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Allegato B
Seduta n. 130 del 20/3/2007
TESTO AGGIORNATO AL 21 MARZO 2007
...
AFFARI ESTERI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
il comune di Vinci, in collaborazione con l'Associazione Onlus di Firenze «Amicizia
Italo-Palestinese», ha partecipato ad un progetto finanziato dalla Regione Toscana per la redazione di uno studio di fattibilità, dal parte del PMRS di Ramallah, in ordine alla realizzazione di quattro reparti pediatrici in altrettanti ospedali di città palestinesi;
Margherita Dametti, cooperante italiana, recentemente impegnata in attività umanitarie presso il Medical Relief di Ramallah per il coordinamento operativo di progetti di istituzioni italiane, è stata nominata dalla Regione Toscana e dal comune di Vinci quale Focus Person per il monitoraggio del progetto;
il 9 gennaio 2007 Margherita Dametti, munita di tutti i documenti necessari ed avvertite, tramite l'Ambasciata italiana, le competenti autorità israeliane, è giunta all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv con un volo della Swiss Air proveniente da Zurigo;
la cooperante italiana, appena scesa dall'aereo, è stata fermata dalle autorità di sicurezza israeliane, le quali le hanno requisito i documenti e comminato il provvedimento di espulsione;
la cooperante ha subito un trattamento estremamente umiliante e, dopo una notte di reclusione in una cella del centro di detenzione sito nelle immediate vicinanze dell'aeroporto Ben Gurion, il 10 gennaio è stata imbarcata per l'Italia;
il 18 settembre 2006 Margherita Dametti ha subito un analogo provvedimento di espulsione ad Allenby, alla frontiera tra Territori Palestinesi Occupati e Giordania, sotto forma di Denied Entry non pregiudicante - al contrario di quanto sostenuto dal personale di polizia il 9 gennaio 2007 - la possibilità di rientrare in Israele per un arco determinato di tempo -:
quali iniziative siano state prese dall'Ambasciata italiana al fine di impedire l'espulsione della cooperante italiana;
se il Ministro in indirizzo intenda chiedere in via ufficiale al Governo israeliano le ragioni dell'espulsione della cooperante;
quali iniziative urgenti il Ministro interpellato intenda attivare nei confronti del Governo israeliano al fine di garantire alla sopraccitata Margherita Dametti e alle delegazioni di organizzazioni umanitarie ed organizzazioni non governative italiane l'ingresso, attraverso lo Stato di Israele, nei territori palestinesi occupati, ove, per gli Accordi di Oslo del 1993 tuttora non abrogati, è stabilito che le zone di tipo A siano soggette esclusivamente alle disposizioni dell'Autorità Nazionale Palestinese e quindi in esse non dorrebbero avere valore i vincoli all'accesso israeliani.
(2-00424)«Burgio, Migliore».
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
III Commissione:
VENIER. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la nascita in Palestina di un Governo di unità nazionale che vede insieme Hamas e Fatah ed è stato eletto con il voto favorevole del 95 per cento dei componenti il Parlamento rappresenta una svolta importantissima perché finalmente il popolo palestinese può contare su una rappresentanza pienamente legittima ed autorevole;
un governo di questa natura è fondamentale nella prospettiva indicata dall'Italia di una Conferenza internazionale di Pace che realizzi un accordo generale e finale sulla base del diritto internazionale e di tutte le risoluzioni dell'Onu, prima fra tutte quella che prevede la nascita di uno Stato di Palestina accanto ad Israele;
in questo quadro è quindi fondamentale che la comunità internazionale dia immediatamente un chiaro segnale della
volontà di mettere in campo ogni iniziativa utile ad iniziare un nuovo dialogo tra Israele ed Autorità palestinese;
rafforzare il nuovo governo palestinese è inoltre decisivo per sostenere una soluzione politica e non militare del conflitto e quindi per interrompere la spirale tra guerra, occupazione, terrorismo e rappresaglia -:
quali iniziative intenda prendere il Governo italiano per porre fine immediatamente all'embargo politico ed economico nei confronti del Governo palestinese.
