Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 117 del 1/3/2007
...
SALUTE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
MANCUSO. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
si vanno diffondendo negozi specializzati (smart-shop) nella vendita di droghe (erbe indiane, funghi siberiani eccetera);
furbescamente questi supermarket delle droghe vendono sostanze che non fanno parte della Tabella degli stupefacenti allegata alla legge che regola il settore;
in mancanza di regole precise, tutti possono importare tutto ed oggi abbiamo oltre 60 esercizi commerciali del genere nel nostro Paese;
gli esperti scientifici della materia hanno più volte denunciato che poco, o nulla si conosce sugli effetti e controindicazioni provocati sulla salute delle persone che assumono tali sostanze tossiche;
la posologia di tali sostanze tossiche che danno dipendenza è affidata unicamente alla tradizione orale;
mancando la letteratura medico-scientifica, mancano anche i rimedi, con le relative conseguenze e ricadute sul S.S.N. (i reparti di pronto soccorso degli ospedali cui ricorrono gli intossicati) -:
quali provvedimenti intenda adottare il Governo per garantire una precisa e puntuale catalogazione di queste sostanze in libera vendita nei negozi di cui sopra;
se il Governo intenda valutare cautelativamente di assumere iniziative normative volte a vietare a questi esercizi commerciali la possibilità di vendere tali sostanze pericolose per la salute umana.
(5-00775)
MANCUSO, SAGLIA, FOTI, SILIQUINI e FRASSINETTI. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
in Germania (80 milioni di abitanti) ci sono cinque facoltà di medicina veterinaria, in Francia (57 milioni) cinque, in Gran Bretagna (56 milioni) sei, in Belgio (10 milioni) due, in Danimarca (5,4 milioni) una, in Olanda (16 milioni) una, in Italia (57 milioni) quindici;
nei giorni scorsi la Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani ha partecipato ad un incontro programmato per valutare l'istituzione presso l'Università di Udine di una nuova laurea specialistica in Medicina Veterinaria;
con grande rammarico la professione veterinaria deve ancora una volta registrare una iniziativa incoerente con i bisogni dei cittadini, dei destinatari delle prestazioni e della categoria professionale dei medici veterinari;
la F.N.O.V.I. è già, in passato, intervenuta a manifestare il proprio dissenso, la propria ferma contrarietà al progetto di istituire nuove Facoltà o nuovi corsi di laurea in Medicina veterinaria. Il costante aumento (+ 3,6 per cento annuo) degli attuali 24.000 iscritti agli Ordini dei Medici veterinari rende disponibile una forza lavoro esuberante rispetto alle esigenze del Paese; forza più che in grado di assolvere ai compiti oggi richiesti nella cura della salute animale e nella sicurezza degli alimenti di origine animale ed in buona parte già sotto, male o per nulla utilizzata;
l'universo accademico non sembra sentir ragioni e, poiché i fondi vengono assegnati in base al numero di docenti e di studenti, oppone alla scarsità di fondi e al precariato un modello fatto di rivendicazioni di «posizioni» e di azioni corporative;
lo Stato, la Regione Friuli-Venezia Giulia e l'Università di Udine si dovrebbero attenere ad una amministrazione etica delle risorse pubbliche, uscendo una volta per tutte dalla palude che gemma Facoltà e moltiplica le poltrone -:
come possa il Governo da un lato prevedere con la legge Finanziaria 2007 un incremento a consuntivo dell'esercizio precedente del 3 per cento del tetto del fabbisogno per il sistema universitario 2007-2009, e annunciare un piano straordinario di assunzioni di ricercatori presso gli enti vigilati dal MIUR (finanziato per 7,5 milioni di euro nel 2007 e per 30 milioni di euro dal 2008) e contemporaneamente valutare positivamente iniziative di dubbia utilità;
quali siano i risultati del monitoraggio periodico previsto dal decreto-legge n. 7 del 2005, convertito con modificazioni dalla legge n. 43 del 2005, sugli sbocchi professionali dei laureati in medicina veterinaria e sull'opportunità, che l'interrogante giudica in modo fortemente negativo, che siano istituiti nuovi corsi di laurea in questa materia.
