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Allegato B
Seduta n. 114 del 22/2/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazione a risposta scritta:
CAMILLO PIAZZA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'amministrazione comunale della città di Busto Arsizio (Milano), tramite gara d'appalto, ha recentemente affidato la gestione del Centro polifunzionale per la terza età di Via Tasso alla Cooperativa Nuova Assistenza Onlus;
la situazione aziendale si mostra complessa in quanto dopo la gestione durata per 20 anni da parte di una prima cooperativa sociale (Prisma), negli ultimi due anni si sono susseguite due gestioni diverse che hanno comportato ogni volta notevoli cambiamenti, preoccupazioni e disagi per le lavoratrici e i lavoratori di questa azienda;
la cooperativa Prisma, ritenendo ingiusto il mancato rinnovo del contratto di gestione, ha fatto ricorso al TAR, il quale le ha dato ragione, per cui ora si attende
di sapere cosa questo comporterà sia dal punto di vista dell'attuale gestione sia per i dipendenti che ogni volta, in base alle leggi vigenti, vengono riassorbiti dalla cooperativa subentrante che vince l'appalto;
la Cooperativa Nuova Assistenza il 24 novembre 2005 ha firmato un accordo sindacale con Unicobas (39 iscritti su 70 lavoratori) ed il comune di Busto Arsizio per la Casa di riposo, ed ha in seguito acconsentito, in base allo statuto dei lavoratori, legge 300/70, di far svolgere le assemblee convocate dalle delegate sindacali;
durante le assemblee sono emersi numerosi problemi:
a) le lavoratrici lamentano una situazione di totale incomunicabilità dovuta al fatto che l'azienda rifiuta qualsiasi tipo di dialogo con loro, sia a livello individuale, sia a livello collettivo. Durante i corsi di formazione ad esempio la comunicazione si svolge a senso unico, attraverso una modalità comunicativa che impartisce informazioni o comunicazioni dall'alto, spesso sotto forma di ordini e direttive aziendali, ignorando totalmente le loro domande, le loro obiezioni, le loro attese, come se dall'altra parte non ci fosse nessuno;
b) le lavoratrici raccontano di vivere una situazione in cui i carichi di lavoro sono molto pesanti a causa di un sottodimensionamento degli effettivi e dei turni e dell'orario di lavoro che vengono continuamente cambiati per far fronte alle necessità organizzative. In tal senso affermano di ricevere continuamente richieste accompagnate da atteggiamenti di intimidazione e ricatto;
c) le lavoratrici e i lavoratori presenti nelle assemblee fanno presente che i responsabili non perdono occasione per rimproverarli ed umiliarli con maleducazione per qualsiasi cosa anche davanti ai colleghi e ai familiari dei degenti ospiti;
d) il personale che dirige la struttura fa continue pressioni sulle lavoratrici e i lavoratori incalzando i ritmi lavorativi, imponendo il divieto di fermarsi anche solo per un caffè, impedendo in questo modo qualsiasi possibilità di momenti di relax, di recupero di energie e di socializzazione e confronto con gli altri colleghi;
e) l'azienda cerca di creare conflitto tra i lavoratori, attraverso la creazione di una serie di situazioni nelle quali si fa in modo di attribuire la responsabilità dei turni sfavorevoli o dei cambi di mansioni ai colleghi, menzionando le loro assenze, le malattie, oppure le richieste di permesso, o ancora la loro inidoneità a fare le mansioni più pesanti. In questo modo si scaricano le responsabilità organizzative, relative all'insufficiente numero degli effettivi e alle conseguenti disfunzioni aziendali, direttamente sui dipendenti nel tentativo manipolatorio di deviare il conflitto;
durante gli incontri è emersa una realtà che si caratterizza per due aspetti contrapposti: da una parte un vissuto di sfruttamento e isolamento derivante dalla pesantezza dei carichi di lavoro e della situazione lavorativa, dall'altra un grande senso di responsabilità verso il proprio lavoro e una rete di rapporti solidali tra le lavoratrici e i lavoratori che ha contribuito a garantire, anche nei momenti più difficili una continuità dell'attività lavorativa, nonostante la stanchezza accumulata e i problemi che l'accompagnano, che talvolta si concretizzano in problemi psicosomatici;
sono emersi problemi sulle buste paga (alcuni lavoratori sono dipendenti e quindi hanno la 14a mensilità, altri, i soci lavoratori, non ce l'hanno) inoltre ci sono differenze, per tutti i lavoratori, sui turni del sabato, domenica e festivi, di almeno 30 euro in meno sulle retribuzioni, rispetto al Contratto nazionale di categoria;
Nuova Assistenza è stata anche denunciata per comportamento antisindacale, ma il tribunale di Busto Arsizio in primo grado si è espresso a favore della cooperativa e il sindacato Unicobas è ricorso in appello;
lo scorso gennaio Nuova Assistenza ha comunicato a tutti i lavoratori iscritti al sindacato Unicobas che l'assemblea retribuita del giorno 8 novembre 2006, che è
stata giustamente pagata ai dipendenti con la mensilità di novembre 2006, sarebbe stata trattenuta dallo stipendio relativo al mese di gennaio 2007;
ai dipendenti quindi è stata inizialmente pagata l'ora di assemblea sindacale, così come previsto dallo statuto dei lavoratori (legge 300/1970), poi dopo due mesi è stata fatta marcia indietro affermando che l'ora sarebbe stata erroneamente retribuita, trattenendo il salario dalla busta paga delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno esercitato un diritto pacifico e sacrosanto: partecipare a una assemblea sindacale in orario di lavoro;
Nuova Assistenza attua un continuo atteggiamento di mobbing nei confronti di alcune lavoratrici e lavoratori e, mediante lettere disciplinari, volontà di punirli;
il sindacato intanto, dopo un primo sciopero sospeso dopo l'intervento del Prefetto di Varese ed il Sindaco di Busto Arsizio, ha proclamato un altro sciopero per il 5 marzo 2007 -:
come il Governo intenda verificare il rispetto contrattuale e sindacale delle lavoratrici e dei lavoratori del Centro polifunzionale per la terza età di via Tasso;
se non ritenga opportuno accertarsi che la Cooperativa Nuova Assistenza non abbia scopi di lucro.
(4-02709)