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Allegato A
Seduta n. 132 del 22/3/2007
DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 31 GENNAIO 2007, N. 7, RECANTE MISURE URGENTI PER LA TUTELA DEI CONSUMATORI, LA PROMOZIONE DELLA CONCORRENZA, LO SVILUPPO DI ATTIVITÀ ECONOMICHE E LA NASCITA DI NUOVE IMPRESE (A.C. 2201)
(A.C. 2201 - Sezione 1)
ORDINI DEL GIORNO
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame si prefigge, quale obiettivo, la tutela del cittadino-consumatore e la semplificazione per la nascita di nuove imprese;
uno dei temi fondamentali, contenuto nel decreto in oggetto, riguarda in particolare gli adempimenti che l'imprenditore deve compiere al momento della nascita di una nuova impresa;
secondo quanto indicato nella nuova disciplina, l'interessato è tenuto a presentare all'ufficio del registro delle imprese, di norma per via telematica, una comunicazione unica che avrà valore quale assolvimento di tutti gli adempimenti amministrativi previsti per l'iscrizione al registro delle imprese ed ai fini previdenziali, assistenziali, fiscali, nonché per l'ottenimento del codice fiscale e della partita IVA;
l'ufficio del registro delle imprese, contestualmente alla domanda, rilascerà all'imprenditore una ricevuta che costituirà titolo per l'immediato avvio dell'attività imprenditoriale e darà notizia alle amministrazioni competenti dell'avvenuta presentazione della comunicazione unica;
le amministrazioni competenti comunicheranno all'interessato e all'ufficio del registro delle imprese immediatamente, anche per via telematica, il codice fiscale e la partita IVA ed entro i successivi sette giorni gli ulteriori dati definitivi relativi alle posizioni registrate;
l'obiettivo del provvedimento è quello di ridurre le formalità da espletare per l'avvio di attività imprenditoriali a quanto realmente necessario;
va considerata la complessità e repentinità della materia dovuta alla natura stessa del provvedimento,
impegna il Governo
a chiarire, compatibilmente con i profili di competenza statale, in primo luogo, il ruolo delle Commissioni provinciali per l'artigianato in relazione all'apertura semplificata delle attività, tenuto conto che quest'ultime, fino ad oggi, hanno sempre avuto il ruolo ab origine di attivazione e certificazione di attività artigiana e, in secondo luogo, gli effetti degli atti compiuti ove intervengano successivamente al controllo da parte delle amministrazioni interessate elementi che non consentano il proseguimento dell'attività.
9/2201/1. (Testo modificato nel corso della seduta).Mazzocchi.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame contiene, tra l'altro, misure volte alla liberalizzazione dei servizi di telecomunicazione e, in particolare, l'articolo 1 reca norme in materia di contratti per adesione stipulati con operatori di telefonia e di reti televisive e di comunicazioni elettroniche;
l'operatore di telecomunicazioni avente maggiore potere di mercato nell'ambito delle connessioni Internet a banda larga con tecnologie ADSL e similari, impone ai suoi concorrenti, in sede di vendita all'ingrosso delle connessioni, un canone di circa 10 euro mensili che si ripercuote sul prezzo finale operato dai suoi concorrenti nei confronti degli utenti;
tale situazione sembra configurare un vantaggio concorrenziale improprio, dovuto al possesso della rete da parte dell'operatore dominante, che penalizza gli operatori concorrenti e aggrava i costi per i consumatori;
appare opportuno aprire il mercato della banda larga Internet che in Italia presenta ancora scarsa concorrenza e costi elevati per i consumatori,
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative normative volte ad introdurre una specifica previsione concernente la riduzione o l'azzeramento del canone di cui in premessa.
9/2201/2. Folena, Provera, Acerbo, Lion.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame reca, tra l'altro, norme in materia di telecomunicazioni volte a migliorare la concorrenzialità nel settore della telecomunicazioni, come ad esempio quelle di cui all'articolo, che prevede l'abolizione dei costi di ricarica nei servizi di telefonia mobile;
con decreto del Ministro delle finanze del 28 dicembre 2005 è stata determinata la nuova tariffa della tassa sulle concessioni governative prevista dall'articolo 21 della tariffa allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641;
per le apparecchiature terminali per il servizio radiomobile pubblico terrestre di comunicazione la tariffa mensile è pari ad 12,91 euro per le «utenze affari» e 5,17 euro per le «utenze residenziali»;
fino all'anno 2005, sulla scorta dell'interpretazione della normativa della direzione dell'Agenzia regionale delle entrate del Lazio, gli enti locali hanno goduto dell'esenzione dal pagamento di tale tassa in considerazione del fatto che «le amministrazioni dello Stato e gli enti pubblici a loro equiparati agli effetti fiscali sono da ritenere non assoggettabili al pagamento delle tasse sulle concessioni governative»;
l'interpretazione dell'Agenzia delle entrate ha subìto una sostanziale revisione, per cui con le bollette 2006 è stata addebitata ai comuni ed agli altri enti locali la tassa sulle concessioni governative nella misura di 12,91 euro mensili per utenza, pari ad un costo annuo di 155,00 euro per ciascun telefonino assegnato a prescindere, quindi, dalla natura di pubblica amministrazione e dalla tipologia di attività svolta dagli stessi enti;
è un onere eccessivo per i comuni e gli altri enti locali, i quali per svolgere la loro attività istituzionale si avvalgono di nuove tecnologie e strumenti necessari per favorire una maggiore tempestività negli interventi ed un miglior collegamento tra i propri dipendenti;
del problema si è interessata anche l'ANCI che, in più occasioni, ha auspicato un intervento di carattere interpretativo da parte del legislatore;
sarebbe opportuno estendere anche alle regioni e agli enti locali l'esenzione dal pagamento della tassa di concessione governativa prevista per le organizzazioni non lucrative di utilità sociali;
appare opportuno adottare iniziative di tipo conoscitivo volte a verificare la possibilità di eliminare la tassa sulle concessioni governative, per le apparecchiature terminali per il servizio radiomobile pubblico terrestre di comunicazione, eventualmente anche in occasione della prossima manovra di finanza pubblica,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di adottare misure, anche di carattere interpretativo, volte a escludere le regioni e gli enti locali dall'applicazione della tassa sulle concessioni governativa di cui alla norma citata in premessa;
a valutare l'opportunità di dare risposta alle ulteriori esigenze richiamate in premessa.
9/2201/3. Crisci.
La Camera,
premesso che:
appare necessario proseguire nel processo di liberalizzazione delle attivita' economiche del Paese;
il decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, ha avviato un quadro di riforme tese ad aumentare la competitività e migliorare la vita quotidiana dei cittadini;
le norme contenute nel decreto-legge in esame, avendo come finalità quella di portare a compimento il processo avviato e di ampliare il raggio di interventi sui settori economici, perseguono l'obiettivo di tutela del cittadino consumatore,
è necessario garantire un armonico sviluppo dell'industria italiana che, oltre ad operare in un clima economico difficile, rischia di essere sottoposta ad eccessivi vincoli legislativi in settori già soggetti a regolamentazione di dettaglio;
la Costituzione prevede, all'articolo 41, che l'iniziativa economica privata è libera e che l'intervento dello Stato sull'impresa è esclusivamente indirizzato al benessere comune;
l'Unione europea, infine, in alcuni settori ha stabilito precise regole di comportamento per gli attori economici, tenendo conto, da un lato, dell'esigenza di costituire un libero mercato e di promuovere la concorrenza e, dall'altro, di garantire un elevato livello di protezione dei consumatori;
la legge, dunque, non può prescindere da tali principi e deve lasciare inalterate le libertà di scelta del consumatore, l'iniziativa e la responsabilità dell'impresa privata, l'assetto concorrenziale del mercato,
impegna il Governo:
a promuovere ogni azione a sorveglianza del principio di equilibrio tra tutela del consumatore e libera attività imprenditoriale;
a realizzare, altresì, una incisiva politica di salvaguardia degli investimenti economici delle imprese, nel rispetto degli equilibri economici finanziari;
a promuovere ogni misura necessaria affinché sia incentivata l'offerta di servizi innovativi, anche di natura convergente, che amplino le offerte esistenti oggi sul mercato e rafforzino la conorrenza a beneficio dei consumatori;
a rafforzare la legislazione vigente concernente l'adozione di ulteriori provvedimenti, da parte delle autorità di garanzia e vigilanza, volti a combattere le pratiche non concorrenziali in tutti i settori economici del Paese.
9/2201/4. Leddi Maiola, Fincato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 2, comma 1, del decreto-legge in esame prevede l'utilizzo di dispositivi di informazione sui prezzi di vendita
dei carburanti praticati negli impianti di distribuzione dei carburanti presenti lungo la rete autostradale e stradale nazionale;
tale disposizione interessa anche i piccoli comuni, dove, tra l'altro, la scarsa presenza del servizio di erogazione dei carburanti crea molti disagi ai consumatori-utenti, anche in conseguenza della crescente domanda di mobilità manifestata negli ultimi anni;
le Regioni, in coerenza con il Piano nazionale contenente le linee guida per l'ammodernamento del sistema distributivo dei carburanti di cui al decreto del Ministro delle attività produttive 31 ottobre 2001, dovrebbero assicurare, nell'ambito dei piani regionali, la presenza del servizio di erogazione dei carburanti nei piccoli comuni quale servizio fondamentale;
appare opportuno che il Governo adotti le opportune iniziative affinché sia integrato il Piano nazionale contenente le linee guida per l'ammodernamento del sistema distributivo dei carburanti di cui al decreto del Ministro delle attività produttive 31 ottobre 2001, creando le condizioni idonee ad assicurare la presenza del servizio di erogazione dei carburanti nei piccoli comuni di montagna quale servizio fondamentale,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di dare seguito a quanto indicato in premessa.
9/2201/5. Caparini, Quartiani.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame si prefigge, tra i principali obiettivi, la tutela del cittadino-consumatore;
uno dei temi fondamentali, contenuto nel decreto-legge in esame, è quello di favorire la concorrenza e la trasparenza delle tariffe telefoniche, di garantire ai consumatori finali un adeguato livello di conoscenza degli effettivi costi del servizio, nonché di facilitare il confronto tra le offerte presenti sul mercato;
a tale scopo l'articolo 1 del decreto-legge vieta agli operatori del settore di applicare contributi aggiuntivi, rispetto al costo effettivo del traffico telefonico, per la ricarica delle carte prepagate;
sui contratti di telefonia mobile in abbonamento continua, invece, a gravare la tassa di concessione governativa di 5,16 euro per le utenze residenziali e di 12,91 euro per le utenze affari;
non si può non rilevare che la tassa di concessione governativa rappresenti pertanto una distorsione del mercato,
impegna il Governo
ad adottare le opportune iniziative di tipo istruttorio e conoscitivo volte a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative volte all'eliminazione della tassa di concessione governativa gravante sui contratti di telefonia mobile anche in occasione della prossima manovra di finanza pubblica.
9/2201/6. Lulli.
La Camera,
premesso che:
le disposizioni previste dal decreto-legge consentirano ai grandi gruppi, alle catene commerciali e, più in generale, ad imprese di grandi dimensioni di svolgere più facilmente anche attività, come quelle di estetista, fino ad oggi di fatto svolte da singoli artigiani;
conseguentemente si creerà una distorsione di mercato laddove, grazie alla disponibilità di mezzi ingenti di pubblicità e per attrezzature, verranno presumibilmente creati centri di bellezza e di benessere di grandi dimensioni anche presso centri commerciali o della grande distribuzione;
la tutela dell'artigianato è sempre stato oggetto di attenzione da parte del legislatore ed è anche oggetto del programma di Governo,
impegna il Governo
ad agevolare il ricorso al credito per le piccole imprese e permettere così anche a quelle artigiane esistenti, che operano nei settori disciplinati dal presente decreto, di poter incentivare la propria attività, con particolare riguardo al miglioramento ed ammodernamento delle strutture e degli arredi aziendali, nonché all'acquisto delle attrezzature necessarie all'attività di impresa.
9/2201/7. (Testo modificato nel corso della seduta).Zacchera.
La Camera,
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative normative volte all'abolizione della tassa di concessione governativa sui contratti di abbonamento di telefonia mobile.
9/2201/8. (Testo modificato nel corso della seduta).Della Vedova, Baldelli.
La Camera,
premesso che:
il pagamento del canone istituito da un regio decreto del 1938 è dovuto per la semplice detenzione di uno o più apparecchi TV indipendentemente dalla quantità e dalla qualità dei programmi ricevuti. L'abbonato che non intenda o non possa, per qualsiasi ragione, ricevere il segnale, ma continui a detenere presso di sé l'apparecchio, deve presentare una denuncia all'ufficio del registro, specificando il tipo di apparecchio di cui è in possesso, e lo stesso deve essere sigillato, per non poterlo più utilizzare;
la Corte costituzionale ha riconosciuto al canone la natura sostanziale di imposta, per cui la legittimità dell'imposizione è fondata sul presupposto della capacità contributiva e non sulla possibilità dell'utente di usufruire del servizio pubblico radiotelevisivo al cui finanziamento il canone è destinato. Il canone di abbonamento è, pertanto, riconosciuto in forza della mera detenzione di un apparecchio televisivo indipendentemente dall'utilizzo che ne venga fatto o delle trasmissioni seguite o dal fatto che per motivi orografici non sia possibile ricevere uno o più canali della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo;
il canone è un'imposta socialmente iniqua perché colpisce tutti indiscriminatamente, indipendentemente dal reddito, dall'età e dall'utilizzo colpendo in particolar modo le fasce più deboli della popolazione;
l'ISTAT stima che in Italia sono cinque milioni le famiglie che non pagano il canone Rai, pari al 28 per cento delle famiglie in possesso di apparecchi televisivi;
l'attuale direttore generale della Rai ha annunciato una previsione negativa per il risultato di bilancio 2006, che «sarà il peggiore dalla crisi del '92-'93» e rischia «di rompere quell'equilibrio che va avanti da quindici anni - perdite e utili sono sempre nell'ordine del 2 per cento del fatturato» (fonte Il Sole 24 Ore);
la valutazione relativa alla separazione contabile per il 2005 ha evidenziato uno squilibrio tra costi del servizio pubblico e introiti da canone pari a 221 milioni di euro;
la diffusione della tecnologia di ricezione terrestre digitale permette di stabilire una correlazione puntuale fra quanti trasmettono e quanti ricevono consentendo, come già avviene per alcuni operatori, la visione dei programmi esclusivamente a coloro che lo richiedono e dietro il pagamento del servizio,
impegna il Governo
nell'ambito delle politiche per la trasparenza dei contratti con gli operatori televisivi e la diffusione della tecnologia di ricezione televisiva digitale terrestre, ad adottare le opportune misure finalizzate a trasformare il canone Rai in un corrispettivo per l'uso di un apparato ad accesso condizionato al pagamento dei servizi richiesti.
9/2201/9. Bricolo.
La Camera,
premesso che:
il settore dei trasporti rappresenta un fattore orizzontale di sviluppo, di crescita, di rafforzamento delle vocazioni economiche e di valorizzazione delle specificità territoriali;
il decreto-legge in esame, prendendo in considerazione la liberalizzazione dei trasporti e più precisamente il tema di servizi automobilistici interregionali di competenza statale attraverso l'apertura di nuovi servizi di linea, determina l'apertura del mercato di un segmento del tutto marginale del comparto dei trasporti;
già nella scorsa legislatura la Commissione trasporti si è occupata a lungo delle problematiche connesse al processo di liberalizzazione del trasporto pubblico locale;
la legge finanziaria per il 2006 ha, inoltre, previsto meccanismi incentivanti per l'accorpamento e la privatizzazione da parte delle regioni delle aziende di proprietà,
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative normative volte a completare il processo di liberalizzazione nel settore dei trasporti ferroviario, merci e passeggeri e nel trasporto pubblico locale.
9/2201/10. De Laurentiis.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 4 del decreto-legge in esame interviene in materia di etichettatura dei prodotti alimentari, prevedendo che «l'indicazione del termine minimo di conservazione o della data di scadenza deve figurare in modo facilmente visibile, chiaramente leggibile e indelebile secondo modalità egualmente visibili, nonché collocate nel medesimo campo visivo di quelle indicanti la quantità del prodotto», disponendo inoltre un termine di centottanta giorni per adeguarsi alle prescrizioni;
i requisiti di visibilità, leggibilità ed indelebilità sono già richiesti per tutte le indicazioni obbligatorie, tra le quali la data di scadenza, dall'articolo 14 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109, in materia di etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari, che integra ulteriori disposizioni contenute nella legge 25 ottobre 1978, n. 690, e nel decreto del Presidente della Repubblica 26 maggio 1980, n. 391;
in aggiunta alle disposizioni vigenti il decreto-legge in esame aggiunge il requisito del campo visivo di facile individuazione, nonché la previsione che il termine minimo di conservazione e la data di scadenza debbano trovarsi vicino all'indicazione del peso;
la quasi totalità delle lavorazioni alimentari italiane utilizza due macchinari per collocare il peso e le altre indicazioni organolettiche, sotto forma in genere di prestampato, e la data di scadenza, che viene applicata in conseguenza della data di confezionamento;
l'articolo 4 potrebbe produrre difficoltà interpretative sia per le «modalità egualmente visibili», sia per la collocazione nel «medesimo campo visivo»;
l'uso di due colori diversi potrebbe portare ad una sanzione, mentre la modifica
della collocazione potrebbe determinare l'obbligo, per le imprese italiane, di acquistare nuovi macchinari;
le direttive comunitarie in materia di etichettatura di alimenti (89/395/CE e 89/396/CE, recepite con il decreto legislativo n.109 del 1992) fanno divieto agli Stati membri di precisare, rispetto a quanto già disciplinato, le modalità con cui fornire le indicazioni obbligatorie e quindi qualsiasi nuova iniziativa al riguardo dovrebbe essere notificata alla Commissione europea,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di notificare alla Commissione europea le disposizioni in materia di etichettatura dei prodotti alimentari contenute nell'articolo 4 del decreto-legge in esame;
a valutare gli effetti applicativi della disposizione richiamata in premessa al fine di valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte, eventualmente, a far decorrere i 180 giorni necessari per l'adeguamento, da parte dei soggetti interessati, alle disposizioni di cui al citato articolo 4 dal momento dell'assenso della Commissione europea;
ad emanare, in sede attuativa, disposizioni interpretative, concordate con le imprese alimentari, che consentano di applicare correttamente la novella dell'articolo 4 affinché le disposizioni ivi previste non comportino maggiori costi o ritardi di lavorazione per le imprese italiane.
9/2201/11. Carlucci, Ponzo, Bernardo, Fedele, Franzoso, Fratta Pasini, Lazzari, Milanato, Luciano Rossi, Valducci, Alfredo Vito, Gioacchino Alfano, Berruti, Brancher, Ceroni, Gianfranco Conte, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Leone, Marras, Ravetto, Verro, Zorzato, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Ceccacci Rubino, Cesaro, Cicu, Colucci, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia, Lainati, Laurini, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Elio Vito, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
anche dalla discussione parlamentare svolta sull'articolo 4 del decreto-legge in esame è emerso che non tutti gli uffici doganali danno rigorosa applicazione alle disposizioni che prevedono l'etichettatura riportante la data di scadenza per tutti i prodotti in vendita nell'area comunitaria, Italia compresa,
impegna il Governo
a vigilare sulla corretta applicazione della norma richiamata in premessa e ad adottare gli opportuni provvedimenti volti ad impartire direttive per una sua corretta ed omogenea applicazione su tutto il territorio nazionale.
