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Allegato B
Seduta n. 112 del 20/2/2007
ATTI DI INDIRIZZO
Mozioni:
La Camera,
premesso che:
la legge finanziaria 2007 ha stabilito sul capitolo 1761, relativo alla medicina penitenziaria, del Ministero della Giustizia un taglio di risorse del 25 per cento, pari a 13 milioni di euro;
il predetto taglio comporterà enormi disagi in termini di riduzione dei farmaci acquistabili, di erogazione delle cure, di incremento delle spese per i ricoveri ospedalieri e di riduzione del personale sanitario all'interno degli istituti penitenziari;
la sostanziosa diminuzione di risorse creerà grandi difficoltà anche per l'acquisto di medicinali necessari alla cura delle patologie più diffuse all'interno delle carceri (farmaci salvavita, medicinali contro l'AIDS e le epatiti);
l'ufficio competente del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha diramato ai Provveditorati regionali una circolare chiedendo di ridimensionare il numero di medici, infermieri, tecnici e anche dei farmaci;
l'esiguità delle risorse destinate alla sanità penitenziaria comporta inevitabilmente, oltre che una maggiore difficoltà operativa del personale sanitario, una riduzione delle reali possibilità assistenziali per la popolazione detenuta, in contrasto con il diritto alla salute sancito dalla Costituzione,
impegna il Governo
a reperire i fondi necessari per garantire nelle strutture penitenziarie un adeguato livello di assistenza sanitaria alla popolazione detenuta.
(1-00106)«Santelli, Craxi, Mario Pepe».
La Camera,
premesso che:
Alitalia da oltre cinquanta anni riveste un ruolo di importanza strategica per l'intero sistema sociale e produttivo nazionale;
ad oggi risulta che nessuno dei principali Paesi europei abbia provveduto alla privatizzazione della propria compagnia aerea di bandiera;
vi è la necessità che si sviluppino sia le attività dei voli a domanda sia il ruolo delle low cost sia una strategia complessiva di rilancio del trasposto aereo, puntando anche a difendere il ruolo delle piccole compagnie che hanno dimostrato di saper attrarre traffico aggiuntivo a quello convogliato da Alitalia e che potrebbero svolgere il ruolo di ammortizzatori in un piano di sviluppo centrato sui vettori di maggiori dimensioni; il trasporto aereo appartiene ad un comparto in cui, accanto ai servizi, si pongono le infrastrutture e le costruzioni aeronautiche con gli investimenti connessi anche al ricorso al sistema satellitare;
si è assistito a diversi aiuti sotto varie forme e a diverse ricapitalizzazioni concesse al vettore «pubblico» italiano;
vi sono stati rapporti nelle alleanze che si sono rivelati insoddisfacenti sia sul piano internazionale che su quello interno;
vi è la necessità di un più chiaro indirizzo governativo in tema di trasporto aereo, anche in vista di un improrogabile potenziamento dei due aeroporti di Roma e Milano e degli aeroporti del Sud Italia, nonché della valorizzazione degli aeroporti minori, migliorando ulteriormente la professionalità del settore;
la mobilità in Italia oggi è fortemente compromessa;
il Paese, anche per limiti infrastrutturali, non è competitivo e non lo sarà almeno per i prossimi 15 anni;
siamo in presenza di ritardi sulle infrastrutture ferroviarie (critici i collegamenti con il Sud Italia, la Sicilia e con la Sardegna);
la mobilità delle merci e delle persone è incentrata sul trasporto su gomma e sul trasporto individuale, quando si rende urgente, anche in relazione alla grave problematica climatico-ambientale, il trasferimento su ferro e sul trasporto collettivo;
i due aeroporti principali, secondo i sottoscrittori, presentano una situazione di criticità compromessa: Aeroporti di Roma-Fiumicino oggi «privatizzato», è in ritardo con gli investimenti e con i suoi 70 movimenti ora/massimo non è in grado di ulteriore espansione come dovrebbe e resterà compromesso per lustri. Deve contemporaneamente servire i collegamenti nazionali e si trova limitato nello svolgimento della sua attività di generatore di traffico (Hub). L'aeroporto di Milano Malpensa a causa dei difetti strutturali non è in grado di poter svolgere la propria competitività con i grandi Hub europei;
gli aeroporti di Cagliari, Catania, Palermo, Bari: con una differente impostazione gestionale potrebbero essere punti co-terminalizzati per destinazioni se in presenza di una compagnia cui il Governo italiano possa dare «indirizzi»;
in assenza di compagnie con caratteristiche proprie di vettori di riferimento come Iberia in Spagna, Air France in Francia, British Airways in Gran Bretagna, Lufthansa in Germania, ci si chiede come sarebbe possibile assicurare la mobilità del cittadino (articolo 16 della Costituzione) e rendere competitivo il sistema economico italiano;
il ritiro dal mercato renderebbe l'Italia terra di conquista commerciale da parte dei vettori stranieri e impoverirebbe di professionalità e tecnologie il nostro Paese;
vari esponenti politici ai vertici della politica italiana hanno ripetutamente affermato che la gara per la privatizzazione di Alitalia sarebbe andata deserta;
