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Allegato B
Seduta n. 122 dell'8/3/2007
TESTO AGGIORNATO AL 28 MARZO 2007
...
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazione a risposta orale:
AFFRONTI e FABRIS. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con decreto n. 308 del 28 novembre 2006 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 gennaio 2007 - Suppl. Ordinario n. 23, ha inserito il
Comune di Broni (Pavia) nel programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati da amianto;
attraverso lo stesso decreto il Ministero sopraindicato ha stanziato un contributo di euro 2.272.000 per la caratterizzazione e la messa in sicurezza delle aree ex Fibronit ed ex Ecored;
i suddetti insediamenti industriali si trovano in pieno centro abitato, essendo collocati a lato della stazione ferroviaria di Broni e comunque adiacenti al centro abitato;
l'articolo 2 del suddetto decreto regolamenta i criteri di erogazione dei fondi che, non essendo ora disciplinati dalle regioni, devono essere stabiliti mediante il ricorso agli Accordi di programma da sottoscrivere tra lo Stato, le regioni, gli enti locali territorialmente competenti;
per assicurare allo Stato la possibilità di recuperare i fondi stanziati per la bonifica, attraverso la successiva riconversione delle aree, è necessario il trasferimento della proprietà delle aree oggetto di bonifica, ora in capo a curatori fallimentari, per mezzo di accordi di programma, come normato dall'articolo 1, comma 434, della legge n. 266 del 23 dicembre 2005 (Legge Finanziaria 2006);
i tecnici preposti alla bonifica e il Comune di Broni hanno stabilito un cronoprogramma che prevede la fine della bonifica entro il 2012;
allo stato attuale l'intero iter della bonifica risulta bloccato perché lo stanziamento dei fondi non può avvenire in mancanza dell'accordo di programma e per ciò non è stato possibile bandire la gara d'appalto -:
se non si ritenga di sollecitare da parte del Ministero interrogato la sottoscrizione dell'accordo di programma tra Stato, Regione ed enti locali, al fine di giungere al più presto all'erogazione del finanziamento previsto;
se il Ministero non ritenga estremamente urgente giungere alla bonifica di aree industriali che insistono nelle immediate vicinanze di centri abitati, vista la estrema nocività delle strutture in amianto per la salute umana.
(3-00710)
Interrogazione a risposta in Commissione:
GENTILI, RUGGHIA e LEONI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
dal 2000 ad oggi, il traffico di passeggeri nell'aeroporto di Ciampino «Pastine» è cresciuto costantemente, passando dai circa 830 mila passeggeri del 2000 (anno giubilare) ai circa 5 milioni e 300 mila passeggeri del 2006, con un tasso di crescita che sfiora il 600 per cento, dovuto per lo più all'attivazione dei voli low cost, gestiti in particolare da compagnie specializzate in strategie e gestioni molto agguerrite e spregiudicate sul piano della politica dei prezzi, dell'organizzazione aziendale e dei rapporti con il personale;
l'aeroporto di Ciampino è sito in mezzo alle case, con abitazioni e, addirittura, un asilo nido a soli 150 metri dalla pista;
i richiamati incrementi di traffico aereo sono avvenuti in totale disapplicazione delle normative vigenti: senza valutazione di impatto ambientale, senza impronta acustica e relativa zonizzazione e, cosa ancor più grave - mancando ancora tali strumenti di tutela sanitaria e ambientale - si continua ad operare e ad incrementare i traffici, senza procedure antirumore né piani di abbattimento e contenimento dei gravi effetti dell'aeroporto sulla popolazione, senza un sistema di monitoraggio effettivo e adeguato del livello del rumore e di respirabilità dell'aria;
l'insostenibile aumento del traffico aereo nell'aeroporto «Pastine», incide su un'area densamente abitata, con oltre 100.000 abitanti, già interessata da un forte traffico veicolare cui si aggiunge il pesante carico inquinante dei voli;
l'unica centralina di monitoraggio dell'area in funzione a Ciampino ha superato, in soli due mesi, i limiti di legge previsti per un intero anno di osservazione;
