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Allegato B
Seduta n. 116 del 27/2/2007
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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazioni a risposta scritta:
DI GIOIA. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
l'ex abbazia di Santa Maria di Kàlena, sita in agro di Peschici, nella provincia di Foggia, è da annoverare fra le più antiche d'Italia. Le prime notizie dell'abbazia risalgono al 1023, ma si ritiene che sia stata eretta nientemeno che nel 872;
il complesso monastico benedettino in questione si trova in uno stato di completo e preoccupante abbandono;
Kàlena è diventata il simbolo della sorte dei numerosi, dimenticati e trascurati monumenti di Capitanata, per il quale la comunità peschiciana si è da tempo mobilitata attraverso una serie di iniziative; la più recente delle quali è il convegno «Insieme per Kàlena» del 26 febbraio 2007 presso il Tribunale della Dogana di Foggia -:
se ritenga opportuno procedere alla ristrutturazione dell'ex abbazia di Kàlena e, in caso positivo, quali misure intenda adottare e quale ammontare di fondi stanziare per far tornare il complesso benedettino agli antichi splendori.
(4-02727)
BONELLI e FRANCESCATO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
il monastero delle oblate agostiniane di via Garibaldi 27, a Roma, costruito a partire dal 1642 su progetto di Francesco Borromini a Trastevere da un anno circa è interessato da «lavori di manutenzione straordinaria», come si legge sul cartello appeso sulla facciata della chiesa, che dovrebbero terminare nel dicembre 2007;
il convento in passato ha ospitato pellegrini nelle stanze rimaste vuote a causa del calo delle vocazioni religiose che s'accomodano alla meglio, e per pochi euro, nelle celle delle monache;
gli interventi per l'ammodernamento rischiano di snaturare completamente «la missione» del monastero trasformando l'ospitalità in un business: «Hotel Borromini», oppure «Hotel Santa Maria dei Sette Dolori» sono due possibili nomi della struttura che potrebbe sorgere con decine di stanze e, probabilmente, bagni in camera, aria condizionata, ristorante alle pendici del Gianicolo;
condotti dalla Diana costruzioni srl, i lavori del complesso borrominiano, di proprietà dell'Ordine agostiniano, stanno interessando la facciata ma, soprattutto, il chiostro e l'interno del convento/casa compreso nell'area delimitata dalla curva di via Garibaldi, da vicolo del Cedro e da via dei Panieri;
la bellissima chiesa borrominiana si può vedere invece ogni giorno, ma solo alle sette e un quarto quando il sacerdote celebra la messa per le suore del convento;
con una missiva inviata al sindaco di Roma, al primo Municipio del comune di Roma, alla Soprintendenza statale e alla Sovrintendenza comunale, Giuseppe Rebecchini, ordinario di progettazione architettonica alla Sapienza, ha chiesto di valutare se gli interventi di «manutenzione straordinaria» in questione siano compatibili con la struttura originaria di questo importantissimo monumento dell'arte barocca fondato nel 1642 e lasciato incompleto nel 1655 dal Borromini (sue sono la pianta, la facciata, la chiesa e il vestibolo ottagonale ispirato ad ambienti di Villa Adriana), il monastero fu proseguito da Francesco Contini e da Antonio del Grande -:
se, ai sensi dell'articolo 21 del Codice dei beni culturali, gli interventi di «ristrutturazione» in questione di «manutenzione straordinaria» siano stati autorizzati e, in caso affermativo, se, data l'importanza del sito, siano in corso dei sopralluoghi e una puntuale vigilanza sul cantiere;
quali urgenti misure si intendano prendere per evitare che un'opera di tale rilievo venga irrimediabilmente snaturata;
se non si reputi, inoltre, opportuno assumere iniziative per garantire in futuro la fruibilità della Chiesa e del Chiostro di Santa Maria dei Sette Dolori da parte dei visitatori creando i presupposti per delle visite in orari diversi dalla messa del mattino.
(4-02733)