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Allegato B
Seduta n. 120 del 6/3/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta orale:
GASPARRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con cadenza ormai sempre più frequente scoppiano risse tra giovani al centro di Roma, nella zona compresa tra Piazza Navona, Campo de' Fiori e vie limitrofe;
molto spesso i giovani si fronteggiano a colpi di bottiglie di vetro;
la vendita e l'utilizzo di bottiglie di vetro al di fuori dei locali era stata vietata proprio per ridurre la circolazione di vere e proprie armi improprie;
tale misura non è stata mai confermata dal prefetto di Roma, Serra, che ha, a parere dell'interrogante, sottovalutato questo grave fenomeno;
se il prefetto di Roma si recasse la mattina per le vie adiacenti il centro constaterebbe la presenza di un vero e proprio tappeto di vetri che costituisce un pericolo per i residenti, i bambini che si recano a scuola e per tutti i passanti;
il comune di Roma non svolge nessuna opera di adeguata pulizia di queste zone, abbandonate al totale degrado;
l'azione di controllo delle Forze dell'Ordine è episodica, insufficiente, decisamente inadeguata;
sono stati chiusi, nell'ambito di operazioni saltuarie, locali anche nella zona di Piazza Pasquino, via dell'Anima e dintorni, perché in questi locali si vendeva cocaina, e tali fenomeni si sono verificati anche in locali di Piazza di Campo de' Fiori -:
quali siano i reali motivi per i quali non vengono disposti costanti e abituali controlli per contrastare la diffusione della droga in questa zona del centro di Roma;
per quali motivi non venga ripristinata la delibera che vietava la vendita e l'uso di bottiglie e di bicchieri di vetro al di fuori dei locali in questa zona della città;
quali siano le valutazioni del Ministro dell'interno sul comportamento del Prefetto Serra, che ha ignorato questo fenomeno che ha grande rilevanza sull'ordine pubblico e sulla vivibilità di una parte importante di Roma, con danno non solo per i residenti, ma anche per i turisti che vorrebbero transitare con serenità in queste zone, tra le più apprezzate del mondo.
(3-00688)
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nello scorso mese di febbraio, un adolescente originario di Castello di Serravalle che si trovava sul treno diretto da Bologna a Vignola, in prossimità della stazione di Crespellano-Via Lunga, all'interno della carrozza sulla quale viaggiava, è stato affrontato da due stranieri, che lo hanno prima minacciato e poi privato con la forza di un dispositivo elettronico in grado di leggere canzoni in formato digitale;
il giovane si è immediatamente recato alla stazione di Crespellano dell'Arma dei Carabinieri per denunciare l'accaduto;
i militari dell'Arma hanno successivamente catturato gli stranieri responsabili della rapina, che sono stati immediatamente e senza esitazioni riconosciuti dalla vittima;
dei due stranieri catturati, uno è risultato minorenne con precedenti giudiziari ed è stato tradotto nel carcere minorile del Pratello, mentre l'altro è stato rinchiuso nella Dozza;
in dicembre, un episodio analogo ad opera della delinquenza minorile straniera si era verificato nella zona universitaria bolognese;
in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, il Presidente della Corte d'Appello di Bologna ha rilevato come il numero dei minori stranieri indagati per reati penali abbia quasi raggiunto quello degli indagati minori di nazionalità italiana -:
quale sia l'opinione del Governo circa la gravità del fenomeno emergente della criminalità minorile straniera nella Provincia di Bologna e su come si conti di arginarla.
