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Allegato B
Seduta n. 13 del 20/6/2006
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO
Interrogazioni a risposta scritta:
MIGLIORI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
il NOE, al termine di una brillante indagine condotta in più regioni, ha provveduto a smascherare un illecito quanto complesso sistema di smaltimento e riuso di sostanze tossiche e nocive;
tra gli arrestati e denunciati figurano anche funzionari pubblici;
epicentro di tale attività criminale risulta soprattutto la provincia di Massa Carrara -:
quali ulteriori iniziative urgenti si intendono assumere per stroncare definitivamente in Toscana quel perverso intreccio politica-affari denominato «ECOMAFIA».
(4-00282)
ZANELLA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, al Ministro degli affari esteri, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 4 marzo 2006, il giorno successivo è entrata in vigore la legge 6 febbraio 2006, n. 66 «Adesione della Repubblica italiana all'Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell'Africa - Eurasia (AEWA), con Allegati e Tabelle, fatto a L'Aja il 15 agosto 1996»;
con riferimento, tra l'altro, al tema della tutela degli uccelli selvatici acquatici dalla mortalità indotta dal saturnismo (determinata dal rilascio di grandi quantitativi di pallini di piombo, accidentalmente ingeriti - ad esempio - dagli esemplari di molte specie di anatidi), l'articolo 4.1.4 del testo dell'Accordo, che costituisce Allegato parte integrante della legge, stabilisce: «Le Parti fanno il possibile per eliminare l'uso della graniglia di piombo da caccia nelle zone umide per l'anno 2000»;
sia pure con grave ritardo, anche l'Italia, dovrà aggiungersi ai molti Paesi europei ed extraeuropei che hanno bandito i pallini di piombo nella caccia praticata nelle zone umide, contrastando in tal modo il saturnismo e la mortalità indiretta di migliaia di uccelli acquatici indotta dalle grandi quantità di pallini che, a causa dell'attività venatoria, rimangono per molti anni nei fondali di stagni, paludi, lagune ed acquitrini -:
se risulti al Governo se le regioni, che stanno attualmente predisponendo i calendari venatori per la prossima stagione di caccia 2006/07, con particolare riferimento a quelle che ospitano significative estensioni delle residue zone umide quali Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Puglia e Sardegna, stiano tenendo debitamente conto dei suggerimenti formulati dall'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica in ordine all'opportunità di prevedere l'impiego di munizioni atossiche (come le cartucce a pallini d'acciaio) durante lo svolgimento della caccia nelle zone umide;
se non ritenga opportuno adottare iniziative ad hoc affinché dalla prossima
stagione venatoria sia espressamente vietata la caccia con impiego di cartucce contenenti pallini di piombo durante l'attività venatoria presso stagni, laghi, paludi, lagune ed acquitrini, come previsto dall'Accordo in questione e come già avviene da diversi anni in molti Paesi europei (come Danimarca, Olanda e Regno Unito, Norvegia, Svezia, Finlandia) nonché in Canada, Usa, Nuova Zelanda ed Australia;
se sia già stata depositata presso il Ministero degli esteri-Divisione Trattati dell'Olanda la nota di adesione, ovvero l'atto formale per il recepimento, della Repubblica italiana, come previsto dall'accordo AEWA e dalla legge 66/2006.
(4-00288)
REALACCI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante da notizie di stampa e televisive, da ultimo un servizio della trasmissione dell'emittente «Canale 5», «Striscia la notizia», che il comune di Roma abbia ottenuto consistenti finanziamenti a valere sulle risorse del decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio 24 maggio 2004, di attuazione dell'articolo 17 della legge 1o agosto 2002, n. 166, in materia di contributi per la sostituzione del parco autoveicoli a propulsione tradizionale con veicoli a minimo impatto ambientale;
i progetti, presentati dal Gruppo Trambus, insieme all'ATAC e al competente dipartimento comunale, che si inquadrerebbero nel piano approvato nel 2000 dall'amministrazione di Roma per una «mobilità nel centro storico ad inquinamento zero», prevederebbero l'acquisto di un congruo numero di automezzi per le aziende di trasporto e per altri servizi comunali, compreso il trasporto dei disabili, l'avvio di un sistema di Car sharing elettrico e l'acquisto di nuove e più efficienti batterie elettriche, per la sostituzione di quelle attualmente in uso sui bus elettrici impiegati per il servizio di trasporto pubblico nel centro storico;
vale la pena segnalare che la città di Roma, ove fossero realizzati i progetti citati, conquisterebbe un posto di primissimo piano fra le grandi capitali europee nell'utilizzo di sistemi di trasporto a minimo impatto ambientale, dando un notevole impulso alle politiche di mobilità sostenibile che, giova ricordarlo, costituiscono un degli elementi determinanti nell'attuazione degli impegni previsti dal protocolo di Kyoto;
risulta, peraltro, che i fondi destinati alla realizzazione dei progetti di cui trattasi, già disponibili presso la Cassa depositi e prestiti, non siano ancora stati erogati a causa di non meglio precisati ritardi e impedimenti nella predisposizione della documentazione necessaria alla prosecuzione del procedimento. Tale circostanza induce una certa preoccupazione, per l'immagine di Roma oltre che per la salute dei cittadini, perché starebbero per scadere i termini per impegnare le risorse ai sensi del citato decreto 24 maggio 2004 -:
se il Ministro interrogato non reputi di doversi attivare per verificare l'iter dei procedimenti citati in premessa, in particolare, se non reputi opportuno avviare contatti con l'Amministrazione comunale di Roma per risolvere gli eventuali problemi che impedirebbero l'erogazione di finanziamenti tanto utili per la città e i suoi abitanti.
(4-00295)
MIGLIORI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
l'11 febbraio 2005 il nucleo operativo ecologico dell'Arma ha sequestrato gli strumenti escavatori di una azienda illegalmente operante presso le rive del fiume Arno nella frazione di San Pierino nel comune di Fucecchio (Firenze);
risultavano, in particolare, scadute da molti anni le relative autorizzazioni;
a prescindere da ogni ipotesi di reato in merito, secondo l'interrogante, la draga ivi operante potrebbe avere modificato in modo consistente l'alveo del fiume mentre lo stesso «lavaggio» della rena estratta e poi in commercio potrebbe priva di ogni controllo, avere comportato inquinamento dell'Arno;
tale azienda di trattamento di inerti potrebbe aver scavato nell'alveo del fiume, con pregiudizio dell'assetto idrogeologico e ha comunque prodotto polveri inquinanti, con pregiudizio dello stato atmosferico, in un'ampia zona;
tale attività risulta appannaggio della Bartoli s.r.l. di cui è amministratrice Roselli Sandra moglie di Talini Florio, socio della Bartoli s.r.l. e in passato sindaco del comune di Fucecchio per due legislature -:
quale sia l'esatta entità del danno idrogeologico e di inquinamento provocato all'Arno da tale attività non autorizzata;
quali siano i motivi di assenza di precedenti verifiche in merito.
(4-00307)