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Allegato B
Seduta n. 111 del 19/2/2007
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta scritta:
LUPI, BERNARDO, CRAXI, VALDUCCI, ROMANI, COLUCCI, CASERO, APREA, PECORELLA, BOCCIARDO, RIVOLTA, GELMINI, PALMIERI, GREGORIO FONTANA, CATONE, JANNONE, RAVETTO, ROMELE, PAROLI, BERRUTI, UGGÈ, TESTONI, MORONI, VERRO, VOLONTÈ. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il Consiglio dei ministri, nella riunione del 7 febbraio 2007, ha deliberato di impugnare di fronte alla Corte costituzionale la legge della Regione Lombardia n. 24 dell'11 dicembre 2006 (pubblicata nel Bur. n. 50 del 13 dicembre 2006);
il provvedimento impugnato rappresenta la legge quadro di cui la Regione Lombardia aveva deciso di dotarsi per fronteggiare l'inquinamento atmosferico appoggiato e voluto da Lega ambiente e da numerose altre associazioni ambientaliste, intervenendo con soluzioni innovative e incisive sulla materia;
le ragioni dell'impugnativa di natura capziosa e burocraticistica, riguarderebbero il fatto che talune misure della legge regionale, per la cui inosservanza vengono previste inoltre le relative sanzioni, si porrebbero in contrasto con il quadro normativo relativo alle competenze in materia di circolazione veicolare. In tale ambito, vi sarebbe - in particolare - un contrasto con la normativa statale vigente, che attribuisce al Prefetto il potere di sospendere temporaneamente la circolazione di tutte o di alcune categorie di utenti sulle strade o tratti di esse poste fuori dai centri abitati, per motivi di tutela della salute, secondo le direttive impartite dal Ministro dei trasporti -:
quali iniziative intenda prendere il Governo per risolvere tale situazione e se non intenda esperire un approfondimento nel confronto tra le parti tale da poter ritirare un'impugnativa che è risultata solo dannosa per i cittadini.
(4-02639)
BONAIUTI, LAINATI, TESTONI e ROMANI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
nel Forum on line de L'Unità del 14 febbraio 2007 il Ministro delle comunicazioni onorevole Paolo Gentiloni ha dichiarato che nel Consiglio di Amministrazione della Rai dovrebbe sedere «come accade in quasi tutte le aziende partecipate, un dirigente della direzione centrale del Tesoro che non ha profilo politico, non fa interviste, non assume posizioni e si limita a custodire l'interesse dell'azionista. Francamente non mi pare che questa sia la situazione della Rai»;
l'onorevole Gentiloni, allora responsabile della comunicazione della Margherita, in un'intervista rilasciata a Il Messaggero il 31 luglio 2005, alla domanda: «Onorevole Gentiloni, vi preparate dunque a far saltare la nomina di Meocci a Direttore Generale se il centrosinistra andrà al Governo?» aveva risposto: «Come si sa, normalmente le nomine durano tre anni. Ma la legge prevede anche che l'azionista di riferimento, cioè il Ministero dell'economia, possa avere voce in capitolo. E se la nomina del Direttore Generale avverrà a colpi di maggioranza, è esattamente quello che faremo sia per la Direzione Generale che per il Consigliere di fiducia del Governo»;
il Ministro Gentiloni in una audizione alla Commissione Cultura della Camera del 26 luglio 2006 aveva affermato che «È il ministro dell'Economia che deve valutare se il rapporto fiduciario con il suo rappresentante in Cda sussiste o meno. A ogni cambio di governo questi funzionari rassegnano le dimissioni»;
il Ministro Gentiloni alla festa dell'UDEUR del 30 agosto 2006 aveva ancora affermato che «Il consigliere Patroni è il rappresentante del ministero dell'Economia nel Cda della Rai. La decisione sul rapporto di fiducia che intercorre tra il ministero dell'Economia e Petroni riguarda lui e Via XX Settembre. Noi guardiamo con fiducia alle decisioni che prenderà il ministro dell'Economia nell'interesse dell'azienda»;
il Ministro Gentiloni il 12 settembre 2006 aveva dichiarato a Pesaro che era necessario affrontare «l'anomalia particolarmente delicata» costituita dal «caso Patroni»;
il 13 settembre 2006 il Ministro Gentiloni aveva dichiarato che «Se si conferma che un consigliere è espressione di parte e non dell'azionista, penso che l'anomalia vada affrontata, e penso che Padoa-Schioppa, davanti a una situazione ingestibile, non potrà che intervenire»;
l'articolo 21 della Costituzione stabilisce che «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con
la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure»;
l'articolo 20, comma 4, della legge 3 maggio 2004, n. 112 stabilisce che possono essere nominati membri del consiglio di amministrazione della RAI «i soggetti aventi i requisiti per la nomina a giudice costituzionale ai sensi dell'articolo 135, secondo comma, della Costituzione o, comunque, persone di riconosciuto prestigio e competenza professionale e di notoria indipendenza di comportamenti, che si siano distinte in attività economiche, scientifiche, giuridiche, della cultura umanistica o della comunicazione sociale, maturandovi significative esperienze manageriali»;
per definizione ai dipendenti, vincolati da un contratto di lavoro, non può venire ascritta una «notoria indipendenza di comportamenti» relativamente ad incarichi ad essi conferiti dal datore di lavoro;
l'articolo 2380-bis del codice civile inserito dal decreto legislativo n. 6 del 2003, stabilisce che «La gestione dell'impresa spetta esclusivamente agli amministratori, i quali compiono le operazioni necessarie per l'attuazione dell'oggetto sociale»;
come è evidente, ad avviso degli interroganti, le norme della Costituzione non possono essere considerate sottoposte al sindacato dei ministri in carica;
i comportamenti del Ministro Gentiloni sono, ad avviso degli interroganti, in contrasto con i principi della legge n. 112 del 2004, nonché del decreto legislativo n. 6 del 2003;
è ben noto che in società controllate dal Tesoro di importanza comparabile alla Rai, come l'Enel o l'Eni il Tesoro medesimo designa di norma come membri dei Consigli di amministrazione sui funzionari -:
se il Governo abbia contezza che il Professor Angelo Maria Petroni abbia rilasciato regolarmente interviste relative alla RAI o ad argomenti ad essa collegati;
se il Governo ritenga compatibile con la peculiare autonomia conferita dalla legge e dalla giurisprudenza costituzionale all'Azienda titolare del servizio pubblico radiotelevisivo gli attacchi - pluriennali, ripetuti e senza precedente alcuno nella storia della Repubblica - nei confronti di un membro del suo Consiglio di Amministrazione da parte del Ministro titolare della vigilanza, specificamente finalizzati alla sua rimozione.