(3-00690)
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
sabato 2 marzo 2007, durante la manifestazione organizzata a Bologna contro il CPT, si sono verificati duri scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine nel corso dei quali sono state lanciate contro le forze di polizia bombe carta, sassi e bottiglie;
è solo per un caso fortunato che nella circostanza non si sia verificata una tragedia simile a quella costata la vita all'agente Raciti;
fino ad ora sono sette le persone denunciate per resistenza aggravata;
all'inizio della giornata Luca Casarini, leader dei no-global, durante il suo discorso ha detto: «Crediamo sia giusto avvicinarsi a quelli che sono rinchiusi dentro ad un lager, per farci sentire, dato che il CPT non è una cattedrale sacra... C'è un rapporto tra la politica di Cofferati e quella del Governo Prodi. Cofferati è la coscienza di destra del Governo di sinistra. È un uomo di destra che suggerisce ai suoi referenti nazionali cosa fare. Grazie anche a lui aumentano le gabbie, la repressione e i divieti»;
le parole di Luca Casarini sono da ritenersi secondo l'interrogante di una gravità inimmaginabile in quanto identificano nelle figure del Sindaco di Bologna Cofferati e del premier Romano Prodi altrettanti simboli del «male», esercizio questo che già in passato è stato il presupposto di successive tragedie, come quella costata la vita a Marco Biagi;
erano ben 11 i mezzi della polizia, stipati tra piazza Santo Stefano e via
Gerusalemme, schierati allo scopo di proteggere l'abitazione del Presidente del Consiglio Romano Prodi -:
cosa intenda fare il Governo per fermare definitivamente i violenti di matrice politica che si infiltrano in queste manifestazioni del centrosinistra e se non ritenga a questo punto necessario assumere iniziative normative per estendere le norme antiviolenza introdotte negli stadi anche alle manifestazioni politiche.
(3-00692)
Interrogazioni a risposta scritta:
AMORUSO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il primo marzo 2003, due rapinatori hanno ferito a scopo intimidatorio con un fucile a canne mozze una guardia giurata per rubare appena mille euro dall'ufficio postale di Trani;
si tratta di un pericoloso segnale dopo un momento di relativa pausa seguito alle numerose rapine agli uffici postali pugliesi nel biennio 2005-2006;
è necessario intervenire nel modo più energico per garantire la sicurezza degli uffici postali e, soprattutto, l'incolumità dei dipendenti e dei clienti che assistono a scene da far-west come quelle a cui hanno partecipato con comprensibile terrore le persone che si trovavano nella sede di Trani -:
quali urgenti iniziative intendano intraprendere perché gli uffici postali della Puglia siano maggiormente presidiati dalle forze dell'ordine e siano dotati di maggiori misure di sicurezza interna ed esterna.
(4-02808)
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il decreto ministeriale 6 giugno 2005, all'articolo 1, dispone che le società organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio sono responsabili della emissione, distribuzione, vendita e cessione dei titoli di accesso agli impianti sportivi ove tali competizioni si disputano;
il suddetto decreto, all'articolo 3, specifica che le società organizzatrici devono dotarsi di moderni sistemi di emissione, distribuzione e vendita dei titoli di accesso in grado di associare a ciascun biglietto venduto o ceduto le generalità dell'acquirente o cessionario memorizzando i dati in modo sicuro e protetto;
le società organizzatrici, o loro delegati per la specifica attività, sono tenute ad assicurare all'autorità giudiziaria o di pubblica sicurezza l'immediata disponibilità dei dati relativi alle generalità dell'acquirente o dell'utente associate ai singoli titoli d'accesso venduti, al fine di tenere lontane dagli impianti sportivi persone pregiudicate o diffidate;
il giorno 26 febbraio 2007 è andata in onda la trasmissione televisiva «iene» in cui si affrontava il problema del controllo dei titoli d'accesso per gli impianti sportivi;
l'inviato della trasmissione televisiva ha acquistato senza difficoltà biglietti utilizzando nomi di fantasia o di personaggi storici vissuti più di un secolo fa;
nel servizio mandato in onda su Italia Uno, solo due biglietterie su otto si sono accertate dell'identità, tramite documento di riconoscimento, della persona che stava acquistando il biglietto, contravvenendo alla normativa vigente -:
se il Ministro sia a conoscenza di quanto accaduto e quali azioni intenda
intraprendere per far sì che episodi del genere non si verifichino in futuro.