(5-00864)
DE ZULUETA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il 19 marzo 2007 il quotidiano l'Unità, in un articolo a firma del giornalista Marzio Tristano, riporta la notizia secondo cui l'Istituto italiano di Cultura a Londra avrebbe ritirato il suo sostegno finanziario al festival Conversation in Film in programma a Londra e organizzato dal dipartimento di antropologia dell'Università College London;
tale decisione sarebbe stata presa dal professor Pierluigi Barrotta, direttore dell'istituto, a seguito della decisione del direttore del Festival, Patrick Hazard, di proiettare il film documentario «Un'altra storia», che racconta la sfida elettorale dì Rita Borsellino nei confronti dell'allora governatore uscente Totò Cuffaro;
il film documentario in oggetto - sottolinea il quotidiano l'Unità - «racconta due Sicilie, quella attorno al sistema di potere di Totò Cuffaro e quella che, con la candidatura della sorella del magistrato ucciso dalla mafia, ha sognato di scardinare questo sistema...»;
il contenuto della pellicola sembra essere il motivo della lettera che il professor Ballotta ha inviato al direttore dell'Istituto promotore del Festival e nella quale il professore scrive: «Non voglio entrare nel merito di un dibattito sociologico sulle tendenze in Sicilia né voglio discutere la vostra scelta dei documentari che ritenete più idonei per l'obiettivo del festival. Ciò nonostante, non riusciamo a cogliere in questo documentario un approccio antropologico, né tanto meno europeo, che riteniamo sia uno degli obiettivi del festival. Date le circostanze consideriamo inappropriato che l'ambasciata italiana e l'istituto italiano appoggino tale visione dell'Italia siamo spiacenti di informarla che, stando così le cose, dobbiamo ritirare il nostro supporto, e il nostro logo, da questa iniziativa»;
il festival Conversation in film ha deciso di rinunziare ai contributi dell'Istituto italiano di Cultura e di proiettare il film documentario «Un'altra storia» -:
se il governo condivida la decisione assunta dal professor Pierluigi Barrotta, direttore dell'istituto italiano di Cultura a Londra, di ritirare il «supporto e il logo» dell'ambasciata d'Italia a sostegno del Conversation in Film a causa della partecipazione del film documentario «Un'altra storia».
(5-00865)
ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nella giornata di lunedì 19 marzo, è stato liberato in Afghanistan il giornalista Daniele Mastrogiacomo e per la sua liberazione non sarebbero stati usati i normali canali della diplomazia e dell'intelligence;
il dottor Gino Strada risulta essere stato il principale artefice della liberazione dell'ostaggio;
per la liberazione di Mastrogiacomo sarebbero stati rilasciati cinque terroristi talebani e, stando alle notizie riportate oggi dal Corriere della Sera, il dottor Strada, al suo arrivo a Kabul, avrebbe usato gravissime espressioni nei confronti del Ministro degli affari esteri e dei nostri servizi di sicurezza -:
quale sia la linea del Governo e l'atteggiamento del Ministro degli affari
esteri a fronte di queste dichiarazioni, alla luce delle circostanze richiamate.
(5-00866)
Interrogazioni a risposta scritta:
PICCHI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
gli italiani ufficialmente residenti nella circoscrizione consolare di Londra, Regno Unito, sono oltre novantamila mentre quelli non iscritti all'AIRE potrebbero essere circa il doppio;
la comunità italiana di Londra avvertendo l'assenza di una scuola, pubblica o parificata, italiana ha intrapreso, in accordo con la rappresentanza diplomatica, alcune iniziative per sollecitarne la creazione o almeno lo stanziamento di alcuni fondi;
sono disponibili ingenti risorse di personale e di fondi destinate ai corsi di lingua e cultura italiana, che potrebbero essere meglio impiegati per la creazione di una scuola italiana nella circoscrizione consolare di Londra;
altre circoscrizioni consolari con minore presenza di cittadini italiani beneficiano di una scuola italiana -:
quali iniziative siano state fino ad oggi intraprese in proposito;
se intenda destinare fondi e risorse alla realizzazione di una scuola italiana a Londra o agevolarne la costituzione attraverso altri interventi indiretti.
