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Allegato B
Seduta n. 129 del 19/3/2007
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SALUTE
Interrogazione a risposta scritta:
PINI e FAVA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
a fine febbraio 2007 il Ministro della salute ha visitato l'ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì ed ha formulato apprezzamenti eclatanti, pubblicati dagli organi di stampa locali, come «...è un esempio di buona sanità», «...l'altra faccia della sanità», «...la sanità che vogliamo»;
certamente rispetto ad altre situazioni scandalose che hanno occupato molti spazi giornalistici, uno per tutti il policlinico Umberto I di Roma, la situazione di questo ospedale è rosea, ma non per questo si possono chiudere gli occhi su problematiche che limitano i diritti dei malati;
in occasione di detta visita, il Ministro ha senza dubbio avuto notizia del profondo disagio espresso dai sanitari, in particolare dai medici chirurghi, come pure si presume sia stato messo al corrente del rosso di bilancio di 17 milioni di euro della AUSL locale;
il personale medico, anche attraverso il suo sindacato ANAAO (53 per cento del personale in servizio), lamenta una carenza di organico che senza dubbio si riflette negativamente sulla qualità del servizio sanitario;
ci sono ampie testimonianze di utenti di malati, loro familiari ed assistenti, che hanno verificato sulla loro pelle le conseguenze del sottostimato organico, che, pur in presenza di una buona professionalità degli addetti e la loro completa espressione professionale, ad ogni livello mansionale,
provoca disfunzioni e ritardi e quando questo non succede si deve unicamente senso del dovere, della responsabilità e del rispetto nei confronti dei pazienti da parte degli addetti ospedalieri;
consta agli interroganti che questi impegni si traducono in turni pesanti ed impegnativi, difficili da mantenere per tempi prolungati, con settimane lavorative che vanno ben oltre quelle contrattuali e avvicendamenti fino a 12 ore continuative, a questo proposito si hanno casi di copertura del servizio 24 ore su 24, per tutto l'anno, affidato a soli 4 medici, con tutte le complicazioni legate alle ferie e alle eventuali indisposizioni degli stessi;
circa 30 mila ore di straordinario dell'anno 2006, l'insufficienza cronica di personale ed altre caratteristiche negative, dichiarate e segnalate in più occasioni ai vari livelli amministrativi e politici, sia dall'organizzazione sindacale ANAAO che dai singoli addetti, non sono state sufficienti a sensibilizzare e muovere gli assessorati comunale e provinciale di Forlì e regionale Emilia Romagna;
le forze politiche di maggioranza locali, corrispondenti a quelle nazionali, e gli organi amministrativi pubblici competenti hanno liquidato questa situazione come una esagerazione o una mera questione sindacale;
questi deficit di servizio, non questioni sindacali, penalizzano gli utenti, che in questo caso sono persone malate, molti dei quali sono anche contribuenti che legittimamente attendono i servizi che hanno pagato;
l'assessore regionale dell'Emilia Romagna ha tentato di giustificarsi, come la prassi prevede ed obbliga, addossando la responsabilità al Governo precedente e al divieto di assumere nuovo personale, mentre il direttore generale della AUSL ha attribuito le cause del passivo di bilancio dell'anno 2006 in larga parte agli adeguamenti contrattuali dei dipendenti;
le dichiarazioni del direttore generale della AUSL invalidano quelle dell'assessore regionale, perché sottintendono l'impossibilità economica di aumentare l'organico dell'ospedale, indipendentemente dall'autorizzazione ad assumere dipendenti;
il Ministro della salute ha dichiarato la necessità di «stabilizzazione» del personale precario; questa soluzione, atteso, con forti dubbi, che risolva la carenza di personale nella misura dovuta, smentisce l'affermazione del direttore generale della AUSL, oppure presuppone un'intervento straordinario di sostegno economico;
nessuno si è preoccupato di individuare, accertare e segnalare eventuali sprechi nella gestione dell'ospedale e, soprattutto, nella conduzione generale della AUSL di Forlì, pur in presenza di un deficit di bilancio tutto da esaminare e da giustificare, in ogni suo elemento e non solo con il dichiarato peso insostenibile del costo del personale;
in relazione a quanto dichiarato dal Ministro non si comprende perché non si possa operare un intervento finanziario statale in favore della sanità efficiente e bisognosa di fondi laddove interventi molto dispendiosi sono stati effettuati di recente in favore di sistemi sanitari regionali inefficienti -:
se non ritenta giusto ed opportuno approfondire gli elementi di conduzione organizzativa ed economica della struttura e servizio ospedaliero e dell'intera AUSL di Forlì;
se non valuti indispensabile e doveroso accertare la possibilità che esistano eventuali sprechi nella gestione organizzativa, con particolare riferimento a convenzioni, consulenze e/o acquisti di materiale e servizi, e se siano questi a limitare le risorse economiche, indispensabili per il potenziamento degli organici di personale ospedaliero, quindi per l'efficienza ed efficacia dei servizi sanitari;
visto che, per prassi e abitudine, si imputa lo scompenso al Governo precedente, perché l'attuale Governo non abbia ancora preso provvedimenti, se non quello
di elogiare la struttura e la conduzione, molto facile e disimpegnante.
(4-02974)