(4-02809)
DE CRISTOFARO e IACOMINO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
nel 2005 le rapine perpetrate ai danni della Banca di Roma in Campania sono state 25 su un totale regionale di 119 e su un complesso di istituto di 125; a metà dicembre 2006 le rapine erano già 37 su un totale di Istituto di 145;
le Organizzazioni Sindacali CGIL CISL UIL e FALCRI della Banca di Roma di Napoli con lettera al Prefetto Profili e al questore Fioriolli in data 30 maggio 2006 denunciavano la soppressione di misure antirapina in violazione degli articoli 437 e 451 del codice penale, in 15 filiali della Banca di Roma nella regione la maggior parte delle quali erano già state oggetto di precedenti rapine anche in più di una circostanza, sollecitando un intervento diretto al ripristino delle misure di sicurezza;
risulta agli interroganti che con lettera ai medesimi destinatari in data 2 novembre 2006 il sindacato ha inoltre evidenziato ulteriori carenze nelle misure di sicurezza della Banca denunciando altresì il rifiuto di far prendere visione al sindacato, a norma dell'articolo della legge n. 300 del 1970, delle schede di valutazione del rischio delle filiali rapinate di cui all'articolo 4 del decreto legislativo n. 626 del 1994 e alle direttive ABI del 15 marzo 2006 sulle «linee guida nel settore bancario di valutazione del rischio rapina e tutela della sicurezza ex articolo 4 decreto legislativo n. 626 del 1994;
in data 20 novembre il sindacato ha dovuto nuovamente informare il Prefetto e il questore circa la riduzione del servizio vigilanza presso 17 filiali, nonostante lo stato di emergenza criminale della Regione;
risulta agli interroganti che i vertici dell'istituto nelle loro dichiarazioni fanno intendere che l'incremento di tali eventi criminosi è da ricondursi al provvedimento d'indulto varato dal Parlamento su proposta del Ministro Mastella tralasciando comunque di porre in atto i necessari lavori di messa in sicurezza delle filiali -:
se il Ministro, in considerazione della situazione dell'ordine pubblico in Campania, non intenda intervenire presso il Comitato per l'ordine e la Sicurezza sulla Banca di Roma per sollecitare il ripristino di efficienti e adeguate misure di sicurezza inclusa la vigilanza attiva presso le filiali di tale istituto bancario in Campania concorrendo in modo consono agli sforzi delle Istituzioni nel controllo dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini;
se non si intenda promuovere azioni ispettive per l'accertamento della violazione degli articoli 437 e 451 del codice penale riguardo la rimozione di misure di sicurezza.
(4-02811)
INTRIERI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il 14 dicembre 2006 presso l'ospedale di Siderno è scoppiata una bomba ed è stato fatto ritrovare un volantino di rivendicazione con minacce all'onorevole Maria Grazia Laganà ed al dottor Domenico Fortugno, vedova e fratello del vice-presidente
del Consiglio Regionale della Calabria, Franco Fortugno, ucciso dalla 'ndrangheta il 16 ottobre 2005;
il 20 dicembre 2006 altro esplosivo è stato ritrovato all'interno dell'ospedale di Locri, nei pressi dell'ufficio precedentemente utilizzato dall'onorevole Maria Grazia Laganà;
dalle indagini appare emergere, per come riferito da alcuni quotidiani, che a posizionare l'esplosivo sarebbe stato tale Francesco Chiefari, ex poliziotto, attualmente detenuto;
sempre da notizie di stampa si apprende che il Chiefari risultava in contatto con un carabiniere identificato solo con le iniziale F.D.V., arrestato a maggio nell'ambito di una delle inchieste del pubblico ministero di Potenza Henry John Woodcock perché sospettato di far parte di una banda dedita ad organizzare truffe ed altri reati -:
se e quali misure e iniziative siano state assunte per verificare la veridicità di quanto pubblicato;
se altre persone all'interno dell'Arma dei Carabinieri fossero a conoscenza dei rapporti tra Chiefari e F.D.V;
quali provvedimenti siano stati eventualmente presi.
