Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 127 del 15/3/2007
...
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
l'ospedale CPO di Ostia rappresenta la più importante unità spinale sul territorio della Regione Lazio e del Centro-sud, con un vasto bacino di utenza e nel 2001 è stato accolto come raccomandazione un ordine del giorno a firma dell'interrogante, volto a dichiarare il CPO «Istituto di ricerca biomedica»;
la precedente amministrazione regionale ha sostenuto spese ingenti per migliorare le condizioni strutturali dell'immobile, rendendo agibili anche i piani superiori; ha realizzato sale operatorie all'avanguardia e dotato il centro di attrezzature adeguate;
è stata realizzata una piscina coperta per la riabilitazione dei mielolesi; istituito un centro di chirurgia plastica;
si è provveduto ad adeguare la pianta organica con l'inserimento di due medici anestesisti;
infine, con una delibera di giunta regionale (n. 514 del 23 aprile 2002), si è formalizzata la funzione di «unità spinale per la post acuzie», come centro di eccellenza per il trattamento dei mielolesi;
il cambio dell'amministrazione regionale, inspiegabilmente, ha determinato un'inversione di rotta, che sembra condurre verso la definitiva chiusura o depotenziamento di una struttura sanitaria, unica nel centro Italia;
l'ambulatorio di chirurgia plastica è stato trasferito presso la sede di Casal Bernocchi; stessa sorte per i tecnici della Radiologia e Neurourologia; chiusa una sala operatoria; rifiutate le richieste di appuntamento; le liste d'attesa sono interminabili;
la piscina è stata di fatto chiusa, dopo che si è provveduto a coprirla con una pavimentazione e gli spazi risultanti sono stati parcellizzati e saranno adibiti ad uffici amministrativi: -:
quali iniziative s'intendano assumere per evitare la chiusura del CPO, evitando così un inutile dispendio di denaro pubblico.
(2-00420)
«Buontempo, Tucci, Pescante, Ciro Alfano, Marinello, Moffa, Saglia, Siliquini, Landolfi, Leo, Buonfiglio, Forlani, Patarino, Armani, Antonio Pepe, Angela Napoli, Rositani, Murgia, Ronchi, Giorgio Conte, Garagnani, Ciocchetti, Foti, Nespoli, Contento, Dionisi, Stradella, Bono, Consolo, Airaghi, Berruti, Tremaglia, Rivolta, Gianfranco Conte, Gelmini, Barani, Tassone, Martinello, Palmieri, Ceccacci Rubino, Sanza, Gardini, Pelino, Licastro Scardino, Tortoli, Laurini, Luciano Rossi».
Interrogazioni a risposta scritta:
MARTUSCIELLO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
è unanimamente riconosciuto il fatto che l'Italia sia il primo Paese al mondo per dotazione di beni culturali ed architettonici; tale immenso patrimonio che costituisce la memoria storica del nostro Paese, necessita di essere tutelato, conservato, preservato, per poter essere non solo reso fruibile ma anche tramandato alle generazioni future;
al Ministero dei Beni Culturali spetta il compito della tutela e della conservazione che si esplica attraverso una serie di interventi di recupero e di salvaguardia che impegnano notevoli risorse economiche;
ogni atto e gli stanziamenti relativi agli interventi ed alle opere da realizzare vengono previsti e definiti attraverso il piano di programmazione ordinaria e dei fondi dal lotto;
durante il periodo del precedente governo, tale programmazione avveniva nei tempi stabiliti, ai fine di determinare un'efficace azione di attuazione degli interventi di tutela;
l'attuale Ministro dei Beni e delle Attività Culturali non ha ancora ufficializzato alcuna programmazione né dei fondi ordinari né di quelli del lotto;
si è determinata in questo modo una situazione di grave pregiudizio per la normale attività delle soprintendenze che non avendo fondi, non possono svolgere la normale attività -:
se non abbia consapevolezza che persistendo il ritardo nell'attività di programmazione dei fondi ordinari e del lotto, si pregiudica non solo gravemente la tutela e la conservazione dei beni culturali ed architettonici, ma anche che si corra il rischio di chiudere molti musei e sedi periferiche, poiché le attività di manutenzione e pulizia di molte sedi periferiche sono sostenute con i progetti speciali che possono essere definiti solo dopo la programmazione dei fondi ordinari e del lotto.
