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Allegato B
Seduta n. 112 del 20/2/2007
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TRASPORTI
Interrogazioni a risposta immediata:
MISITI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la politica dei trasporti incide in modo consistente sull'economia del Paese e sulla qualità della vita dei cittadini;
l'intermodalità, più volte enunciata e programmata, stenta a realizzarsi nel nostro Paese;
delle quattro modalità di trasporto, strada, ferrovia, mare e aria, la prima è quella che registra i più alti incrementi;
le spese, l'inquinamento dell'aria e il numero altissimo di morti e feriti sulle strade non tendono a diminuire;
la liberalizzazione delle tariffe di trasporto pubblico non tocca affatto il settore ferroviario, che registra, invece, un incremento di tariffa vertiginoso del 20 per cento in un anno per i treni a lunga percorrenza e di oltre il 3 per cento per quelli dei pendolari;
la crisi di Alitalia non promette nulla di buono per il settore aereo;
le cosiddette vie del mare o autostrade del mare stentano a decollare -:
quali provvedimenti urgenti il Governo intenda assumere al fine di mettere ordine al settore trasporti, sia di persone che di merci, per sviluppare una politica che privilegi le intermodalità e tra le modalità quelle che riducono le spese degli utenti, l'inquinamento del territorio, il consumo energetico e il numero di morti e feriti sulle strade della nostra penisola.
(3-00655)
CATONE. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il 19 febbraio 2006 l'agenzia di stampa Ansa riportava la notizia, non smentita dalle Ferrovie dello Stato, secondo cui nel nuovo piano industriale 2007-2011, le cui linee sono state illustrate dai vertici al consiglio di amministrazione, entro autunno le tariffe di Intercity, Eurocity ed Eurostar aumenteranno complessivamente del 20 per cento, come risulta dal verbale della seduta svoltasi a fine dicembre 2006;
a partire dal 2009 dovranno ulteriormente aumentare di un altro 5 per cento annuo;
le Ferrovie dello Stato prevedono anche per il 2007 aumenti medi del 3,5 per cento nelle tratte locali, anche se la decisione spetta alle regioni, titolari delle convenzioni con le stesse Ferrovie dello Stato;
già dall'inizio del mese di gennaio 2007 le Ferrovie dello Stato hanno applicato un aumento del 9 per cento per la lunga e media percorrenza;
dal piano sopra citato nel 2007 sono previsti 3.500 esuberi tra il personale, risultato di 4.500 uscite a fronte di 1.000 nuove assunzioni, di cui 450 a tempo determinato -:
se, accertata la fondatezza della notizia, non ritenga opportuno intervenire, ed in che modo, per assicurare una legittima tutela dei viaggiatori, dei pendolari e degli studenti, costretti a subire ulteriori aumenti che andranno inevitabilmente ad incidere sul bilancio familiare, e se, altresì, non ritenga di intervenire per una garanzia verso il personale delle Ferrovie dello Stato che la stessa azienda considera in esubero.
(3-00656)
BONELLI, BALDUCCI, BOATO, CASSOLA, DE ZULUETA, FRANCESCATO, FUNDARÒ, LION, PELLEGRINO, CAMILLO PIAZZA, POLETTI, TREPICCIONE e ZANELLA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
come riportato da tutti i mezzi di informazione, il piano industriale 2007-2011, che il consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato ha discusso a dicembre 2006 e presentato ora al Governo, prevede, tra le altre cose, un nuovo aumento del dieci per cento per i biglietti dei treni a media e lunga percorrenza dal 1o ottobre 2007;
detto aumento, se confermato, rappresenterebbe il secondo rincaro dall'inizio del 2007, visto che un incremento della stessa entità era già scattato dal 1o gennaio 2007;
sempre stando a quanto si legge nel piano industriale varato dai vertici delle Ferrovie dello Stato, gli aumenti tariffari per la media-lunga percorrenza prevedono da qui al 2011 ulteriori incrementi del 5 per cento l'anno a partire dal 2009 e, per quanto riguarda il trasporto regionale, gli aumenti tariffari saranno dell'ordine del 3,5 per cento medio annuo per coprire sia la dinamica inflazionistica sia gli investimenti per nuovo materiale rotabile;
considerando l'aumento già operante da gennaio 2007 e quello preventivato per ottobre 2007, gli utenti pagheranno circa 130 milioni in più per viaggiare;
un ulteriore motivo di preoccupazione risiede nelle valutazioni dello stesso amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, che una ventina di giorni fa aveva parlato di almeno 10 mila esuberi nell'azienda;
l'attuale trasporto ferroviario risulta troppo spesso non all'altezza, specie al Sud, con ritardi frequenti, materiale rotabile mal ridotto, sistemi di sicurezza da migliorare, servizi alla clientela generalmente insoddisfacenti;
è necessario che ogni aumento delle tariffe venga preceduto da un contestuale miglioramento del servizio -:
se non intenda adoperarsi perché siano scongiurati gli eventuali aumenti tariffari previsti dal piano industriale delle Ferrovie dello Stato, subordinandoli ad un effettivo miglioramento degli standard di qualità del servizio di trasporto, in termini di efficienza, funzionalità, sicurezza, con particolare attenzione ai servizi per i pendolari, e garantendo, altresì, gli attuali livelli occupazionali.
