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Allegato B
Seduta n. 107 del 12/2/2007
...
ECONOMIA E FINANZE
Interrogazione a risposta in Commissione:
D'AGRÒ. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il decreto-legge n. 223 del 4 luglio 2006, convertito nella legge 4 agosto 2006, n. 248, ha reintrodotto l'obbligo di presentare all'amministrazione finanziaria, esclusivamente per via telematica, l'elenco dei soggetti nei confronti dei quali sono state emesse fatture (clienti) e l'elenco dei soggetti dai quali sono stati effettuati acquisti (fornitori);
il nuovo adempimento, che ha cadenza annuale, deve essere assolto entro sessanta giorni dal termine previsto per la presentazione della comunicazione annuale dati IVA e, quindi, entro il 29 aprile di ciascun anno con riferimento alle operazioni relative all'anno d'imposta precedente;
tuttavia, in sede di prima applicazione, al fine di rendere meno oneroso il nuovo adempimento è stato previsto per l'anno d'imposta 2006 l'indicazione dei soli clienti/fornitori titolari di partita IVA;
conseguentemente all'introduzione di tale adempimento, negli ultimi mesi dell'anno, i soggetti obbligati hanno iniziato un processo di revisione dei dati fiscali contenuti nei propri archivi anagrafici, provvedendo ad inviare, normalmente a mezzo fax, ai propri clienti e fornitori delle schede nelle quali indicare il codice fiscale e la partita IVA;
tali invii sono ancora in corso e proseguiranno probabilmente nei prossimi mesi;
si verifica spesso che il destinatario non risponda e quindi il mittente debba contattarlo telefonicamente per sollecitare l'invio dei dati fiscali non trasmessi;
gli intermediari abilitati (es. dottori commercialisti) hanno la possibilità di accedere, nel sito Entratel ad essi dedicato, ad una funzione di consultazione dei dati fiscali dei contribuenti, in base alla quale, inserendo il codice fiscale di un contribuente, il sistema indica la partita IVA associata, così come inserendo la partita IVA dà evidenza del codice fiscale associato, oltre a indicare se tale partita IVA risulta ancora attiva;
molti intermediari stanno fornendo ai propri clienti il service di verifica dei codici fiscali e partite IVA dei soggetti che verranno inclusi negli allegati fiscali di cui in argomento, per l'evidente utilità di tale funzione di consultazione;
tuttavia, dalla fine di gennaio scorso, inspiegabilmente la consultazione dei predetti dati è consentita per un massimo di 10 interrogazioni giornaliere;
non si riesce a comprendere il motivo di tale restrizione, soprattutto in un momento in cui tale servizio può risultare importante per consentire ad un contribuente il regolare assolvimento di un obbligo fiscale di nuova introduzione -:
se non ritenga opportuno ripristinare, per gli intermediari fiscali, la possibilità di consultare un numero illimitato di dati fiscali (CF e P.IVA), rimuovendo quindi il limite di 10 consultazioni giornaliere, incentivando altresì l'utilizzo di tale strumento proprio per limitare l'uso di sistemi tradizionali (es. fax) che comportano costi telefonici inutili a carico delle imprese e perdite di tempo del personale dipendente.
(5-00709)