9/2201/12. Falomi, Provera, Lion.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame contiene misure che solo limitatamente interessano
i settori agricolo e della pesca, riferendosi in particolare a dettare nuove disposizioni concernenti la data di scadenza da riportare nell'etichettatura dei prodotti agroalimentari;
una corretta e trasparente informazione del consumatore è fondamentale per prevenire fenomeni di contraffazione, risponde pienamente alle finalità della politica dei consumatori dell'Unione europea e garantisce, nel contempo, la sicurezza alimentare, la salute dei consumatori e gli interessi economici degli operatori;
il decreto-legge in esame, inoltre, non prevede interventi significativi che possano migliorare la concorrenza e la tutela dei consumatori e neppure norme volte a rendere più competitiva ed efficiente la filiera agricola tali da risollevare l'attuale crisi dell'agricoltura, soprattutto del Mezzogiorno ed in particolare di quella siciliana,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di difendere, nelle competenti sedi comunitarie, tutte le disposizioni che, con finalità di tutela della salute del consumatore, della sicurezza alimentare attraverso la rintracciabilità degli alimenti in tutte le fasi della produzione, nonché per evitare fenomeni di contraffazione, prevedano l'indicazione in etichetta dell'origine dei prodotti agroalimentari.
9/2201/13. Misuraca, Marinello, Romele, Licastro Scardino, Minardo, Lion.
La Camera,
premesso che:
il sistema di etichettatura dei prodotti alimentari rappresenta uno dei mezzi per assicurare al consumatore una corretta conoscenza sulle caratteristiche di ciò che acquista;
qualsiasi miglioramento nel contenuto dell'informazione che viene fornita al consumatore deve essere considerata, perciò, positivamente per aumentare la trasparenza e la concorrenza;
se le produzioni nazionali rispettano, in linea di massima, le disposizioni della vigente normativa, non altrettanto si può dire delle importazioni straniere, specialmente di origine extracomunitaria, che troppo spesso utilizzano pratiche di concorrenza sleale non evidenziando qualità, provenienza, natura e scadenza delle merci;
l'assenza, a volte, di precise indicazioni in lingua italiana sulle confezioni comporta un'assenza di chiarezza per il consumatore che si trovi a dover operare una scelta sul mercato;
nel contempo sulla merce importata sono a volte rinvenibili altri tipi di mistificazioni, se non delle palesi truffe, come l'appropriazione indebita di marchi registrati e la modificazione del luogo di provenienza,
impegna il Governo:
ad adottare tutte le misure di propria competenza affinché non sia consentita la commercializzazione di prodotti agroalimentari che non riportino in etichetta le informazioni stabilite dalla legge in lingua italiana;
a rafforzare i controlli sulle importazioni da paesi extracomunitari onde evitare l'introduzione nel territorio nazionale di prodotti riportanti marchi contraffatti, di dubbia provenienza o con caratteristiche tali da porre pregiudizio alla salute dei cittadini.
9/2201/14. Bellotti.
La Camera,
premesso che:
all'articolo 13, che detta anche disposizioni volte ad agevolare le donazioni in favore delle istituzioni scolastiche, il
comma 4, lettera b), prevede una copertura finanziaria, al fine di garantire dal 2009 il recupero del minor gettito derivante dai benefici fiscali previsti per le erogazioni di cui al comma 3, lettere a) e b), del medesimo articolo 13, che fa riferimento a risorse già destinate dall'articolo 1, comma 634, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per sostenere importanti innovazioni a favore delle istituzioni scolastiche,
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative normative volte a ripristinare le risorse già destinate all'articolo 1, comma 634, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e, pertanto, a dare, attraverso un nuovo intervento, copertura finanziaria alle suddette erogazioni liberali, anche mediante la fiscalità generale, al fine di non penalizzare le scuole che non risultano destinatarie di donazioni e a non compromettere le importanti innovazioni a favore degli istituti scolastici, come appunto previsto dal citato comma 634 della legge finanziaria.
9/2201/15. Ghizzoni, Sasso, Volpini, Rusconi, De Biasi, Benzoni, Froner, Tessitore, Tocci, Villari.
La Camera,
premesso che:
il tema delle liberalizzazioni è ritenuto strategico;
il Governo si dichiara sostenitore della pratica della concertazione, ma, in tema di liberalizzazioni alcune categorie hanno lamentato il fatto di non essere state adeguatamente consultate;
sino ad oggi le norme in vigore su questo tema sono state originariamente emanate attraverso la decretazione d'urgenza;
il contributo dell'opposizione parlamentare può essere significativo non soltanto in termini di un propositivo apporto culturale, ma anche nell'ottica di una maggior condivisione politica e sociale, poiché proprio l'opposizione, al di là dei recenti sondaggi che la danno in crescita, nelle elezioni politiche ha raccolto la metà dei consensi dei votanti,
impegna il Governo
a consultare adeguatamente su questa materia le organizzazioni di categoria e a valorizzare il ruolo del Parlamento, ed in particolare il contributo istruttorio e di approfondimento delle Commissioni parlamentari competenti, evitando il ricorso alla decretazione d'urgenza.
9/2201/16. Baldelli.
La Camera,
premesso che:
la possibilità, per il consumatore, di poter disporre del maggior numero di informazioni riguardo alla natura, all'origine ed agli aspetti nutrizionali ed igienico sanitari di un prodotto alimentare è da ritenere fondamentale, ai fini di assicurare la tutela dei fondamentali diritti della sicurezza e della sovranità alimentare;
la necessità di avere informazioni certe riguardo all'origine dei prodotti alimentari è, stando ai numerosi studi e sondaggi condotti in materia, una delle esigenze conoscitive maggiormente sentite dal consumatore e, in ogni caso, uno degli elementi determinanti di cui lo stesso consumatore vorrebbe disporre al fine di operare le proprie scelte di acquisto,
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative normative volte ad integrare le disposizioni in materia di etichettatura dei prodotti alimentari di cui al presente provvedimento con specifiche disposizioni sull'indicazione dell'origine dei prodotti e, se trasformati, delle materie prime da cui sono ottenuti.
9/2201/17. Alessandri.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame, all'articolo 1, interviene in materia di servizi di telefonia mobile, con esplicito riferimento alla finalità di tutelare la concorrenza e la trasparenza delle tariffe, e di rendere più facile per i consumatori la conoscenza del costo effettivo dei servizi stessi;
nel provvedimento viene disposto, per gli operatori del settore, il divieto di applicare contributi aggiuntivi, rispetto al costo effettivo del traffico telefonico, per la ricarica di carte prepagate;
la trasparenza dei costi della telefonia mobile non è minata solo dai costi fissi di ricarica e quindi permane tuttora la difficoltà oggettiva a quantificare il prezzo medio al minuto di una telefonata;
è sentita da più parti la problematica della portabilità del numero che non consente di sapere, contestualmente alla chiamata, quale operatore si sta chiamando e quindi quale tariffa verrà applicata sulla telefonata in corso;
l'intenzione del Governo sembra essere quella di consentire solo su richiesta dell'utente la conoscenza dell'operatore che gestisce il numero chiamato,
impegna il Governo
nell'ambito delle politiche per la trasparenza dei contratti con gli operatori di telefonia mobile, ad intervenire affinché gli operatori prevedano modalità agili e veloci perché l'utente sia informato, ogni qualvolta effettui una telefonata, su quale operatore sta chiamando e quanto, in definitiva, sta pagando.
9/2201/18. Allasia.
La Camera,
premesso che:
la tutela del cittadino deve essere considerata una delle priorità di ogni Governo, e la certezza di avere un buon livello di insegnamento per quanto riguarda le problematiche della guida è sotto gli occhi di tutti soprattutto in questi giorni dove gli incidenti stradali sono un fatto di cronaca quotidiano;
è sempre assolutamente da considerare possibile prendere in esame qualunque provvedimento di modernizzazione, ma questo deve essere fatto nell'ambito di una riforma più complessiva capace di aprire un confronto costruttivo tra le autoscuole e i responsabili dei Ministeri coinvolti;
le liberalizzazioni indiscriminate mettono a rischio le aziende e gli addetti, del settore che sono circa 6500;
nel 2007 ci saranno circa 600 mila giovani che compiranno 18 anni e che quanto prima prenderanno la patente;
le autoscuole italiane, che hanno un fatturato che si aggira intorno ai 500 milioni di euro l'anno, si occupano anche di educazione stradale nelle scuole;
è necessario preservare i contenuti contenuti professionali e le garanzie in nome dell'interesse collettivo, al fine di evitare che l'eccessiva liberalizzazione del settore delle autoscuole dia la possibilità a soggetti non idonei di operare in un settore delicato,
impegna il Governo
a valutare attentamente gli effetti applicativi della norma citata in premessa, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte ad integrare la disciplina concernente i requisiti per le attività di gestione delle autoscuole.
9/2201/19. Bodega.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame reca numerose disposizioni volte a rimuovere
ostacoli alla concorrenza in numerosi settori della vita economica e sociale del Paese;
in un ottica di liberalizzare il mercato, nel settore della distribuzione di energia, si rileva la necessità di considerare una particolare categoria dei consumatori, quali i Comuni;
infatti, i suddetti enti locali sono «consumatori» di energia per fornire ai cittadini il servizio di illuminazione pubblica;
i comuni hanno stipulato i contratti con ENEL SOLE, la società del Gruppo Enel che opera nel mercato dell'illuminazione pubblica ed artistica;
come è stato evidenziato da articoli di stampa e come rilevato dalla Confcommercio con studi appositi, il costo dell'energia elettrica e del gas in Italia è tra i più alti in Europa, addirittura con scostamenti dal 40 al 50 per cento;
in attuazione della direttive europea in materia (direttiva 2003/54/CE), i consumatori devono avere la possibilità di rivolgersi, per motivi di efficienza e economicità ai competitors europei;
in particolare i comuni, per conseguire riduzioni di costi all'illuminazione pubblica e procedere all'affidamento dell'erogazione del servizio ad operatori competitivi, devono essere messi in condizione di poter recedere dai contratti stipulati «in regime di monopolio» dell'ENEL;
è necessario adottare interventi finalizzati a iberalizzare in via prioritaria l'accesso al mercato dell'energia elettrica da parte dei comuni consumatori, favorendo il superamento degli ostacoli rappresentati dalla necessaria separazione delle reti promiscue e la creazione di reti dedicate di proprietà dei comuni senza oneri a carico dei Comuni,
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative volte a introdurre misure che rispondano alle esigenze evidenziate in premessa.
9/2201/20. Fugatti.
La Camera,
premesso che:
le disposizioni recate dal provvedimento in esame anziché favorire le iniziative imprenditoriali e la pressione di spesa sulle famiglie, tendono a creare confusione, disordine ed anche discriminazioni nei confronti delle categorie di lavoratori autonomi, professionisti, commercianti, ordini, professionali;
il primo decreto di questo Governo sulle liberalizzazioni dello scorso luglio ha prodotto, come effetti, la chiusura dell'attività per la maggior parte dei piccoli commercianti, in particolare nei quartieri periferici delle città e nei piccoli paesi;
dietro una apparente politica di liberazione si cela la volontà di creare nuovi monopoli e nuovi oligopoli, attraverso l'indebolimento delle categorie professionali, per lasciare campo libero alla grande distribuzione che - come è noto - è in mano alle cooperative;
il provvedimento in esame appare carente, sbrigativo e disordinato e invece di sostenere le categorie e dare nuovo impulso alla concorrenza, di fatto ha attivato resistenza corporativa, come dimostrato dalle manifestazioni di protesta prima dei tassisti ed ora dei benzinai,
impegna il Governo
ad attivarsi per una concreta, reale e seria politica di liberalizzazioni che combatta la disoccupazione ed incoraggi il processo di ripresa economica, abbandonando logiche assistenzialiste e stataliste.
9/2201/21. Brigandì.
La Camera,
premesso che:
negli ultimi quindici anni le evoluzioni degli accordi multilaterali sul commercio hanno imposto tre successive riforme della politica agricola comunitaria (PAC) che ne hanno, di fatto, stravolto l'originaria impostazione, trasformandola da politica di sostegno alla produzione agricola in politica di aiuto al reddito degli agricoltori;
a seguito dell'ultima riforma della PAC, realizzata nel 2003 secondo il principio del cosiddetto disaccoppiamento, gli agricoltori interessati alle principali produzioni agricole ricevono un aiuto al reddito, la cui concessione è indipendente dallo svolgimento dell'attività produttiva;
nell'ambito del nuovo contesto venutosi a creare a seguito della riforma della PAC, specie nei settori maggiormente esposti alla concorrenza estera, sono sempre più numerosi gli agricoltori che ritengono più conveniente abbandonare la produzione e ricevere l'aiuto al reddito previsto dalla stessa PAC;
nell'attuale fase di crescente apertura dei mercati, una larga parte dell'agricoltura italiana e, in specie quella interessata alla produzione di prodotti agricoli di base, accusa evidenti ed insormontabili difficoltà a misurarsi con la concorrenza unicamente sotto il profilo dei costi di produzione;
per fare fronte alle difficoltà di cui sopra il Legislatore è intervenuto con la legge n. 204 del 2004, con la quale sono stati regolamentati importanti aspetti inerenti l'etichettatura e l'indicazione dell'origine di alcuni tra i prodotti alimentari maggiormente esposti a forme di concorrenza sleale e di frodi, al fine di consentire ai produttori italiani di poter contare sulle necessarie garanzie per distinguere e, quindi, qualificare i loro prodotti sul mercato;
a causa di ipotetici profili di incompatibilità tra il disposto della suddetta legge n. 204 del 2004 e le norme comunitarie in materia di concorrenza il Governo italiano, anziché insistere nella trattativa con la Commissione UE, ha preferito adottare la scelta di prevedere, nell'ambito della «legge comunitaria» recentemente approvata dal Consiglio dei Ministri, la soppressione di parti fondamentali della stessa legge n. 204 del 2004,
impegna il Governo:
ad adottare, in sede di attuazione delle norme del presente decreto, tutte le iniziative, affinché nelle sedi comunitarie siano superati gli ostacoli che, a tutt'oggi, hanno impedito l'attuazione delle legislazione nazionale in materia di indicazione, in etichetta, dell'origine delle materie prime e dei prodotti alimentari;
nelle more della risoluzione dei problemi emersi nelle sedi comunitarie, ad adottare i provvedimenti necessari, affinché le nuove indicazioni della data di scadenza sulle etichette dei prodotti siano accompagnate da altrettanto chiare informazioni riguardo all'origine dei prodotti alimentari e delle materie prime da cui sono ottenuti.
9/2201/22. Cota.
La Camera,
osservate, in particolare, le disposizioni di cui agli articoli 6, 7 e 8;
valutata l'intenzione del Governo di favorire il cittadino-risparmiatore nelle procedure di cancellazione dell'ipoteca nei mutui immobiliari, nell'estinzione anticipata dei mutui per la prima casa e nella portabilità dei contratti di mutui;
valutato che i sistemi bancario e creditizio avranno un ruolo determinante nell'attuazione delle semplificazioni verso il cliente; in passato, infatti, non sempre il sistema si è dimostrato ricettivo dei cambiamenti, soprattutto se in favore dei clienti;
preso atto che l'ABI, insieme con le maggiori associazioni dei consumatori, dovrà definire la misura massima della penale dovuta per l'estinzione anticipata dei mutui già in essere,
impegna il Governo
a porre allo studio tutte le misure necessarie per far si che le banche e gli intermediari procedano nell'attuazione concreta ed immediata delle agevolazioni a favore dei clienti.
9/2201/23. (Testo modificato nel corso della seduta).Dozzo.
La Camera,
preso atto che l'articolo 2 prevede l'installazione di strumenti di informazione sul traffico e sui prezzi di distribuzione dei carburanti lungo la rete stradale di interesse nazionale e autostradale, allo scopo di garantire una migliore informazione, una maggior trasparenza e un risparmio sul prezzo dei carburanti per gli utenti;
preso atto che ai sensi del medesimo articolo 2 l'installazione di tali strumenti di informazione non devono comportare oneri aggiuntivi per il bilancio pubblico;
tenuto conto che il Ministro dei trasporti deve sottoporre al CIPE una proposta, intesa a disciplinare l'applicazione dell'articolo 2;
considerato che i consumatori-utenti della rete stradale e autostradale potrebbero, a loro insaputa, trovarsi a sostenere costi aggiuntivi sui servizi della rete e sovraprezzi tariffari per i nuovi servizi offerti dai gestori e ciò vanificherebbe lo scopo della disposizione,
impegna il Governo
nell'ambito dell'applicazione dell'articolo 2, ad adottare le opportune iniziative volte a garantire la tutela dei consumatori-utenti, contro costi aggiuntivi e incrementi dei pedaggi autostradali a fronte dei nuovi servizi di informazione offerti dai gestori.
9/2201/24. Dussin.
La Camera,
premesso che:
sono condivisibili tutte quelle misure che vanno nella direzione di creare un mercato più libero e competitivo;
la portata di ogni riforma in senso liberistico si scontra con l'inadeguatezza del sistema sia di distribuzione che di approvvigionamento del gas nel Paese;
i flussi di fornitura di metano (la dipendenza dall'estero), tutti regolati da contratti pluriennali, sono così distinguibili: dalla Russia il 29 per cento dall'Algeria il 2 per cento dal Nord Europa il 19 per cento da gas liquefatto il 6 per cento;
appare utile ricordare come la domanda complessiva sia passata da circa 70 Gmc nel 2002 a circa 86 nel 2005, con una dinamica seconda in Europa solo al mercato spagnolo, che è in fase decisamente meno matura rispetto a quello italiano;
a ciò ha contribuito fortemente la crescita dei consumi termoelettrici, passati da 26 Gmc nel 2004 a circa 33 Gmc nel 2005, e previsti in ulteriore crescita fino a circa 38-42 Gmc nel 2015;
questa dinamica ha reso ultimamente evidenti numerose limitazioni strutturali del sistema gas nazionale, sia nelle infrastrutture di importazione, ormai sature, che di stoccaggio;
le vere liberalizzazioni dei mercati saranno attuabili quando vi sarà per gli operatori una disponibilità adeguata di gas sul quale instaurare una dinamica virtuosa di commercio,
impegna il Governo
a studiare tutte le misure volte ad attuare un vero programma di potenziamento dei sistemi sia di distribuzione sia di approvvigionamento
facendo in modo di non penalizzare quelle aziende che hanno programmato investimenti cospicui in un settore di rilevanza strategica nel sistema paese.
9/2201/25. (Testo modificato nel corso della seduta).Fava.
La Camera,
premesso che:
l'obiettivo delle norme contenute del presente decreto-legge è di migliorare le condizioni contrattuali proposte ai consumatore in settori di rilievo, quali la telefonia mobile, il servizio bancario e assicurativo, il servizio di fornitura di carburanti;
in particolare gli articoli 6 e 7 riguardano il settore bancario e sono diretti ad evitare l'inclusione di clausole penali correlate alla estinzione anticipata dei mutui accesi per l'acquisto della prima casa;
in proposito, come è stato divulgato di recente su molti quotidiani anche economici, le banche italiane sono le più «care» come servizi in confronto alle corrispondenti europee;
anche il servizio minimo di accensione e gestione di un conto corrente privato è ritenuto molto oneroso fino anche al 40 per cento in più rispetto alla concorrenza europea,
impegna il Governo
ad adottare ulteriori provvedimenti che consentano un allineamento dei costi dei servizi bancari proposti dagli istituti italiani a quelli delle banche europee, per tutelare la categoria dei consumatori.
