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Allegato B
Seduta n. 131 del 21/3/2007
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazione a risposta orale:
BOCCI e DI GIROLAMO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nell'intervento del Governatore della Banca d'Italia Draghi pronunciato alla giornata mondiale del risparmio del 2006 tenuta presso la sede dell'ACRI il 31 ottobre 2006, nell'affrontare le problematiche relative alla riorganizzazione della Banca d'Italia il Governatore stesso affermava tra l'altro, di aver trasmesso, nella stessa giornata alle organizzazioni sindacali presenti in Banca d'Italia un documento di lavoro sulla riforma della struttura organizzativa dell'Istituto;
gli interventi delineati, sosteneva il Governatore «mirano a rendere più efficace ed efficiente l'azione della Banca a livello internazionale e nel Paese, concentrando articolazioni periferica sul livello regionale, con strutture adeguatamente potenziate»;
successivamente a questo intervento è stato consegnato alle Organizzazioni sindacali presenti nell'Istituto il documento cui il Governatore fa cenno e nel quale, oltre a rivedere l'organizzazione interna del lavoro è prevista la riorganizzazione territoriale della Banca mediante la chiusura delle Filiali non insediate nei capoluoghi regionali e il contestuale blocco del turn-over del personale; nel breve periodo dovranno essere individuate le prime Filiali da chiudere. Su questo ultimo punto tutte le Organizzazioni sindacali hanno espresso il più fermo dissenso;
in ultimo, nella giornata del 19 marzo 2007, nel tavolo di confronto con i sindacati il Direttore Generale, dott. Fabrizio Saccomanni, ha presentato un piano che prevede la riduzione delle sedi attuali 97 e 38. Tale progetto si attuerebbe attraverso due fasi: in una prima verrebbero chiuse 30 sedi, in una seconda le altre 29;
la realizzazione proposta, secondo gli interroganti oltre a non creare alcun beneficio per la collettività che si vedrà privata di numerosi servizi, danneggia enormemente i numerosi dipendenti che non avendo raggiunto l'età pensionabile saranno trasferiti in altre realtà presso le quali dovranno stabilire la propria residenza o, in alternativa trasformarsi in pendolari con notevoli costi umani ed economici in entrambi i casi;
emblematico a tale riguardo è il caso Umbria, regione con due sole province lontane 100 km circa luna dall'altra, che vedrebbe soppressa la storica sede di Terni risalente al 1883 ad opera della Banca Nazionale del Regno, divenuta successivamente Banca d'Italia (1895), e testimone della fiducia degli amministratori di quella che già allora era una delle banche più importanti del Paese appena unito nella nascente industria della città, così, dopo 120 anni di interrotta presenza si rischia ora di perdere un'Istituzione che fa parte della storia della città -:
se il Governo non intenda ferma restando l'autonomia della Banca d'Italia, intervenire al fine di evitare, con la minacciata soppressione della filiale, gravi disagi al personale dipendente e, in rilevante misura, alla città di Terni e alla sua Comunità.
(3-00763)
Interrogazioni a risposta scritta:
PERUGIA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il comma 19, articolo 3, della legge 23 novembre 2001, n. 410 sulla dismissione degli immobili degli Enti previdenziali pubblici, prevede che gli onorari notarili relativi alla vendita dei suddetti beni immobiliari vengano ridotti della metà e, in caso di cessione diretta ai conduttori, vengano ulteriormente ridotti al 25 per cento;
con il decreto ministeriale in data 27 novembre 2001, venivano fissate le tariffe ridotte, rispettivamente sia al 50 per cento che al 25 per cento;
molti conduttori, all'atto di compravendita, si sono invece visti applicare tariffe e oneri assai superiori a quelli stabiliti nel suddetto decreto;
per fare un esempio, si veda l'articolo pubblicato dal quotidiano Repubblica, che, in data 30 giugno 2005, dal titolo «Più alte le parcelle dei notai nella vendita delle case degli enti» in cui, tra l'altro si legge: «il venticinque per cento di sconto previsto dalla legge sulle dismissioni sugli atti notarili che seguono la vendita in blocco degli appartamenti di uno steso edificio viene vanificata dall'applicazione della tariffa dell'ordine provinciale dei notai che raddoppia e a volte triplica quella ministeriale»;
risulta che codesto Ministero - Dipartimento del Tesoro - Direzione Seconda, in relazione a una istanza presentata dal dottor Antonio Leo, che lamentava la non applicazione della riduzione prevista dalla legge in sede di acquisto di un immobile dell'INPS, si sia rivolto al Consiglio Generale del Notariato per la predisposizione di una circolare esplicativa a tutti gli associati;
le incongruenze segnalate dimostrano una non corretta applicazione della legge e un aggravio ingiustificato nei confronti dei cittadini e, in particolare, dei conduttori degli immobili in questione, tale da determinare, tra l'altro, un differente trattamento tra i medesimi -:
quali iniziative intenda assumere affinché tali incongruenze vengano a cessare e venga data piena e concreta disposizione a quanto previsto dal comma 19 dell'articolo 3 della legge 410 del 2001;
come intenda intervenire per fare in modo che quanti nel frattempo siano stati nei fatti esclusi dal beneficio previsto dalla legge vengano messi nella condizione di poter essere risarciti.