gli abitanti delle aree interessate dal traffico aereo stanno subendo un pesantissimo inquinamento da benzene e polveri sottili, che sta inevitabilmente comportando gravi danni alla salute;
da indagini condotte presso i medici di famiglia del comune di Ciampino, risultano dati che evidenziano un aumento dei casi di tumore, negli ultimi cinque anni, ed un'incidenza dell'asma nei bambini di molto superiore alla media nazionale, così come i dati dell'Osservatorio per il farmaco indicano che a Ciampino risulta la più alta spesa pro-capite per farmaci anti-tumorali a livello nazionale;
le istituzioni locali, su sollecitazione delle popolazioni interessate e per iniziativa dei sindaci dei comuni di Ciampino e di Marino e del presidente del X municipio di Roma, hanno più volte deliberato atti per richiamare l'attenzione degli organismi preposti al pieno e puntuale rispetto della normativa in materia di salute pubblica e tutela dell'ambiente;
anche il Consiglio della regione Lazio, in data 23 novembre 2006, ha votato una mozione volta a assicurare il ripristino delle condizioni di vivibilità nelle aree interessate dalla presenza dell'aeroporto di Ciampino e dai relativi traffici aerei -:
quali iniziative intenda assumere al fine di verificare la compatibilità del volume dei voli con le condizioni di sicurezza e di compatibilità ambientale, anche attraverso la predisposizione di un servizio efficiente di centraline per monitorare i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico della zona di Ciampino;
come valuti la circostanza dell'assenza della procedura di V.I.A. per i lavori di ampliamento dell'aeroporto «Pastine» e quali iniziative conseguenti intenda assumere;
qualora risulti verificata, la più che probabile assenza di requisiti di sostenibilità ambientale, come intenda procedere per la riduzione dei livelli d'inquinamento acustico e come intenda intervenire in rapporto all'inquinamento dell'aria.
(5-00813)
Interrogazione a risposta scritta:
RAMPELLI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
nelle ultime settimane sono stati avvelenati quattordici grifoni nel parco regionale Sirente-Velino e nella riserva naturale del monte Velino;
i grifoni facevano parte di una colonia di circa un centinaio di esemplari reintrodotti nell'Appennino centrale nell'ambito delle iniziative per la ricostituzione delle reti alimentari (trofiche) necessarie al riequilibrio degli ecosistemi naturali;
i rilievi compiuti per individuare le cause effettive della morte non si sono ancora conclusi ma gli elementi sinora raccolti confermano l'impiego di bocconi avvelenati;
la preoccupazione è che possano essere avvelenate altre specie a rischio, in particolare orsi, lupi e aquile reali;
soprattutto per i grandi rapaci il pericolo sembra davvero consistente: al momento, infatti, le aquile reali censite nel parco abruzzese sono soltanto tre;
sempre nella giornata del 6 marzo, la carcassa di un lupo è stata rinvenuta dagli agenti del Corpo forestale nel comune di Ortona dei Marsi, in un'area contigua del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise;
dai primi accertamenti, non presentando segni esterni imputabili all'impatto con un convoglio ferroviario e non avendo sul corpo fori da arma da fuoco, si pre
suppone che l'esemplare - una femmina di circa due anni - possa essere stato avvelenato;
sarebbe il secondo ritrovamento di lupo avvelenato nella zona dopo un primo caso risalente al 18 febbraio scorso;
questi recenti e ripetuti episodi dimostrano che è sempre più frequente l'usanza criminale di spargere esche trattate con veleno;
tali atti criminosi si sono intensificati facendo assumere al fenomeno dimensioni preoccupanti -:
se non ritenga opportuno intervenire con urgenza al fine di individuare i responsabili della preparazione e dispersione nel territorio di bocconi avvelenati e perché ad essi siano comminate pene efficaci;
se non ritenga opportuno, per quanto di sua competenza, incrementare la sorveglianza all'interno delle aree protette abruzzesi, potenziando e valorizzando al tempo stesso le attività del Corpo forestale dello Stato;
quali ulteriori provvedimenti intenda adottare al fine di tutelare le specie a rischio di estinzione, nel rispetto di quanto stabilito dalle leggi vigenti e dalla normativa comunitaria e internazionale.
(4-02857)