9/2201/26. (Testo modificato nel corso della seduta).Filippi.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 7 reca disposizioni in materia di estinzione anticipata dei mutui immobiliari;
il Governo ha manifestato l'intenzione di favorire il cittadino che acquista la prima casa, consentendo allo stesso di estinguere anticipatamente il contratto di mutuo senza oneri di alcun genere;
il divieto di inserire clausole penali che impongono una determinata prestazione a favore della banca mutuante si applica esclusivamente ai contratti di mutuo stipulati a decorrere dalla di entrata in vigore del decreto;
tale discriminazione penalizza milioni di proprietari che hanno stipulato contratti di mutuo prima dell'entrata in vigore del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, pur trovandosi i medesimi nelle stesse fattispecie contrattuali dei consumatori agevolati nella norma,
impegna il Governo
a vigilare in ordine all'attuazione dell'estensione dei benefici previsti dall'articolo 7 anche al proprietario che ha contratto mutuo per l'acquisto della prima casa anteriormente all'entrata in vigore del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7.
9/2201/27. (Testo modificato nel corso della seduta).Garavaglia.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame, all'articolo 1, interviene in materia di servizi di telefonia, con esplicito riferimento alla finalità di tutelare la concorrenza e la trasparenza delle tariffe;
gli utenti lamentano da anni, anche attraverso associazioni di consumatori, che la clausola del contratto di adesione alla Telecom che prevede il pagamento del canone di abbonamento è ingiusta e vessatoria e quindi inefficace;
il giudice di pace di Torre Annunziata, attraverso una propria sentenza, ha accolto lo scorso anno la denuncia di un utente condannando la compagnia telefonica
al rimborso dell'importo dei canoni percepiti e al pagamento delle spese di giudizio;
la succitata sentenza parla di uno squilibrio tra diritti e obblighi, in quanto al pagamento del canone non corrisponde alcun servizio erogato dall'operatore, tanto che il canone deve essere pagato anche nel caso in cui l'utente non abbia generato traffico telefonico di alcun genere;
Telecom giustifica la richiesta del pagamento del canone telefonico con la necessità di mantenere ed ammodernare la rete Telefonica;
nonostante i circa 5 miliardi di euro annui che Telecom percepisce su 26 milioni di linee grazie al solo canone telefonico mensile, tuttora circa il 15-20 per cento delle centrali non può erogare i servizi Adsl per la presenza di apparecchiature limitanti;
l'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 318 del 1997 impone alla Telecom (e dal 1o gennaio 1998 dà la possibilità anche ad altre società di telecomunicazioni) di fornire il servizio universale sul territorio nazionale, ma non prevede il canone di abbonamento;
lo stesso articolo 3 specifica quali sono i soggetti tenuti a sopportare l'onere del servizio universale e i costi aggiuntivi, e gli utenti finali non risultano essere ricompresi fra questi;
i costi sostenuti dagli utenti italiani per i servizi di telefonia fissa e Adsl sono fra i più elevati d'Europa;
appare opportuno prevedere il divieto di applicazione di canoni di abbonamento a carico degli utenti che abbiano stipulato un contratto di utenza telefonica per la fornitura del servizio universale di cui all'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 318 del 1997 e successive modificazioni,
impegna il Governo
ad intervenire, nell'ambito delle politiche per la trasparenza dei contratti con gli operatori di telefonia e per la tutela dei consumatori, al fine di dare risposta alle problematiche esposte in premessa.
9/2201/28. Giancarlo Giorgetti.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge reca misure in materia di benzina, gas, banche e assicurazioni, telefonia, finalizzate, secondo gli intenti del Governo, al superamento di taluni monopoli e, dunque, a «portare» nelle tasche dei cittadini maggiori risparmi;
«maggiore concorrenza» non equivale automaticamente a «maggiore efficienza» e «maggiore economia»;
l'abolizione dei costi di ricarica per la telefonia mobile, ad esempio, potrebbe indurre gli operatori del settore a rincarare le tariffe telefoniche per compensare i minori introiti e l'abolizione dei costi di chiusura di conto corrente potrebbe essere neutralizzata dalle banche attraverso un aumento dei tassi debitori,
impegna il Governo
a promuovere, da parte delle competenti autorità, l'esercizio di un controllo capillare sugli operatori coinvolti dal presente decreto, affinché non vengano reintrodotte misure, che si traducono in un onere per il cittadino-consumatore.
9/2201/29. (Testo modificato nel corso della seduta).Grimoldi, Garavaglia.
La Camera,
premesso che:
il comma 1 dell'articolo 13 modifica alcune disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 226 del 2005, relative ai licei economici e tecnologici;
con la citata modifica si sostituisce il sistema dei licei, quale articolazione del sistema dell'istruzione e della formazione professionale, del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione - con il sistema dell'istruzione secondaria superiore del quale faranno parte i licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali;
il comma 2 dell'articolo 13 prevede l'eventuale costituzione - a livello provinciale e subprovinciale - di «poli tecnico-professionali», comprensivi di istituti tecnici; di istituti professionali; di strutture della formazione professionale accreditate, nonché di strutture che operano nell'ambito del sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore, denominate «Istituti Tecnici Superiori» (ITS) risultanti dalla trasformazione degli attuali istituti di istruzione e formazione tecnica superiore, istituiti ai sensi dell'articolo 69 della legge n. 144 del 1999, dei quali la legge finanziaria per il 2007 ha previsto il riordino sulla base di linee guida emanate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri;
il comma 1-ter prevede una delega in bianco al Governo per realizzare una controriforma del sistema scolastico che azzera la «riforma Moratti» introdotta dal decreto legislativo n. 226 del 2005. In questo modo, come già avvenuto nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria per il 2007, si espropria il Parlamento delle proprie prerogative sia nel corso della formazione della legge che nella sua esecuzione;
con il decreto-legge in discussione si ristabilisce il fenomeno della cosiddetta «riduzione scolasticistica» di ogni forma di istruzione e formazione;
l'accorpamento dell'area tecnico-professionale non definisce con chiarezza il percorso dell'istruzione professionale, che dovrebbe invece rimanere specifico e prevedere l'attuazione dei percorsi triennali come un'alternativa per ottenere una qualifica ed assolvere l'obbligo d'istruzione;
l'articolo 117 della Costituzione ha inserito l'istruzione (liceale e tecnica), l'istruzione professionale e la formazione professionale in un nuovo quadro istituzionale, concedendo alle Regioni la legislazione esclusiva sull'istruzione e sulla formazione professionale;
in particolare, l'approvazione del Titolo V della Costituzione ha consentito che la formazione professionale (che interessava il 5,5 per cento degli studenti oltre i 15 anni), l'istruzione professionale statale (che coinvolgeva il 20 per cento degli studenti a partire dai 14 anni) e quella parte di istruzione tecnica statale (39 per cento sul totale degli studenti dai 14 ai 19 anni) che rilasciava diplomi ad alta terminalità professionale (circa il 50 per cento degli istituti tecnici esistenti) potessero divenire regionali;
le Regioni, inoltre, hanno la legislazione concorrente nella gestione e nell'organizzazione concreta, regolamentare, della rimanente istruzione statale, ovvero delle scuole dell'infanzia, elementari, medie e superiori liceali;
le norme costituzionali hanno la finalità di valorizzare il carattere educativo della formazione professionale, e con essa, dell'istruzione professionale tecnica e liceale, non già per privarla dello spessore culturale e pedagogico, asservendola così a logiche di tipo mercantile;
la legge n. 53 del 2003 aveva disposto l'intesa tra Stato e Regioni per far sì che, ai sensi dell'articolo 117, comma 2, lettera n), comma 3 e comma 2, lettera m), lo Stato collegasse «le norme generali» che riguardano l'istruzione liceale a legislazione concorrente con le Regioni, con i «livelli essenziali» delle prestazioni che coinvolgono gli istituti dell'istruzione e della formazione professionale a legislazione esclusiva regionale;
sulla base degli accordi in sede di Conferenza unificata, la «Riforma Moratti» aveva dato luogo ad un vero e proprio laboratorio per le politiche formative territoriali, attraverso un meccanismo di verticalizzazione
dell'istruzione professionale e tecnica (poli formativi, ITS e percorsi triennali);
appare opportuno non togliere specificità ai percorsi di formazione professionale che, attraverso la diversificazione dei progetti, sono in grado di ridurre la dispersione scolastica, consentendo così l'ottenimento di qualifiche, in armonia con quelle indicate dall'Agenda di Lisbona, o, in alternativa, il rientro nell'ambito dell'istruzione, per chi ha compiuto 16 anni, con un recupero degli standard formativi precedentemente acquisiti;
occorre, altresì, consentire che i percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale che ai sensi dell'articolo 28 del decreto legislativo n. 226 del 2005 costituiscono attuazione graduale del diritto dovere siano, anche se provvisoriamente, sedi di spendibilità dell'obbligo scolastico, tenendo conto della legge n. 296 del 2006, (legge finanziaria per il 2007), che, al comma 622, ha ridefinito l'obbligo di istruzione elevandolo a dieci anni e, autorizzando, fino alla messa a regime della nuova disciplina, la prosecuzione dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui all'articolo 28 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, prescrivendo l'accreditamento delle strutture formative da parte delle regioni sulla base dei criteri generali definiti con decreto interministeriale, previa intesa con la Conferenza unificata;
è necessario, infine, chiarire la configurazione dei rapporti tra l'istruzione e la formazione professionale, dal momento che gli istituti professionali rientrano, attraverso il decreto - legge in esame, nell'istruzione statale, nonché il rapporto tra ITS, IFTS e Poli formativi,
impegna il Governo
ad adottare le opportune iniziative, anche normative, finalizzate a dare seguito a quanto richiamato in premessa.
9/2201/30. Goisis.
La Camera,
premesso che:
all'articolo 13, nei commi 8-sexies e seguenti, relativi alla semplificazione del procedimento di cancellazione dell'ipoteca nei mutui immobiliari, si prevede tra le altre misure, una più rapida cancellazione dell'ipoteca sulla casa, circostanza che comporta una accelerazione dei tempi normalmente necessari per cancellare l'ipoteca su un mutuo immobiliare attraverso la previsione di una procedura semplificata rispetto a quella in vigore prima di gennaio 2007;
di fatto, viene abolito l'obbligo di autentica notarile per la cancellazione dell'ipoteca e l'istituto creditore, ovvero la banca che ha concesso il mutuo, è tenuto a comunicare entro 30 giorni, anche direttamente, l'avvenuta estinzione del mutuo alla conservatoria che provvede d'ufficio alla immediata cancellazione dell'ipoteca senza necessità di autentica notarile;
l'esclusione della necessità dell'autentica notarile della dichiarazione, specie in relazione alla comunicazione della banca di avvenuta estinzione dell'obbligazione garantita può prestarsi ad atti fraudolenti da parte di un soggetto diverso dal creditore bancario che, sulla base di una dichiarazione falsa, potrebbe determinare il venir meno della garanzia ipotecaria;
la circostanza richiamata è idonea a creare incertezze nel mercato immobiliare, allorquando i terzi che non possono rilevare, nel momento in cui vengono consultati i registri dell'Agenzia per il Territorio, l'avvenuta estinzione dell'ipoteca, con conseguente enorme intralcio alla contrattazione immobiliare;
pur ritenuto che la eliminazione della necessità di rivolgersi ad un notaio per la cancellazione dell'ipoteca, una volta estinto il mutuo contratto, comporta un notevole risparmio per il cittadino attraverso la eliminazione dei costi per la cancellazione dell'ipoteca;
il collegare l'estinzione dell'ipoteca all'estinzione dell'obbligazione comporta una notevole incertezza sia sotto il profilo del momento in cui l'estinzione medesima si realizza sia sotto il profilo delle sue modalità di realizzazione: è opportuno, infatti, che la pubblicità non dipenda da una mera comunicazione proveniente da un progetto privato, dal momento che ciò comporterebbe lo stravolgimento dell'intero sistema della pubblicità legale prevista dall'ordinamento,
impegna il Governo
a valutare con attenzione le ricadute applicative della disposizione citata in premessa, al fine di collegare l'estinzione dell'ipoteca accesa a garanzia del mutuo ad un elemento certo come la scadenza dell'obbligazione e non all'estinzione dell'obbligazione.
9/2201/31. Lussana.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 2, nel prevedere l'installazione di strumenti di informazione sul traffico e sui prezzi di distribuzione dei carburanti lungo la rete stradale di interesse nazionale e autostradale, intende garantire agli utenti una migliore informazione e una maggior trasparenza sui prezzi dei carburanti, con lo scopo di raggiungere un risparmio dei costi per gli utenti e una maggiore concorrenzialità tra i distributori;
l'attuale livello delle tasse e delle accise sui carburanti contribuisce ad aumentare il prezzo dei carburanti che, mediamente, è costituito per il 62,5 per cento da imposte (di cui 45,8 per cento accisa e 16,7 per cento IVA) e per il restante 37,5 per cento dal prezzo industriale (di cui 26,5 per cento costo della materia prima, 1 per cento spese di trasporto, 4 per cento margine dei gestori e 6 per cento margini delle compagnie petrolifere);
nei restanti paesi europei il livello della tassazione incide sul prezzo dei carburanti con medie che variano dal 70 per cento (con riferimento all'Inghilterra) al 56,4 per cento (con riferimento alla Spagna);
l'anomalia dello Stato italiano sta piuttosto nella doppia tassazione costituita dall'accisa e dall'IVA, che vede applicata l'IVA anche sull'accisa creando una tassa sulla tassa;
il Governo ha più volte sottolineato l'intenzione di intervenire per risolvere tale situazione anomala, provvedendo peraltro nell'immediato, ed in particolare nell'ambito della finanziaria 2007, a destinare ai costi dell'energia elettrica e all'efficienza energetica la maggiore IVA derivante dall'aumento del costo del petrolio,
impegna il Governo
a studiare già dal prossimo riordino della tassazione, le misure atte a garantire la tutela dei consumatori-utenti contro costi aggiuntivi provenienti dalla doppia tassazione sui prezzi dei carburanti, e ad evitare ulteriori aumenti dei prezzi anche intervenendo sulla riduzione dell'accisa.
9/2201/32. (Testo modificato nel corso della seduta).Maroni.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 4, comma 2 stabilisce che, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, scatta l'obbligo di indicare in modo più visibile la data di scadenza dei prodotti alimentari;
non è chiaro come debba essere interpretata la dicitura «si adeguano» impiegata al comma 2 dell'articolo 4;
in particolare, non si comprende se l'espressione utilizzata comporti un divieto assoluto a vendere al dettaglio prodotti alimentari non conformi ai requisiti del
comma 1 ovvero se la medesima si limiti ad implicare il divieto ad immettere in commercio prodotti non conformi alle nuove modalità di indicazione della data di scadenza;
qualora dovesse prevalere la prima interpretazione, è evidente che le aziende sarebbero costrette a ritirare dal mercato tutti i prodotti immessi in commercio prima del termine di cui all'articolo 4, comma 2, con grave danno economico a carico di tali realtà produttive e inutili sprechi per l'intera collettività,
impegna il Governo
ad adottare, in sede applicativa, iniziative volte a interpretare la disposizione di cui all'articolo 4, comma 2 nel senso che a decorrere dal termine ivi previsto è fatto divieto di immettere in commercio prodotti alimentari non conformi alle nuove regole sull'indicazione della data di scadenza, consentendo il mantenimento nel circuito commerciale - fino alla relativa data di scadenza - dei prodotti alimentari che, essendo stati immessi in commercio precedentemente, non rispettano le regole di etichettatura previste dal decreto in esame.
9/2201/33. Montani.
La Camera,
premesso che:
come è stato ripetutamente ribadito, le guide turistiche non sono contrarie alla liberalizzazione della professione prevista dal decreto Bersani perché di fatto esiste già: chiunque, infatti, italiano, comunitario o extracomunitario, può accedere all'esame di abilitazione provinciale e, una volta accertate le competenze professionali e l'indispensabile conoscenza del territorio, esercitare come guida turistica;
l'ennesimo colpo di mano attuato da questo Governo, attuato senza consultare le categorie interessate, ottiene il risultato che ora andrà a scomparire il vero valore della professionalità delle guide turistiche ovvero «la conoscenza del territorio», infatti chi è laureato non è detto che conosca il territorio nel quale andrà ad operare;
secondo la normativa europea sulle professioni (direttiva 2005/36/CEE) ai fini della tutela del cittadino che usufruisce delle prestazioni, è necessario dimostrare con un esame di «sapere» e di «saper fare»;
la liberalizzazione andrà a creare una maggiore occasionalità della professione, che già di per se è molto precaria, tutto questo sembra un regalo ad operatori improvvisati e alle multinazionali del turismo che si avvarranno di guide straniere;
annullare ogni autorizzazione per l'esercizio della professione significa cancellare un titolo di garanzia per gli standard di qualità, per la sicurezza del turista e l'educazione al rispetto dei beni culturali e ambientali del Paese e appare utile ricordare come la guida sia un professionista intellettuale;
per effetto della normativa europea, il decreto Bersani consentirà anche a laureati provenienti da altri paesi di esercitare in Italia una professione che i laureati italiani non potranno esercitare parimenti all'estero,
impegna il Governo
a fare in modo che venga instaurato un sistema di monitoraggio al fine di evitare l'aumento del precariato e l'abbassamento del livello di qualità delle prestazioni, che metterebbero in difficoltà quei professionisti qualificati e specializzati che da anni svolgono con competenza questa attività.
9/2201/34. Pini.
La Camera,
premesso che:
il decreto ministeriale 28 dicembre 1995, recante l'approvazione della nuova tariffa delle tasse sulle concessioni governative, al punto 3 della tariffa 21 prevede l'esenzione sulle licenze o i documenti sostitutivi correlati all'uso di telefoni cellulari, se i medesimi sono intestati a non vedenti o invalidi;
il decreto nulla prevede per i soggetti affetti da sordomutismo, pertanto si è creata una disparità di trattamento fra portatori di handicap;
l'esclusione da tale beneficio per le persone affette da sordomutismo è dovuta al fatto che al momento della approvazione del decreto ministeriale il telefono cellulare consentiva soltanto la comunicazione vocale, inaccessibile alle persone sorde;
la possibilità di trasmettere SMS, e-mail e fax, permette oggi anche alle persone sorde di comunicare a distanza con chiunque, contribuendo in maniera determinante all'abbattimento delle barriere architettoniche alla comunicazione,
impegna il Governo
ad adottare in tempi rapidi le norme dirette ad estendere la citata esenzione anche alle persone affette da sordomutismo.
9/2201/35. Pottino.
La Camera,
impegna il Governo
ad adottare iniziative normative volte ad abolire l'applicazione della tassa di concessione governativa sui contratti di telefonia mobile.
9/2201/36. (Testo modificato nel corso della seduta).Stucchi.
La Camera,
premesso che:
in Italia esiste una disparità di trattamento tra gli insegnati di religione cattolica e gli insegnanti di tutte le altre discipline, fondata su una sperequazione imputabile, da ultimo, all'articolo 1-ter del decreto-legge 5 dicembre 2005, n.250, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, il quale dispone che «gli insegnanti di religione cattolica destinatari dell'inquadramento nei ruoli previsti conservano, a titolo di assegno personale riassorbibile con i futuri miglioramenti economici e di carriera, l'eventuale differenza tra il trattamento economico in godimento e quello spettante in applicazione del suddetto inquadramento»;
l'istituzione dei ruoli degli insegnanti di religione cattolica è stata prevista dalla legge 18 luglio 2003, n. 186, nonostante l'insegnamento della religione cattolica non sia obbligatorio;
gli insegnanti precari di religione cattolica hanno ottenuto, sin dal 1980, uno scatto retributivo biennale pari al 2,5 per cento della retribuzione mensile totale e, dal 1988, gli scatti di anzianità normalmente previsti solo per gli insegnanti assunti a tempo indeterminato;
gli insegnanti precari di religione cattolica, all'atto dell'immissione in ruolo (ossia dell'assunzione a tempo indeterminato) mantengono, in aggiunta alla retribuzione ordinaria, sia gli aumenti retributivi biennali precedentemente goduti, sia gli scatti di anzianità maturati nel corso del rapporto di lavoro a tempo determinato. Da queste agevolazioni sono esclusi gli insegnanti delle altre materie che, al momento dell'immissione in ruolo, non mantengono quanto maturato nella precedente condizione di insegnanti precari;
il complesso normativo che disciplina il trattamento retributivo degli insegnanti di religione cattolica viola gli articoli 3 e 97 della Costituzione;
la stessa Corte Costituzionale ha più volte ribadito il principio di parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro nelle pubbliche amministrazioni;
il decreto legislativo 9 settembre 2003, n. 216, attuativo della direttiva 2000/78/CE, sancisce il principio della parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro,
impegna il Governo
ad adottare le misure normative necessarie ad assicurare parità di trattamento economico tra gli insegnanti di religione cattolica e tutti gli altri insegnanti del sistema nazionale di istruzione.