secondo alcuni a causa della grave situazione economica di Alitalia la stessa compagnia avrebbe dovuto essere venduta;
ingiustamente sono state riversate sui sindacati e sui lavoratori le principali cause del dissesto economico;
nonostante ciò, diversi segretari di partito e Ministri in carica hanno espresso seri e gravi giudizi sul top management di Alitalia;
giornali internazionali e nazionali avevano riportato dichiarazioni che il Presidente e Amministratore delegato di Alitalia aveva fatto nel novembre 2005 in cui si diceva «stiamo costruendo una macchina da guerra» proseguendo un giornale riporta che: «sarà in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati da Alitalia per il suo risanamento»;
con il road show Alitalia aveva recuperato ingenti risorse finanziarie dal mercato e quindi in ultimo dai risparmiatori, salvo il top management della stessa compagnia di bandiera presentare dopo poco tempo in Parlamento documentazione sulla cui base si sosteneva che tutti avevano responsabilità nella impossibilità di risanare Alitalia imputando quindi responsabilità sull'esterno e non sulla gestione;
vari parlamentari avevano chiesto di mantenere un controllo pubblico Alitalia;
a fronte del timore di vedere andare deserta la gara sono state formulate ben undici manifestazioni di interesse smentendo quindi automaticamente le affermazioni pessimiste;
le manifestazioni di interesse si caratterizzano sostanzialmente come operazioni finanziarie;
il Paese Italia vedrebbe venir meno una importante leva economica ed industriale;
l'articolo 16 della Costituzione pone a carico dello Stato la garanzia di mobilità del cittadino;
impegna il Governo:d adottare iniziative per:
tutelare i sacrifici fatti dai lavoratori di Alitalia che hanno anche recentemente dato un aumento del 30 per cento di produttività, hanno contribuito al contenimento dei costi e sono stati disponibili per gli esuberi;
non rendere vani i sacrifici sostenuti dai dipendenti in considerazione anche degli accordi sottoscritti a Palazzo Chigi con le forze sindacali;
elaborare un atto d'indirizzo che indichi le strategie per il superamento della crisi e lo sviluppo del traffico aereo in Italia, con particolare riguardo ad Alitalia e ai vettori italiani;
assumere gli indirizzi della mozione approvata il 6 dicembre 2006 dalla assemblea di Montecitorio, con la quale si tiene ferma una significativa presenza pubblica nel capitale sociale di Alitalia (circa il 18 per cento) al fine di impedire operazioni di smembramento societario e di svendita di asset strategici per il Paese;
evitare speculazioni finanziarie che si stanno concentrando sul titolo Alitalia garantendo, così, i risparmi degli azionisti e obbligazionisti;
presentare al Parlamento un piano contenente linee programmatiche per il settore aereo e aeroportuale italiano basato sulla qualità dei servizi, a partire dai livelli di sicurezza, anche in ottemperanza ai principi internazionali che regolano la materia, nonché del dettato costituzionale relativo alla mobilità del cittadino;
prendere doverosa posizione nella sua qualità di «azionista di rilievo» di Alitalia, a dire soprattutto quale sia la missione assegnata al nuovo vertice aziendale, quale debba essere, nei suoi progetti, il futuro assetto societario e industriale della nostra compagnia di bandiera, dandone debito conto al Parlamento;
operare una ponderata e condivisa scelta di fondo, coinvolgendo a pieno titolo il Parlamento sulle tematiche in questione, che veda Alitalia utilizzata come leva di politica industriale e di sviluppo economico-sociale, da integrare con le altre modalità e strutture di trasporto, e completamente libera di competere a livello nazionale ed internazionale, secondo criteri squisitamente commerciali e di mercato, senza condizionamenti politici di alcun genere per assicurare il diritto costituzionale della mobilità;
presentare al Parlamento il piano del Governo con particolare riferimento al potenziamento dei due aeroporti di Roma e Milano e degli aeroporti del Sud Italia, riconoscendo lo sviluppo di Roma per il suo ruolo di grande hub ed intervenendo immediatamente su Malpensa e gli aeroporti milanesi per le strutture mancanti sia direttamente per l'aeroporto sia per le infrastrutture di collegamento in modo da garantire collegamenti internazionali e intercontinentali necessari per dare al Nord il grande aeroporto di cui ha bisogno per renderlo competitivo nel contesto degli aeroporti europei;
a sospendere le procedure di privatizzazione di Alitalia;
a nominare un nuovo vertice con professionalità specifica, abbandonando le ipotesi di questi giorni che hanno le caratteristiche di una semplice operazione di liquidazione della Compagnia;
a presentare al Parlamento un piano strategico di sviluppo dell'intero sistema del trasporto aereo in Italia.
(1-00107)
«Pedrini, Mario Ricci, Satta, Longhi, Sanza, Locatelli, Olivieri, Falomi, Acerbo, Smeriglio, Testoni, Tranfaglia».