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Allegato B
Seduta n. 118 del 2/3/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
FALLICA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. - Per sapere - premesso che:
a seguito del decreto legislativo 19 luglio 2000, relativo alla CIE (carta d'identità elettronica), fu avviata la sperimentazione del nuovo documento di identità. Tra le varie componenti della Card il microchip utilizzato per la fase di sperimentazione fu quello fornito da un'azienda multinazionale del settore. Tale circostanza dette luogo a polemiche considerato che di fatto la stessa azienda divenne il fornitore unico del Poligrafico, anche se successivamente la stessa consentì l'accesso di una seconda società;
nel corso della sperimentazione sono state prodotte per la CIE circa 1.800.000 card, oltre ad ulteriori milioni di card tutte dotate di microchip per la CNS (carta nazionale dei servizi), forniti da due sole aziende del settore, nonostante l'esistenza di un protocollo di intesa sottoscritto tra il Ministero dell'Interno e una serie di
produttori di microchip e l'insistenza di alcune società fornitrici dell'Istituto Poligrafico e Zecca di Stato;
l'avvio, annunciato, della produzione massiva della CIE, destinata a tutti i cittadini italiani, non ha tutt'ora risolto il problema di acquisizione tecnologica di tale componente, in quanto, nel corso degli ultimi anni non si è giunti a fissare i criteri di omologazione tecnica di altri microprocessori, probabilmente a causa del proliferare e del sovrapporsi di pareri tecnici, espressi, di volta in volta, da burocrati ministeriali ed esperti privati -:
per quali ragioni siano tuttora utilizzati, per tali documenti elettronici, esclusivamente microchip di due sole aziende e quanto questi vengano effettivamente pagati;
se sia stata fatta una ricerca comparativa di mercato sulle caratteristiche tecnologiche dei suddetti microchip.
(4-02783)
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Cgil di Reggio Emilia ha ufficialmente preso posizione contro le cosiddette «nuove Brigate Rosse», affermando a chiare lettere che «il terrorismo è nemico del sindacato»;
nella medesima circostanza, la Cgil ha altresì stigmatizzato le minacciose dichiarazioni rese da un esponente dei sedicenti Comitati di Appoggio per la Resistenza ed il Comunismo, Renzo Gemmi, espulso nel 2002 dalla Fiom, riservandosi altresì di adire le vie legali a tutela della propria organizzazione e dei propri iscritti;
il Carc non ha escluso in passato l'opzione del «ricorso alla clandestinità»;
sta evidentemente emergendo un fenomeno di infiltrazione terroristica all'interno del movimento sindacale nazionale rispetto al quale la pur energica reazione delle Confederazioni potrebbe risultare insufficiente -:
quale sia l'opinione del Governo in merito ai fatti generalizzati nella premessa e sull'opportunità di monitorare con maggiore attenzione, anche in collaborazione con il sindacato, quanto accade all'interno del movimento sindacale al fine di prevenire il radicarsi di nuclei terroristici antagonisti.
(4-02791)