9/2201/37. Turco.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 2, commi 41-44, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, ha previsto una revisione obbligatoria della rendita catastale attribuita agli immobili censiti in una serie di categorie catastali, quando vi siano compresi immobili o porzioni di immobili destinati ad uso commerciale, industriale, ad ufficio privato ovvero ad usi diversi, che presentino autonomia funzionale e reddituale;
dalla suddetta revisione sono stati esclusi gli immobili censiti nella categoria catastale E7, ossia i fabbricati destinati all'esercizio pubblico del culto;
tale esclusione risulta priva di ogni giustificazione, economica e giuridica, risolvendosi in un privilegio riconosciuto alle attività commerciali svolte in immobili o porzioni di immobili i quali, quand'anche connessi ad edifici destinati all'esercizio del culto, presentino autonomia funzionale e reddituale,
impegna il Governo
ad adottare le misure normative necessarie ad assicurare parità di trattamento, dal punto di vista fiscale, tra le attività commerciali svolte in diversi contesti immobiliari, al fine di eliminare i privilegi attualmente riconosciuti a favore delle attività svolte in immobili o porzioni di immobili i quali, quand'anche connessi ad edifici destinati all'esercizio del culto, presentino autonomia funzionale e reddituale.
9/2201/38. Poretti.
La Camera,
premesso che:
uno degli obiettivi dichiarati dal Governo è di migliorare la sicurezza sulle strade;
l'educazione stradale, l'istruzione e la formazione dei conducenti, sono parte della problematica inerente la sicurezza stradale e devono, pertanto, essere inserite in un ambito più adeguato, quale quello della riforma del codice della strada;
deve essere individuata una diversa capacità di valutare il problema in quanto il testo non può stabilire semplicemente che «l'attività di autoscuola è soggetta alla sola dichiarazione di inizio attività da presentare all'amministrazione provinciale» perché il tema della sicurezza stradale deve essere affrontato seriamente ed in modo stringente;
restano gli interrogativi circa la valenza degli elementi attraverso i quali l'amministrazione provinciale dovrà svolgere la vigilanza tecnica sull'attività delle autoscuole;
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità di predisporre interventi legislativi volti ad una organica e omogenea rivisitazione delle disposizioni in tema di sicurezza stradale, comprese quelle relative alla educazione, istruzione e formazione dei conducenti;
a prevedere una adeguata attività di monitoraggio sul livello qualitativo del servizio
prestato dalle autoscuole a seguito delle nuove disposizioni contenute nel decreto-legge in esame, al fine di verificare che siano fornite all'utenza le stesse garanzie di affidabilità e professionalità fino ad oggi rese dalle autoscuole italiane.
9/2201/39. Tassone.
La Camera,
premesso che:
a seguito di una serie interventi legislativi adottati a decorrere dalla legge finanziaria per il 2004 le risorse dell'otto per mille dell'IRPEF destinato allo Stato sono state sensibilmente ridotte, e per l'anno 2006 ammontano - a fronte di un gettito complessivo di oltre 89 milioni di euro - ad appena 4,7 milioni di euro;
negli ultimi anni la Chiesa cattolica ha investito risorse crescenti della quota dell'otto per mille dell'IRPEF ad essa destinata per la realizzazione di massicce campagne pubblicitarie, volte a sollecitare i contribuenti a scegliere la Chiesa cattolica in sede di dichiarazione dei redditi ai fini della destinazione dell'otto per mille;
le campagne pubblicitarie messe in atto dalla Chiesa cattolica, unitamente alla totale mancanza di informazione in ordine al funzionamento del meccanismo dell'otto per mille (con particolare riguardo alla destinazione delle quote dei contribuenti che non esprimono alcuna scelta) e sulle iniziative che lo Stato finanzia o intende finanziare con la quota ad esso spettante, hanno portato;
negli ultimi anni a un notevole aumento delle risorse assegnate alla Chiesa cattolica (rectius: alla Conferenza episcopale italiana), che nel 2006 ammontano a oltre 900 milioni di euro,
impegna il Governo
ad impiegare una somma comunque non inferiore al 2 per cento della disponibilità complessiva della quota annuale a diretta gestione statale dell'otto per mille dell'IRPEF, alla realizzazione di messaggi pubblicitari e al conseguente acquisto di spazi televisivi, radiofonici, della stampa periodica, nonché di altri mezzi di informazione, allo scopo di assicurare adeguata informazione ai contribuenti sul funzionamento del meccanismo dell'otto per mille, con particolare riguardo alla destinazione delle quote dei contribuenti che non esprimono alcuna scelta, sulla possibilità di scegliere di destinare la quota pari all'otto per mille a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione dello Stato, nonché sulle iniziative sociali e umanitarie che lo Stato finanzia o intende finanziare con le risorse ad esso assegnate.
9/2201/40. D'Elia, Turco.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 1 del provvedimento in esame sopprime i costi di ricarica dei cellulari;
sono state sollevate obiezioni riguardanti la perdita del gettito IVA collegato al costo della ricarica, valutata in 60 milioni di euro;
la Commissione bilancio, nel suo parere sul decreto, ha negato la necessità di copertura dichiarando che «non si determinerà una riduzione del gettito in considerazione della elevata elasticità della domanda e del fatto che presumibilmente il divieto risulterà irrilevante ai fini degli importi complessivamente corrisposti dai consumatori agli operatori della telefonia mobile per l'acquisto delle carte prepagate»;
in termini di rispetto dell'articolo 81 della Costituzione sulla copertura finanziaria delle leggi questo costituisce precedente, poiché si tratta di una previsione ottativa che i Ministri dell'economia (o delle finanze) hanno sempre dichiarato insufficiente a coprire maggiori spese o minori entrate,
impegna il Governo
a monitorare il gettito IVA relativo alle carte telefoniche prepagate ed a riferire al Parlamento in caso di significativi scostamenti del gettito.
9/2201/41. Zorzato, Milanato, Luciano Rossi, Valducci, Alfredo Vito, Gioacchino Alfano, Berruti, Brancher, Ceroni, Gianfranco Conte, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Leone, Marras, Ravetto, Verro, Franzoso, Bernardo, Fedele, Fratta Pasini, Lazzari, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Cesaro, Cicu, Colucci, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia, Lainati, Laurini, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Elio Vito, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame dispone in materia di obblighi di trasparenza a carico delle aziende di telefonia;
da molti mesi i consumatori segnalano che si sono verificati numerosi casi in cui a carico dell'utenza sono indebitamente caricati costi per chiamate a numeri speciali, quasi sempre di linee erotiche;
con particolari sistemi elettronici sono dirottate verso numerazioni speciali telefonate o collegamenti internet effettuati via modem; tali numerazioni sono in grado di «divorare» decine di euro in pochi secondi, costi che finiscono a carico dell'utenza ignara;
sono in particolare vittime del fenomeno le fasce più deboli ed impreparate della popolazione, cioè i pensionati e i minori,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di emanare le iniziative di propria competenza o di sollecitare le autorità di settore, affinché sia stabilito, eventualmente, che i contratti telefonici siano stipulati prevedendo la disabilitazione delle chiamate a numeri speciali (899, 892, 144, 163, 164, 166, internazionali fascia 7 e satellitari), salvo che i servizi ad essi connessi non siano espressamente richiesti dall'utente.
9/2201/42. Alfredo Vito, Tondo, Fabbri, Luciano Rossi, Valducci, Gioacchino Alfano, Berruti, Brancher, Ceroni, Gianfranco Conte, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Leone, Marras, Ravetto, Verro, Zorzato, Franzoso, Bernardo, Fedele, Fratta Pasini, Lazzari, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Cesaro, Cicu, Colucci, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia,
Lainati, Laurini, Licastro Scardini, Lupi, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Elio Vito, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
con emendamento del relatore in Commissione attività produttive la soppressione dei costi di ricarica dei cellulari, prevista dall'articolo 1 del provvedimento in esame, è stata estesa anche ai costi di ricarica delle card televisive, in relazione alle quali nessuna segnalazione era giunta dalle associazioni dei consumatori;
diversamente dalle card telefoniche, che sostanzialmente si risolvono nella comunicazione di un codice da comunicare al gestore, al punto che tale codice può essere riportato su uno scontrino di supermercato, le card televisive sono più complesse ed incorporano una tecnologia antidecrittazione dei codici in essa contenuti;
peraltro la tecnologia digitale terrestre è in fase di avvio è comporta un elevato costo di trasferimento dal metodo di trasmissione analogico,
impegna il Governo
ad adottare le iniziative di propria competenza volte a segnalare all'Autorità per le comunicazioni l'opportunità di predisporre provvedimenti, che individuino specifiche modalità attuative per la soppressione dei costi di ricarica delle card televisive.
9/2201/43. Romani, Della Vedova, Milanato, Luciano Rossi, Valducci, Alfredo Vito, Gioacchino, Berruti, Brancher, Ceroni, Gianfranco Conte, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Leone, Marras, Ravetto, Verro, Zorzato, Franzoso, Bernardo, Fedele, Fratta Pasini, Lazzari, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Cesaro, Cicu, Colucci, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia, Lainati, Laurini, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Normino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Elio Vito, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
i call center costituiscono una nuova forma di contatto con la clientela ad uso dei fornitori di servizi;
il problema principale nei rapporti con l'utenza riguarda l'immaterialità del rapporto, che diviene obbligatorio per l'utenza a seguito di quello che non è altro che un dialogo telefonico, nel quale possono sfuggire particolari che invece sono bene all'attenzione del proponente;
assai spesso accade che l'utenza tenti di sopprimere talune clausole contrattuali che non si intendeva sottoscrivere
mediante analogo dialogo telefonico, ma spesso tali disdette non vengono ottemperate per cui i relativi costi finiscono in bollette;
d'altro canto l'assenza di movimenti cartacei semplifica le procedure ed aumenta la rapidità delle transazioni,
impegna il Governo
a favorire, nel quadro del miglioramento delle tutele rivolte ai consumatori, la diffusione della firma digitale e la sicurezza delle transazioni elettroniche.
9/2201/44. Germanà, Mondello, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
le associazioni dei consumatori segnalano l'aggressività dei call center delle aziende telefoniche oltre al disagio dei cittadini che si trovano ad aver sottoscritto dei contratti «a voce»;
ciò è dovuto essenzialmente al fatto che i call center sono esternalizzati e sono soggetti al raggiungimento di obiettivi prefissati di sottoscrizione di contratti; tutto ciò si risolve a danno dei cittadini, in particolare delle fasce più deboli, che si ritrovano avviate procedure di recupero crediti senza aver sottoscritto materialmente nulla,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare norme che prevedano la validità dei contratti solo dopo l'invio all'utente, in forma cartacea o telematica delle voci sottoscritte e comunque a seguito dell'apposizione di una firma legalmente valida.
9/2201/45. (Testo modificato nel corso della seduta).Minardo, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni,
Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rossi, Rosso, Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 1 del provvedimento in esame sopprime i costi di ricarica dei cellulari;
l'Unione europea ha espresso le sue perplessità sulla soppressione dei costi di ricarica, motivandola con la possibilità di aumenti tariffari da parte delle imprese di telefonia, per coprire i mancati ricavi;
la Commissione Bilancio non ha inteso sollevare eccezioni sul mancato introito IVA da parte dello Stato, pari ad un quinto della complessiva spesa per le ricariche (circa 60 milioni su un mercato di 300 milioni), adducendo la stupefacente motivazione che «l'elasticità del mercato» avrebbe coperto i minori introiti;
da tale affermazione sembrerebbe dedursi che si preventivi che le aziende telefoniche aumenteranno i loro piani tariffari, pertanto la soppressione dei costi di ricarica costituirebbe una beffa a danno dei consumatori,
impegna il Governo
ad adottare le iniziative di propria competenza volte a segnalare all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l'opportunità di definire provvedimenti affinché si vigili strettamente per almeno un anno sulle tariffe dei telefoni cellulari ricaricabili, al fine di impedirne ingiustificati aumenti.
9/2201/46. Lazzari, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rossi, Rosso, Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
nell'ambito delle trasmissioni televisive satellitari criptate sul territorio nazionale vige un regime di monopolio, ad onta del modello concorrenziale propugnato dall'Unione europea quale regime in grado di soddisfare maggiormente le possibilità di scelta qualitativa e di minor prezzo dei consumatori;
solo dopo lungo contendere l'operatore unico del satellitare televisivo criptato ha accettato di sottoporsi alla verifica Auditel, dai cui dati dipende il costo degli spazi televisivi pubblicitari;
non sono controllati gli affollamenti pubblicitari dell'operatore unico, che ha come unico limite le richieste dei committenti; peraltro la stampa di settore segnala che, in ambito di satellitare criptato, la raccolta è in forte crescita;
paradossale è il caso dei canali dedicati ai bambini ed agli adolescenti, alcuni dei quali connotati da un altissimo grado di ripetizione delle serie e degli episodi che vanno a rotazione in corso d'anno e che sono stracolmi di pubblicità dedicata; per alcuni canali (quali Cartoon network) può dirsi che l'unica cosa che cambia è la pubblicità;
le tariffe dell'operatore unico non sono soggette all'approvazione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ed hanno come unico limite la disponibilità dei consumatori ad accettarle; il confronto con gli altri operatori europei, che operano per la quasi totalità in concorrenza, rende chiaro che le tariffe praticate in Italia sono le più alte d'Europa;
a fronte di ciò l'operatore unico si difende affermando che il proprio «pacchetto» comprende centinaia di canali, molti di più di quelli trasmessi dagli altri operatori europei; tuttavia va osservato che il satellitare criptato consente la visione di un solo canale alla volta; per vederne due in contemporanea (multivision) nella stessa abitazione occorre pagare minimo altri 7 euro al mese, ottenendo il pacchetto base su altro schermo;
appare opportuno che le tariffe dell'operatore unico per la trasmissione televisiva satellitare criptata siano sottoposte all'approvazione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, prevedendo che in sede di prima applicazione l'Autorità valuti la congruenza delle attuali tariffe, imponendone se del caso la modifica, mediante utilizzo dei seguenti parametri: confronto con gli altri operatori comunitari similari, valutazione dell'andamento del mercato nazionale, valutazione dell'affollamento e degli introiti pubblicitari, valutazione dell'offerta televisiva tenendo conto della percentuale di ripetitività della programmazione, riduzione o azzeramento del costo della visione con modalità che consentono di vedere più canali contemporaneamente, su diversi schermi, nella medesima unità abitativa (multivision),
impegna il Governo
ad adottare eventuali iniziative anche normative per fornire una risposta a quanto richiamato in premessa.
9/2201/47. Lainati, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rossi, Rosso, Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
non passa settimana senza che l'Autorità per le telecomunicazioni non sanzioni piani tariffari offerti da gestori di telefonia mobile e fissa perché ritenuti ingannevoli, al punto che il quotidiano Italia oggi vi dedica periodicamente parte della rubrica «Pubblicità e Giurisprudenza»;
le sanzioni dell'Autorità evidentemente non sono sufficienti a fermare tale fenomeno per l'ovvio motivo che sono irrilevanti riguardo al mercato che l'offerta ingannevole attiva,
impegna il Governo
ad adottare le iniziative di propria competenza o a sollecitare le autorità di settore affinché vengano emanate direttive volte ad incrementare adeguatamente le sanzioni per pubblicità ingannevole a carico delle aziende telefoniche.
9/2201/48. Grimaldi, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rossi, Rosso, Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il decreto legge in esame dispone in materia di obblighi di trasparenza a carico delle aziende di telefonia mobile;
nelle telefonate rivolte a cellulari o telefoni fissi dotati di display in grado di indicare l'utente che chiede di collegarsi, compare, se il chiamante attiva una determinata opzione, la scritta «privato», in luogo del numero chiamante; molti consumatori considerano l'anonimato di chi chiama come un'indebita intrusione della privacy non consentendosi peraltro di capire quale sia l'importanza della chiamata,
impegna il Governo
a segnalare alle autorità competenti l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad introdurre l'obbligo per gli operatori della telefonia di segnalare all'utente che riceve la telefonata il numero chiamante e, per i telefoni con centralino, il numero di centralino.
9/2201/49. (Testo modificato nel corso della seduta).Franzoso, Bernardo, Fedele, Fratta Pasini, Lazzari, Milanato, Luciano Rossi, Valducci, Alfredo Vito, Gioacchino Alfano, Berruti, Brancher, Ceroni, Gianfranco Conte, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Leone, Marras, Ravetto, Verro, Zorzato, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Cesaro, Cicu, Colucci, Cosentino,
Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomini, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia, Lainati, Laurini, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Elio Vito, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
il disegno di legge n. 2201 di «Conversione in legge del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese» in esame, contiene alcune disposizioni fortemente limitative rispetto alle intenzioni di avviare un processo di liberalizzazione delle attività economiche volte a garantire migliore efficienza nei servizi per i consumatori;
talune norme appaiono inoltre ambigue e necessarie di ulteriori approfondimenti;
in particolare con riferimento all'articolo 1, fermo restando il termine assegnato agli operatori dal comma 1, ai fini dell'adeguamento delle proprie offerte commerciali al divieto di applicare contributi aggiuntivi rispetto al costo effettivo del traffico telefonico, non vengono stabiliti i termini di intervento da parte dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, ai fini di rendere più chiaro e trasparente il costo dei servizi che gli operatori del traffico telefonico offrono agli utenti,
impegna il Governo
a valutare, in sede di attuazione della norma citata in premessa, l'opportunità di prevedere, eventualmente adottando le opportune iniziative normative, il termine entro il quale l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è chiamata stabilire le modalità attuative delle disposizioni previste dal comma 2 dell'articolo 1, che impone agli operatori di evidenziare tutte le voci che compongono l'effettivo costo del traffico telefonico.
9/2201/50. Floresta, Aracu, Cesaro, Colucci, Pizzolante, Romani, Sanza, Testoni, Uggè, Zanetta, Adoranto, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Garfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cicu, Gianfranco Conte, Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomini, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Tondo, Tortoli, Tremonti, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 1 del provvedimento in esame sopprime i costi di ricarica dei cellulari,
impegna il Governo
ad adottare eventuali ulteriori iniziative normative volte a sopprimere i costi di ricarica anche per ogni tipo di carta di credito prepagata.
9/2201/51. Giacomoni, Leone, Della Vedova, Milanato, Luciano Rossi, Valducci, Alfredo Vito, Gioacchino Alfano, Berruti, Brancher, Ceroni, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Marras, Ravetto, Verro, Zorzato, Franzoso, Bernardo, Fedele, Fratta Pasini, Lazzari, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Cesaro, Cicu, Colucci, Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia, Lainati, Laurini, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Elio Vito, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 1 del provvedimento in esame sopprime i costi di ricarica dei cellulari, il cui mercato è valutato in 300 milioni di euro;
altro «mercato» con caratteristiche esclusivamente italiane è quello dello «scatto alla risposta», valutato in 4 miliardi di euro i cui costi si scaricano direttamente nelle tasche dei consumatori;
le associazioni consumeristiche imputano le frequenti cadute di linea in particolare tra cellulari al fatto che in questo modo si realizzano più scatti alla risposta con un'unica comunicazione;
appare opportuno adottare eventuali iniziative normative volte a sopprimere gli oneri aggiuntivi per la mera apertura del collegamento telefonico, comunemente denominata «scatto alla risposta»,
impegna il Governo
ad adottare interventi per rispondere a quanto richiamato in premessa.
