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Allegato B
Seduta n. 111 del 19/2/2007
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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazione a risposta orale:
RONCONI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
in data 4 dicembre 2006 il Ministro dei beni e le attività culturali è stato interrogato per avere chiarimenti sulle cause del crollo ad Amelia di un tratto di mura compreso nel versante est, tra la
Torre del Sant'Ufficio e l'antica porta del Sole, tratto di lunghezza pari a 25 metri, interessando sia le mura medievali, alte tra 4-5 metri, che quelle poligonali sottostanti, di circa 8-9 metri di altezza;
il crollo è avvenuto durante le opere di consolidamento finanziate con uno, stanziamento di 9.000.000.000 di vecchie lire previsto nella legge finanziaria del 2001 con trasferimento dei fondi alla Regione che ha ne curato il progetto, l'appalto, l'esecuzione il controllo dei lavori ed i relativi pagamenti;
l'Amministrazione comunale ha in più occasioni annoverato tra le cause del crollo il concorso di eventi meteorologi verificatisi nei giorni precedenti, ma non sono state fornite ai cittadini notizie attendibili sull'esistenza di un'istruttoria per il riconoscimento dell'evento di calamità naturale;
si apprende dal quotidiano Corriere dell'Umbria del 1o febbraio che un documento del 1994 elaborato dall'architetto Lenci su incarico dell'allora sindaco di Amelia, Luciano Lama, aveva raccomandato, prima di iniziare qualsiasi lavoro sulle mura poligonali, di operare misurazioni sugli spessori dei massi alle diverse quote;
subito dopo il crollo, nel corso di un consiglio comunale nel gennaio 2006, infatti, fu ammesso dagli stessi tecnici che non ci si era resi conto del fatto che i blocchi poligonali avevano uno spessore che diminuiva alle diverse quote fino a raggiungere lo spessore di soli ottanta centimetri;
questo avrebbe necessitato la costruzione, mai realizzata, di un contrafforte per puntellare tutta la cinta onde evitare il crollo alla prima spinta dei terreni sottostanti;
sempre secondo il rapporto dell'architetto Lenci i lavori avrebbero dovuto prevedere un abbassamento dei terrapieni a monte, mentre le foto scattate dopo il crollo evidenziano come sopra le mura sia stata riportata altra terra;
infine il rapporto consigliava un accurato rilievo idrogeologico di tutta la fascia di territorio adiacente ed interventi necessari per preservare le mura da infiltrazioni d'acqua: rifacimento fogne, sostituzione di tratti di acquedotto sospetti, raccolta acque piovane eccetera -:
quali prescrizioni abbia dettato la Soprintendenza ai fini dell'esecuzione dei lavori e, in particolare, se la stessa abbia fatto proprie le indicazioni contenute nel progetto dell'architetto Lenci;
se la Soprintendenza abbia vigilato sull'esecuzione dei lavori e - in caso affermativo - se la stessa abbia riscontrato l'uso di particolari attenzioni e garanzie, nonché se disponga di elementi utili a fare chiarezza sulle cause del crollo di uno dei simboli della città.
(3-00653)