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Allegato B
Seduta n. 130 del 20/3/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
la Società Sviluppo Italia Spa, a capitale interamente pubblico, è stata creata nel 1999 per promuovere, accelerare e diffondere lo sviluppo produttivo e imprenditoriale, aumentando la competitività del Paese, tramite l'attrazione degli investimenti e il supporto alla Pubblica Amministrazione, avvalendosi di una rete di 17 società regionali e 11 società progetto su business specifici;
la legge finanziaria 2007 ai commi 460-463 ha disposto il riassetto della società di Sviluppo Italia Spa, mutandone la denominazione in Agenzia Nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa;
a tal riguardo è prevista l'adozione entro il 31 marzo 2007 di un piano di riordino e di dismissione delle sue partecipazioni societarie, nei settori non strategici di attività, ed è previsto che entro il 30 giugno 2007 il numero delle Società controllate sia ridotto a non più di tre;
entro lo stesso termine vengano cedute, anche tramite una Società veicolo, le partecipazioni di minoranza acquisite; per le società regionali si procederà d'intesa con le regioni interessate anche tramite la cessione a titolo gratuito alle stesse Regioni o altre amministrazioni pubbliche delle relative partecipazioni. Le conseguenti operazioni di riorganizzazione, nonché quelle complementari e strumentali sono esenti da imposte dirette e indirette e da tasse;
nel corso degli anni, Sviluppo Italia, con i suoi 1.600 dipendenti, ha creato 11 società composte da decine di consigli d'amministrazione (Sviluppo Italia Aree Produttive, Italia Turismo, Italia Navigando, Rete Autostrade Mediterranee, Infratel Italia, Innovazione Italia, Italiaevolution, Sviluppo Italia Engineering, Garanzia Italia, Sviluppo Italia Factor, Strategia Italia);
avrebbe dovuto contribuire allo sviluppo produttivo e imprenditoriale di settori strategici del Paese, dal turismo, alla portualità, all'acquisto di beni, alla logistica, per finire con la riqualificazione di intere aree industriali;
ha dato vita ad una società di scopo, chiamata Italia Navigando, in partnership con Enti territoriali ed imprenditori privati, che avrebbe dovuto costruire entro il 2011 una rete interregionale per connettere,
prevalentemente nelle località costiere dell'Italia meridionale, circa 20.000 posti barca attrezzati. Avrebbe dovuto programmare interventi per il recupero di realtà esistenti e realizzare nuovi porti. La società ha 15 controllate e 12 collegate, tra le quali Marinagri Resort S.p.A. (20 per cento) Marina di Policoro, di recente nell'occhio del ciclone per l'inchiesta sui magistrati lucani;
ha creato Italia Turismo, per promuovere il turismo al sud. L'azienda nel gennaio 2006 ha perso un milione e mezzo di euro. Nel 2005 Italia Turismo ha venduto il 49 per cento del suo patrimonio immobiliare per 75 milioni di euro e nel gruppo sono entrati Marcegaglia, Ifil e Banca Intesa con contratti garantiti da delibere Cipe per 132 milioni di euro;
la società partecipata da Sviluppo Italia, Infratel Italia avrebbe dovuto portare la fibra ottica alle centrali telefoniche con l'obiettivo di coprire 182 centrali, ma ne ha di fatto collegate in fibra solo 36. Ha poi programmato quasi 1.800 chilometri di fibra ottica ma ne ha realizzati 556, per un valore di 30 milioni di euro. Ha destinato 45 milioni di euro alla creazione di un portale dedicato al turismo (www.italia.it) che non sembra giustificare l'impiego di tali risorse e che non soddisfa gli utenti per la scarsa qualità di contenuti e grafica;
avrebbe dovuto attrarre investimenti e creare veri e propri incubatori di impresa, finanziando progetti ed idee innovative soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia, ma di fatto ha svolto un ruolo improprio, facendo salvataggio di aziende anche statali, indebitate, ed investendo a fondo perduto in imprese già morte sul mercato;
