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Allegato B
Seduta n. 11 del 14/6/2006
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TRASPORTI
Interrogazioni a risposta scritta:
STUCCHI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'interrogante nella precedente legislatura ha presentato un'interrogazione (4-15825 dell'8 luglio 2005) in merito alle cancellazioni di voli della compagnia Alitalia sulla tratta Bergamo-Roma-Bergamo;
a tale interrogazione ha risposto l'allora sottosegretario onorevole Tassone specificando che dette cancellazioni erano dovute a delle indisponibilità di aeromobili per problemi di natura tecnica o anomalia, cause che non possono essere imputabili alla compagnia aerea, in quanto esulano dalla responsabilità del vettore;
l'affermare quindi, da parte di una compagnia aerea, che ci sono stati motivi tecnici permette alla stessa di non dovere far fronte a rimborsi, per altro legittimi in linea di principio in quanto il soggetto subisce un danno, che può essere anche rilevante;
risulta all'interrogante che queste cancellazioni e ritardi intollerabili continuano a perpetuarsi comportando un problema per i passeggeri che spesso non sono informati dei problemi inerenti l'arrivo o la partenza del vettore, e conseguentemente sono posti nelle condizioni di dovere aspettare per tempi anche lunghi, nell'incertezza di se, e quando, potranno partire -:
quali iniziative intenda adottare presso la Compagnia Alitalia per tutelare l'utente, ovvero per prevenire futuri disagi sulla tratta aerea Roma-Fiumicino e Bergamo-Orio al Serio, operata da Alitalia.
(4-00243)
SCOTTO. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il gruppo Tirrenia è un'importante realtà imprenditoriale del settore marittimo che occupa circa 3000 lavoratori a tempo indeterminato, di cui 2500 naviganti e circa 500 tra amministrativi e dirigenti, e quasi 500 lavoratori precari («stagionali») nella quasi totalità provenienti dall'area napoletana ed in particolare dalla fascia vesuviana costiera (Torre del Greco, Ercolano, eccetera);
la totalità delle azioni del gruppo è di proprietà pubblica attraverso la società finanziaria Fintecna;
l'ultima legge finanziaria, varata dal Governo Berlusconi (come modificata dal decreto-legge n. 273 del 2005), ha previsto una radicale riduzione (circa 50 milioni di euro) del contributo statale per i servizi di linea in concessione regolati da una convenzione che scade nel 2008;
il management del gruppo, soprattutto in conseguenza di questi tagli, ha adottato una procedura di dismissione di 6 navi da carico e la soppressione di numerose linee di navigazione (linee merci come la Genova-Cagliari e linee passeggeri come la linea Caremar Sorrento-Capri) mentre altre linee sono state depotenziate (come la Napoli-Procida-Ischia, con gravi conseguenze per i pendolari delle isole minori del Golfo di Napoli);
di recente c'è stata, poi, la «cessione di ramo d'azienda» del terminal di Termini Imerese (con il connesso taglio della importante linea merci Termini Imerese-Genova) alla società «Mare blu» (Gruppo Benetton), la cui logica economica è di non facile comprensione, tenuto conto del rinnovato impulso alle «autostrade del
mare» che emerge dalle conclusioni della Conferenza delle Regioni periferiche marittime (Crpm);
tutto ciò si aggiunge ad una serie di interventi precedentemente posti in atto con la giustificazione di operare un risanamento del Gruppo (tre riduzioni nelle tabelle di armamento, incremento della trasportabilità da 2700 a 3000 passeggeri per navi tipo Nuraghes, intensificazione dei turni di imbarco e aumento della flessibilità; abolizione di premi di produzione; intensificazione dei controlli ispettivi a bordo; limitazioni al numero dei lavoratori stagionali);
le predette decisioni, pongono in discussione: il mantenimento dei livelli occupazionali e degli standards di sicurezza della navigazione; la qualità dei servizi; la possibilità di rilanciare il ruolo della flotta Tirrenia -:
se esiste un serio ed organico piano industriale delle aziende del Gruppo Tirrenia;
se il predetto piano, valorizzando le risorse umane e la qualità e la quantità dei servizi offerti, è in grado di garantire nel contesto competitivo un rilancio delGruppo e il mantenimento dei livelli occupazionali e degli standards di sicurezza evitando il rischio di svendita e di privatizzazione selvaggia;
se il Governo intende verificare la possibilità di prorogare, pur tenendo conto dei vincoli posti dalla Unione europea e dei vincoli di bilancio, la convenzione con la Tirrenia dal 2008 al 2012, assicurando nel contempo le risorse economiche adeguate, al fine di garantire la continuità dei servizi di linea e maggiore respiro ai piani di rilancio delle aziende del Gruppo;
se il Governo intende sostenere le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali di sospendere la vendita delle navi non ancora alienate nelle more della precisa ridefinizione delle strategie aziendali;
qual è il giudizio del nuovo Governo sull'operato del management del Gruppo ed in particolare sull'operazione di cessione del terminal di Termini Imerese;
quali sono gli indirizzi politici a livello di Governo relativi al futuro imprenditoriale del Gruppo (mantenimento della maggioranza del pacchetto azionario alla mano pubblica, privatizzazione con il mantenimento provvisorio di una «golden share» a garanzia degli interessi pubblici, vendita della totalità delle azioni ad armatori privati che non siano in conflitto di interesse e diano idonee garanzie sul futuro occupazionale);
quale misure il Governo intende adottare per lo sviluppo dei traffici marittimi in modo da riequilibrare il sistema integrato di trasporto via mare, su gomma e ferroviario, tuttora squilibrato a vantaggio del più antieconomico e antiecologico trasporto su strada, ed in particolare per lo sviluppo del cabotaggio e del «progetto autostrade del mare» per il quale il gruppo Tirrenia ha i mezzi per svolgere un ruolo di rilievo.