(4-02640)
CECCUZZI e VILLARI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
da notizie riportate da autorevoli organi di stampa nazionale risulta che l'amministratore delegato di Alitalia Spa, dottor Giancarlo Cimoli, sia in procinto di ricevere una liquidazione che ammonterebbe a 5 milioni di euro, nonché di ottenere la garanzia che non sarà avviata nei suoi confronti un'azione di responsabilità sulla situazione economica dell'azienda;
la compagnia Alitalia versa da anni in una condizione economica disastrosa: avendo perso negli ultimi 5 anni circa 2,7 miliardi di euro. Una situazione causata direttamente anche dalla gestione Cimoli e che ha portato l'azienda sull'orlo del fallimento;
il bilancio dell'Alitalia per il 2006 ha chiuso con una pesantissima perdita di 380 milioni di euro e nella nota che la stessa Alitalia ha inviato, su richiesta della Consob, è sottolineato come il piano industriale 2005-2008, sottoscritto da Giancarlo Cimoli, sia stato definito «superato e inattuabile»;
lo stesso dottor Giancarlo Cimoli ha già ricevuto un premio pari a 6,5 milioni di euro, quando ha lasciato le Ferrovie dello Stato, altra azienda partecipata dal
Ministero del tesoro e che presenta - a tutt'oggi - una grave situazione di indebitamento;
il Ministero del tesoro ha avviato una procedura di vendita compresa tra il 30,1 e il 49,9 per cento della quota azionaria di Alitalia Spa allo scopo di rilanciare l'azienda;
lo stesso dottor Giancarlo Cimoli, secondo quanto apparso su organi di stampa, riceve uno stipendio annuo di circa 2 milioni e 700 mila euro e la legge finanziaria per il 2007 introduce limiti agli stipendi dei manager delle società pubbliche che non possono superare i 500 mila euro annui -:
se corrispondano al vero le notizie apparse sulla stampa e quali siano le iniziative che intendano intraprendere affinché la buonuscita per l'amministratore delegato dottor Giancarlo Cimoli non raggiunga tali cifre spropositate;
quali iniziative intendano intraprendere nei confronti dei dottor Giancarlo Cimoli per avviare un'azione di responsabilità in relazione all'attuale situazione economica dell'azienda per evitare l'ennesimo spreco che ricade sulle spalle dei contribuenti.
(4-02648)
EVANGELISTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
all'alba del 12 febbraio, una vasta operazione di polizia che ha impegnato oltre 500 uomini ha portato all'arresto di ben 15 persone con la pesante accusa di aver organizzato «un'associazione terroristica costituitasi in banda armata», che sotto il nome di «Partito comunista politico militare» (PCPM) si richiamava alla «seconda posizione» cosiddetta «movimentista» delle Brigate Rosse;
in questo Paese si sentano riecheggiare ancora certe sigle e certi nomi fa rabbrividire chiunque, perché dovrebbero appartenere ad un'epoca insanguinata che dovremmo esserci saggiamente lasciati alle spalle;
ciononostante, pochi anni dopo i tragici omicidi di Massimo D'Antona e di Marco Biagi, proprio quando si pensava che le cellule delle Brigate Rosse fossero state debellate, riemergono questi arresti;
si tratta di tre cellule di Padova, Milano e Torino, equipaggiate di armi, sequestrate dalla polizia i cui appartenenti si esercitavano nelle campagne di Rovigo e Milano in attività di tipo paramilitare;
tra gli arrestati figurano anche alcuni iscritti al più grande sindacato confederale;
questo testimonia una notevole e pericolosissima ramificazione e capacità di infiltrazione che dovrebbe destare la massima attenzione da parte dello Stato, che ha il dovere di reagire a tutto ciò -:
quali informazioni siano in possesso del Governo e quali intendimenti l'Esecutivo intenda assumere al fine di contrastare tale fenomeno.
(4-02649)