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Allegato B
Seduta n. 112 del 20/2/2007
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POLITICHE PER LA FAMIGLIA
Interrogazioni a risposta immediata:
VOLONTÈ, CASINI, CESA, ADOLFO, CIRO ALFANO, BARBIERI, BOSI, CAPITANIO SANTOLINI, CIOCCHETTI, COMPAGNON, D'AGRÒ, D'ALIA, DE LAURENTIIS, DELFINO, DIONISI, DRAGO, FORLANI, FORMISANO, GALATI, GALLETTI, GIOVANARDI, GRECO, LUCCHESE, MARCAZZAN, MARTINELLO, MAZZONI, MELE, MEREU, OPPI, PERETTI, ROMANO, RONCONI, RUVOLO, TABACCI, TASSONE, TUCCI, VIETTI e ZINZI. - Al Ministro per le politiche per la famiglia. - Per sapere - premesso che:
il 17 gennaio 2007, rispondendo ad un atto di sindacato ispettivo sulle conseguenze per le famiglie italiane delle misure inserite nella legge finanziaria per il 2007, il Ministro interrogato ha affermato che «c'era un dato di massima concretezza», «ci saranno aumenti significativi per tutti i redditi fino a 45 mila euro» e che insomma quella era la dimostrazione della «concretezza della politica per la famiglia» del nuovo Governo Prodi;
secondo un dossier pubblicato da Il Sole 24 ore, tuttavia, l'effetto combinato della sostituzione del sistema delle deduzioni per carichi familiari con le detrazioni e dello sblocco delle addizionali comunali e regionali dell'irpef produrrà un rincaro del prelievo locale 2007 per tutti i contribuenti, ma crescerà, soprattutto, per le famiglie numerose;
per un contribuente con coniuge e un figlio a carico il rincaro medio oscillerà tra i 106 euro (per chi ha un reddito di 20 mila euro) e i 124 euro (per chi ha un reddito di 40 mila euro), ma se i figli a carico diventano tre l'aumento sfiora i 190 euro;
secondo l'inchiesta del quotidiano, nemmeno il meccanismo dell'incapienza salverebbe i contribuenti e gli aggravi più consistenti si concentrerebbero sui redditi inferiori, anche se le aliquote non fossero aumentate dai comuni e dalle regioni;
nei calcoli del Ministero dell'economia e delle finanze l'abbandono delle deduzioni sarebbe stato compensato dall'aumento degli assegni familiari, ma in molti casi nemmeno l'assegno familiare riesce a ristabilire l'equità e, infatti, in undici regioni su venti il trattamento fiscale nei confronti delle famiglie con un solo figlio è più benevolo di quello riservato a chi di figli ne ha due;
le famiglie italiane dovranno prepararsi a versare l'acconto delle nuove addizionali già dal mese di marzo 2007 -:
su quali elementi si baserebbe la «concretezza» sbandierata dal Governo in tema di politiche familiari, alla luce dei dati esposti.
(3-00663)
FINCATO, ZANOTTI, SERENI, BRESSA, QUARTIANI, GIACHETTI, CECCUZZI, CRISCI, FIANO, FLUVI, FOGLIARDI, LEDDI MAIOLA, NANNICINI, PERTOLDI, SPOSETTI, STRIZZOLO, TOLOTTI, AMENDOLA, VICHI, BAFILE, BIANCHI, BUCCHINO, BURTONE, DI GIROLAMO, GRASSI, LAGANÀ FORTUGNO, LUCÀ, LUMIA, MOSELLA, RAMPI, SANNA, SQUEGLIA e TRUPIA. - Al Ministro per le politiche per la famiglia. - Per sapere - premesso che:
il tema del sostegno alle famiglie e alla genitorialità è al centro di ogni seria riflessione sul nostro futuro sociale ed economico;
molte analisi e studi - da ultimo quello dell'associazione «cittadinanza attiva» sui costi per le rette degli asili nido comunali - dimostrano le difficoltà, non solo economiche, che le famiglie e, in particolare, le donne-lavoratrici sono costrette ad affrontare per assicurare una crescita equilibrata e dignitosa per i propri figli;
già con la prima legge finanziaria della XV legislatura e con la stessa istituzione del ministero delle politiche per la famiglia, si è invertita la rotta, passando da un'azione di governo fatta di troppe, vuote enunciazioni e sporadiche misure di stampo meramente assistenzialistico, ad una strategia di attenzione e sostegno che si caratterizza per misure concrete, quali le tutele delle lavoratrici madri inquadrate con contratti flessibili, l'incremento degli stanziamenti del fondo per le politiche della famiglia, istituito con il decreto-legge n. 223 del 2006, pari a 210 milioni di euro per il 2007 e 180 milioni per gli anni 2008 e 2009, le misure per conciliare i tempi di vita e i tempi di lavoro, lo stanziamento di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 per la realizzazione, d'intesa con le regioni, di un piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi;
il superamento delle storture preesistenti, grazie all'investimento per il sistema degli assegni familiari e le detrazioni a favore dei redditi più bassi, risulterà comunque assicurato anche a fronte dell'eventuale applicazione delle addizionali da parte degli enti locali;
tali prime misure appaiono in piena coerenza con il programma di governo dell'Unione 2006-2011, depositato ai sensi del comma 3 dell'articolo 14-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957 -:
quali siano i primi elementi di valutazione degli effetti delle misure sin qui adottate, con particolare riguardo al confronto con le regioni relativamente al piano per gli asili nido.
(3-00664)