(4-03004)
PEDRIZZI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
da quando esiste una struttura come l'Amministrazione autonoma dei Monopoli, nella quale sono accentrate tutte le competenze organizzative e gestionali nonché imprenditoriali del settore, secondo un indirizzo che il Parlamento ha condiviso fin dalla approvazione della legge 18 ottobre 2001, n. 383, il mondo dei giochi pubblici e delle scommesse in Italia ha avuto notevoli sviluppi e miglioramenti;
l'attenzione sociale al mondo dei giochi si è accresciuta e di converso è cresciuta la richiesta di una regolamentazione trasparente, semplice, efficace, per sostenere le aziende e gli operatori del settore e per debellare il fenomeno del gioco illegale;
un giocatore tutelato sotto ogni aspetto è un cittadino tutelato: l'assenza di controllo e di repressione dei fenomeni illegali e illeciti espone i giocatori alla criminalità, all'usura e allo sfruttamento;
le moderne tecnologie creano, da un canto, nuove opportunità e, dall'altro, aprono nuovi inquietanti scenari per cui occorre aumentare la tutela dei giocatori, massimizzare le entrate erariali e, al contempo, non enfatizzare né tanto meno incentivare la propensione al gioco;
l'interrogante, nella passata legislatura, quando era alla presidenza della Commissione finanze e tesoro del Senato ha lavorato ad una indagine conoscitiva sul settore dei giochi e delle scommesse, il cui documento conclusivo in data 26 marzo 2003 è stato votato all'unanimità -:
se a distanza di quattro anni sia stato realizzato un diretto collegamento tra la vendita dei biglietti di concorsi, pronostici, scommesse e lotterie e la destinazione sociale e culturale dei proventi erariali, anche con previsione di un sostegno diretto a determinate campagne sociali;
se e come sia stata condotta l'azione di contrasto del gioco clandestino dando piena dignità al gioco pubblico, ampliando la percezione di un chiaro disvalore sociale del gioco clandestino, i cui proventi servono solo alla malavita organizzata;
se e come siano stati coinvolti soggetti imprenditoriali e commerciali chiamati per cooperare con le autorità competenti e con le forze dell'ordine in modo da attuare politiche attive di emersione del gioco illegale per dare credibilità e trasparenza al settore garantendo solide prospettive di sviluppo;
se siano stati compiuti da parte dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato lo studio e l'analisi dei fenomeni sociali più allarmanti legati al gioco, anche con il coinvolgimento diretto delle associazioni di categoria degli operatori nonché degli organismi (associazioni, ONLUS, fondazioni) che si occupano delle ludopatie, dell'emarginazione sociale e della lotta all'usura;
se sia stato predisposto o si intenda predisporre un quadro normativo nuovo per consentire l'avvio delle nuove forme di gioco per via telematica e informatica, anche con misure concordate a livello comunitario, garantendo comunque agli operatori italiani di poter competere nei nuovi scenari;
se siano state adottate o si intendano adottare misure per gestire unitariamente l'offerta dei giochi coprendo anche quella parte del gioco che attualmente è gestito dal mercato illegale, evitando sovrapposizioni e omogeneizzando le regole, evitando la disparità di trattamento fiscale, di aggi e di condizioni di concessione;
quale iniziativa sia stata o si intenda assumere per avviare una decisa opera di semplificazione e riorganizzazione normativa e regolamentare, anche perché solo la redazione di un corpo di norme, sia di natura legislativa che regolamentare, attraverso l'emanazione di uno specifico testo unico, può consentire al settore di godere dei pregi della immediatezza, chiarezza,
semplicità e conoscibilità delle norme che rappresentano degli obiettivi irrinunciabili per il legislatore.
(4-03008)