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Allegato B
Seduta n. 116 del 27/2/2007
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SALUTE
Interrogazioni a risposta scritta:
FERDINANDO BENITO PIGNATARO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
lo Stato, in caso di prescrizione di farmaci cosiddetti «griffati», paga solo il prezzo di riferimento del generico, in quanto la differenza resta a carico del cittadino;
la prescrizione dei cosiddetti farmaci generici dovrebbe servire a far risparmiare solo il cittadino, che si troverebbe in tal modo a dover sostenere costi relativamente bassi per l'acquisto dei farmaci;
i farmacisti, su ogni farmaco generico, hanno uno sconto da parte delle case farmaceutiche che va dal 50 per cento all'80 per cento circa, come avviene ad esempio per il Ceftriaxone 1 gr. fiala intramuscolo, per il quale lo Stato riconosce e paga al farmacista 6,31 euro, rispetto al solo 1,50 euro che tale farmaco gli viene a costare, con un guadagno quindi pari a 4,81 euro per ogni singola scatola di questo antibiotico conosciuto anche con il nome griffato di Rocefin;
possono farsi altri esempi come la Nimesulide (nome griffato Aulin, Mesulid) per la quale lo Stato versa ai farmacisti 2,77 euro per una confezione di 30 bustine, che viene venduta agli stessi a soli 0,89 euro;
la politica della case farmaceutiche, diventate «aggressive» nel marketing, sta producendo alcuni danni sociali, tra i quali il fatto che l'unica categoria a beneficiarne è quella dei titolari di farmacie, non vi è alcun ritorno per il servizio sanitario nazionale e la perdita del posto di lavoro di molti informatori scientifici del farmaco in esubero nelle riorganizzazioni aziendali, considerato che i medici vengono scavalcati dalle case farmaceutiche che si rivolgono direttamente ai farmacisti per contrattare quantità e costi dei farmaci generici;
i farmacisti hanno la possibilità (consentita dallo Stato) di cambiare a propria discrezione la casa farmaceutica del farmaco generico, a seconda dei maggiori profitti realizzabili, provocando una pericolosa corsa al ribasso del prezzo del farmaco generico, con il conseguente pericolo per la qualità e la sicurezza dello stesso;
lo Stato purtroppo non svolge alcuna attività di controllo preventivo sui costi dei farmaci generici e non chiede alle aziende farmaceutiche di adottare la stessa politica dei prezzi applicata con i farmacisti al fine di consentire un notevole risparmio alle casse del Servizio sanitario nazionale -:
se il Ministro sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
quali iniziative intenda intraprendere al fine di evitare quella che l'interrogante giudica la speculazione messa in atto dalle case farmaceutiche, per poter utilizzare il risparmio derivante dalla differenza tra i prezzi dei farmaci generici applicati ai farmacisti rispetto a quanto lo Stato versa in misura maggiore agli stessi, affinché il servizio sanitario nazionale possa investire
l'utile ricavato per la prevenzione, per ospedali più efficienti, per la ricerca e per garantire l'occupazione dei circa 10.000 informatori scientifici che rischiano il licenziamento.
(4-02734)
TURCO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il deputato europeo Marco Cappato ha denunciato pubblicamente che il signor Giovanni Nuvoli è ricoverato presso l'Ospedale di Sassari nel reparto di terapia intensiva da oltre un anno. Giovanni Nuvoli, malato di sclerosi laterale amiotrofica, si trova in una condizione simile a quella di una persona in coma da un punto di vista meramente fisico. È infatti attaccato a un respiratore e impossibilitato a qualsiasi movimento e persino a parlare. Psichicamente invece, il signor Giovanni Nuvoli è perfettamente vigile e capace di intendere e di volere, e dunque avrebbe bisogno vitale di poter usufruire del massimo di sollecitazioni e stimoli da un punto di vista psicologico e relazionale. Purtroppo però, il reparto di terapia intensiva consente (e nemmeno sempre!) visite per massimo un'ora al giorno da parte di massimo due persone;
in Italia la disponibilità di letti di terapia intensiva è spesso al di sotto delle reali esigenze;
i reparti di terapia intensiva presentano tassi di infezioni ospedaliere fra i più alti nell'ambito dei reparti ospedalieri, e dunque una presenza prolungata e non giustificata da indiscutibili motivazioni cliniche costituisce un rischio oggettivo per il paziente;
non si comprendono le motivazioni cliniche che giustificano il ricovero in terapia intensiva da oltre un anno, invece che in altri reparti quali riabilitazione, pneumologia o altri ancora, laddove non sembra che esistano protocolli che giustifichino il trattamento riservato al signor Nuvoli -:
se ritenga che il caso del signor Nuvoli sia un caso limite o invece faccia emergere una pratica diffusa, ovvero se disponga di un sistema di monitoraggio sull'uso della terapia intensiva - che peraltro ostacola la vita di relazione di questi malati, già pesantemente limitata - o se intenda avviare tale monitoraggio, con particolare riferimento al trattamento della sindrome laterale amiotrofica, che consentirebbe anche il ricovero in altri reparti;
se risultino i motivi in base ai quali solo ora è stata messa a disposizione una moderna strumentazione per la comunicazione basata su movimenti oculari, tenendo presente che questi ed altri sistemi sono disponibili sul mercato da tempo;
se si sia realizzato un piano per mettere a disposizione tale moderna strumentazione per tutti i malati nelle stesse condizioni.
(4-02738)