9/2201/52. Fedele, Della Vedova, Milanato, Luciano Rossi, Valducci, Alfredo Vito, Gioacchino Alfano, Berruti, Brancher, Ceroni, Gianfranco Conte, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Marras, Ravetto, Verro, Zorzato, Franzoso, Bernardo, Fratta Pasini, Lazzari, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Cesaro, Cicu, Colucci, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia, Lainati, Laurini, Leone, Licastro Scardino,
Lupi, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Elio Vito, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
nelle bollette per i servizi resi all'utenza (elettriche, telefoniche, dell'acqua, del gas) si prevede l'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto sulle quote già tassate in bolletta come tasse erariali;
si impone quindi una tassa sulla tassa la cui natura vessatoria è tanto più grave in quanto è posta a carico di servizi non rinunciabili,
impegna il Governo
ai fini della riduzione del costo dei servizi ad adottare eventuali iniziative normative volte ad eliminare le citate doppie tassazioni.
9/2201/53. Costa, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 2 del provvedimento in esame prevede l'obbligo dei gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti di comunicare al gestore della rete stradale i prezzi praticati e a quest'ultimo di pubblicizzarlo con idonee degnazioni lungo il percorso;
il comma 3 del medesimo articolo dispone che tali attività non devono comportare oneri per la finanza pubblica,
impegna il Governo
in ambito di attuazione delle citata disposizione a chiarire che l'obbligo di segnalazione non deve essere posto a carico del'utenza mediante incrementi tariffari.
9/2201/54. Luciano Rossi, Valducci, Alfredo Vito, Gioacchino Alfano, Berruti, Ceroni, Gianfranco Conte, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Leone, Marras, Ravetto, Verro, Zorzato, Franzoso, Bernardo, Fedele, Fratta Pasini, Lazzari, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore,
Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Cesaro, Cicu, Colucci, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia, Lainati, Laurini, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Elio Vito, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 10, comma 4, del decreto-legge in esame reca disposizioni relative alle attività di guida turistica e di accompagnatore turistico;
il capitolo turismo è una voce basilare dell'economia italiana;
il Paese è una delle più importanti mete al mondo per il turismo, ma non è ai primi posti nella classifica dell'accoglienza dei Paesi ad alta vocazione turistica;
l'apertura delle frontiere fra Paesi europei è un fatto acquisito a cui si aggiungono le attività che arrivano da altri Paesi extracomunitari, come ad esempio la Cina, con la produzione e la vendita di nostri prodotti tipici realizzati nei loro laboratori;
per non distruggere le economie nazionali legate a questo settore occorre studiare il problema in tutte le sue sfaccettature ed applicare misure di libera circolazione ma con normative lavorative, remunerative e fiscali ben precise che aiutino lo sviluppo di tutti i territori dell'Unione. Cultura e turismo nel prossimo futuro assumeranno una valenza ancora maggiore per l'economia italiana e per l'occupazione nel Paese;
la formazione di personale adeguato a gestire un «tour turistico» o un'escursione sarà elemento fondamentale da perseguire ed affermare per avere la migliore pubblicizzazione «a catena di informazione» tra turisti delle bellezze dell'Italia;
per tanto e per evitare l'utilizzo di abusivi o di personale assunto con il solo scopo di effettuare tagli di costi con personale non qualificato da parte di operatori o agenzie turistiche,
impegna il Governo
ad affrontare in modo puntuale e specifico il tema generale del turismo ed in particolare ad operare per il riconoscimento reale delle professionalità attraverso la qualificazione dei giovani con la specializzazione scolastica, anche con una formazione da perseguire con corsi di laurea breve per gli addetti alle attività turistiche e con la definizione delle adeguate remunerazioni professionali con i relativi inquadramenti ai fini previdenziali, assistenziali e fiscali degli addetti alle attività turistiche.
9/2201/55. Provera.
La Camera,
premesso che:
le disposizioni previste dal decreto-legge in esame in materia di agricoltura appaiono irrilevanti e modeste anche sotto il profilo della promozione e della concorrenza al fine di tutelare il consumatore;
proprio il settore della pesca risulta ostacolato e svantaggiato a causa di un intrico di regole che dovrebbero essere invece oggetto di una forte semplificazione;
appare opportuno adottare eventuali misure volte a rendere realmente effettivo un processo di liberalizzazione per il settore dell'agricoltura e della pesca, intervenendo anche sulla disciplina dei patti agrari, che risale al 1971 e che meriterebbe di essere esaminata per una significativa e complessiva revisione,
impegna il Governo
ad adottare interventi volti a dar seguito a quanto richiamato in premessa.
9/2201/56. (Testo modificato nel corso della seduta).Marinello, Giuseppe Fini, Grimaldi, Iannarilli, Licastro Scardino, Minardo, Misuraca, Romele, Paolo Russo, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Lupi, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Mistrello Destro, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Luciano Rossi, Rosso, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato, Lion.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame contiene una serie di disposizioni che non contribuiranno a proseguire il reale processo di liberalizzazioni avviato dal Governo Berlusconi nella scorsa legislatura;
in particolare, all'articolo 3 del provvedimento, le misure di trasparenza delle tariffe sono limitate soltanto al settore della navigazione aerea, costituendo pertanto una decisione non competitiva e concorrenziale, rispetto alle intenzioni complessive del decreto-legge,
impegna il Governo
a effettuare un monitoraggio degli effetti applicativi della norma medesima, al fine di prevedere eventuali iniziative finalizzate a estendere le misure di trasparenza delle tariffe aeree anche ai settori della navigazione marittima e del trasporto ferroviario, sia con riferimento alla chiarezza dei prezzi complessivi praticati sia con riguardo alla effettiva disponibilità dei posti offerti.
9/2201/57. Zanetta, Aracu, Cesaro, Colucci, Floresta, Pizzolante, Romani, Sanza, Testoni, Uggè, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cicu, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica,Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini,
Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Tondo, Tortoli, Tremonti, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 1 del provvedimento in esame riduce sensibilmente, almeno in prima applicazione, il volume di affari degli operatori di telefonia mobile, ad onta di quanto dichiarato nel parere della Commissione bilancio circa «l'elasticità del mercato»;
si ha notizia che le imprese di settore abbiano avviato una sorta di razionalizzazione in funzione della necessità di ridurre i costi, in vista di una (ritenuta) probabile contrazione del volume di affari;
in particolare, secondo quanto risulta ai presentatori, sarebbero state soppresse alcune esternalizzazioni e ridotto il numero del personale operante nei call center, in particolare da parte dell'operatore WIND,
impegna il Governo
a effettuare un monitoraggio della norme in esame, al fine di verificare gli impatti occupazionali da essa derivanti.
9/2201/58. Giudice, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratat Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 5 del provvedimento in esame reca una serie di misure fortemente ed inutilmente penalizzanti per il settore delle assicurazioni e che incidono negativamente sul suo assetto organizzativo senza peraltro apportare benefici significativi e proporzionati agli assicurati;
occorre riconsiderare sia le normative contenute nell'articolo 5 sia la politica penalizzante adottata fino ad ora dal Governo nei confronti del settore assicurativo che rappresenta una realtà imprenditoriale ed occupazionale molto rilevante per l'economia del Paese,
impegna il Governo
a valutare, in sede di attuazione della norma citata in premessa, l'opportunità di adottare iniziative mirate a fornire una risposta alle esigenze richiamate in premessa.
9/2201/59. Fratta Pasini, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
con i commi 5 - 5-ter dell'articolo 10 si provvede alla ristrutturazione del sistema delle scuole guida secondo criteri che potrebbero non coincidere con gli interessi dei consumatori;
la riforma del sistema adottata tramite decreto-legge ha colpito fortemente il settore, che si è unanimemente sollevato, non solo per i contenuti del decreto in esame, ma anche per il metodo non concertativi adottato;
sono in corso di discussione sia il disegno di legge sulle liberalizzazioni, sia la delega al Governo per la riforma del codice della strada, ambiti più consoni ad una discussione che tenga conto di tutte le posizioni in campo,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di monitorare l'attuazione della disciplina richiamata in premessa, al fine di procedere ad una sua eventuale revisione.
9/2201/60. Rosso, Campa, Zanetta, Fedele, Uggè, Franzoso, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo,
Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 7 del provvedimento in esame prevede la soppressione delle penali applicate al mutuatario in caso di anticipata estinzione del mutuo, se relativo ad immobili per abitazione;
tale disposizione si applica ai contratti di mutuo stipulati successivamente alla data di entrata in vigore del decreto legge;
trattandosi di clausola vessatoria, la sua soppressione dovrebbe essere estesa a tutti i contratti di mutuo in essere,
impegna il Governo
a monitorare l'applicazione delle disposizioni relative all'estinzione dei mutui in essere all'entrata in vigore del provvedimento in esame.
9/2201/61. (Testo modificato nel corso della seduta).Picchi, Bernardo, Franzoso, Fratta Pasini, Lazzari, Milanato, Rossi Luciano, Valducci, Vito Alfredo, Gioacchino Alfano, Berruti, Brancher, Ceroni, Gianfranco Conte, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Leone, Marras, Ravetto, Verro, Zorzato, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Cesaro, Cicu, Colucci, Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomini, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia, Lainati, Laurini, Licastro Scardino, Lui, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Vito Elio, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
numerose polizze assicurative a capitalizzazione o investimenti attirano l'attenzione e la disponibilità economica dei consumatori promettendo l'esclusione del rischio tramite la formula «capitale garantito»;
in numerosi casi tale formula si è rivelata un falso, risoltosi a danno dei cittadini sottoscrittori;
appare necessario introdurre norme che stabiliscano che in tutti i contratti, comunque definiti, in cui il consumatore impegni a suo nome risorse economiche per uno o più anni, la formula «capitale garantito» o qualunque altra ad essa assimilabile imponga al contraente proponente l'obbligo minimo di integrale restituzione delle risorse ricevute, addizionate con gli interessi maturati, sino al momento dell'effettiva restituzione, in base al tasso di inflazione programmato;
appare urgente stabilire che la tutela del «capitale garantito» si applichi a tutti i contratti in corso alla data di entrata in vigore delle legge di conversione del presente decreto-legge, nonché a quelli
per i quali siano state attivate procedure giudiziali o extragiudiziali di ripetizione o di rimborso,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte a dare risposta alle istanze richiamate nelle premesse.
9/2201/62. Marras, Della Vedova, Milanato, Luciano Rossi, Valducci, Alfredo Vito, Alfredo Vito, Gioacchino Alfano, Berruti, Brancher, Ceroni, Gianfranco Conte, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Leone, Ravetto, Verro, Zorzato, Franzoso, Bernardo, Fedele, Fratta Pasini, Lazzari, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Cesaro Cicu, Colucci, Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomini, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia, Lainati, Laurini, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno d'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Elio Vito, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
con l'articolo 9 si è inteso disciplinare gli adempimenti relativi alla costituzione e alla nascita dell'impresa, una previsione che la Commissione attività produttive medesima ha considerato «limitata» rispetto alla complessità degli adempimenti necessari per poter avviare un'attività economica imprenditoriale;
la Commissione medesima ha dichiarato inammissibile un emendamento di più ampia portata con la motivazione che lo stesso recava "una disciplina complessiva della dichiarazione di inizio attività e dei termini per la conclusione dei procedimenti autorizzatori, mentre l'articolo 9 del decreto disciplina soltanto gli adempimenti relativi alla costituzione e alla nascita dell'impresa,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare al più presto ulteriori provvedimenti volti a riformare tutto il procedimento di costituzione di un'azienda e di inizio attività, nel senso di semplificarlo e di ridurre drasticamente i costi ed i tempi di avviamento.
9/2201/63. La Loggia, Di Centa, Bernardo, Fedele, Franzoso, Fratta Pasini, Lazzari, Milanato, Rossi Luciano, Valducci, Alfredo Vito, Gioacchino Alfano, Berruti, Brancher, Ceroni, Gianfranco Conte, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Angelino Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Leone, Marras, Ravetto, Verro, Zorzato, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Cesaro Cicu, Colucci, Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomini, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia, Lainati, Laurini, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli,
Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno d'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Elio Vito, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame contiene diverse disposizioni che appaiono limitative rispetto al processo di liberalizzazione avviato nella scorsa legislatura dal Governo Berlusconi;
in particolare con riguardo all'articolo 10 del provvedimento, la previsione della denuncia di inizio attività per l'esercizio delle autoscuole in luogo dell'ottenimento di una previa autorizzazione costituisce un rischio, data l'estrema delicatezza di una materia come quella della sicurezza stradale;
risulta infatti necessario che sia sempre effettuata una previa verifica degli aspetti connessi alla qualità dell'insegnamento e alla stessa formazione professionale degli istruttori di guida, prevedendo eventualmente appositi corsi in materia,
impegna il Governo
a monitorare l'applicazione delle modifiche alla disciplina delle autoscuole introdotte dal provvedimento in esame, al fine di adottare ulteriori iniziative normative che tengano in considerazione i molteplici aspetti connessi all'esercizio della professione di istruttori di guida, in considerazione della delicatezza ed importanza del loro ruolo al fine di migliorare la sicurezza stradale.
9/2201/64. Uggè, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
quanto previsto all'articolo 10, comma 2 del provvedimento in esame in relazione alla possibilità di aprire parrucchierie ed istituti di estetica senza limiti di distanza minima tra un esercizio e l'altro o di rispetto dell'obbligo di chiusura infrasettimanale rischia di far tornare il settore indietro di quarantanni, precipitandolo nel caos e abbassando il livello di professionalità degli addetti;
appare opportuno:
evitare di recare danni irreparabili alle attività suddette, salvaguardando in particolare i benefici apportati dalla
legge 17 agosto 2005, n. 174 con la quale è stata data una dimensione moderna ed europea alle attività di acconciatore ed alla cui approvazione anche l'allora opposizione diede il proprio appoggio;
scongiurare il pericolo di ricadute negative «a cascata» di tali previsioni in altri settori quale quello della moda, quale le attività di acconciatore ed estetista sono strettamente collegate;
evitare, altresì, di cadere clamorosamente in contraddizione dal momento che con tali norme - per le ragioni predette - non si favorisce il consumatore ma al contrario si rischia di penalizzarlo fortemente,
impegna il Governo
ad adottare in tempi rapidi le opportune iniziative volte a dare risposta alle esigenze prospettate in premessa.
9/2201/65. Fabbri, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 10, comma 3 reca la previsione secondo le quale l'esercizio delle attività di pulizia e disinfezione e quelle di facchinaggio non possono essere subordinate a particolari requisiti di professionalità, culturali e di esperienza professionale;
è chiaro che tale disposizione, oltre a contribuire a collocare tali attività tra quelle meno appetibili da chi è in cerca di un'occupazione, crea forti perplessità sulle modalità del loro espletamento in particolare nel settore della disinfezione, della pulizia e della sanificazione di strutture pubbliche quali ospedali e scuole,
impegna il Governo
a monitorare l'applicazione delle modifiche introdotte dal decreto in esame al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a salvaguardare il livello di professionalità di queste attività, anche per evitare gravi danni ai consumatori.
9/2201/66. Baiamonte, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani,
Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 10, comma 4, nel porre le basi per allargare la platea di coloro che possono esercitare l'attività di guida turistica o accompagnatore risulta - come è stato messo in rilievo dalla stessa maggioranza - sminuire eccessivamente gli aspetti di qualificazione formativa di tale attività;
questo errore risulta ancora più clamoroso dal momento che stiamo parlando di un'attività strettamente legata all'industria del turismo che costituisce un pilastro del tessuto economico e produttivo del nostro Paese e che custodisce, secondo l'Unesco oltre il 60 per cento del patrimonio artistico ed archeologico mondiale,
impegna il Governo
ad adottare, in sede di attuazione della norma citata in premessa, le opportune iniziative volte ad evitare ulteriori penalizzazioni dell'industria turistica e del suo indotto e a porre in campo strumenti davvero efficaci per valorizzare le risorse umane di cui il settore dispone ponendolo nelle condizioni di affrontare la sempre più agguerrita concorrenza degli altri Paesi europei ed extraeuropei.
9/2201/67. Mazzaracchio, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il comma 4 dell'articolo 10 prevede la soppressione delle autorizzazioni preventive per le guide e gli accompagnatori turistici;
non sono passati nemmeno 20 anni da quando, per evitare l'abusivismo e l'evasione fiscale in questo settore, (oltre
alle pessime figure con i turisti) si stabilì la necessità di un'abilitazione e di un patentino per l'esercizio della professione;
nel corso di questi anni l'abusivismo è diminuito e si sono sviluppate professionalità internazionalmente riconosciute, che hanno contribuito alla diffusione dell'immagine migliore dell'Italia,
impegna il Governo
a monitorare gli effetti della disposizione richiamata in premessa, anche al fine di valutare l'opportunità di adottare iniziative normative volte a prevedere una prova di qualificazione ai fini dell'accertamento della capacità professionale delle guide e degli accompagnatori turistici.
9/2201/68. Campa, Zanetta, Uggè, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
la previsione di cui all'articolo 10, comma 5, in base alla quale l'esercizio dell'attività di autoscuola è soggetta alla sola denuncia di inizio attività in luogo dell'ottenimento di una previa autorizzazione possa costituire un grave rischio, data l'estrema delicatezza di una materia come quella della sicurezza stradale;
è, infatti, necessario che sia sempre effettuata una previa verifica degli aspetti connessi alla qualità dell'insegnamento e alla stessa formazione professionale degli istruttori di guida, prevedendo eventualmente appositi corsi in materia;
di tali considerazioni il Governo non sembra aver tenuto conto nell'elaborazione del comma in esame,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di ripensare la propria politica relativa alla sicurezza stradale anche in relazione alla crescita del numero delle vittime nelle cosiddette «stragi del sabato sera», salvaguardando a tal fine la qualità dell'insegnamento impartito nelle autoscuole.
9/2201/69. Stagno D'Alcontres, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso,
Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame prevede disposizioni i cui effetti destano complessivamente forti perplessità che non comporteranno alcun beneficio in termini di competitività per il sistema-Paese;
in particolare quanto disposto dal comma 9 dell'articolo 10, del provvedimento in esame, in ordine all'anticipazione del percorso di liberalizzazione dei servizi automobilistici interregionali, costituisce una scelta molto discutibile, in quanto volta ad abrogare la norma transitoria introdotta in materia dall'articolo 9, comma 4, del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 285;
in forza di tale disposizione, infatti, si prevedeva che, fino al 31 dicembre 2010, l'autorizzazione di nuovi servizi di linea fosse subordinata alla condizione che le relazioni di traffico proposte interessassero località distanti più di trenta chilometri da quelle servite nell'ambito dei servizi di linea esistenti;
l'intenzione sottesa a tale previsione tendeva a salvaguardare, pur nel quadro della transizione dal regime concessorio a quello autorizzatorio dei servizi automobilistici interregionali, le imprese concessionarie che avevano già effettuato notevoli investimenti nel settore prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina;
ai sensi del comma 9 dell'articolo 10 del decreto-legge in esame, tale garanzia verrebbe meno tout court, laddove, invece, meglio sarebbe stato procedere in modo meno drastico circa il termine del 2010,
impegna il Governo
ad effettuare un monitoraggio degli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa, al fine di adottare eventuali interventi correttivi volti a prevedere un periodo di tempo più esteso fino al 2010 ai fini di un migliore recepimento della norma in oggetto.