(5-00781)
Interrogazione a risposta scritta:
ZANELLA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
nelle cronache giornalistiche e sui telegiornali sono apparse ripetutamente notizie relative ad episodi di suicidi o di omicidi (a volte omicidi-suicidi) con motivazioni apparentemente futili in famiglie definite normali, per le quali è stato coniato il termine di «famiglie di sangue» (Simonetta Costanzo - F. Angeli ed.);
le statistiche riportano un dato allarmante: le morti in famiglia per fatti del genere superano quelle per delitti di mafia;
negli ultimi trent'anni la psicofarmacologia ha compiuto passi da gigante, cosicché le malattie psichiatriche, opportunamente diagnosticate, hanno potuto godere di trattamenti farmacologici mirati e validi, spesso risolutori. Si è quindi diffusa nella popolazione la convinzione che ogni più piccolo disturbo psichico, in particolare una depressione lieve, possa trovare velocemente soluzione con i farmaci: da cui le richieste pressanti dei pazienti, l'intolleranza nei confronti di melanconie, abbassamenti dell'umore, a volte fisiologici;
di fronte a questa situazione, di molti farmaci a disposizione e di esigenze crescenti della popolazione, molti medici si trovano impreparati: e l'utilizzo da parte loro dei numerosi farmaci in commercio, di non facile uso, ha comportato purtroppo errori anche gravi. Per fare qualche esempio: la sospensione brusca, anziché graduale, di uno psicolettico può causare deliri ed allucinazioni che possono dar luogo a gesti inconsulti (il cosiddetto raptus); oppure un incongruo uso di antidepressivi in una depressione non semplice ma bipolare può scatenare una crisi maniacale incontrollabile fino al compimento di atti violenti;
per tutti i farmaci, ma tanto più per gli psicofarmaci, è indispensabile da parte del medico che li prescrive, infatti, grande conoscenza ed esperienza, controllo (monitoraggio) frequente dei pazienti e prudenza. E invece: per alcuni di questi farmaci la prescrizione è permessa a medici generici e a specializzandi; i malati, una volta prescritta la terapia, vengono controllati a lunghi intervalli (30-45 giorni) da medici spesso diversi: quando invece, per evitare sorprese, sono indispensabili, soprattutto all'inizio del trattamento, controlli ravvicinati, fatti sempre dallo stesso medico che può valutare anche da sintomi lievi la congruità della terapia in atto; troppo spesso i familiari sono emarginati, poco o nulla informati, quando non addirittura demonizzati quasi fossero la causa del disagio del proprio congiunto: mentre invece potrebbero essere di grande aiuto per lo psichiatra in quell'opera di monitoraggio che, come abbiamo detto, è molto importante; la psicoterapia comportamentale, educazionale e familiare, di estrema importanza in tutte le patologie psichiche dalle più lievi alle più gravi è, sia nelle ULS che nel privato, eseguita da psicoterapeuti spesso non in comunicazione con lo psichiatra che prescrive i farmaci, venendo quindi a mancare allo stesso molte informazioni utili;
inoltre la malattia psichiatrica, diversamente da tutte le altre malattie, sovente viene tenuta nascosta per paura dello stigma e curata clandestinamente, così anziché rivolgersi agli psichiatri più preparati, purtroppo spesso ci si affida ai consigli di medici generici o addirittura a consigli di conoscenti, avviando una sorta di pericolosa automedicazione;
per tutte queste ragioni numerosi cittadini si sono rivolti a Minerva, Associazione
per la lotta contro la Depressione Bipolare, per inviare un appello al Ministro della Sanità Livia Turco -:
se il Governo sia al corrente di quanto detto sopra;
se il Governo non ritenga necessario, vista la complessità del problema, dare luogo a campagne di informazione per lottare efficacemente, e non solo a parole, contro lo stigma sociale del malato psichiatrico, affinché i malati e le loro famiglie si rivolgano agli specialisti senza timore;
se il Governo non ritenga opportuno monitorare la situazione affinché le strutture mediche adibite allo scopo siano luoghi di cura appropriati e cioè centri ambulatoriali e assistenziali adeguati e dedicati specificamente alle varie patologie psichiatriche e offrano tutte le opportunità e gli strumenti per un controllo frequente di chi è in terapia psicoattiva.
(4-02749)