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Allegato B
Seduta n. 130 del 20/3/2007
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POLITICHE PER LA FAMIGLIA
Interrogazioni a risposta immediata:
PISICCHIO. - Al Ministro delle politiche per la famiglia. - Per sapere - premesso che:
la famiglia, intesa quale nucleo primigenio della società italiana, è ampiamente contemplata e tutelata dalla nostra Costituzione, che, in particolare, con gli articoli 29, 30 e 31, esprime nei suoi confronti una considerazione speciale;
la coscienza civile e la cultura del nostro Paese confermano l'adesione ad un'idea di famiglia come bene umano fondamentale, fondato sulla comunità di affetti, prima ancora che di sangue, dal quale dipende il futuro del Paese;
la tutela giuridica pubblica, riconosciuta ampiamente nel nostro ordinamento, deve, tuttavia, coniugarsi anche con politiche attive, volte ad offrire - così come avviene in molti altri Paesi europei - incentivi e risorse per promuovere un adeguato sviluppo della comunità famigliare, operando per una tutela delle madri e dei figli, anche attraverso meccanismi di incentivo fiscale più impegnativi;
fin dalla predisposizione del programma elettorale la maggioranza che sostiene il Governo Prodi si era impegnata a promuovere politiche attive per la famiglia -:
se, in coerenza con i programmi e le dichiarazioni rese anche recentemente dal Governo e in ossequio ai principi costituzionali, il Ministro interrogato non ritenga necessario e urgente proporre un progetto organico di politiche sociali in favore della famiglia.
(3-00753)
ROSSI GASPARRINI, FABRIS, DEL MESE, SATTA, PICANO, ROCCO PIGNATARO, GIUDITTA, CIOFFI, CAPOTOSTI, ADENTI, AFFRONTI, D'ELPIDIO, LI CAUSI, MORRONE e PISACANE. - Al Ministro delle politiche per la famiglia. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto apparso nella stampa nazionale, la crescita delle entrate tributarie della pubblica amministrazione nel 2006 rispetto al 2005 è stata di 37,7 miliardi di euro; di questi, circa 29 miliardi erano già inclusi nelle stime della relazione previsionale e programmatica del settembre 2006, mentre 8,6 miliardi di euro risulterebbero attualmente in aggiunta a quanto allora stimato;
la scelta del Governo di nominare un Ministro delle politiche per la famiglia è un'indicazione chiara della volontà di mettere la famiglia al centro di una politica capace di armonizzare e tutelare i diritti della persona e i diritti della famiglia;
in Italia solo il 3,8 per cento della spesa sociale è destinato alla famiglia, contro una media europea dell'8,2 per cento: una percentuale modesta che appare davvero risibile se paragonata alle quote, pari al 10 per cento, dei Paesi del Nord Europa e della Francia, senza contare che la spesa media nell'Unione europea per la famiglia è pari al 2 per cento del prodotto interno lordo, mentre in Italia è solo l'1 per cento -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere al fine di pervenire ad una compiuta utilizzazione delle entrate tributarie aggiuntive, descritte dalla presente interrogazione, al fine di rilanciare una politica sociale di sostegno alla famiglia, sia sotto il profilo fiscale ed economico, sia sotto il profilo del rafforzamento degli strumenti di politica di servizi reali, anche nella prospettiva della introduzione nel nostro ordinamento fiscale del quoziente familiare.
(3-00754)