9/2201/70. Bernardo, Di Centa, Franzoso, Fratta Pasini, Lazzari, Milanato, Luciano Rossi, Valducci, Alfredo Vito, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti
Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 11 del provvedimento in esame è volto a disciplinare il mercato interno del gas mentre in un contesto di tal genere - dedicato a favorire apparentemente la concorrenza è di conseguenza i consumatori - sarebbe stato più opportuno dettare norme realmente orientate in tal senso;
si sono ignorati completamente quelli che sono i veri problemi del settore ovvero l'eccessiva dipendenza dell'Italia dall'Algeria e dalla Russia per l'approvvigionamento di questa preziosa fonte di energia;
per fare ciò è necessario che vengano superate le fortissime resistenze presenti all'interno della coalizione di governo da parte della sinistra massimalista contro la realizzazione di rigassificatori indispensabili per svincolarci dalla dipendenza dai Paesi suddetti;
appare opportuno elaborare una politica energetica che sia veramente dalla parte dei consumatori ed in questo senso ad accelerare le procedure per la costruzione dei rigassificatori, superando le resistenze vocaliste e pseudoambientaliste presenti nella maggioranza la quale non considera il fatto che il metano è il combustibile meno inquinante,
impegna il Governo
ad adottare le opportune iniziative volte a dare attuazione a quanto esposto in premessa
9/2201/71. Romagnoli, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 13, comma 8-quinquiesdecies, elimina ogni certezza sulla libertà contrattuale delle parti, in quanto stabilisce la revoca unilaterale delle concessioni per la progettazione e costruzione di linee ad alta velocità;
tale disposizione risulta inconcepibile e irresponsabile in quanto determinerà un ritardo ulteriore nella realizzazione di tratte importantissime delle ferrovie ad alta velocità provocherà oneri pesanti per le finanze pubbliche e a causa del prevedibile contenzioso giudiziario,
impegna il Governo
ad effettuare un monitoraggio degli effetti, anche finanziari, delle disposizioni richiamate in premessa, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte ad apportare le necessarie correzioni ed evitare gravi danni all'economia del Paese ed alle casse dello Stato.
9/2201/72. Stradella, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
appare opportuno, d'intesa tra la Conferenza Stato-regioni, il Ministero dell'Università e della ricerca, le università, i centri di ricerca e le imprese, costituire, anche in forma consortile, Istituti di alta formazione tecnica e professionale, che hanno personalità giuridica, autonomia amministrativa e gestionale. Gli stessi devono avere l'obiettivo di promuovere, anche nella forma dell'alternanza scuola-lavoro, il completamento e l'approfondimento delle competenze tecniche e professionali degli studenti che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e che siano in possesso di diploma di istruzione e formazione professionale ovvero superato l'esame di Stato conclusivo dei percorsi di istruzione secondaria superiore. Ulteriore finalità deve essere quella di promuovere il raccordo tra istruzione superiore e mercato del lavoro, la diffusione della cultura tecnologica e le misure per lo sviluppo economico e produttivo,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di quanto citato in premessa al fine dell'attuazione degli istituti tecnico superiori di cui al decreto-legge.
9/2201/73. (Ulteriore nuova formulazione) Adornato, Aprea, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli,
Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 13, comma 1, del decreto-legge in esame dispone che: «Fanno parte del sistema dell'istruzione secondaria superiore di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e successive modificazioni, i licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali di cui all'articolo 191, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, tutti finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore»;
tale disposizione è tesa a smantellare l'assetto scolastico previsto dalla riforma Moratti, con un anacronistico ritorno al passato all'istruzione professionale ed il ripristino di una impostazione superata, in spregio anche agli indirizzi europei,
impegna il Governo
in sede di attuazione e monitoraggio delle disposizioni previste dal decreto, a rivalutare l'intera materia anche al fine di valutre l'opportunità di ridefinire il secondo ciclo, secondo lo spirito originario dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, ai sensi del quale lo stesso si compone del sistema dell'istruzione secondaria superiore e del sistema dell'istruzione e formazione professionale.
9/2201/74. Martusciello, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, StagnoD'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 13, comma 3 lettera a), del decreto-legge in esame prevede la possibilità, nel rispetto di alcune condizioni, di detrazioni nei confronti di chi effettua erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado,
impegna il Governo
ad adottare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad estendere tale disciplina alle strutture formative che concorrano all'assolvimento dell'obbligo di istruzione ed inserite nell'apposito elenco predisposto con decreto del Ministro della Pubblica Istruzione, ai sensi dell'articolo 1, comma 622 della legge 27 dicembre 2006 n. 296.
9/2201/75. Palmieri, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame prevede la revoca di alcune concessioni per la progettazione e costruzione di linee ad alta velocità;
il comma 8-duodevicies dell'articolo 13, aggiungendo un nuovo comma all'articolo 21-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241, relativa a norme generali in materia di azione amministrativa, disciplina in generale l'istituto della revoca del provvedimento amministrativo ed i suoi effetti;
il nuovo comma summenzionato fissa i criteri per la determinazione dell'indennizzo nell'ipotesi in cui la revoca dell'atto amministrativo incida su preesistenti rapporti negoziali con privati;
in particolare, la nuova disposizione, così come formulata, prevede che l'indennizzo sia parametrato al solo danno emergente e non anche al lucro cessante, l'indennizzo inoltre tiene conto dell'eventuale conoscenza o conoscibilità da parte dei contraenti della contrarietà all'interesse pubblico dell'atto amministrativo e dell'eventuale concorso dei contraenti o di altri soggetti all'erronea valutazione della compatibilità di tale atto con l'interesse pubblico;
si ritiene che il contenuto del citato comma 8-duodevicies possa sollevare ampi contenziosi soprattutto nella parte in cui limita l'eventuale indennizzo al solo danno emergente, tralasciando il lucro cessante che consiste nella perdita di utilità che sarebbero state acquisite al patrimonio del danneggiato se non si fosse verificato il fatto dannoso,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare eventuali ulteriorio iniziative di carattere normativo volte a rimodulare i criteri per la determinazione del suddetto indennizzo nell'ipotesi in cui la revoca dell'atto amministrativo incida sui preesistenti rapporti negoziali previsti dall'articolo 13, comma 8-duodevicies del decreto-legge in esame.
9/2201/76. (Testo modificato nel corso della seduta).D'Elpidio, Affronti.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 13, comma 2, del decreto-legge in esame prevede che: «Fatta salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e nel rispetto delle competenze degli enti locali e delle regioni, possono essere costituiti, in ambito provinciale o subprovinciale, «poli tecnico-professionali» tra gli istituti tecnici e gli istituti professionali, le strutture della formazione professionale accreditate e le strutture che operano nell'ambito del sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore denominate «istituti tecnici superiori» nel quadro della riorganizzazione di cui all'articolo 1, comma 631, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. I «poli» sono costituiti sulla base della programmazione dell'offerta formativa, comprensiva della formazione tecnica superiore, delle regioni, che concorrono alla loro realizzazione in relazione alla partecipazione delle strutture formative di competenza regionale. I «poli», di natura consortile, sono costituiti secondo le modalità previste dall'articolo 7, comma 10, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, con il fine di promuovere in modo stabile e organico la diffusione della cultura scientifica e tecnica e di sostenere le misure per la crescita sociale, economica e produttiva del Paese. Essi sono dotati di propri organi da definire nelle relative convenzioni»;
già con la riforma Moratti sono stati previsti «poli formativi» territoriali, tesi ad alimentare le filiere di formazione, fino alla ricerca ed alla produzione, per specifici settori produttivi di rilevanza locale e regionale;
ognuno dei percorsi di insegnamento-apprendimento avrà una propria identità ordinamentale e curricolare. I percorsi dei licei potranno raccordarsi con i percorsi di istruzione e formazione professionale costituendo, insieme, un centro polivalente denominato «Campus» o «Polo formativo». Le convenzioni predette potranno prevedere modalità di gestione e coordinamento delle attività che assicurino la rappresentanza delle istituzioni scolastiche e formative interessate, delle associazioni imprenditoriali del settore economico e tecnologico di riferimento e degli enti locali,
impegna il Governo
ad effettuare un monitoraggio in ordine all'attuazione delle innovazioni introdotte nel provvedimento in esame, al fine di valutare l'opportunità di iniziative finalizzate ad armonizzare tale disciplina con quella vigente in tema di poli formativi territoriali.
9/2201/77. (Testo modificato nel corso della seduta).Aprea, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 13, comma 3 lettera a) e b), del decreto-legge in esame prevede la possibilità di detrarre singoli contributi versati alle scuole per iniziative di vario tipo, o per l'arricchimento dell'offerta formativa o per opere di edilizia scolastica;
tale defiscalizzazione è da valutarsi positivamente quale elemento innovativo ma è doveroso sottolineare che, al tempo stesso, presenta grossi limiti;
il comma 3, lettera a) fissa dei «paletti» troppo stringenti per tali defiscalizzazioni: in primo luogo il limite del 2 per cento del reddito d'impresa dichiarato e, comunque, nella misura massima di 70.000 euro annui;
inoltre, il comma 7 pone un ulteriore limite per cui i soggetti che hanno effettuato le donazioni al di sopra dei 2000 euro non possono fare parte del consiglio di istituto e della giunta esecutiva delle istituzioni scolastiche;
questi sbarramenti tendono a sminuire il senso e lo scopo delle donazioni stesse,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare eventuali ulteriori iniziative normative volte a realizzare una maggiore apertura nel settore relativo alle erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici, con un innalzamento della soglia rispetto a quello previsto di 2000 euro.
9/2201/78. Garagnani, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, StagnoD'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 13 introduce disposizioni per diversificare l'offerta scolastica e favorire il finanziamento privato;
in tale ambito è opportuno incentivare l'esperienza degli ski college, nei quali i giovani residenti nelle aree montane possono seguire il regolare corso degli studi e contemporaneamente continuare l'attività sportiva sciistica;
tali attività sono gia state positivamente finanziate con l'articolo 22, comma 2 della legge 1o agosto 2002, n. 266, provvedimento collegato alla manovra economica per il 2002 e ha riguardato 11 scuole dislocate sull'arco alpino, ma anche sull'Appennino,
impegna il Governo
ad individuare le risorse per il finanziamento e la prosecuzione del progetto denominato «scuole della neve».
9/2201/79. Di Centa, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 13, 8-quater, del provvedimento in esame interviene sulla disciplina dei contributi e degli incentivi per la rottamazione di veicoli, prevedendo che tali incentivi si applicano solo alla rottamazione senza sostituzione al fine di contenere le emissioni inquinanti;
tale previsione suscita indubbie perplessità anche dal punto di vista della ragionevolezza in quanto non solo sembra voler penalizzare l'industria dell'auto - che nel Paese si è da poco ripresa da un lungo periodo di crisi - ma interviene anche contro gli stessi cittadini-consumatori ai quali si nega l'auto come pure il treno ad alta velocità;
i collegamenti sono fondamentali soprattutto per coloro che risiedono in zone a bassa densità di popolazione - ad esempio le zone montane - o in comuni molto piccoli e per lo sviluppo economico e produttivo del territorio;
da questo punto di vista la disposizione in esame insieme alle resistenze che l'attuale maggioranza di sinistra manifesta nei confronti della Tav risultano profondamente antistoriche e penalizzanti per il sistema Italia,
impegna il Governo
a verificare l'attuazione della norma citata in premessa al fine di adottare le opportune iniziative volte a rivedere tale norma, tenendo conto che nelle aree poco popolate del Paese il trasporto privato non ha reali alternative.
9/2201/80. Pelino, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni,
Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcolcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
la metrologia legale è a tutela della fede pubblica e garantisce i consumatori ed utenti della giustezza e della legalità degli strumenti di misura;
con i commi 43 e 44 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (finanziaria 2006) sono state trasferite le funzioni esercitate dagli uffici metrici provinciali alle camere di commercio;
gli uffici metrici svolgevano un servizio pubblico a tariffe contenute, fissate per legge ed aventi natura giuridica di tassa, mentre per il futuro la copertura dei costi del servizio avverrà con l'adeguamento delle tariffe,
impegna il Governo
a riferire al Parlamento sullo stato di attuazione del citato trasferimento e ad introdurre regolamentazioni che limitino la crescita dei costi di verifica metrica.
9/2201/81. Aracu, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcolcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
la metrologia legale è a tutela della fede pubblica e garantisce i consumatori ed utenti della giustezza e della legalità degli strumenti di misura;
le associazioni dei consumatori segnalano da anni che gli autovelox utilizzati per la verifica del rispetto dei limiti di velocità hanno solo una taratura iniziale, ma non sono verificati periodicamente in quanto non rientranti negli strumenti di misurazione classificati dal testo unico di cui al regio decreto 23 agosto 1890, n. 7088;
nel caso in cui l'autovelox superasse l'errore tollerato del 5 per cento se si va a 60 all'ora su una strada con limite dei 50, può indicare quasi 70 all'ora, puniti non con la multa di 35 euro, ma con una multa di 143 euro e 2 punti in meno sulla patente; se si va a 90 all'ora, questi diventano 114: la multa diventa 357 euro e 10 punti in meno sulla patente;
diverse sentenze hanno annullato multe per eccesso di velocità in quanto l'apparecchiatura non era adeguatamente tarata,
impegna il Governo
ad adottare eventuali iniziative normative affinché, nell'ambito della prevista riforma in senso restrittivo del codice della strada, siano sottoposti gli autovelox a verifica periodica metrica.
9/2201/82. Azzolini, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcolcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
la metrologia legale è a tutela della fede pubblica e garantisce i consumatori ed utenti della giustezza e della legalità degli strumenti di misura;
le associazioni dei consumatori segnalano da anni che né i contatori della luce, né i contascatti del telefono sono soggetti a verifica metrica in quanto non rientranti negli strumenti di misurazione classificati dal testo unico di cui al regio decreto 23 agosto 1890, n. 7088;
con i processi di liberalizzazione i servizi elettrici e quelli telefonici sono diventati oggetto di sfruttamento mercantile prevedendo che il regime concorrenziale consentisse una riduzione dei costi all'utenza;
tuttavia è necessario che i cittadini siano certi delle quantità consumate e che possano ricorrere ad un sistema adeguato di garanzie in tal senso, in quanto allo stato attuale tali misuratori sono controllati solo da chi incassa,
impegna il Governo
ad aggiungere i contatori elettrici e i contascatti telefonici tra gli strumenti soggetti alla metrologia legale.
9/2201/83. Brusco, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi,
Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcolcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
la metrologia legale è a tutela della fede pubblica e garantisce i consumatori ed utenti della giustezza e della legalità degli strumenti di misura;
l'articolo 8 della n. 229 del 2003 (legge di semplificazione) prevede una delega per il riassetto delle disposizioni di metrologia legale, peraltro scaduta senza esito,
impegna il Governo
ad introdurre, a garanzia dei consumatori, una norma di delega per la riforma della metrologia legale nell'ambito del disegno di legge sulle liberalizzazioni.
9/2201/84. Cesaro, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcolcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
sono in corso di sostituzione i vecchi contatori elettrici a sistema analogico, con i nuovi e più sofisticati contatori elettronici;
le associazioni dei consumatori segnalano che in diversi casi, a seguito della sostituzione, i cittadini hanno avuto bollette di conguaglio assai elevate; si è registrata anche una certa confusione tra conguaglio per consumi dovuti e rilevati al momento della sostituzione ed errori dovuti al fatto che i nuovi contatori non partivano da zero;
l'utilizzo dei nuovi contatori consente alle società elettriche di azzerare il costo delle rilevazioni dei consumi, prima fatto «a mano» da personale incaricato, in quanto la lettura viene fatta direttamente dalla centrale di controllo di zona; pertanto l'operazione si risolve in minori spese di personale da parte delle società elettriche,
impegna il Governo
a emanare direttive per l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas nel senso di chiarire che i contatori elettrici a sistema analogico sono sostituiti a costo zero e che all'atto della sostituzione è rilasciato all'utenza un documento avente valore legale di descrizione dello stato iniziale del nuovo contatore.
9/2201/85. Cicu, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Colucci, Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame non va a beneficio dei consumatori e non promuove lo sviluppo economico come è indicato nel titolo e consiste invece in una serie di misure eterogenee, prive di una logica complessiva, di scarso peso e varate evidentemente per ragioni propagandistiche;
molte delle misure indicate come vantaggiose per i consumatori si riveleranno controproducenti in quanto gli oneri eliminati si scaricheranno inevitabilmente su altri voci dei servizi cui si riferiscono per cui ogni vantaggio si rivelerà effimero e quindi illusorio per i cittadini;
molte misure di presunta liberalizzazione danneggiano gli operatori di vari settori economici e di numerose categorie senza portare benefici significativi ai cittadini che al contrario avranno minori garanzie di qualità in ambiti molto delicati quale ad esempio le autoscuole e quindi la sicurezza stradale,
impegna il Governo
a effettuare un monitoraggio sul provvedimento al fine di adottare eventualmente iniziative volte a prevedere reali liberalizzazioni nel campo dell'energia, del credito e dei servizi gestiti dalle aziende municipalizzate.
9/2201/86. Elio Vito, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro,
Cicu, Colucci, Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcolcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Vitali, Alfredo Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
i consumatori, o meglio i cittadini utenti, da tempo aspettavano un provvedimento concentrato sui numerosi atteggiamenti prevaricatori a loro danno, adottati dalle imprese, dal sistema finanziario-bancario-assicurativo, dai fornitori di servizi e financo dalla pubblica amministrazione;
il provvedimento in esame ha costituito una prima, insufficiente risposta a tale domanda, stretto tra la natura di decreto-legge e la scelta di adottare criteri di ammissibilità assai rigidi;
per taluni aspetti le istanze dei consumatori, accumulatesi nel corso degli anni, costituiscono dei cahiers de doleance simili ai 60 mila motivi di doglianza che la Francia inviò agli Stati generali del 1789;
è opportuno che, nell'ambito della discussione del disegno di legge sulle liberalizzazioni (A.C. 2272) sia dato ascolto alle richieste provenienti dai cittadini e incanalati dalle associazioni consumeristiche nazionali;
appare opportuno che siano adeguatamente considerate le istanze, in particolare quelle a costo zero per la finanza pubblica,
impegna il Governo
ad adottare iniziative affinché si dia seguito alle istanze citate in premessa.
9/2201/87. Verro, Baldelli, Campa, Rosso, Zanetta, Galli, Franzoso, Fedele, Lazzari, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcolcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame reca delle disposizioni che contengono alcuni richiami normativi effettuati in forma generica;
sarebbe opportuno specificare la normativa oggetto di rimando,
impegna il Governo
ad individuare con maggiore precisione la normativa presa in considerazione per la redazione del provvedimento in esame.
9/2201/88. Verdini, Bertolini, Bruno, Biancofiore, Boscetto, Carfagna, Fitto, La Loggia, Santelli, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bocciardo, Boniver, Brancher, Brusco, Caligiuri, Campa, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame presenta alcune disposizioni non del tutto omogenee che non sembrerebbero riconducibili alla finalità di tutela del consumatore;
in particolare, esso contravviene a disposizioni costituzionali che richiedono la corrispondenza del contenuto del decreto-legge al titolo,
impegna il Governo
ad adottare per il futuro provvedimenti d'urgenza il cui contenuto sia corrispondente al titolo, ai fini del rispetto del dettato costituzionale.
