudizievoli alla salute psico-fisica dello stesso, quest'ultima costituente la finalità perseguita dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104;
invero l'essenziale ruolo della famiglia nell'assistenza e nella socializzazione del soggetto disabile è stato posto in rilievo dalla giurisprudenza che ha più volte affermato che la salute psico-fisica del soggetto affetto da handicap invalidante può essere notevolmente pregiudicata dalla mancanza o dall'insufficienza di cure da parte di una delle due figure genitoriali;
è fuori di dubbio che dopo la nascita di un figlio disabile la famiglia spesso organizza modalità e tempi di vita completamente intorno alle sopraggiunte esigenze di una patologia che compromette seriamente equilibri e dinamiche familiari. In tale contesto, è compito dello Stato, oltreché dell'intera comunità civile, farsi carico del problema predisponendo ed attuando una serie di misure normative ed adottando interventi economici integrativi di sostegno alle famiglie con soggetti portatori di handicap -:
se non ritenga dover urgentemente predisporre una indagine presso il dipartimento di pubblica sicurezza di Pisa al fine di individuare i responsabili e le motivazioni dagli stessi addotte a giustificazione del deprecabile atto d'imperio e se non ritenga dover intervenire presso le autorità preposte al fine di impedire che il provvedimento di trasferimento in premessa, che gli interroganti reputano lesivo oltreché del buon senso anche di numerose norme, non abbia luogo.
(4-02562)
RAMPELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella città di Roma il fenomeno dell'occupazione abusiva di edifici pubblici e privati sta assumendo proporzioni sempre più consistenti e preoccupanti;
un palazzo abbandonato di via Catania - ex Inpdai e ora, pare, di proprietà della Banca nazionale del lavoro - è stato occupato venerdì 2 febbraio da circa un centinaio di immigrati irregolari sotto la sigla di «Action»;
«Action» è un fantomatico movimento vicino agli ambienti dell'estrema sinistra i cui attivisti si sono già resi protagonisti in passato di reiterati episodi di violenza nonché di diverse decine di delitti contro il patrimonio altrui, specie con riferimento all'occupazione di edifici;
i cittadini del quartiere sono intimiditi dalla presenza di queste persone e dal degrado che possa derivare da questa occupazione, con il connesso rischio di aumento della criminalità;
in queste ore - anche a seguito di segnalazioni di scippi e intimidazioni ai danni dei residenti - si stanno raccogliendo migliaia di firme per chiedere al Prefetto l'immediato sgombero dello stabile;
secondo l'interrogante esiste a Roma una tolleranza inaccettabile nei confronti di questi movimenti - e più in generale dei centri sociali - che occupano abusivamente immobili pubblici e privati anche grazie alla tolleranza dell'amministrazione comunale: un atteggiamento irresponsabile, come dimostra ilrecente caso «Esc», che finisce col mortificarele forze dell'ordine e che legittima di fatto l'esproprio proletario;
l'area di illegalità è talmente diffusa che altri pseudo-comitati per il diritto alla casa hanno deciso di emulare la strategia dell'organizzazione capeggiata da Nunzio D'Erme, ex consigliere comunale e ora consulente parlamentare di Rifondazione comunista;
in via Carlo Maratta, nei pressi del quartiere San Saba, decine di persone organizzate hanno forzato l'ingresso della struttura che una volta accoglieva la scuola media De Sanctis e che da circa un anno è diventata un palazzo disabitato;
urgono da tempo nella città di Roma immediati ed importanti interventi quali: la creazione di spazi aggregativi aperti a tutti, dove i giovani possano sviluppare capacità artistiche, culturali, sportive e ricreative nel rispetto della legalità; la vigilanza per 24 ore delle aree verdi ed un maggiore controllo per garantire la sicurezza dei cittadini -:
se il Ministro in indirizzo non ritenga che l'azione intrapresa dai militanti di Action sia intollerabile sia dal punto di vista della legalità sia da quello dell'ordine pubblico in quanto volta ad aumentare la tensione nel quartiere;
per quali motivi in questi ultimi anni a Roma siano state tollerate reiterate occupazioni abusive da parte dei militanti di vari centri sociali, pur in presenza di ordinanze di sgombero da parte delle autorità;
quali disposizioni intenda impartire al Prefetto per procedere all'immediato sgombero dell'immobile di via Catania 9;
quali provvedimenti urgenti intenda adottare il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, considerato che i militanti di Action - dopo l'occupazione - hanno minacciato pubblicamente nuove iniziative per occupare altri stabili pubblici e privati;
come si giustifica l'atteggiamento tollerante dei poteri pubblici rispetto a questi gravissimi episodi e a quanto prevede l'articolo 42 della Costituzione che «riconosce e garantisce la proprietà».
(4-02564)
TUCCILLO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da un'inchiesta condotta dalla Procura di Nola risulta che nel territorio del comune di Casalnuovo di Napoli, per la precisione in località Cesarea, sono stati realizzati o sono in corso di realizzazione 29 edifici abusivi, per un totale di circa 300 appartamenti, in un'area destinata a suolo agricolo;
la città di Casalnuovo è stata oggetto negli anni '70 e '80 di una abnorme e distorta crescita sul piano urbanistico alimentata spesso da fenomeni di pesante e invadente speculazione edilizia;
tali fenomeni di abusivismo a carattere evidentemente speculativo sono spesso collegati a interessi illeciti di organizzazioni criminali che operano sul territorio;
nella presente circostanza, come si apprende dalla stampa, la Procura stessa ipotizza collegamenti dell'operazione speculativa con interessi delle organizzazioni criminali presenti sul territorio ed eventuali connivenze all'interno dell'amministrazione comunale;
per quanto risulta all'interrogante, da parte dell'amministrazione comunale e degli uffici competenti, non vi è stata alcuna azione tendente a verificare e a impedire la realizzazione di un'operazione speculativa di carattere così macroscopico -:
se non ritenga, in relazione alle vicende esposte in premessa, di dover verificare se ricorrano gli estremi per l'attivazione dei propri poteri di controllo sugli organi del comune di Casalnuovo di Napoli.
(4-02568)