(4-02812)
ZIPPONI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
con delibera del consiglio comunale n. 81 del giorno 22 dicembre 2004 l'amministrazione di Chiari approva il «Regolamento comunale per il funzionamento del campo nomadi di via Roccafranca», in forza della quale si procedeva alla revisione delle precedenti e previdenti norme relative al funzionamento del campo;
in particolare il nuovo regolamento, all'articolo 3, prevede che l'autorizzazione a sostare nel campo abbia durata annuale e che, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto all'articolo 4, possa essere rinnovata previa istanza da presentarsi entro il giorno 15 novembre di ogni anno, fatto salvo l'anno 2005, per il quale la relativa richiesta doveva presentarsi entro il giorno 31 gennaio 2005;
il regolamento deve essere letto in uno con le esternazioni del Sindaco di Chiari: «Sarò orgoglioso di passare come il Sindaco che ha chiuso il campo nomadi. Ho ancora tre anni e mezzo di tempo e farò di tutto perché ciò avvenga». Queste dichiarazioni, rese al quotidiano Bresciaoggi il 18 marzo 2006, forniscono una sorta di interpretazione autentica delle disposizioni del Regolamento, che sono evidentemente state ispirate da finalità in aperto e insanabile contrasto con una serie di fonti normative di rango superiore a quella regolamentare;
risultano infatti violati i principi affermati a livello comunitario con la Carta sociale europea (in particolare con quanto previsto all'articolo 31 della predetta in tema di diritto all'abitazione); con la direttiva europea n. 2000/43 del Consiglio d'Europa del giorno 29 giugno 2000 e recepita in forza di decreto legislativo n. 215 del giorno 9 luglio 2003; con la raccomandazione n. 1557/2002 del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, in particolare ai paragrafi n. 3 e n. 15, ove si rileva il diffuso fenomeno della discriminazione contro i Rom nonché la necessità di rafforzare il sistema di monitoraggio contro le discriminazioni;
il Regolamento in questione si pone in contrasto con i principi ispiratori fissati nella legge regionale n. 77 del 22 dicembre 1989. In particolare all'articolo 1 della legge de qua, rubricato «Finalità», si può leggere che la regione Lombardia, aderendo alle dichiarazioni internazionali riguardanti il riconoscimento dei diritti dell'uomo, riconosce il diritto al nomadismo, tutela il patrimonio culturale e l'identità delle etnie tradizionalmente nomadi e semi-nomadi; favorisce l'utilizzo da parte dei nomadi e dei semi-nomadi dei servizi pubblici per la tutela della salute e del benessere sociale e più in generale per l'autonomia e l'autosufficienza di tale popolazione;
tale finalità viene perseguita dalla Regione unitamente alle amministrazioni comunali le quali, anche attraverso lo stanziamento di fondi regionali a fondo perduto, istituiscono sul proprio territorio strutture in grado di accogliere, come nel caso che ci occupa, famiglie nomadi favorendone l'inserimento nel proprio tessuto sociale, come stabilisce l'articolo 3 della legge regionale n. 77 del 1989;
è proprio per la specifica destinazione d'uso a campo nomadi dell'area di via Roccafranca, il comune di Chiari ha ottenuto con decreto giunta regionale n. 4748 del 1990 un contributo a fondo perduto di lire 37.000.000 dalla regione Lombardia e successivamente con decreto giunta regionale n. 7577 del 1995 un nuovo contributo a fondo perduto di lire 300.000.000, sempre ai sensi della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 77;
in sostanza, il Regolamento di cui si è dotato il comune di Chiari persegue in modo smaccato politiche amministrative in palese contrasto coi principi solidaristici recepiti dal nostro ordinamento per effetto delle disposizioni della Costituzione, del diritto comunitario e della normativa regionale, violando quindi norme di rango superiore;
per tutti i motivi esposti, il «regolamento Comunale per il funzionamento dei campi nomadi» adottato al comune di Chiari con delibera n. 81 del 22 dicembre 2004 ad avviso dell'interrogante è illegittimo e va pertanto annullato -:
se non intendano adoperarsi, di concerto con le autorità locali, affinché sia trovata una rapida soluzione alle questioni segnalate in premessa, e in particolare se il Ministro dell'interno non intenda promuovere l'annullamento straordinario del regolamento comunale sopra citato, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 138 del decreto legislativo n. 267 del 2000.
(4-02813)