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Allegato A
Seduta n. 121 del 7/3/2007
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(Sezione 9 - Tempi di adozione del decreto di attuazione del Fondo per la stabiliz- zazione dei rapporti di lavoro pubblici)
PAGLIARINI, DILIBERTO, SGOBIO e VACCA. - Al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione - Per sapere - premesso che:
in Italia si contano ormai circa 4,5 milioni di persone, prevalentemente giovani e donne, che, a causa di una condizione lavorativa precaria, sono privi di diritti e tutele e vivono costantemente sotto ricatto: sono le cosiddette persone «invisibili», anche dette il «proletariato del terzo millennio», tra le quali vanno annoverati collaboratori coordinati e continuativi, contratti a progetto o a tempo determinato e lavoratori a partita iva;
questi lavoratori scontano quotidianamente le conseguenze della precarietà della loro condizione lavorativa, che si traducono inevitabilmente in una secca riduzione della progettualità professionale, familiare e sociale;
in questo senso è evidente che la legge n. 30 del 2003 («Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro»), destrutturando il mercato del lavoro, cancella diritti e tutele e trasforma i lavoratori in merce, deprezzando il valore sociale del lavoro;
anche la nostra Costituzione, all'articolo 1, afferma la centralità del lavoro come valore fondante la democrazia. La nostra, infatti, è una Repubblica fondata sul lavoro e la priorità di un Paese democratico e moderno è quella di assicurare ai suoi cittadini un lavoro stabile e sicuro, che garantisca loro un futuro sereno e pianificabile;
è oramai improcrastinabile da parte del Parlamento una rivisitazione complessiva delle norme sul lavoro, al fine di concretizzare l'obiettivo di rendere il lavoro a tempo indeterminato quale forma di assunzione «normale» e ordinaria e definire un piano pluriennale di stabilizzazione del personale precario nella pubblica amministrazione, prevedendo a tale scopo adeguate risorse e specifiche procedure;
nel corso dell'esame del disegno di legge «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)», il Parlamento, approvando un emendamento al provvedimento a firma dei parlamentari dei gruppi Comunisti italiani di Camera e Senato, che prevede la stabilizzazione dei precari impiegati negli enti locali e nella pubblica amministrazione, ha mandato un segno tangibile all'elettorato, imprimendo una netta inversione di marcia rispetto al Governo precedente ed aprendo una stagione di vera lotta alla precarietà nel mondo del lavoro;
nella fattispecie i commi dal 417 al 420 dall'articolo 1 della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007) prevedono l'istituzione di un fondo per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro pubblici, finalizzato alla realizzazione di piani
straordinari per l'assunzione a tempo indeterminato di personale già assunto o utilizzato attraverso tipologie contrattuali, da attuarsi a seguito della emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, dell'economia e delle finanze e del lavoro e della previdenza sociale, da adottare, sentite le organizzazioni sindacali, entro il 30 aprile 2007;
nelle recenti Comunicazioni del Governo, rese in Parlamento in occasione della rinnovata fiducia al Governo Prodi, non figurava tra i 12 punti programmatici la lotta alla precarietà del lavoro: l'assenza di questo tema non può prefigurare un disimpegno da parte dell'Esecutivo;
il superamento della precarietà rappresenta uno dei punti principali del programma dell'Unione e, dunque, del patto sottoscritto con i cittadini. Si tratta di un aspetto che non può essere eluso e che qualifica uno sviluppo di qualità che tenga assieme i diritti dei lavoratori e la crescita del Paese -:
se ed in quali tempi il Governo intenda rispettare il termine del 30 aprile 2007 per l'adozione del previsto decreto di attuazione del fondo, di cui al predetto comma 417 della legge n. 296 del 2006, anche al fine di conquistare la rinnovata fiducia di quanti si aspettano dal provvedimento il riconoscimento di un diritto, quello del lavoro, costituzionalmente sancito.
(3-00703)
(6 marzo 2007)