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Allegato B
Seduta n. 120 del 6/3/2007
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RIFORME E INNOVAZIONI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Interrogazioni a risposta immediata:
PAGLIARINI, DILIBERTO, SGOBIO e VACCA. - Al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. - Per sapere - premesso che:
in Italia si contano ormai circa 4,5 milioni di persone, prevalentemente giovani
e donne, che, a causa di una condizione lavorativa precaria, sono privi di diritti e tutele e vivono costantemente sotto ricatto: sono le cosiddette persone «invisibili», anche dette il «proletariato del terzo millennio», tra le quali vanno annoverati collaboratori coordinati e continuativi, contratti a progetto o a tempo determinato e lavoratori a partita iva;
questi lavoratori scontano quotidianamente le conseguenze della precarietà della loro condizione lavorativa, che si traducono inevitabilmente in una secca riduzione della progettualità professionale, familiare e sociale;
in questo senso è evidente che la legge n. 30 del 2003 («Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro»), destrutturando il mercato del lavoro, cancella diritti e tutele e trasforma i lavoratori in merce, deprezzando il valore sociale del lavoro;
anche la nostra Costituzione, all'articolo 1, afferma la centralità del lavoro come valore fondante la democrazia. La nostra, infatti, è una Repubblica fondata sul lavoro e la priorità di un Paese democratico e moderno è quella di assicurare ai suoi cittadini un lavoro stabile e sicuro, che garantisca loro un futuro sereno e pianificabile;
è oramai improcrastinabile da parte del Parlamento una rivisitazione complessiva delle norme sul lavoro, al fine di concretizzare l'obiettivo di rendere il lavoro a tempo indeterminato quale forma di assunzione «normale» e ordinaria e definire un piano pluriennale di stabilizzazione del personale precario nella pubblica amministrazione, prevedendo a tale scopo adeguate risorse e specifiche procedure;
nel corso dell'esame del disegno di legge «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)», il Parlamento, approvando un emendamento al provvedimento a firma dei parlamentari dei gruppi Comunisti italiani di Camera e Senato, che prevede la stabilizzazione dei precari impiegati negli enti locali e nella pubblica amministrazione, ha mandato un segno tangibile all'elettorato, imprimendo una netta inversione di marcia rispetto al Governo precedente ed aprendo una stagione di vera lotta alla precarietà nel mondo del lavoro;
nella fattispecie i commi dal 417 al 420 dall'articolo 1 della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007) prevedono l'istituzione di un fondo per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici, finalizzato alla realizzazione di piani straordinari per l'assunzione a tempo indeterminato di personale già assunto o utilizzato attraverso tipologie contrattuali, da attuarsi a seguito della emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, dell'economia e delle finanze e del lavoro e della previdenza sociale, da adottare, sentite le organizzazioni sindacali, entro il 30 aprile 2007;
nelle recenti Comunicazioni del Governo, rese in Parlamento in occasione della rinnovata fiducia al Governo Prodi, non figurava tra i 12 punti programmatici la lotta alla precarietà del lavoro: l'assenza di questo tema non può prefigurare un disimpegno da parte dell'Esecutivo;
il superamento della precarietà rappresenta uno dei punti principali del programma dell'Unione e, dunque, del patto sottoscritto con i cittadini. Si tratta di un aspetto che non può essere eluso e che qualifica uno sviluppo di qualità che tenga
assieme i diritti dei lavoratori e la crescita del Paese -:
se ed in quali tempi il Governo intenda rispettare il termine del 30 aprile 2007 per l'adozione del previsto decreto di attuazione del fondo, di cui al predetto comma 417 della legge n. 296 del 2006, anche al fine di conquistare la rinnovata fiducia di quanti si aspettano dal provvedimento il riconoscimento di un diritto, quello del lavoro, costituzionalmente sancito.
(3-00703)
LEONE, PALMIERI e CAMPA. - Al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. - Per sapere - premesso che:
il 21 febbraio 2007 è stato presentato il portale del turismo italiano, www.italia.it, realizzato in attuazione dell'articolo 12 della legge 14 marzo 2005, n. 80, di conversione in legge del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, recante «Disposizioni urgenti nell'ambito del piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale», che ne prevedeva la realizzazione attraverso la stipula di «opportune convenzioni»;
il portale, per la realizzazione del quale sono previsti finanziamenti per un importo totale di 45 milioni di euro, si caratterizza per numerosi errori tecnici che contraddicono le regole dell'usabilità, insieme di criteri che rendono facilmente fruibile un sito internet;
il logo che rappresenta in tutto il mondo il nostro Paese è quasi identico a quello di un partito spagnolo di estrema sinistra (Izquierda unida);
il portale non rispetta i dettami della cosiddetta «legge Stanca» (legge 9 gennaio 2004, n. 4, votata all'unanimità dall'intero Parlamento), che ha il fine di favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici, rendendo loro fruibili i siti internet della pubblica amministrazione, attraverso il rispetto dei requisiti di accessibilità stabiliti dal consorzio internazionale W3C e validi per tutto il mondo;
per moltissime persone con disabilità anche gravissime l'accessibilità dei siti internet è uno strumento fondamentale perché abbatte le barriere virtuali e consente loro di interagire con il mondo esterno senza difficoltà, grazie ai moderni strumenti telematici;
secondo la cosiddetta «legge Stanca», la Presidenza del Consiglio dei ministri rientra tra i soggetti erogatori, che hanno il compito di provvedere alla realizzazione di siti internet accessibili alle persone disabili -:
se nelle «opportune convenzioni» stipulate per la realizzazione del portale www.italia.it sia previsto il rispetto dei requisiti di accessibilità e cosa intenda fare il Governo per rimediare a questa situazione che mortifica in tutto il mondo l'immagine del nostro Paese, contraddice la volontà dell'intero Parlamento espressa dalla cosiddetta «legge Stanca» e impedisce a milioni di cittadini italiani e stranieri di poter usare in libertà e autonomia il portale.
(3-00704)