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Allegato B
Seduta n. 122 dell'8/3/2007
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta in Commissione:
DE SIMONE, LENZI, GHIZZONI, ZANOTTI, SASSO, GRILLINI e MUNGO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
in data 22 febbraio 2007 il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia-Romagna emanava una circolare nella quale veniva individuata la quantificazione, a livello regionale, delle dotazioni di organico del personale docente per l'anno scolastico 2007/2008, i criteri di ripartizione fra le diverse province e la definizione degli organici d'istituto in cui si evince che le future classi prime della scuola primaria dovranno essere organizzate su modello orario di 30 ore settimanali e che l'organico verrà assegnato di conseguenza, abolendo così il tempo pieno non solo in prima, ma in tutte le classi;
infatti nelle future prime classi per coprire le 10 ore settimanali di mensa e ricreazione la circolare dell'USP consiglia i dirigenti di usare le compresenze degli insegnanti delle classi seconde, terze, quarte e quinte. Pertanto gli alunni di prima avranno sei o sette insegnanti e nelle altre classi verranno abolite le compresenze che permettono lo svolgimento delle attività di laboratorio, di recupero, di integrazione, le uscite didattiche e i progetti;
le 40 ore settimanali trascorse a scuola dai ragazzi non saranno più «tempo pieno», ma a giudizio degli interroganti una sorta di spezzatino orario il cui unico obiettivo è la mera assistenza;
rispetto all'anno scolastico 2006/2007, di fronte ad un incremento, su base regionale, degli alunni della scuola primaria da 167.144 a 169.455 unità (ben 2311 alunni in più), la previsione relativa all'organico per l'anno 2007-2008 resta inalterata a 14.707 unità;
tale dotazione risulterebbe insufficiente per fronteggiare l'aumento degli iscritti;
il tempo pieno è il modello di scuola più richiesto dalle famiglie le quali chiedono che venga garantito secondo le loro esigenze che aumentano di anno in anno;
il programma dell'Unione prevede di garantire il tempo pieno anche emanando norme che tengano conto delle richieste delle famiglie -:
se non sia necessario procedere ad una rideterminazione delle risorse da assegnare alla Regione Emilia-Romagna, in modo da assicurare un tempo scuola di 40 ore settimanali o comunque quanto più possibile rispondente ai bisogni educativi degli alunni e alle istanze sociali del territorio emiliano-romagnolo, garantendo il tempo pieno.
(5-00818)