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Allegato B
Seduta n. 114 del 22/2/2007
...
ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
REINA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
le Pubbliche Amministrazioni si approvvigionano sul libero mercato di beni e servizi necessari al loro funzionamento. Ciascun bene, o ciascun servizio, è fornito o prestato da imprese specializzate in specifici rami d'attività, a garanzia della professionalità dell'esecuzione e dell'economicità della prestazione;
da alcuni anni a questa parte si è assistito ad un proliferare di contratti così detti di global service, dove un imprenditore, definito global service, fornisce una vasta gamma di prestazioni nei più diversi settori a fronte di un compenso forfetario;
tale tipo di contratto si è rivelato, nell'esperienza pratica inefficace ed antieconomico. Inefficace perché i global service, nella quasi totalità dei casi, sono imprese nate e cresciute con finalità e specificità diverse e non posseggono al loro interno, le professionalità e le esperienze specifiche dei singoli rami di attività. Antieconomico perché, per il motivo anzidetto, il global server si limita a subappaltare le singole attività, lucrando un considerevole margine tra il prezzo corrisposto al subappaltatore e quello incassato dall'amministrazione;
ciò spinge molti subappaltatori, per assicurarsi un minimo di remuneratività, ad evadere gli obblighi assicurativi e previdenziali a favore delle maestranze ed a limitare al massimo i costi per i materiali;
il risultato evidenzia la fornitura si un servizio assai più scadente di quello che si avrebbe se le Amministrazioni appaltassero direttamente alle imprese subappaltatrici; ciò è riscontrabile con facilità facendo un giro di orizzonte presso le Amministrazioni che sono passate attraverso l'esperienza negativa dei global service;
risulta all'interrogante che, attualmente, la Consip S.P.A, società posseduta al cento per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze, abbia in corso un'ulteriore gara di appalto di global service da fornire, poi, alle diverse Amministrazioni;
peraltro, il Governo in carica ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali, il 18 gennaio 2007, il «memorandum d'intesa sul lavoro pubblico e riorganizzazione delle amministrazioni Pubbliche» nel quale, al punto 4, è testualmente previsto che «... in questo ambito, si procederà al riesame di tutte le forme di esternalizzazioni e di consulenze in atto per prevedere una progressiva reinternalizzazione di quelle core e valutare per le altre, secondo l'indirizzo richiamato, l'efficacia e l'efficienza» -:
se al Ministro risulti che attualmente la società Consip S.p.A. stia svolgendo un'ulteriore gara di appalto di global service nonostante le esperienze negative del recente passato;
se, in ossequio al protocollo d'intesa stipulato con i sindacati, non si senta in dovere di valutarne l'economicità, l'efficacia e l'efficienza, prima di dare ulteriore corso agli atti di gara;
se non ritenga, infine, per il principio di autotutela dell'amministrazione di sospendere le procedure di gara in questione, almeno finché un organismo indipendente abbia valutato le presunte economie recate dal detto sistema che, invece, secondo il parere dell'interrogante, produce solo una moltiplicazione dei costi ed un peggioramento dei servizi.
(4-02696)
SMERIGLIO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive. - Per sapere - premesso che:
con la proposta di piano industriale 2007-2009, la Coni Servizi Spa ha deciso di spostare 830 lavoratori alle dipendenze delle Federazioni sportive;
tale decisione porterà ad un grave peggioramento delle condizioni lavorative di tali dipendenti che perderanno la garanzia del lavoro e che rischiano di essere impiegati in mansioni non corrispondenti al tipo di professionalità sino ad ora acquisita;
i 530 lavoratori restanti alle dipendenze della Coni Servizi Spa, a loro volta, rischiano di trovarsi in una situazione simile stante la proposta di «un assetto societario a tendere», con il rischio concreto di prepensionamenti e mobilità;
inoltre la costituzione di quattro società operative, orbitanti attorno a quella centrale, nei settori della medicina della sport e scienza dello sport, della Coninet, del consorzio qualità impianti e della consulenza e progettazione impiantistica, aperte alla partecipazione di terzi, privati e non, prefigura ulteriori preoccupanti manovre;
infatti, nel piano industriale si parla di «adeguamento qualitativo del personale attraverso l'inserimento di alcune risorse
con specifiche competenze (marketing, business development, pianificazione&controllo, project management, eccetera), che dovranno, verosimilmente, sostituire le attuali inadeguate»;
tale piano industriale sembra proiettato ad un'accelerazione sul terreno della privatizzazione, con gravi conseguenze per i lavoratori e per l'intero sistema sportivo, nonostante il finanziamento pubblico di 450 milioni di euro al CONI -:
se non si ritenga necessario arrivare ad un processo di decentramento dei poteri e delle risorse al fine di garantire la vera crescita delle attività motorie e sportive;
se non si ritenga, in questo quadro, che il CONI debba occuparsi di sport di vertice e che di conseguenza debba ricevere i fondi sufficienti a questo scopo, mentre le regioni e gli enti locali, di concerto con scuole, università, enti di promozione, associazione, debbano provvedere alla promozione e diffusione delle sport per tutti;
cosa si intenda fare per assicurare, nell'ambito delle proprie competenze, che un patrimonio di professionalità nel campo sportivo non sia messo a rischio e avvenga un ripensamento su un provvedimento che vuol fare «pagare» ai dipendenti una presunta ottimizzazione delle risorse.
(4-02703)