(3-00657)
Interrogazione a risposta in Commissione:
ATTILI, SANNA, SCHIRRU, FADDA, PALOMBA, SATTA, VACCA, OPPI e CARTA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la Sardegna per i collegamenti con la penisola può utilizzare due sole modalità
di trasporto: aereo e marittimo ed è penalizzata strutturalmente dalla mancanza delle modalità su ferro e su gomma;
il potenziamento dei collegamenti aerei e navali è indispensabile per lo sviluppo dell'economia e per la mobilità dei cittadini italiani che vivono in Sardegna;
l'allegato 2 alla delibera CIPE 121/2001 e l'intesa generale quadro relativa alle autostrade del mare dell'11 ottobre 2002, richiamata nell'APQ viabilità del 2003 considerano strategico «completare e qualificare la rete di infrastrutture di mobilità, di persone e di merci tra i principali HUB portuali e interportuali e tra le principali aree urbane, alfine di valorizzare la potenzialità strategica dell'isola come grande piastra logistica del Mediterraneo inserita nei grandi flussi di mobilità delle autostrade del mare e nei cicli di produzione legati a questi flussi»;
l'insularità rappresenta uno svantaggio strutturale permanente riconosciuto nell'articolo 158 del Trattato di Amsterdam e nella dichiarazione n. 30 allegata; nel Trattato di Nizza e nelle conclusioni del Consiglio di Nizza che ha riconosciuto, per la prima volta, la possibilità di adottare misure specifiche per risolvere i persistenti problemi delle zone insulari;
identico concetto è ripreso dalla Costituzione per l'Europa, al 5o comma dell'articolo n. 220;
le tabelle della delibera CIPE 121 del 21 dicembre 2001 allegate al DPEF 2006-2009 evidenziano come le risorse assegnate alla Sardegna per la realizzazione delle infrastrutture strategiche ammontano al 16 per cento rispetto alla media nazionale del 30,6 per cento. Fatto grave se si pensa che porti e aeroporti non sono integrati con la ferrovia e che la trasversale Olbia-Sassari è ben lontana dallo standard autostradale previsto dall'A.P.Q. sulla mobilità;
secondo la definizione della decisione n. 884 (2004 CE) le autostrade del mare hanno lo scopo principale di «ridurre la congestione stradale e/o migliorare l'accessibilità delle Regioni e degli Stati insulari e periferici». Il che significa che il concetto di autostrade del mare si estende al collegamento con le isole dove non esiste alternativa stradale (cabotaggio obbligato);
anche sotto il mero profilo della diminuzione della congestione stradale: un percorso Cagliari-Genova-Milano su 793 chilometri si snoda per 139 chilometri su strada e per 654 chilometri su mare: un percorso Milano-Civitavecchia-Cagliari utilizza 222 chilometri di mare e 830 chilometri di strada. Analogo ragionamento vale per i porti di Olbia e Porto Torres;
il ministero dei trasporti ha emesso il 31 gennaio 2007 il decreto che individua le tratte marittime incentivabili per il trasporto di merci;
tale decreto esclude totalmente la Sardegna;
le imprese sarde, già penalizzate dalla insularità, vengono pesantemente danneggiate in quanto escluse dagli interventi di sostegno per le ristrutturazioni aziendali previste per alleanze imprenditoriali, formazione, attrezzature informatiche -:
se il Ministro abbia valutato i riferimenti normativi citati in premessa che non solo giustificano ma spingono a inserire la Sardegna nel contesto delle autostrade del mare;
se abbia considerato i vantaggi rispetto al problema della congestione stradale, che i collegamenti Genova-Cagliari, Genova-Porto Torres, Genova-Olbia, generano rispetto alla quantità di chilometri di strada percorsi;
se non intenda rapidamente integrare il decreto suddetto inserendo le rotte: Genova-Cagliari, Genova-Olbia, Genova-Porto Torres.
(5-00748)