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Allegato B
Seduta n. 120 del 6/3/2007
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POLITICHE PER LA FAMIGLIA
Interrogazione a risposta scritta:
PALOMBA. - Al Ministro per le politiche per la famiglia, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
la Commissione per le adozioni internazionali (CAI), che ha sede presso la Presidenza del Consiglio, con delibera n. 10/2006/E/SG del 20 dicembre 2006 ha revocato all'Associazione Chiara Onlus le autorizzazioni per lo svolgimento delle proprie attività previste dalla legge n. 476 del 1998, contestando all'Associazione Chiara di avere preso in carico un numero troppo elevato di coppie rispetto alle proprie potenzialità operative;
il giorno 12 gennaio 2007, vista la delibera n. 10/2006/E/SG del 20 dicembre 2006, si è formato un Comitato spontaneo con diramazioni territoriali, tra cui il Comitato Sardo Chiara, che poi si è trasformato in Comitato Nazionale, con l'obiettivo di comprendere e contrastare le ragioni della revoca da parte della CAI, di studiare ed intraprendere tutte le iniziative per cercare di conseguire l'annullamento degli effetti della delibera della CAI ed infine di reperire alternative alla necessità di dover ricominciare tutto daccapo, con perdita di tempo, di energie e di risorse economiche;
il Comitato riconosce che le difficoltà dell'Associazione sono nate dopo il blocco delle adozioni deciso da alcuni paesi esteri nei quali operava l'Associazione Chiara Onlus: in particolare l'Ucraina, che per alcuni anni ha sospeso le adozioni con tutti gli enti italiani, e la Federazione russa, che ha revocato l'accreditamento alla stessa Associazione Chiara con motivazioni pretestuose appena pochi mesi dopo averlo rinnovato;
il Comitato Nazionale si propone di tutelare le 534 famiglie, tutte già risultate idonee all'adozione internazionale, che sono in attesa di concludere le procedure che il provvedimento di revoca ha di fatto lasciato prive della necessaria assistenza nel campo delle pratiche di adozione all'estero, con la conseguenza, secondo il Comitato stesso, di costringere i bambini in attesa di adozione a permanere per un tempo oggi indefinibile presso gli istituti che li ospitano;
un gruppo di genitori ha incaricato un collegio di avvocati di presentare un ricorso collettivo al TAR del Lazio allo scopo di ottenere la revoca del provvedimento della CAI; la Commissione per le adozioni internazionali ha reso pubblico sul proprio sito un comunicato nel quale informa le coppie già in carico all'ente
Chiara Onlus, ma che non abbiano ancora conferito incarico ad altro ente, che è stata costituita, d'intesa con l'Assessorato alle Politiche Sociali e promozione della salute del Comune di Roma, una équipe di professionisti per il loro ascolto al fine di individuare le migliori modalità per la conclusione del progetto adottivo; la CAI non disporrebbe attualmente di una organizzazione operativa all'estero in grado di istituire e gestire materialmente le coppie che si recano presso i paesi d'adozione, per le cui incombenze la CAI si avvale, appunto, di strutture operative di enti iscritti all'albo che comunque già lavorano a regime nei paesi in cui sono operativi;
la soluzione proposta attraverso i servizi sociali di Roma rappresenta un pesante ritardo negli adempimenti connessi con l'abbinamento dei bambini stranieri a coppie già severamente valutate e dichiarate idonee all'adozione internazionale dai diversi Tribunali per i minorenni di residenza delle coppie adottive, di modo che nuove valutazioni si porrebbero come un'obiettiva messa in discussione dell'attività svolta presso i Tribunali minorili e conclusa con i decreti dichiarativi dell'idoneità -:
se i Ministri ritengano opportuno adottare iniziative dirette a conoscere le ragioni che hanno indotto la Commissione per le adozioni internazionali ad escludere l'Associazione Chiara Onlus dagli enti iscritti all'Albo accreditati nei Paesi stranieri, se ritengano giusta e fondata la delibera n. 10/2006/E/SG del 20 dicembre 2006 della Commissione per le adozioni internazionali e se non ritengano di doversi attivare per indurre la revoca della delibera medesima ovvero per promuovere la nomina di un Commissario straordinario dell'Associazione Chiara Onlus perché svolga le attività che questa è stata ritenuta non in grado di porre in essere;
quali iniziative intendano porre in essere per tutelare appieno le famiglie che si sono rivolte all'Associazione Chiara Onlus, tutte già dichiarate idonee all'adozione internazionale, evitando loro la dolorosa ripetizione di attività e la perdita di tempo e di danaro e, più in generale, per trovare una soluzione alla domanda di assistenza delle famiglie italiane sul problema delle adozioni internazionali da parte delle coppie già dichiarate idonee all'adozione e rivoltesi all'Associazione Chiara Onlus, considerato anche che le principali vittime di questa inefficienza sono i bambini che ad oggi permangono negli istituti dei loro paesi in attesa di un'infanzia e di una famiglia migliore.
(4-02807)