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Allegato B
Seduta n. 13 del 20/6/2006
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GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta orale:
MIGLIORI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel primo pomeriggio di lunedì 12 giugno 2006, alcuni detenuti pericolosi nel carcere di Santa Caterina in Pistoia hanno aggredito violentemente alcuni agenti di polizia penitenziaria tanto da dover essere in tre repertati presso l'ospedale del Ceppo;
tale aggressione si situa all'interno di una grave situazione di sovraffollamento del carcere pistoiese dove gli attuali detenuti sono più del doppio del numero inizialmente previsto per la struttura mentre il personale in servizio è di 50 unità, ben oltre il 40 per cento in meno rispetto alla tabella dell'organico previsto dal ministero;
tutte le richieste fino ad oggi inoltrate al provveditore regionale affinché siano urgentemente attivate misure di alleggerimento dell'attuale squilibrio tra numero di detenuti ed agenti in servizio sono rimaste inevase -:
se non si reputi opportuno ed urgente ampliare sia l'attuale numero dell'organico previsto per il carcere di Pistoia, coprirne le attuali carenze, provvedere ad una drastica diminuzione dei detenuti ivi ospitati.
(3-00060)
Interrogazioni a risposta scritta:
MIGLIORI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
risulta essenziale per i cittadini e le imprese della Valdelsa la presenza e il buon funzionamento della sezione distaccata del Tribunale di Siena in Poggibonsi -:
se corrispondano a verità le recenti voci secondo le quali sarebbe pervenuta al Ministero della Giustizia la formale richiesta del Tribunale di Siena di soppressione della sezione distaccata di Poggibonsi;
i motivi ufficiali di tale richiesta, secondo l'interrogante, incomprensibile, e se non si reputi opportuna la permanenza della sezione distaccata.
(4-00290)
LEONI e RUGGHIA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nel territorio laziale che comprende Anzio, Nettuno, Ardea e Pomezia operano diverse e agguerrite consorterie mafiose, tra le quali spiccano per pericolosità il clan Gallace-Novella, gruppi legati alla 'ndrangheta calabrese e l'associazione criminale guidata dal trafficante internazionale di stupefacenti Franco D'Agapiti, personaggio di notevole spessore criminale che è stato al centro di un'importante inchiesta coordinata dalla procura di Velletri;
la presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso sul territorio è
stata inoltre dimostrata dalle infiltrazioni che hanno condotto allo scioglimento del consiglio comunale di Nettuno;
anche nella vicina Ardea da tempo opera una commissione d'accesso con il compito di verificare l'esistenza di infiltrazioni mafiose;
recentemente i quotidiani Il Messaggero e Cinque giorni hanno pubblicato una dettagliata lettera dell'Associazione coordinamento antimafia Anzio-Nettuno indirizzata al Presidente della Repubblica e al guardasigilli, che denuncia la grave situazione degli organici della procura e del tribunale di Velletri;
il tribunale di Velletri, infatti, è competente per un territorio ove, secondo il censimento del 2001, risultano residenti 497.383 persone;
si tratta di un territorio che rappresenta il primo bacino di utenza in ordine di consistenza dopo quelli di Roma e Firenze, e nel quale, nel giro di pochi anni, il numero dei procedimenti penali si è quadruplicato;
attualmente risultano scoperti circa il 12 per cento dei posti relativi alla pianta organica del personale amministrativo del tribunale, che prevederebbe l'impiego di circa cinquanta persone;
per quanto concerne l'organico della procura risulta invece vacante un posto di sostituto procuratore e uno di procuratore aggiunto;
ad oggi, dunque, solo 40 posti dell'intera pianta organica risultano coperti, ma si stima che nei prossimi mesi, per un cumularsi di pensionamenti e maternità, il personale si ridurrà ulteriormente;
in tale contesto risultano inoltre estremamente diminuite le risorse finanziarie a disposizione del tribunale e della procura in questione, e il rapporto tra magistrati in servizio e personale amministrativo appare decisamente insufficiente a coprire le esigenze di un territorio così vasto ed impegnativo;
il 13 giugno 2006 era prevista, presso il tribunale di Velletri, la prima udienza del processo a carico di Agazio Gallace ed altri imputati per associazione a delinquere di tipo mafioso e per altri gravi reati;
appare strategico, sia dal punto di vista dell'efficacia processuale che dal punto di vista dell'economicità, che si possano celebrare processi di questo tipo utilizzando lo strumento della video conferenza;
in tali condizioni di carenza di organico e di scarsità di fondi, con la conseguente ridotta funzionalità del tribunale e della procura, questo importante procedimento (così come altri significativi processi inerenti al traffico di stupefacenti e a reati contro la pubblica amministrazione) rischia di incontrare serie difficoltà -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti, e quali iniziative intenda adottare per rafforzare gli organici del personale amministrativo della procura e del tribunale di Velletri;
se non ritenga urgente, al fine di contrastare l'aggressione da parte della criminalità organizzata di stampo mafioso al territorio laziale riconducibile alla procura di Velletri, di dover dotare gli uffici in questione di adeguate risorse finanziarie.
(4-00294)
BERTOLINI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
una recente sentenza della Corte di cassazione stabilisce che i decreti di espulsione nei confronti di un clandestino non sono reiterabili;
tale verdetto, della prima sezione penale, è stato emesso in seguito al ricorso con il quale la procura della Corte di appello di Brescia ha protestato per l'assoluzione impartita dal tribunale ad un clandestino che era stato sorpreso, nuovamente
senza documenti, senza aver obbedito ad un precedente decreto di espulsione;
dunque, la ratio della sentenza risiederebbe nel fatto che se l'immigrato venisse trovato una seconda volta senza documenti - non obbedendo così all'ordine di lasciare il Paese - sarebbe processato e condannato più volte per lo stesso reato;
purtroppo, il numero dei clandestini recidivi presenti in Italia è sempre più elevato -:
se i Ministri non intendano intervenire sia attivandosi affinché i decreti di espulsione siano effettivamente eseguiti, sia con iniziative normative al fine di evitare le gravi conseguenze che deriverebbero da siffatta sentenza, che non affronta affatto l'emergenza immigrazione e che, inoltre, costringerebbe i giudici di pace a rivedere migliaia di casi, col rischio di approdare ad una maxi sanatoria.
(4-00303)
MIGLIORI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'11 gennaio 2006, approfittando del trasferimento verso i locali di un corso di formazione professionale gestito dall'Arci in Montelupo Fiorentino, è evaso dall'ospedale psichiatrico giudiziario il pluriomicida Nicolini;
si tratta dell'ultima di una serie di evasioni verificatesi con similari modalità, nell'arco di venti mesi, dall'ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino -:
se non si rilevi l'opportunità di sospendere, alla luce di quanto accaduto, i corsi di formazione esterni al carcere;
se non si ritenga necessario accertare eventuali responsabilità in merito ai fatti sopra segnalati.
(4-00310)