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Allegato B
Seduta n. 127 del 15/3/2007
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TRASPORTI
Interrogazione a risposta in Commissione:
CARBONELLA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
con protocollo d'intesa firmato nell'ottobre del 2004 dai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, della difesa e dell'economia, si è convenuto di procedere alla dismissione dal demanio militare al demanio dello Stato di alcuni aeroporti militari ad uso promiscuo e, segnatamente, quelli di Brindisi, Roma Ciampino, Ancona, Napoli, Brescia, Verona, Cagliari, Comiso, Catania, Rimini, Palermo, Udine, Capua, Treviso e Vicenza;
la fase di attuazione del protocollo non risulta ancora concretamente avviata;
l'Agenzia del demanio è intervenuta nel procedimento in questione, sostenendo che alcuni dei beni che rientrano nelle strutture aeroportuali, quali le aree di parcheggio, gli spazi per il noleggio delle auto, gli alberghi per l'alloggio dei passeggeri, non potrebbero essere attribuiti alla gestione dell'ENAC, in quanto non direttamente strumentali alle attività di traffico aereo;
tale interpretazione ha introdotto un ulteriore elemento di difficoltà che ritarda notevolmente l'attuazione del protocollo sopra richiamato, le cui conseguenze si ripercuotono sulla operatività di taluni aeroporti;
è il caso dell'aeroporto di Brindisi, in particolare, che risulta fortemente penalizzato rispetto ad altri aeroporti, anche in relazione ai lavori che interesseranno per alcuni mesi la struttura, determinando la chiusura di una delle piste;
per i prossimi due mesi infatti, la pista principale (1432), resterà chiusa per lavori che riguardano l'impianto di illuminazione e si prevede che la stessa, a partire dall'inverno prossimo, per interventi strutturali, assolutamente necessari, dovrebbe risultare non operativa per l'intero 2008, utilizzando l'altra pista (0523) che presenta anch'essa limiti molto elevati;
a tal proposito, tenuto conto del quadro su esposto, sarebbe necessario provvedere ad interventi urgenti anche sulla pista 0523, per superare limiti operativi, in assenza dei quali si corre il rischio di dirottare i voli su altri aeroporti -:
se il Ministro, sia a conoscenza di quanto sopra e quali iniziative intenda assumere al fine di sbloccare la situazione di stallo che si è determinata, e dare effettiva attuazione alle dismissioni previste dal protocollo 2004;
inoltre, se ritenga opportuno intervenire per accelerare i lavori sulle due piste dell'aeroporto di Brindisi al fine di evitare gravi disagi all'intero Salento, nella improponibile ipotesi di dover dirottare, voli su altri aeroporti.
(5-00849)
Interrogazione a risposta scritta:
BALDELLI, CERONI, MERLONI, VANNUCCI, ANDREA RICCI, FORLANI, CICCIOLI e LUSETTI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il decreto ministeriale del 31 gennaio 2007 sulle «tratte marittime incentivabili
per il trasporto di merci» ha escluso il Porto di Ancona dagli ecoincentivi che verranno riconosciuti alle aziende di autotrasporto;
l'infrastruttura del Porto di Ancona per la sua collocazione geografica, ha una rilevanza strategica per le Marche, ma anche per l'intero Paese nei collegamenti internazionali con la Grecia, con l'altra sponda dell'Adriatico e con molti altri porti mediterranei, anche in ragione del naturale sviluppo ad est della regione;
in relazione alle potenzialità di tale struttura ed al rilevante flusso dei mezzi su gomma movimentato negli ultimi anni, si ritiene che lo scalo dorico non possa essere escluso dagli ecoincentivi che verranno riconosciuti alle aziende di autotrasporto, che utilizzano le tratti navali su Ancona;
tale mancata incentivazione, va a penalizzare proprio gli operatori che già utilizzano il mezzo marittimo, e quindi potrebbe produrre forti distorsioni nelle scelte degli imbarchi e di conseguenza dei collegamenti, riducendo quelli con i porti del medio-basso Adriatico;
la normativa di riferimento (decreto del Presidente della Repubblica 11 aprile 2006, n. 205) favorisce l'intermodalità intesa anche nella combinazione strada-rotaia (articolo 1, comma 2), intervento questo che interessa fortemente Ancona, per consentire il trasferimento su rotaia della gran parte dei TIR in transito nello scalo marittimo, ma che tuttora risulta privo di incentivi, favorendo altresì la riduzione della congestione e dell'inquinamento causate dai mezzi su gomma -:
se il Ministro, alla luce dei fatti esposti non intenda integrare al più presto il decreto ministeriale del 31 gennaio 2007 sulle «tratte marittime incentivabili per il trasporto di merci», ai sensi dell'articolo 3, comma 3 dello stesso decreto, con l'inserimento delle tratte adriatiche finora escluse e di considerare l'opportunità di incentivare anche l'intermodalità strada-rotaia.
(4-02929)