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Allegato B
Seduta n. 11 del 14/6/2006
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazione a risposta orale:
ADAMO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
le condizioni applicate dal sistema bancario nella erogazione del credito alle imprese registrano un divario nelle varie aree del Paese, con oneri e tassi d'interesse a notevole svantaggio per le aziende che operano in particolare nei territori del Sud d'Italia;
tale divario ha assunto ormai dimensioni insopportabili ove si consideri che al Nord il costo del denaro si aggira mediamente intorno al 3,5-7,5 per cento mentre al Sud si attesta tra l'8,5 ed il 14 per cento anche in condizioni di pariteticità tra le aziende;
l'entità di tale divario impropriamente viene giustificata da una presunta
minore affidabilità del sistema economico meridionale risalente alla rischiosità del contesto ambientale;
anche al fine di fronteggiare tale condizione di contesto, è dimostrato che il costo del denaro non può essere l'unica, né la più adatta leva per gestire il rischio- cliente da parte del sistema bancario;
tale divario è ancor meno giustificato ove si consideri che quasi sempre i finanziamenti erogati dagli istituti bancari nel Mezzogiorno sono assistiti da garanzie reali e presentano, quindi, un basso profilo di rischio;
spesso i fondi erogati dalle banche costituiscono anticipazione di finanziamenti agevolati comunitari, nazionali, regionali;
in questo modo le stesse politiche di sviluppo e di incentivi finiscono per avvantaggiare gli istituti di credito e, talvolta, possono trasformarsi in danno per gli imprenditori che si trovano sempre più vincolati al sistema bancario per dover garantire la sopravvivenza delle loro aziende;
l'accordo di Basilea (noto come Basilea 2) prevede modalità precise e regole chiare per il finanziamento delle imprese attraverso l'attribuzione del livello di rating che ha conseguenze sul costo del denaro;
per prevenire gli abusi ed il reato di usura vige la legge 7 marzo 1996, n 108 (rubricata, disposizioni in materia di usura) che stabilisce l'obbligo di rilevazione e segnalazione trimestrale alla Banca d'Italia del tasso effettivo globale medio (TEGM) applicato dalle banche per le varie tipologie di operazioni e che la soglia di usura è pari al tasso effettivo globale rilevato trimestralmente aumentato del 50 per cento;
da qualche tempo è all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale un caso che riguarda un imprenditore (Gruppo De Masi), che ha citato in giudizio 5 istituti bancari con i quali le sue aziende avevano rapporti, per violazione della legge 108/96, per aver applicato sui conti correnti tassi e oneri (commissioni di massimo scoperto) superiori ai limiti fissati dai decreti ministeriali attuativi della legge 108/96;
a seguito di tale denuncia la Procura della Repubblica di Palmi ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di usura per 11 tra manager e funzionari dei maggiori istituti di credito nazionali;
il Governo Regionale della Calabria ha deciso di costituirsi parte civile in questo processo penale;
in tale procedimento (identificato con il n. 1561/05 R.G. GIP) è stata richiesta dal GIP la nomina di un Consulente Tecnico d'ufficio, individuato nella figura di un funzionario di Banca d'Italia, dalla cui perizia tecnica emerge che in 15 casi è avvenuto lo sforamento di oltre il 50 per cento (!) del tasso soglia fissato dalla legge 108/96 e che in molti altri casi la commissione di massimo scoperto eccede il limite fissato quale soglia di usura;
il numero di casi di superamento delle soglie massime previste dalla legge sarebbe stato inferiore a quello reale in quanto la rilevazione è avvenuta sulla base di una interpretazione che esclude dal computo la commissione di massimo scoperto in contrasto con il dettato normativo. Tale circostanza è stata evidenziata dalla stessa Banca d'Italia in base alla circolare 2 dicembre 2005 che ha comunicato che tali modalità potrebbero essere non coerenti con quanto disposto dalla legge 108/96 (articolo 2, comma 1) che espressamente prevede che il Tasso Effettivo Globale Medio è «...comprensivo di commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse quelle per imposte e tasse»;
tutto ciò è avvenuto in condizioni di assoluta «normalità» finanziaria ed operativa dell'azienda essendo il Gruppo De Masi, a quanto consta, un'impresa «sana» e produttivamente attiva e non versando, quindi, in situazione di crisi e difficoltà -:
quali iniziative intende assumere il Governo affinché siano certe e trasparenti le linee guida per una corretta interpretazione della legge 7 marzo 1996, n. 108, anche al fine di chiarire in merito alla inclusione o meno della commissione di massimo scoperto nel tasso effettivo globale medio rilevato trimestralmente.
(3-00053)
Interrogazioni a risposta scritta:
SCHIRRU, ATTILI, FADDA, SANNA e SORO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
l'associazione «La Strada - Centro di servizio per il volontariato Sardegna solidale» che riunisce più di 100 associazioni di volontariato operanti in diversi settori nella Regione Sardegna, ha presentato, all'Ufficio Nazionale per il servizio civile, il progetto «Giovani per il volontariato - Anno terzo» all'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile;
con determinazione del 31 marzo 2006 il sopra citato progetto è stato approvato con la limitazione del numero di volontari da 180 a 164 unità;
a seguito della richiesta di riesame da parte dell'Ente (prot. N. 588/06 del 10 aprile 2006) il numero dei volontari ammessi nell'ambito del progetto «Giovani per il volontariato - anno terzo» è stato portato da 180 a 179;
con deliberazione dell'Ufficio Nazionale del Servizio Civile del 14 aprile 2006 il sopra citato progetto è stato approvato con punteggio di 41;
nonostante l'approvazione, il progetto è stato inserito tra quelli non realizzabili per mancanza di finanziamenti;
questa situazione, oltre ad aver prodotto una grande delusione nell'Ente presentatore per l'impossibilità di realizzare i progetti di volontariato, nonostante l'approvazione, genera una situazione molto grave per la gestione delle attività che questo ente e le associazioni che lo compongono svolgono sul territorio sardo, che rivestono una grande importanza per il tessuto sociale della Regione e, proprio per l'alto numero di soggetti impegnati, coprono le attività di un vasto territorio -:
se ritenga opportuno adottare iniziative normative volte ad ampliare le risorse stanziate per il finanziamento dei progetti di servizio civile presentate dagli enti, anche considerato il numero di anno in anno crescente dei progetti presentati e il fondamentale apporto che i volontari offrono per lo svolgimento delle importanti attività per le quali sono richiesti.
(4-00246)
FASOLINO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la legge finanziaria per il 2005 ha disposto che per il 2005, 2006, 2007 le spese per le auto di servizio non possono superare il 90, 80 e 70 per cento di quelle sostenute nel 2004;
la legge finanziaria per il 2005 ha altresì stabilito che entro il 31 marzo 2005 le pubbliche amministrazioni avrebbero dovuto comunicare al ministero dell'economia la cifra esatta delle auto a disposizione e il relativo costo complessivo;
nonostante un ritardo di circa un anno, infine le amministrazioni hanno fatto pervenire al ministero i dati a loro disposizione, seppure probabilmente incompleti: considerato che sarebbero in circolazione circa 43.481 auto in dotazione ai ministeri mentre attualmente non appaiono ufficialmente censite le auto utilizzate da regioni, province, comuni e comunità montane -:
se al Governo risulti il numero totale delle auto utilizzate dagli Enti pubblici in Italia;
quali iniziative il Governo intenda adottare per favorire l'osservanza delle disposizioni contenute nella finanziaria relativamente agli anni 2006 e 2007.
(4-00258)