9/2201/89. Santelli, Bertolini, Biancofiore, Boscetto, Bruno, Carfagna, Fitto, La Loggia, Verdini, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bocciardo, Boniver, Brancher, Brusco, Caligiuri, Campa, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti,
Uggè, Valducci, Valentini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
considerato che:
con crescente preoccupazione i cittadini osservano lo svilupparsi di meccanismi perversi in base ai quali un credito, spesso non dovuto o presunto, si trascina per anni e nelle mani di più titolari che se lo cedono senza procedere alla notificazione da parte del cedente ai sensi dell'articolo 1264;
si considerino i debiti derivanti dalle truffe telefoniche o le «cartelle pazze» fiscali o relative a sanzioni amministrative per i quali per tempo non si provveduto a sollevare opposizione, in particolare da parte di soggetti deboli o non in grado di intervenire per tempo;
è opportuno che i crediti non esatti abbiano dei tempi di scadenza e dei costi aggiuntivi tali da non superare oltre un certo limite il credito originario;
appare opportuno che il Governo adotti norme volte a limitare la lievitazione degli oneri connessi al recupero dei crediti di qualsiasi natura e la durata della procedure di recupero;
è attualmente all'esame della Commissione attività produttive il disegno di legge sulle liberalizzazioni e la tutela dei consumatori,
impegna il Governo
ad adottare eventuali iniziative al fine di dar seguito a quanto citato in premessa.
9/2201/90. Galli, Campa, Zanetta, Franzoso, Rosso, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Fratta Pasini, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
nell'ambito della liberalizzazione dei servizi pubblici e della loro sottoposizione ad un regime concorrenziale è opportuno sviluppare la dialettica tra fornitori del servizio ed utenza tramite le Associazioni consumeristiche riconosciute e rappresentate nel Consiglio nazionale consumatori ed utenti;
inoltre è opportuno che a tali associazioni siano affidati, secondo il principio di sussidiarietà, parte dei controlli precedentemente facenti capo ad organismi pubblici, in particolare quelli sui pesi e le misure;
va rafforzata la funzione di regolazione delle Autorità di settore per quel che riguarda le controversie tra i diversi
soggetti del mercato in particolare a tutela dei contraenti deboli, che coincidono quasi sempre con l'utenza;
appare opportuno:
prevedere l'istituzionalizzazione dei rapporti tra fornitori di servizi pubblici ed associazioni consumeristiche rappresentate nel CNCU ai fini della corretta dialettica economica tra soggetti di mercato;
valutare la possibilità di affidare taluni controlli di mercato, in particolare pesi e misure ad organismi facenti capo alle associazioni consumeristiche rappresentate nel CNCU;
rafforzare le funzioni di soggetto terzo delle Autorità di settore competenti, anche affidando ad esse più stringenti compiti di verifica delle basi di calcolo del costo dei servizi pubblici;
stabilire il principio della responsabilità amministrativa in caso di spreco di risorse e disservizi,
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative volte a realizzare effettive liberalizzazioni e a dare risposta a quanto indicato in premessa.
9/2201/91. Ferrigno, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame, come modificato dalla Commissione X, costituisce una vera e propria mistificazione ai danni dei cittadini e delle imprese, in quanto le misure in esso contenute non incidono minimamente nei settori economici che hanno urgente necessità di interventi di liberalizzazione, come energia e servizi locali, ma danneggiano pesantemente alcuni importanti settori di attività senza determinare significativi benefici ai cittadini;
la qualità dei servizi prestati ai consumatori rischia di peggiorare notevolmente in ambiti particolarmente delicati come le autoscuole, la pulizia e sanificazione degli ospedali e delle scuole, l'attività di guida turistica fondamentale in un paese come il nostro ad altissima vocazione turistica,
impegna il Governo
ad utilizzare per il futuro un differente metodo di legislazione, abbandonando la pratica della adozione di misure eterogenee e prive di logica interna che provocano solo confusione e danni gravi a importanti settori di attività, e ad impegnarsi invece
per le reali semplificazioni e liberalizzazioni, liberando le imprese e i cittadini dei mille lacci e lacciuoli burocratici che ne penalizzano e rendono difficile ogni attività ed ogni iniziativa economica e produttiva.
9/2201/92. Leone, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame non è corredato della relazione sull'analisi dell'impatto della regolamentazione (AIR),
impegna il Governo
a presentare provvedimenti che contengano sempre la relazione sull'analisi dell'impatto della regolamentazione, ai fini di una migliore comprensione del testo.
9/2201/93. (Testo modificato nel corso della seduta).Fitto, Bertolini, Biancofiore, Boscetto, Bruno, Carfagna, La Loggia, Santelli, Verdini, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bocciardo, Boniver, Brancher, Brusco, Caligiuri, Campa, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame non è corredato della relazione sull'analisi tecnico-normativa (ATN),
impegna il Governo
a presentare provvedimenti che contengano sempre la relazione tecnica, ai fini di una migliore comprensione del testo.
9/2201/94. (Testo modificato nel corso della seduta).Carfagna, Bertolini, Biancofiore, Boscetto, Bruno, Fitto, La Loggia, Santelli, Verdini, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bocciardo, Boniver, Brancher, Bruno, Caligiuri, Campa, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento utilizza una tecnica di novellazione che non rispetta i criteri previsti dalla circolare congiunta dei Presidenti delle Camere del 20 aprile 2001;
non vi è un'agevole comprensione delle modifiche apportate al testo,
impegna il Governo
a rispettare, nella novellazione, la circolare richiamata in premessa, sia nel caso in cui si modifichi un comma, sia in quello in cui si modifichino singole parole.
9/2201/95. (Testo modificato nel corso della seduta).Bertolini, Biancofiore, Boscetto, Bruno, Carfagna, Fitto, La Loggia, Santelli, Verdini, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bocciardo, Boniver, Brancher, Brusco, Caligiuri, Campa, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
nel ridefinire i requisiti per l'esercizio di talune attività lavorative, il provvedimento dispone la rimozione generalizzata di limiti e prescrizioni precedentemente previsti da disposizioni di rango primario e secondario;
il provvedimento non procede ad un coordinamento normativo ma interviene con modifiche non testuali e adotta formule abrogative generiche;
non si rispettano i criteri previsti dalla circolare sulla formulazione tecnica dei testi legislativi,
impegna il Governo
a presentare provvedimenti che dettino norme di coordinamento rispettoso delle norme sulla formulazione dei testi legislativi.
9/2201/96. (Testo modificato nel corso della seduta).Boscetto, Bertolini, Biancofiore, Bruno, Carfagna, Fitto, La Loggia, Santelli, Verdini, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bocciardo, Boniver, Brancher, Brusco, Caligiuri, Campa, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Giuseppe Fini, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento contiene delle disposizioni i cui effetti finali sono destinati a prodursi in un momento differito rispetto all'entrata in vigore del decreto-legge;
si contravviene in tal modo al requisito dell'«immediata applicabilità» delle misure disposte dai decreti legge espressamente previsto dalla nostra Costituzione;
si viene dunque a creare una situazione di incertezza relativa al momento di applicazione delle prescrizioni contenute nel decreto,
impegna il Governo
ad adottare in futuro disposizioni più rispettose del dettato costituzionale nonché a determinare con certezza l'inizio dell'efficacia delle singole disposizioni.
9/2201/97. Bruno, Bertolini, Biancofiore, Boscetto, Carfagna, Fitto, La Loggia, Santelli, Verdini, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bocciardo, Boniver, Brancher, Brusco, Caligiuri, Campa, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele,
Giuseppe Fini, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
è diventata dicitura di stile in molti provvedimenti di particolare rilevanza economica e sociale, quale il presente, riferirsi alle regioni a statuto speciale e, in particolare, alle province autonome di Trento e Bolzano;
ciò determina una non uniformità nel territorio nazionale di normative di grande importanza,
impegna il Governo
a considerare con attenzione l'opportunità di non adottare disposizioni che contengano tali clausole, al fine di evitare discrasie tra le normative e le regole applicate nel territorio delle regioni a statuto ordinario e quelle applicabili nelle regioni a statuto speciale e, in particolare, nelle province autonome di Trento e Bolzano.
9/2201/98. Biancofiore, Bertolini, Boscetto, Bruno, Carfagna, Fitto, La Loggia, Santelli, Verdini, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bocciardo, Boniver, Brancher, Brusco, Caligiuri, Campa, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Giudice, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
con l'articolo 13, comma 8-quinquiesdecies, del provvedimento sono state revocate alcune concessioni relative alle linee ferroviarie ad alta velocità (TAV);
come per la revoca delle concessioni per il Ponte sullo Stretto di Messina ciò produrrà un contenzioso che deve prevedersi assai oneroso, relativo al rimborso dei costi di progetto ed alle attività preliminari,
impegna il Governo
a monitorare l'applicazione della norma, al fine di adottare ulteriori iniziative affinché
le concessioni richiamate in premessa possano essere ricontrattate e ricondotte nell'ambito dell'interesse pubblico.
9/2201/99. Brancher, Della Vedova, Milanato, Luciano Rossi, Valducci, Alfredo Vito, Alfano, Berruti, Ceroni, Gianfranco Conte, D'Ippolito Vitale, Jannone, Lenna, Alfano, Armosino, Casero, Crosetto, Giudice, Leone, Marras, Ravetto, Verro, Zorzato, Franzoso, Bernardo, Fedele, Fratta Pasini, Lazzari, Adornato, Aprea, Aracu, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Cesaro, Cicu, Colucci, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Dell'Elce, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, La Loggia, Lainati, Laurini, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Vitali, Elio Vito, Zanetta.
La Camera,
premesso che:
nel corso della precedente legislatura (seduta del 9 lebbraio 2006 con Ordini del giorno n. 9/6323/1 e n. 9/6323/7) ha impegnato il Governo affinché le cooperative edilizie costituite tra appartenenti alle Forze armate e Forze di polizia a proprietà divisa e indivisa e destinatarie di contributo erariale ai sensi della legge 2 luglio 1949, n. 408, fossero messe nella condizione di stipulare il contratto di mutuo edilizio individuale che attendono da oltre 18 anni;
a tutt'oggi la situazione di dette cooperative permane immutata;
nel corso del 2006 le Sezioni unite civili della Suprema Corte di Cassazione hanno statuito, con numerose sentenze emesse anche a seguito della sentenza della Corte Costituzionale 5 luglio 2004, n. 204, il diritto dei soci assegnatari ad acquisire la proprietà dell'alloggio assegnato;
in particolare con la sentenza n. 13687 del 14 giugno 2006 risulta in modo incontrovertibile come alle citate cooperative si applica il decreto-legge 6 settembre 1965, n. 1022, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 novembre 1965, n. 1179;
ai sensi del citato decreto legge n. 1022 del 1965 e della legge di conversione n. 1179 del 1965, i soci delle cooperative suddette, assegnatari di appartamento,trascorsi cinque anni dall'assegnazione dell'alloggio occupato ininterrottamente nei modi e termini richiesti dall'articolo 12 della predetta legge, hanno diritto alla cessione in proprietà dell'alloggio assegnato;
molti soci assegnatari hanno maturato i cinque anni richiesti dalla legge sin dal 1989 e trascorsi 18 anni sono ancora in attesa di vedersi intestato l'appartamento pagato,
impegna il Governo
ad emanare, entro trenta giorni, una direttiva che obblighi le cooperative edilizie destinatarie di contributi erariali ai sensi della citata legge n. 408 del 1949 e gli enti mutuanti, a provvedere entro novanta giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della direttiva governativa alla stipula del rogito notarile con il quale si cede in proprietà l'alloggio agli assegnatari
o agli eredi in applicazione della forma prevista dal decreto-legge 6 settembre 1965 n. 1022, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 novembre 1965, n. 1179, regolando la precedenza unicamente dalla data della richiesta con raccomandata del possessore dell'alloggio di stipulare l'atto della cessione in proprietà.
9/2201/100. Mario Pepe.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame si propone espressamente come obiettivo esplicito lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese;
l'articolo 9 tende a semplificare le procedure per la nascita di nuove imprese;
nel Mezzogiorno la nascita di nuove imprese non può essere stimolata esclusivamente con misure di questa natura considerata la profonda ed endemica carenza di infrastrutture che caratterizza tale territorio;
le istituzioni dell'Unione europea hanno in diverse occasioni sottolineato la possibilità che i governi dei Paesi membri possano adoperarsi nel creare condizioni uniformi (level playing field) per l'industria;
il Parlamento europeo, sulla scorta della relazione Hokmark, nella risoluzione sulla riforma degli aiuti di Stato 2005-2009, ha indicato espressamente la «fiscalità di vantaggio» come una delle possibili modalità attraverso le quali sono consentiti aiuti statali;
nelle regioni italiane dell'area Obiettivo 1 l'introduzione di condizioni fiscali vantaggiose servirebbe per compensare il grave deficit infrastrutturale,
impegna il Governo
a coniugare le misure di semplificazione delle procedure burocratiche ad indispensabili provvedimenti legislativi volti all'introduzione di condizioni fiscali vantaggiose per la nascita di nuove imprese nelle regioni italiane dell'area Obiettivo 1.
9/2201/101. Oliva, Lo Monte, Neri, Rao, Reina.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame prevede la possibilità per le persone fisiche di detrarre dall'imposta e per le industrie di dedurre dal reddito, le erogazioni liberali effettuate nei confronti degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari senza scopo di lucro appartenenti al sistema nazionale di istruzione;
le erogazioni liberali a favore degli istituiti summenzionati sono finalizzate all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica e all'ampliamento dell'offerta formativa;
il comma 622 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), ha assegnato alla formazione professionale il compito di concorrere, con i propri percorsi triennali di qualifica, all'assolvimento dell'obbligo di istruzione;
dal punto di vista giuridico l'effetto derivante dal richiamato comma 622 è quello di rendere omologhi i percorsi triennali di formazione professionale alla scuola secondaria, nel concorrere all'assolvimento dell'obbligo di istruzione,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di estendere alle strutture formative, che concorrano all'assolvimento dell'obbligo di istruzione ed inserite nell'apposito elenco predisposto con decreto del Ministro della pubblica istruzione ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), quanto è previsto in termini di agevolazione delle donazioni nell'articolo 13 del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, al fine di consentire pari
dignità a due diversi ambiti dell'offerta formativa che svolgono analoghi compiti nel concorrere all'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
9/2201/102. Affronti, Rusconi, Sanga, Trepiccione, D'Elpidio, Aprea, Formisano.
La Camera,
premesso che:
nella legge 27 dicembre 2006, n, 296, al comma 622, viene sancito l'obbligo di istruzione,
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative normative volte a definire il quadro normativo generale in cui tale provvedimento si colloca con particolare riguardo alla disciplina del diritto-dovere, come sancito dal decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76.
9/2201/103. Sasso, Folena, Ghizzoni, Rusconi, Benzoni.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 16, comma 2-ter, del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398, ha previsto l'emanazione di un decreto interministeriale, decreto mai emanato, per la riduzione ad un anno della durata della frequenza al corso postuniversitario della Scuola superiore per le professioni legali per coloro che conseguono la laurea specialistica per la classe delle scienze giuridiche, corso la cui frequenza è obbligatoria per la partecipazione al concorso di aspirante uditore giudiziario,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare gli opportuni provvedimenti perché la legittima aspettativa dei laureati in scienze giuridiche non sia disattesa, già a decorrere dall'anno accademico 2006-2007, consentendo l'autonomo adeguamento dei piano di studi delle Scuole superiori per le professioni legali alla durata annuale, riducendo proporzionalmente il monte ore attribuito alle singole discipline ed eventualmente modulando la frequenza dei laureati quinquennali sui corsi già attivati per il curriculum biennale, ma in ogni caso consentendo l'acquisizione del diploma specialistico entro un anno, ripristinando così la condizione fisiologica cui dovrebbe ambire ogni ordinamento giuridico, la certezza del diritto.
9/2201/104. Beltrandi.
La Camera,
premesso che:
la legge 14 novembre 1995, n. 481, ha istituito l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas (AEEG) disponendo, all'articolo 2, comma 7, che essa debba essere composta dal presidente e da due membri nominati con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro competente e parere delle competenti Commissioni parlamentari;
l'articolo 1, comma 15, della legge 23 agosto 2004, n. 239, a modifica della legge citata, ha elevato da due a cinque il numero dei membri dell'Autorità, disponendo che la nomina dei due nuovi componenti sarebbe dovuta avvenire entro il 27 novembre 2004;
l'articolo 11 del decreto in esame contiene norme sul mercato del gas che coinvolgono direttamente le competenze dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas;
dal 14 luglio del 2004 l'Autorità ha solo due componenti, il Presidente ed un membro, avendo l'altro rassegnato le proprie dimissioni,
impegna il Governo
a designare i tre membri mancanti dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas allo scopo di dare a tale organo la com
posizione collegiale prevista dalla vigente normativa e di non protrarre ulteriormente l'inadempimento agli obblighi da essa imposti.
9/2201/105. Saglia, Raisi, Alberto Giorgetti, Bernardo, Fava.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 9 del decreto-legge in esame prevede la comunicazione unica per l'avvio dell'attività di impresa, valida anche per l'ottenimento immediato del codice fiscale e della partita IVA;
quanto invece previsto dall'articolo 37, comma 18, del decreto-legge n. 223 del 2006, che, novellando l'articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 dispone l'esecuzione di riscontri automatizzati per l'attribuzione del numero di partita IVA e prevede inoltre l'emanazione di un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate relativo alla definizione delle informazioni da richiedere all'atto della dichiarazione di inizio attività e delle tipologie di contribuenti per i quali l'attribuzione della partita IVA, ai fini degli acquisti intracomunitari, comporta la necessità di acquisire polizze fideiussorie e fideiussioni bancarie,
impegna il Governo
a verificare l'opportunità di adottare iniziative normative volte a coordinare le due disposizioni citate, provvedendo in particolare a dare specifiche indicazioni alla Agenzia delle entrate al fine di consentire l'effettivo snellimento delle procedure di rilascio delle partite IVA.
9/2201/106. (Testo modificato nel corso della seduta).Gianfranco Conte.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 13, commi 8-sexies e seguenti, del decreto-legge in esame, semplificando il procedimento di cancellazione dell'ipoteca iscritta a garanzia di una obbligazione derivante da contratto di mutuo, prevede che l'estinzione avvenga automaticamente, senza che sia più necessaria l'autentica notarile;
dalla data di entrata in vigore del decreto, l'estinzione del diritto reale di garanzia avverrà senza alcuna annotazione nei registri immobiliari;
tale semplificazione appare idonea a creare dubbi e incertezze nel mercato immobiliare circa l'effettiva esistenza del vincolo ipotecario;
la cancellazione dell'obbligo di autentica notarile rischia, inoltre, di agevolare attività fraudolente qualora il creditore sia persona diversa dal soggetto bancario,
impegna il Governo
ad adottare iniziative normative volte a garantire maggiore certezza nel settore del mercato immobiliare a tutela degli acquirenti.
9/2201/107. Raisi, Antonio Pepe.
La Camera,
premesso che:
il comma 3 dell'articolo 5 del decreto-legge in esame dispone che il Ministero dello sviluppo economico realizzi un servizio informativo, anche tramite il proprio sito internet, che consenta al consumatore di comparare le tariffe applicate dalle diverse imprese di assicurazione relativamente al proprio profilo individuale;
tale servizio dovrà utilizzare il sistema tariffario, completo in tutte le sue estensioni, organizzato dall'ISVAP sulla base dei dati forniti dalle imprese di assicurazione;
la relazione tecnica, riferita all'articolo 5 nel suo complesso, sottolinea che le norme, finalizzate a favorire la concorrenza e la tutela del consumatore nei servizi assicurativi, regolano rapporti di
diritto privato senza alcun riflesso sulla finanza pubblica e, quindi, senza generare oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato;
al contrario, la norma appare suscettibile di determinare spese aggiuntive con riferimento alle risorse necessarie alla ideazione e alla gestione del sistema informativo da essa previsto;
infatti, pur avvalendosi del predetto sistema di una banca dati già esistente, la fornitura di tale servizio necessiterà presumibilmente della predisposizione di un'applicazione informatica apposita, la cui creazione necessiterà di risorse, interne o esterne al Ministero;
è, inoltre, plausibile che la stessa gestione ordinaria del suddetto servizio informativo, anche qualora sia limitata al servizio telematico, assorba risorse umane,
impegna il Governo
a provvedere ad una stima delle risorse umane e materiali che verranno utilizzate per la fornitura del servizio in questione, assicurando, altresì, che a tali necessità aggiuntive si possa far fronte utilizzando le ordinarie dotazioni organiche e di bilancio del Ministero, e quindi senza nuovi oneri per la finanza pubblica.