(4-00247)
CECCUZZI, FLUVI, FRANCI e FILIPPESCHI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il nodo ferroviario di Siena è interessato da tempo da interventi di modernizzazione e velocizzazione che hanno riguardato e stanno riguardando l'itinerario Chiusi-Siena-Empoli con investimento di oltre 60 milioni di euro, come contenuto nel protocollo d'intesa firmato il 14 maggio 1999 da codesto Ministero, le Ferrovie dello Stato, la Regione Toscana, l'Amministrazione Provinciale di Siena, l'Amministrazione Provinciale di Firenze;
parimenti il nodo ferroviario di Pisa è interessato da importanti interventi di potenziamento delle infrastrutture per le quali RFI si è impegnata con rilevanti investimenti;
da tempo le linee di trasporto regionale, prevalentemente al servizio dei pendolari,
sono oggetto di attenzione e monitoraggio da parte della Regione Toscana, per i numerosi inconvenienti che si verificano quotidianamente legati a guasti tecnici a causa della scarsa manutenzione delle vetture e dei locomotori, producendo in questo modo ritardi dei treni regionali;
Trenitalia si più volte impegnata a rivedere i piani di intervento per eliminare i disservizi, preannunciando in tempi rapidi un'aggiunta di 30 coppie di treni per la Toscana;
le officine diesel di Siena rappresentano un'unità produttiva storica della città sin dalla metà del 1800, quando alla presenza del Granduca Leopoldo II era giunto a Siena il primo treno a vapore regolare;
attualmente le officine diesel di Siena, con soli 37 occupati oberati di 3000 ore di straordinario, provvedono alla manutenzione dei locomotori e delle automotrici su tutta la tratta che va da Grosseto ad Empoli, con circa 1 milione di chilometri percorsi da ogni macchina;
i suddetti investimenti escludono, nel lungo periodo e forse in via definitiva, il ricorso alla elettrificazione di tali linee ferroviarie, rendendo pertanto indispensabile la presenza di un presidio manutentivo del diesel a Siena per un'area vasta ove si concentrano la parte più rilevante di questi servizi;
in tali officine vivono capacità professionali e padronanza di antichi mestieri artigiani, a forte ed insostituibile componente di manualità, come la meccanica che costituiscono un patrimonio umano e di conoscenza che non può essere in alcun modo né depauperato né disperso, ma al contrario va tramandato alle generazioni future sbloccando le assunzioni e favorendo percorsi di apprendimento di nuova forza lavoro;
negli ultimi anni si è giustamente scelto di investire nell'officina ferroviaria di Pisa ingenti risorse per la realizzazione di un impianto in grado di soddisfare le esigenze di tutta la costa tirrenica, visto che quella di Pisa è l'unica officina della Divisione Trasporto Regionale di Trenitalia nella tratta Roma-Genova;
incomprensibilmente ancora una volta alle dichiarazioni seguono atti e intenti programmatori del tutto incoerenti ed inaccettabili come quelli contenuti nel progetto di riorganizzazione nazionale del processo manutentivo del materiale rotabile;
proprio da tale documento ufficiale di Trenitalia del 19 maggio 2006 si evince che si intende ridimensionare, sino alla sostanziale chiusura, le officine diesel di Siena e di Pisa per concentrare tutti i servizi manutentivi sul polo di Osmannoro;
un così drastico accentramento, oltre a privare le città di Pisa e di Siena, delle rispettive unità produttive avrebbe come conseguenza l'ulteriore dequalificazione del servizio in una parte consistente del territorio toscano, dove al contrario occorre investire per rendere più moderno e veloce il trasporto ferroviario, pilastro insostituibile del trasporto pubblico;
a tale proposito le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil hanno aperto ormai, da tempo, una vertenza, con le Ferrovie Spa riguardante il trasporto regionale a partire dal mantenimento dei siti produttivi delle rispettive attività lavorative ed occupazionali -:
come intenda operare il Governo affinché le officine di Firenze, Pisa e Siena, oltre a mantenere gli attuali carichi manutentivi, siano messe nelle condizioni di funzionare con maggiore efficienza, tramite un vero e proprio piano industriale che apra a nuove lavorazioni, con un congruo numero di assunzioni, una predisposizione logistica in modo da mettere le maestranze nelle condizioni di operare in sicurezza;
come intenda pertanto il Governo invitare Trenitalia a rivedere la programmazione contenuta nel documento «Reticolo manutentivo Toscana e Polo Tecnologico Firenze Osmannoro» del 19 maggio
al fine di presentare un piano industriale adeguato alle necessità del trasporto ferroviario in Toscana.
(4-00252)