(4-02975)
DONADI e BORGHESI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro della giustizia. Per sapere - premesso che:
da circa un anno e mezzo, ovvero dal momento del loro arresto avvenuto a Natal (Brasile) nel novembre 2005, cinque cittadini italiani sono detenuti nel carcere brasiliano di Raimundo Nonato in condizioni disumane; a quanto si apprende da fonti di stampa, avrebbero perso 20 chili ciascuno, vivrebbero in sei in una cella idonea ad ospitare un solo detenuto, non avrebbero letti e nemmeno una parte del tetto, non usufruirebbero delle ore d'aria e, a causa delle cattive condizioni igieniche, avrebbero contratto la tubercolosi e la scabbia; pare addirittura che per sopravvivere abbiano solo tre litri di acqua a settimana;
nell'agosto del 2006, sono stati condannati dal tribunale federale di Rio Grande del Nord per traffico internazionale di donne, riciclaggio di danaro e prostituzione della loro vicenda si occuperà la Corte interamericana dei diritti dell'uomo dopo che il difensore di uno dei sei detenuti, ha depositato un ricorso chiedendo che la Corte accerti la violazione della Convenzione americana (articoli 5 e 8) e condanni il Brasile per il mancato rispetto «delle più elementari condizioni di vita dei detenuti» e «dei principi dell'equo processo»;
tale ricorso è stato presentato in favore del detenuto Giuseppe Ammirabile, di 43 anni, di Mola di Bari (condannato a 56 anni, 9 mesi e 21 giorni), ma riguarda indirettamente anche altri cinque italiani: Paolo Quaranta, di 56 (condannato a 22 anni, 2 mesi e 10 giorni), Vito Francesco Ferrante, di 43 (17 anni e 4 mesi); Paolo Balzano, di 47 (7 anni), tutti di Mola di Bari, Salvatore Borrelli, napoletano di 48 (56 anni, 9 mesi e 21 giorni), e Simone De Rossi, di 31 di Venezia (12 anni e 2 mesi);
consta all'interpellante che si legge nell'esposto presentato avverso lo Stato del Brasile alla Commissione Interamericana dei diritti dell'uomo per violazione degli articoli 5 e 8 dell'omonima Convenzione, «la denuncia per violazione è stata realizzata attraverso la reiterata inosservanza da parte dell'Autorità giudiziaria brasiliana delle più elementari norme penali, sostanziali e processuali, poste a garanzia del fondamentale diritto di difesa, nonché delle disumane condizioni di vita cui è sottoposto il Signor Ammirabile nel penitenziario brasiliano di Raimundo Nonato»;
da fonti di stampa si apprende che l'ambasciatore italiano abbia già avuto contatti con il direttore del carcere brasiliano «Professor Raimundo Nonato Fernandes» e pare che sia in vista il trasferimento in un istituto detentivo in cui possano essere garantite condizioni di vita umane;
tuttavia, non è dato sapere se tra i detenuti in attesa di imminente trasferimento ci siano anche i nostri connazionali;
anche laddove questo fosse vero, sarebbe sicuramente importante ottenere un trasferimento che consenta di ottenere condizioni di vita carceraria umane, ma ciò comunque non risolverebbe un altro nodo fondamentale della vicenda e cioè quello di verificare se i nostri connazionali siano stati sottoposti, o meno, ad equo processo -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto appena esposto ed eventualmente quali ulteriori elementi possano aggiungere alle gravissime circostanze esposte in premessa;
se non ritengano opportuno assumere una posizione diplomatica ufficiale e pressante nei confronti dello Stato del Brasile in primo luogo al fine di garantire una dignitosa detenzione ai nostri connazionali e in secondo luogo al fine di celebrare un regolare processo in cui siano tutelati i diritti fondamentali degli imputati.
(4-02983)