il comma 869 dell'articolo 1 della legge Finanziaria 2007 prevede che le risorse destinate da alcune delibere del Cipe a Sviluppo Italia, per gli anni 2006-2007 per contributi a fondo perduto a favore dell'autoimprenditorialità e dell'autoimpiego, siano versate all'entrata del bilancio dello Stato per una quota di 225 milioni di euro nel 2007 e 75 milioni nel 2008;
la società Sviluppo Italia ha riconosciuto retribuzioni particolarmente significative ai manager e ai dipendenti avvalendosi altresì di numerose consulenze esterne;
ha avuto partecipazioni rilevanti in società che effettuano investimenti di dubbia utilità ed acquisiscono permessi e finanziamenti con modalità non trasparenti -:
se il ministro interpellato sia a conoscenza di questi fatti;
posto che in virtù dell'ordine del giorno 9/1746-BIS/237 accolto dal Governo, l'Esecutivo ha assunto l'impegno «a procedere, in tempi rapidi, al fine di rilanciarne gli originari obiettivi, alla soppressione e alla relativa liquidazione dell'Agenzia Sviluppo Italia, nonché alla riconversione delle sue risorse creando, presso il Ministero dello Sviluppo economico, un apposito dipartimento che si occupi di rilanciarne gli originali obiettivi», se intenda o meno vigilare affinché in futuro l'Agenzia non svolga l'improprio ruolo di salvataggio di imprese fallimentari usando denaro pubblico e se ha già riflettuto su come monitorare il corretto iter di dismissione delle società satellite;
se intenda adottare provvedimenti affinché la nuova Agenzia Nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa recuperi appieno la sua missione iniziale, ossia contribuire alla crescita soprattutto del Mezzogiorno e favorire le attività imprenditoriali giovanili;
se tutto ciò non comporti un aggravio per le finanze pubbliche;
come intenda far in modo che venga ristrutturata, ridimensionando il numero dei dipendenti, dei dirigenti e delle società partecipate, rispettando i criteri di efficienza organizzativa;
se non ritenga invece più opportuno attenersi all'impegno assunto accogliendo l'ordine del giorno 9/1746-BIS/237.
(2-00427) «Ossorio, Donadi».
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
X Commissione:
LAZZARI e DI CENTA. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
come già noto al Ministero competente in materia energetica la Regione Friuli-Venezia Giulia è interessata dalla realizzazione di vari elettrodotti di collegamento con l'Austria e con la Slovenia;
l'autorizzazione per la realizzazione degli elettrodotti di collegamento con gli Stati contermini deve essere concessa - ai sensi delle normative di attuazione vigenti - sulla base di un'intesa tra Stato e Regione;
vi è un forte interesse da parte di alcuni gruppi industriali di primaria importanza come il gruppo Pittini e Fantoni & Associati e la cartiera Burgo, a realizzare nella Valle del But e nell'area del Comune di Tolmezzo e di Gavazzo Carnico, il primo un elettrodotto aereo ed i secondi un elettrodotto sotterraneo di collegamento con la rete austriaca;
è di primaria importanza per la competitività delle maggiori imprese del Friuli-Venezia Giulia acquistare energia a basso costo in Austria;
l'avvio delle procedure per la definizione del progetto dell'elettrodotto aereo del gruppo Pittini e Fantoni, che dovrebbero collegare la località di Wurmalach in Austria con la località di Somplago, Comune di Gavazzo Carnico, ha destato profonda preoccupazione nelle popolazioni dei sette Comuni e nelle popolazioni che dovranno essere attraversati dall'opera;
allo stato attuale non vi è stata nessuna concertazione con gli enti locali interessati sulle modalità di realizzazione dell'elettrodotto;
non vi è stata alcuna verifica preventiva con gli enti locali interessati sulla proposta alternativa di interramento dell'elettrodotto;
in data 21 ottobre 2005 è stato emanato dal ministro Scajola un decreto relativo a «Modalità e criteri per il rilascio dell'esenzione dalla disciplina del diritto di accesso dei terzi alle nuove linee elettriche di interconnessione con i sistemi elettrici di altri Stati», che ha ottenuto il nulla osta da parte dell'Unione europea;
