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Allegato B
Seduta n. 117 del 1/3/2007
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INFRASTRUTTURE
Interrogazione a risposta in Commissione:
IANNUZZI, MARGIOTTA e OLIVERIO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
il progetto di ammodernamento e messa in sicurezza della Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria costituisce una priorità di assoluta valenza strategica nella politica infrastrutturale del Paese; il progetto è stato articolato in sette maxi-lotti, che hanno accorpato ed assorbito più lotti del progetto ordinario;
lo svolgimento dei lavori nei predetti sette maxi-lotti nella passata legislatura ha registrato grande lentezza, con continui rinvii e forti ritardi nell'effettivo inizio delle opere e nei finanziamenti;
il Governo Prodi si è trovato nella necessità di reperire ingenti finanziamenti per l'esecuzione integrale del progetto;
in questa direzione con la legge finanziaria per l'anno 2007 è stato soppresso il Fondo centrale di garanzia per le Autostrade e Ferrovie Metropolitane, con il conseguente subingresso dell'ANAS nella gestione del patrimonio e nei relativi rapporti e con la destinazione di tutte le risorse così reperite proprio al completamento del progetto dell'Autostrada Salerno-Reggio Calabria;
è stata questa una scelta assai positiva e di grande significato per completare il progetto dell'A3;
i lavori del primo maxi-lotto (Sicignano degli Alburni-Atena Lucana) stanno procedendo celermente, avvicinandosi così alla ultimazione entro il 2007;
sono iniziate le prime opere nel quinto mega-lotto (Gioia Tauro-Scilla); è stato finalmente stipulato il contratto di appalto con la ditta aggiudicatrice per il secondo maxi-lotto (Padula-Buonabitacolo-Lauria nord), ponendo così termine ad una situazione di paralisi e di stallo potrattasi per diversi mesi;
senza dubbio nel quadro delle super priorità nel campo delle infrastrutture rientra la Salerno-Reggio Calabria, la più rilevante opera pubblica nel Mezzogiorno e con una funzione nazionale preminente;
proprio, per accelerare lo svolgimento dei lavori e degli appalti lungo l'Autostrada A3, occorre continuare ad avere come il Gruppo degli interroganti ha già puntualmente e costantemente sollecitato in sede parlamentare nella scorsa Legislatura - un quadro dettagliato dei finanziamenti e dei cantieri: questo quadro è necessario per poter procedere con serietà ed efficienza, con la precisa cognizione delle questioni esistenti e degli interventi urgenti -:
quale sia la situazione generale dei finanziamenti ed in particolare, quanto sia l'ammontare complessivo delle risorse derivanti dalla attribuzione all'ANAS del Fondo Centrale di garanzia per le Autostrade e Ferrovie Metropolitane per completare l'Autostrada Salerno-Reggio Calabria;
quale sia la situazione aggiornata nei sette maxi-lotti;
quale sia lo stato dei lavori nei singoli e ulteriori lotti, specificando il grado e la percentuale di avanzamento delle opere e dei cantieri.
(5-00780)
Interrogazioni a risposta scritta:
PIRO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
con verbale di consegna del 29 aprile 1981 l'ANAS cedeva all'Amministrazione comunale di Termini Imerese la gestione del tratto della SS 113 compreso tra il km. 223,320 ed il km. 224,400 in forza dell'articolo 7 comma c) della legge n. 126 del 1958 e dell'articolo 4 della legge n. 59 del 1961;
con deliberazione della Giunta comunale n. 123 del 5 aprile 2000, resa ai sensi dell'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 285 del 1992, l'Amministrazione comunale procedeva ad una nuova delimitazione del centro abitato della città di Termini Imerese, che non comprende il tratto compreso tra il km. 224,200 ed il km. 224,400 su cui ricade un ponte in ferro denominato San Leonardo dal fiume che attraversa;
la nuova delimitazione del centro abitato nasceva da inderogabili esigenze di natura tecnica e vincolistica nel frattempo sopraggiunte, derivanti dalle prescrizioni relative al nuovo PRG della città connesse alla presenza della diga Rosamarina, inaugurata negli anni 90, che sbarra il fiume San Leonardo alcune centinaia di metri a monte del ponte in ferro che, a sua volta, si trova a poche centinaia di metri dalla foce del fiume stesso e che hanno comportato l'inibizione di quel tratto alla espansione urbana perché considerato facente parte dell'area di esondazione della diga;
dal momento che quel tratto di soli 200 metri veniva ad essere collocato fuori dal centro abitato, l'Amministrazione comunale ne ha chiesto più volte la riassunzione e la riclassificazione come strada statale 113;
essendo sorto un contenzioso, sul ponte in ferro non sono stati eseguiti i necessari interventi di manutenzione straordinaria che ne mantenessero la totale agibilità ed anche a tal fine l'Amministrazione comunale di Termini Imerese ha chiesto al Ministero del lavori pubblici nel 2005 ed al Ministero delle Infrastrutture quest'anno, l'adozione del provvedimento previsto dall'articolo 4 comma 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992 affinché quel tratto di 200
metri della strada statale 113 venga riattribuito in proprietà e gestione all'ANAS -:
se non ritenga ricorrano tutti i presupposti per aderire alla richiesta dell'Amministrazione comunale di Termini Imerese.
(4-02750)
FABRIS. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
il Registro Italiano Dighe (R.I.D.) istituito ai sensi dell'articolo 91 del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112, a seguito della soppressione del Servizio Nazionale Dighe della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a sua volta promanante dal Servizio Dighe del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, svolge attività istituzionale di vigilanza delle grandi dighe ricadenti sul territorio nazionale, nonché di supporto alle Prefetture, in materia di Protezione Civile, per le condizioni di rischio connesse alla presenza di dighe sul territorio, ai sensi della Legge 24 febbraio 1992, n. 225;
con l'articolo 45 del decreto-legge 3 ottobre 2006 n. 262 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 230 del 3 ottobre 2006 - è stata prevista la soppressione del Registro Italiano Dighe, ed il passaggio di competenze al Ministero delle Infrastrutture, attraverso un regolamento non ancora adottato;
con tale vacatio regolamentare si configura il rischio di una riduzione delle suddette attività di controllo sulla costruzione e di vigilanza sulla sicurezza delle Dighe (circa 550 sul territorio nazionale), e pertanto l'incremento della pericolosità delle stesse sulle popolazioni insediate nei territori a valle -:
quali interventi urgenti il Ministro interrogato intenda adottare al fine di impedire la contrazione dell'attività di controllo e di vigilanza conseguente alla soppressione del Registro Italiano Dighe nelle more di un atto regolamentare che definisca in via definitiva il passaggio delle competenze al Ministero delle Infrastrutture.
(4-02759)