(4-02933)
EVANGELISTI, RICCARDO CONTI, DATO, DE ZULUETA, FABRIS, MARIO RICCI, SGOBIO e TURCI. - Al Presidente
del Consiglio dei ministri, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
in seguito all'approvazione della legge 11 dicembre 2000, n. 381, allo scopo di promuovere iniziative locali, nazionali ed internazionali, ispirate al mantenimento della pace e alla collaborazione fra i popoli, per l'affermazione di una cultura di pace e per cancellare la guerra dalla storia dei popoli, veniva istituito il Parco nazionale della pace a Sant'Anna di Stazzema (Lucca);
a norma dell'articolo 3 della stessa legge, la gestione del Parco nazionale della pace è affidata al «Comitato per le onoranze ai Martiri di Sant'Anna di Stazzema», la cui costituzione è prevista dall'articolo 2 della legge della regione Toscana 12 agosto 1991, n. 39, successivamente modificata con la legge regionale n. 38 del 14 ottobre 2002;
nel mese di maggio del 2006 il signor Giovanni Cipollini, cultore di storia locale, comunicava al sindaco di Stazzema, nonché presidente del Comitato per le onoranze ai martiri di Sant'Anna, le sue irrevocabili dimissioni dal direttivo dello stesso comitato esprimendo il suo dissenso nei confronti di scelte che, a suo avviso, stavano producendo effetti negativi sulla gestione del Parco della Pace e sulla conservazione della memoria storica delle stragi nazifasciste e delle vicende della Lotta di Liberazione;
nello stesso mese di maggio del 2006 il signor Moreno Costa, presidente dell'ANPI di Pietrasanta Sez. «G. Lombardi», condividendo le ragioni addotte dal professor Giovanni Cipollini rassegnava a sua volta le proprie dimissioni dal direttivo del Comitato per onoranze ai Martiri di Sant'Anna di Stazzema;
nel mese di giugno del 2006 i signori Giovanni Cipollini e Moreno Costa informavano della loro decisione i componenti del Comitato per le onoranze, chiarendo che non intendevano condividere l'operato del sindaco mirante a ridurre il direttivo del Comitato per le onoranze ai Martiri di Sant'Anna di Stazzema, ad un organismo adibito semplicemente alla presa d'atto delle decisioni assunte dall'amministrazione di Stazzema;
più recentemente, nel mese di febbraio del 2007, il signor Enio Mancini, superstite dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, inviava una lettera aperta al sindaco di Stazzema con la quale annunciava le proprie dimissioni dal direttivo del Comitato per le onoranze;
secondo quanto riferito all'interrogante, il signor Enio Mancini motivava la sua scelta: «perché ormai stanco e dilaniato nello spirito dalle lotte intestine, devastato nell'animo da un lungo isolamento personale che lo ha portato ad esporsi a tanta sofferenza, per essere stato oggetto di una generale indifferenza, prima fra tutte quella del sindaco. Il signor Mancini Enio ha firmato le sue dimissioni ritenendo di ottenere una soddisfazione morale per le tante promesse tradite, l'insabbiamento della verità e l'esaurimento delle deboli forze sempre più consumate dal tempo e dall'offesa, nella dignità di un uomo che si è consumato sotto il peso del ricordo e del dovere della memoria ne ha fatto uno stile di vita, di comportamento per sé e per i propri cari, nonché per tutti quelli che ho avuto modo di incontrare a Sant'Anna»;
il sindaco di Stazzema, nelle sue funzioni di Presidente del Comitato, non ha ancora provveduto alla convocazione dell'assemblea per la surroga dei componenti dimissionari, né per gli adempimenti che la legge regionale dispone;
secondo quanto si apprende da fonti di stampa, le problematiche e le divisioni sopra esposte hanno, tra l'altro, la sgradevolissima conseguenza di consentire a settori neo-fascisti di rialzare la testa, al punto che negli ultimi tempi si sono registrate, in provincia di Lucca, manifestazioni a braccio teso e pestaggi da parte di individui aderenti a formazioni di estrema destra;
inoltre, sempre secondo quanto si apprende da fonti di stampa, da ultimo vedi il numero 9 del 2007 de Il Diario, esponenti dell'estrema destra lucchese denigrano la Resistenza sostenendo che a Sant'Anna si dedica più attenzione alla memoria che ai problemi di tutti i giorni;
tali posizioni appaiono ancora più disgustose alla luce del fatto che, sempre secondo fonti di stampa, secondo le più recenti ricerche storiche furono proprio fascisti italiani a condurre le SS a Sant'Anna -:
se sia a conoscenza delle notizie sopra riportate e quali iniziative, anche normative, intenda assumere per tutelare il rispetto delle finalità della legge istitutiva del Parco nazionale della pace di Sant'Anna di Stazzema considerando che un tale autorevole intervento potrebbe favorire e sollecitare una più proficua relazione fra amministrazione comunale, nella fattispecie il sindaco, le associazioni pacifiste e della Resistenza e le personalità dimissionarie che sono la più alta espressione di tali associazioni.
(4-02952)