in data 16 dicembre 2005 alcune migliaia di persone guidate dall'Arcivescovo di Udine e dagli amministratori locali, sono scese in piazza a Tolmezzo per protestare contro le prospettate modalità di progettazione e di realizzazione dell'elettrodotto che dovrebbe passare sopra la testa della gente. In particolare, durante la manifestazione è stato dato un giudizio negativo nei confronti dell'amministrazione regionale del Friuli-Venezia Giulia che non si è preoccupata di concertare le modalità di costruzione dell'opera con le comunità interessate che stanno difendendo il proprio ambiente, unica vera risorsa locale;
non si sa se sia stato predisposto da parte dell'Austria un decreto relativo alle nuove linee di interconnessione con i sistemi elettrici di altri Stati, analogo a quello predisposto dall'Italia come condizione preliminare per la realizzazione degli elettrodotti;
sarebbe opportuno che il Ministro dello sviluppo economico, anche al fine di rassicurare e garantire le comunità interessate alla realizzazione dell'elettrodotto, favorisce l'ingresso nel capitale sociale della società o delle società locali che realizzeranno l'elettrodotto, di soci o finanziarie pubbliche;
secondo gli interroganti le proteste locali potrebbero sfociare in ulteriori movimenti di piazza -:
se il Ministro dello sviluppo economico ed il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, tenuto conto delle
loro competenze, intendano impegnarsi a favorire una soluzione concertata con gli enti locali interessati, la quale tenga conto delle aspettative delle popolazioni e dell'ambiente valutando specialmente la possibilità di interrare l'elettrodotto e, in particolare, se sia vero che, come si desume dalla stampa locale e dalla corrispondenza intercorsa fra le parti, l'Austria abbia fornito delle indicazioni per la costruzione di un elettrodotto aereo, ponendosi in contrasto con la volontà delle comunità locali che hanno apertamente dichiarato di ritenere di voler optare per un'opera interrata.
(5-00862)
PROVERA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il giorno 29 marzo 2006 è stato firmato un accordo nella sede del Ministero delle attività produttive finalizzato al recupero industriale dello stabilimento Elettromeccanica-ACC di Rovigo per l'utilizzo almeno di una importante porzione dello stabilimento e la salvaguardia di circa 200 suoi occupati;
sei mesi prima della preannunciata chiusura dello stabilimento a marzo 2005, la proprietà aveva deciso di fare dello stabilimento di Rovigo lo stabilimento leader nella produzione del motore K2M;
la proprietà dell'Azienda ha stipulato in base ad accordi ed ai «patti territoriali» sottoscritti numerosi contributi e l'impegno di impiegare 336,25 unità medie di maestranze a fronte di un finanziamento di 1.812.045,84 euro (pari a 3.508.610.000 lire); che aveva già ricevuto un precedente finanziamento a tale fine (per 185 unità lavorative);
risulta all'interrogante che ad oggi Zanussi Elettromeccanica S.p.A. ha già ricevuto le seguenti erogazioni del contributo: 1a e 2a quota per lo stato di avanzamento lavori di euro 1.208.163,55 in data 15 settembre 2000 e la 3a quota, a chiusura dell'investimento di euro 422.857,69 in data 3 luglio 2003. Alla data del 22 dicembre 2005 la ditta doveva ancora ricevere il saldo di 181.224,72 euro (pari al 10 per cento del contributo complessivamente riconosciuto);
a tutt'oggi sono già state smantellate 2 linee di produzione: una è stata collocata in Cina e l'altra a Mel (in Italia). Che tali produzioni in realtà dovrebbero invece permanere almeno fino al 30 giugno 2007;
le prospettive in realtà continuano ad essere precarie -:
se intenda prendere provvedimenti (e quali) per garantire nello specifico i patti sottoscritti a fronte di congrui finanziamenti per la continuità produttiva ed occupazionale, e più in generale, se il ministero intenda intraprendere misure atte a far confermare responsabilmente da parte degli imprenditori gli impegni che essi si assumono a fronte dell'utilizzo di benefici territoriali locali o nazionali e di contributi economici, umani e di conoscenze (know-how) che vengono assorbite.
(5-00863)