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Allegato B
Seduta n. 111 del 19/2/2007
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UNIVERSITÀ E RICERCA
Interrogazione a risposta orale:
SASSO, BORDO e GHIZZONI. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
con la legge finanziaria 2007, il Governo ha stabilito la trasformazione delle graduatorie permanenti, di cui all'articolo 1 del decreto-legge n. 97 del 2004 convertito dalla legge n. 143 del 2004, in graduatorie ad esaurimento, facendo salvo il diritto all'inserimento nelle stesse degli abilitati e, con riserva, degli iscritti ai corsi abilitanti alla data di entrata in vigore della legge finanziaria stessa;
allo stato attuale, risultano essere fortemente penalizzati i docenti di strumento non abilitati attualmente in servizio;
come rilevato nella lettera unitaria dei Segretari Generali CGIL-CISL-UIL della Scuola, del 25 ottobre 2006, nonostante siano ormai passati diversi anni dalla riconduzione ad ordinamento dei corsi ad indirizzo musicale, avvenuta con la legge n. 124 del 1999, non è stato a tutt'oggi attivato un percorso di studi abilitante per la classe di concorso A077;
tali docenti oltre ad essere in possesso della laurea specialistica di II livello in Discipline musicali hanno maturato nel corso di questi anni competenze sul piano professionale di cui la scuola italiana non si può privare -:
se si valuti l'opportunità di attivare in tempi rapidi il corso speciale abilitante (ex lege 4 giugno 2004, n. 143), per i docenti in possesso di 360 giorni di servizio nella classe di concorso A077 già prima dell'approvazione della finanziaria, e di dare la possibilità di iscrizione con riserva alle graduatorie permanenti in occasione della prossima apertura per il biennio 2007/09.
(3-00650)
Interrogazione a risposta scritta:
ROSSI GASPARRINI. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
per una democrazia che vuol dirsi e definire se stessa avanzata, un indice a cui prestare particolare attenzione è rappresentato dall'effettivo livello di inclusività sociale che riesce a sviluppare;
il legislatore ha il dovere di promuovere politiche attive e concrete affinché il livello di inclusività sociale resti sulle posizioni raggiunte ed anzi tenda ad aumentare costantemente;
una democrazia è davvero tale solo quando i cittadini che ne fanno parte possono contare effettivamente su uguali opportunità; non possono essere ammissibili situazioni che violino questo principio fondamentale: non possono esistere cittadini a cui vengono riconosciute opportunità che ad altri siano negate, questo porterebbe all'esistenza di un diverso diritto di cittadinanza e alla formazione di categorie diverse di cittadini, alcuni con diritti estesi, altri con diritti compressi;
offrire ad alcuni opportunità che ad altri restano negate significa anche instaurare un regime di privilegi, incompatibile con i principi cardine della nostra democrazia che dovrebbe essere garante del fatto che il merito e il prestigio economico e sociale di ognuno siano commisurati alle effettive capacità del singolo, ma anche opportunità di cui si è potuto disporre;
dal punto di vista pratico, concreto, lo sforzo deve essere quindi proprio quello di adeguare sempre tutto il sistema affinché non esistano differenze tali da trasformarsi in privilegi e non si creino delle aree geografiche e delle sacche sociali di discriminazione;
uno degli aspetti più importanti, se non il più importante, affinché ogni cittadino possa contare sulle stesse opportunità lavorative, ed insieme di integrazione e consapevolezza sociale, è quello dato dai livelli di istruzione. È opportuno ricordare che nel corso dei secoli l'avanzamento sociale dell'intero occidente si è sviluppato parallelamente all'avanzamento dei livelli d'istruzione dei propri cittadini;
i processi di emancipazione delle donne, del mondo operaio, del mondo contadino, l'innalzamento generale dei livelli di benessere del nostro Paese, tutto questo è stato ottenuto riuscendo a garantire livelli di istruzione sempre più adeguati. La possibilità reale di poter accedere ad una istruzione libera, a sistema formativo coerente, è stata la molla principale, lo strumento fondamentale anche per l'emancipazione sociale politica e culturale del nostro paese;
col passare degli anni i livelli di istruzione nel nostro Paese si sono attestati su posizioni sempre migliori, ma oggi sappiamo che, anche in virtù dei veloci cambiamenti del mercato del lavoro e di un processo di globalizzazione sempre più avanzato, è fondamentale per tutti una formazione continua, come risposta diretta alla necessaria flessibilità imposta dal mercato del lavoro, affinché questa non si trasformi in precarietà insostenibile;
la necessità di garantire l'accesso alla formazione universitaria, sia per i giovani ed anche per quei cittadini già inseriti nel mondo del lavoro, resta dunque una priorità ineludibile delle istituzioni;
i costi della vita sono rapidamente cresciuti negli ultimi anni; non tutte le famiglie italiane possono permettersi di mantenere agli studi fuori sede i propri figli: basti pensare ai costi degli affitti nelle grandi città italiane;
specie dal sud del paese si assiste poi ad una continua migrazione non solo di giovani in cerca di lavoro, ma anche di studenti che si orientano verso le università delle grandi città del centro e del nord, caricandosi di costi sempre maggiori, mentre molti lavoratori non hanno a disposizione la possibilità di interrompere, come garantito dalla legge, anche per brevi periodi la propria attività per dedicarsi agli studi e facciamo riferimento a quanti, nelle imprese private, sanno di non poter indugiare troppo sulla richiesta dell'applicazione di questo diritto;
negli ultimi anni i progressi scientifici e tecnologici hanno messo a disposizione e potenziato nuovi strumenti, soprattutto nel campo delle comunicazioni, che correttamente utilizzati possono, come già si stanno rivelando, una grande opportunità per favorire l'accesso al sistema formativo in generale ed universitario in particolare;
grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie, negli ultimi anni sono stati attivati diversi corsi a distanza in numerose università italiane; la formazione a distanza sta prendendo corpo allineando l'Italia agli standard di molti altri Paesi europei che da tempo fanno ricorso a tali soluzioni;
se alcuni insegnamenti e discipline necessitano, comunque ed inevitabilmente, di un approccio frontale dello studente ed è, dunque, inevitabile la sua presenza fisica ai corsi ed alle lezioni, per altre discipline tale presenza non è di fatto sempre indispensabile, ad eccezione di alcuni momenti specifici come seminari o gli stessi esami;
una soluzione di questo genere già permette a molti giovani italiani di usufruire di quella istruzione che altrimenti non avrebbero e a molti lavoratori di accedere a quei processi di formazione continua che ne qualificano l'operato e si identificano come un forte ammortizzatore sociale, integrando gli stessi, proteggendoli, nel sistema di flessibilità ed allontanandoli dal rischio della precarietà;
appare evidente come la formazione a distanza contribuisca in maniera determinante ad abbassare i costi dell'accesso all'istruzione ed alla formazione universitaria, senza compromettere i necessari standard qualitativi -:
quali siano le misure che il Governo intende assumere per incentivare e potenziare l'utilizzo dei corsi per la formazione a distanza;
quali siano le risorse concrete su cui si può contare ed in quali tempi intenda agire per dare un segnale concreto della volontà di utilizzare la formazione a distanza come risorsa coerente e strutturale del sistema formativo italiano.
(4-02631)