9/2201/108. Pedrizzi, Filipponio Tatarella.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 9 del decreto-legge in esame prevede procedure semplificate per l'assolvimento degli adempimenti amministrativi previsti per la nascita delle imprese;
in particolare, è prevista la comunicazione unica, di norma per via telematica, ai fini dell'iscrizione nel registro delle imprese, nonché ai fini previdenziali, assistenziali e fiscali;
è, inoltre, previsto che le camere di commercio prestino gratuitamente, previa intesa con le associazioni imprenditoriali, il necessario supporto tecnico ai soggetti privati;
le modalità di attuazione dell'articolo in questione sono demandate ad un decreto ministeriale, che dovrà altresì rideterminare la misura dell'imposta di bollo, al fine di incentivare l'utilizzo del mezzo telematico da parte delle imprese individuali, e tale rideterminazione dovrà comunque garantire l'invarianza del gettito,
impegna il Governo:
a fornire chiarimenti in merito all'eventuale insorgenza di maggiori oneri di carattere amministrativo, connessi al periodo di transizione fra il sistema attuale e quello previsto dalla disposizione citata in premessa;
a stabilire le modalità con le quali sarà assicurata l'invarianza di gettito prevista dalla norma, con riferimento alla rideterminazione delle tariffe dell'imposta di bollo, considerato che l'unico criterio fissato dalla disposizione è, infatti, di carattere agevolativo, in quanto mira ad incentivare le domande presentate per via informatica ed appare, pertanto, necessario che sia chiarito a carico di quali voci della tariffa verranno compensate le minori entrate derivanti dall'agevolazione prevista dalla norma.
9/2201/109. Germontani, Castellani.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame si prefigge, tra i principali obiettivi, la tutela del cittadino-consumatore ed in particolare l'articolo 1 interviene in materia di servizi telefonici, con esplicita finalità di tutelare la concorrenza e la trasparenza delle tariffe;
il comma 1 del predetto articolo introduce il «principio del consumo effettivo», in quanto impone il divieto agli operatori, per la ricarica di carte prepagate, di applicare contributi aggiuntivi rispetto al costo effettivo del traffico telefonico;
sui contratti di telefonia mobile continua invece a gravare la tassa di concessione governativa di 5,16 euro per le utenze residenziali e di 12,91 euro per le utenze affari;
tale contributo rappresenta un ostacolo alla trasparenza delle tariffe e una contraddizione rispetto al principio introdotto dal decreto-legge in esame, secondo il quale è corretto pagare per il consumo effettivo;
appare opportuno eliminare la tassa governativa gravante sui contratti di telefonia mobile,
impegna il Governo
ad adottare le adeguate opportune iniziative normative finalizzate a dare un seguito a quanto richiamato in premessa.
9/2201/110. Antonio Pepe, Lamorte.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 10, comma 5, del decreto-legge in esame introduce misure di semplificazione e di liberalizzazione in materia di gestione delle autoscuole;
il primo periodo del comma prevede che l'avvio dell'attività economica connessa a tale gestione - attualmente soggetta al regime dell'autorizzazione da parte dell'ente provinciale - sia condizionata alla sola dichiarazione di inizio attività (DIA) da presentare alla Camera di commercio, correlata da semplici autocertificazioni che attestino il possesso dei soli requisiti morali e professionali, della capacità finanziaria e degli standard tecnico-organizzativi previsti dalla normativa vigente;
il comma 5 prevede, inoltre, la liberalizzazione di tale esercizio economico attraverso l'eliminazione dei limiti, attualmente previsti dall'articolo 123 del decreto legislativo n. 285 del 1992, connessi a parametri quali la popolazione, l'indice di motorizzazione e l'estensione del territorio;
la parificazione delle autoscuole con le attività liberalizzate in altri settori introdotta dal decreto in esame non garantisce la sopravvivenza del ruolo sociale, della funzione didattica ed educativa che esse hanno assunto negli anni ed, in particolare, la mancanza di una formazione specifica nel settore dequalifica inevitabilmente la figura dell'istruttore, comportando, come conseguenza, l'aumento del pericolo per le giovani generazioni e quindi una forte diminuzione della sicurezza stradale e dei cittadini,
impegna il Governo
a promuovere un tavolo di trattative con i rappresentanti delle categorie interessate per discutere gli eventuali correttivi da apportare e, conseguentemente, adottare appositi regolamenti integrativi che prevedano strumenti che garantiscano la formazione adeguata degli istruttori di guida.
9/2201/111. Proietti Cosimi, Saglia.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame si prefigge, tra le sue finalità, quella di tutelare il consumatore finale e incrementare la libera concorrenza nel settore assicurativo;
l'estensione a tutti i rami danno della nullità delle clausole contrattuali che impegnano in esclusiva l'agente alla compagnia assicurativa trasformerà la figura dell'agente monomandatario in quella di plurimandatario;
la soppressione del divieto di esclusiva rischia di concentrare in capo alla figura dell'agente un eccessivo potere contrattuale nei confronti sia delle compagnie assicurative, che si vedranno costrette a proporre polizze con provvigioni sempre più consistenti a favore degli agenti, sia dei clienti, che ignari, si vedranno proporre polizze assicurative non sempre rispondenti alle proprie esigenze di economia e di efficacia, ma capaci di garantire all'agente plurimandatario la provvigione più remunerativa,
impegna il Governo
ad assumere iniziative normative volte a prevedere obblighi di correttezza e trasparenza a carico degli agenti plurimandatari, al fine di meglio tutelare gli interessi del consumatore finale.
9/2201/112. Frassinetti, Leo.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame, all'articolo 1, detta norme in materia di servizi telefonici mobili, con esplicita finalità di tutelare la concorrenza e la trasparenza delle tariffe;
il comma 1 del predetto articolo introduce il «principio dei consumo effettivo», in quanto impone agli operatori, per la ricarica di carte prepagate, il divieto di applicare contributi aggiuntivi rispetto al costo effettivo del traffico telefonico;
nella maggior parte dei piani tariffari esistenti, gli operatori di telefonia mobile continuano ad imporre il versamento di un importo fisso anticipato, cosiddetto «scatto alla risposta», che si aggiunge alla tariffazione prevista dai singoli piani e, come conseguenza, al costo effettivo della chiamata;
tale contributo aggiuntivo rappresenta un ostacolo alla trasparenza delle tariffe e una contraddizione al principio introdotto dal decreto in esame secondo il quale è giusto pagare per il consumo effettivo;
appare opportuno eliminare il contributo per lo scatto alla risposta,
impegna il Governo
ad assumere opportune iniziative normative finalizzate a rispondere a quanto richiamato in premessa.
9/2201/113. Alberto Giorgetti, Mazzocchi.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 7 del provvedimento in esame prevede la soppressione delle penali applicate al mutuatario in caso di anticipata estinzione del mutuo, se relativo ad immobili per abitazione;
tale disposizione si applica ai contratti di mutuo stipulati successivamente alla data di entrata in vigore del decreto legge;
trattandosi di clausola vessatoria, la sua soppressione dovrebbe essere estesa a tutti i contratti di mutuo in essere,
impegna il Governo
a valutare la possibilità di estendere la soppressione delle penali applicate al mutuatario in caso di anticipata estinzione del mutuo anche alle persone giuridiche per l'acquisto degli immobili destinati alla propria sede.
9/2201/114. Casero, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto,
Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
da più regioni del paese viene segnalato da parte dei dirigenti scolastici il fatto che l'applicazione delle nuove norme dell'ultima legge finanziaria in merito al tema del «lavoro nero» prevede l'obbligo per gli istituti scolastici di inviare ai centri per l'impiego la documentazione relativa alle assunzioni a tempo determinato di insegnanti, bidelli ed amministrativi con la precisazione che il «plico» deve pervenire il giorno precedente alla data di avvio del rapporto di lavoro;
la sostituzione dei lavoratori che comunicano la propria indisponibilità alla prestazione lavorativa il giorno stesso dell'assenza determina di fatto una situazione di urgenza ed imprevedibilità;
il reclutamento del personale avviene all'interno delle istituzioni scolastiche attraverso apposite graduatorie e la tempestività del reclutamento è indispensabile per garantire agli studenti il regolare svolgimento dei programmi di studio;
non c'è uniformità di comportamento da parte dei vari centri per l'impiego;
i dirigenti scolastici si trovano di fatto ad operare in una situazicne di indefinitezza normativa e giuridica,
impegna il Governo
a dare immediata interpretazione ai commi 1180-1181-1182-1183-1184-1185 nel senso di escludere gli uffici scolastici da tale obbligo e ad annullare con provvedimento formale le sanzioni comminate dagli ispettori dei centri per l'impiego.
9/2201/115. Tondo, Lenna.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 13, comma 8-quinquiesdecies, dispone la revoca delle concessioni rilasciate dall'Ente Ferrovie dello Stato alla società TAV Spa per la realizzazione del sistema Alta Velocità, estendendo poi gli effetti di tale revoca a tutti i rapporti convenzionali derivanti o collegati, stipulati da TAV Spa con i general contractors nelle date 15 ottobre 1991 e 16 marzo 1992;
la normativa comunitaria sull'istituzione di gare pubbliche per l'affidamento dei lavori di progettazione e realizzazione di opere ferroviarie non esisteva all'epoca della stipula dei suddetti contratti; questi ultimi risultano perfettamente legittimi, come confermato dal Consiglio di Stato, con due consultazioni del 1992 e 1993, nonché da una decisione dell'Autorità garante della concorrenza;
il Governo ha deciso di risolvere le convenzioni comunque valide con un atto normativo, peraltro viziato da incostituzionalità trattandosi di una legge-provvedimento assolutamente al di fuori dei ristretti casi per i quali è consentita una
deroga al supremo principio della «eguaglianza di fronte alla legge» (articolo 3, primo comma, della Costituzione), in base alla quale gli atti legislativi, in via di principio, debbono contenere norme generali ed astratte;
le motivazioni poste alla base della revoca delle attuali concessioni rilasciate alla TAV Spa, in particolare le aspettative di abbassamento dei prezzi delle opere pubbliche attraverso il ricorso alle gare e l'attesa di un acceleramento dei lavori per le opere non ancora realizzate, risultano non fondate sotto il profilo della ragionevolezza e pertanto viziate da illegittimità costituzionale;
nelle convenzioni stipulate con i general contractors è specificato che l'offerta economica deve essere pari ai prezzi di mercato, i quali vengono stabiliti in base alle esperienze sull'andamento dei ribassi praticati nelle gare per la realizzazione delle opere pubbliche, tali prezzi sono esattamente identici a quelli su cui si basano le aspettative di risparmio di spesa del Governo;
con l'entrata in vigore della norma di cui all'articolo 13, comma 8-sexiesdecies, viene meno l'efficacia delle convenzioni stipulate con i general contractors; ciò potrebbe comportare un inevitabile allungamento dei tempi per la realizzazione delle opere, a causa dell'impossibilità per la TAV Spa di poter disporre in breve tempo dei progetti esistenti e della loro proprietà;
la norma appare incogrua sotto il profilo della ragionevolezza e pertanto viziata da illegittimità costituzionale,
impegna il Governo
a valutare attentamente le conseguneze derivanti dall'applicazione delle disposizioni richiamate in premessa, al fine di adottare eventuali iniziative normative volte a dar seguito ai rapporti a suo tempo legittimamente instaurati tra la TAV Spa e i general contractors.
9/2201/116. Gibelli.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 13, comma 8-quinquiesdecies, lettera a), del decreto-legge in esame dispone che: «sono revocate le concessioni rilasciate alla TAV S.p.A. dall'Ente Ferrovie dello Stato S.p.A. il 7 agosto 1991 limitatamente alla tratta Milano-Verona e alla sub-tratta Verona-Padova, comprensive delle relative interconnessioni, e il 16 marzo 1992 relativa alla linea Milano-Genova, comprensiva delle relative interconnessioni, e successive loro integrazioni e modificazioni»;
appare opportuno riconsiderare la revoca della concessione rilasciata alla TAV S.p.A. dall'Ente Ferrovie dello Stato S.p.A. in data 16 marzo 1992, in relazione alla linea Milano-Genova, perché tale atto sarebbe di gravissimo pregiudizio alla tanto attesa realizzazione dell'opera (come risulta dall'accordo tra tutte le realtà socio economiche liguri);
occorre valutare l'opportunità di semplificare il più possibile gli atti propedeutici all'inizio dei lavori di un'infrastruttura di vitale importanza per Genova e per l'intera Liguria,
impegna il Governo
a monitorare l'attuazione della disposizione richiamata in premessa, al fine di adottare eventuali iniziative normative volte a risolvere le problematiche evidenziate in premessa.
9/2201/117. Mondello, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Contet, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi,
Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame reca norme volte a tutelare gli utenti degli operatori bancari e finanziari nell'ottica di una maggiore trasparenza e concorrenza;
lo scorso 5 febbraio sono stati diffusi gli esiti dell'indagine conoscitiva sui prezzi alla clientela dei servizi bancari, realizzata dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato;
il documento consente di rilevare, per l'ennesima volta, quale sia il divario tra l'Italia e il resto dell'Europa su questa materia e quali siano gli effetti dannosi per i consumatori. Innanzitutto, in termini di costo medio di tenuta e movimentazione del conto - si va dai 182 euro di media annua pagati dagli italiani ai 35 euro versati dagli olandesi (Paese in cui operano molte meno banche che in Italia, fa rilevare l'autorithy) - quindi in termini di scarsa trasparenza e di «fidelizzazione forzosa»;
quest'ultima espressione indica una serie di costi collegati alla cessazione del rapporto con l'istituto di credito, il cui peso funge da deterrente e limita la mobilità del correntista;
a parere dell'Antitrust rientrano in questa categoria anche la cessazione del servizio di domiciliazione automatica e la restituzione della carta di credito: la prima determina un disservizio per il consumatore; la seconda impone, in modo surrettizio, un costo aggiuntivo alla chiusura del conto corrente;
appare opportuno che il Governo preveda ed emani, in tempi rapidi, le norme necessarie a consentire che, in caso di chiusura del conto corrente bancario, il cliente abbia diritto, senza alcun onere finanziario, a trasferire automaticamente presso altro conto corrente aperto con una diversa banca le domiciliazioni delle utenze gestite tramite il servizio RID, nonché la carta di credito, ove sia possibile,
impegna il Governo
ad adottare in tempi rapidi ulteriori iniziative normative necessarie a dare seguito a quanto richiamato in premessa.
9/2201/118. Bordo.
La Camera,
premesso che:
il comma 4 dell'articolo 10 del provvedimento prevede che ai fini del rilascio dell'abilitazione ad esercitare la professione di guida turistica basta attestare il possesso dei requisiti professionali richiesti dalle leggi regionali ed inoltre prevede l'abolizione del corso e dell'esame per la professione di guida turistica per chi è in possesso di alcuni tipi di laurea (laurea in lettere con indirizzo in storia dell'arte, archeologia o titolo equipollente);
la norma, come recita la relazione al provvedimento, è volta a garantire la libertà di concorrenza secondo condizioni di pari opportunità sul territorio nazionale ed il corretto e uniforme funzionamento del mercato, nonché ad assicurare ai consumatori finali migliori condizioni di accessibilità all'acquisto di prodotti e servizi sul territorio nazionale, in conformità al principio comunitario della concorrenza e alle regole sancite dagli articoli 81, 82 e 86 del Trattato istitutivo della Comunità europea;
la previsione normativa richiama dunque, anche per questo settore professionale, il principio di tutela della concorrenza, per ricondurre l'attività di guida turistica all'eccellenza che merita in quanto professione dedicata ad illustrare l'enorme patrimonio storico-artistico dell'Italia, in osservanza dei principi comunitari;
l'aumento del numero delle guide turistiche, obiettivo del provvedimento, non si risolverà automaticamente nella riduzione del prezzo ultimo pagato dal consumatore al prestatore d'opera, nella fattispecie la guida turistica, questo perché l'attività professionale delle guide è nella realtà spesso mediata dai tour operators o da altri soggetti fornitori di servizi turistici che lucrano il mancato guadagno della guida stessa con il risultato di generare nel mercato dell'offerta di guide turistiche la distorsione piuttosto che la libera concorrenza;
venendo meno tutte le verifiche previste per il rilascio dell'abilitazione a svolgere la professione di guida turistica, vengono meno anche le sanzioni, come ad esempio la sospensione o la revoca all'autorizzazione all'esercizio della professione, previste dalle leggi regionali in caso assunzione di comportamenti deontologicamente scorretti a discapito della qualità del servizio;
annullare ogni autorizzazione per l'esercizio della professione di guida turistica significa cancellare un titolo di garanzia per gli standard di qualità, per la sicurezza del turista e l'educazione al rispetto dei beni culturali e ambientali del Paese;
la norma aumenterà inevitabilmente l'occasionalità delle prestazioni delle guide turistiche, precarizzandone l'attività. La prestazione, inoltre, resa senza l'obbligo della partita IVA e con una drastica diminuzione dei versamenti INPS a percentuale, comporterà notevoli perdite per l'erario,
impegna il Governo
ad emanare ulteriori provvedimenti che prevedano per l'attività di guida turistica adeguate misure di controllo oltre ad una puntuale regolamentazione degli aspetti fiscali e contributivi legati alla professione.
9/2201/119. Ferdinando Benito Pignataro, Licandro.
La Camera,
premesso che:
il comma 4 dell'articolo 10 prevede la soppressione delle autorizzazioni preventive per le guide e gli accompagnatori turistici, al fine di allargare la platea di coloro che possono esercitare l'attività di guida turistica o accompagnatore;
la norma rischia di danneggiare l'immagine e la professionalità degli operatori turistici e di innescare un fenomeno di abusivismo e di possibile evasione fiscale in questo settore;
non può non considerarsi il danno che indirettamente potrebbe derivarne per l'intera filiera del turismo che costituisce una quota importante del PIL italiano,
impegna il Governo
a monitorare l'applicazione della norma richiamata, per favorire la crescita delle capacità professionali delle guide e degli accompagnatori turistici, anche attraverso
l'adozione di specifici provvedimenti atti ad evitare penalizzazioni dell'industria turistica e del suo indotto.
9/2201/120. (Testo modificato nel corso della seduta).Formisano.
La Camera,
impegna il Governo
ad adottare provvedimenti più incisivi al fine di affrontare il problema delle liberalizzazioni in modo organico, includendo quei settori che godono ancora di posizioni monopolistiche e che impediscono alle imprese di essere maggiormente competitive rispetto ai competitor europei e ai cittadini di conseguire risparmi.
9/2201/121. (Testo modificato nel corso della seduta).Volontè.
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame prevede la soppressione dei costi di ricarica di carte prepagate, anche via bancomat o in forma telematica, riguardanti servizi di telefonia, reti televisive e comunicazione elettronica, aggiuntivi rispetto ai costi del traffico telefonico o del servizio richiesto;
nonostante la Commissione Bilancio non abbia sollevato eccezioni sul minor gettito erariale IVA conseguente, pari a circa 60 milioni su un mercato di 300 milioni, adducendo la motivazione che «l'elasticità del mercato» avrebbe coperto i minori introiti, si paventa il rischio che le aziende telefoniche potrebbero aumentare i loro piani tariffari, annullando i benefici per i consumatori,
impegna il Governo
a sollecitare l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni affinché adotti i provvedimenti di propria competenza per monitorare strettamente l'applicazione della disposizione citata da parte delle aziende telefoniche al fine di evitare ingiustificati aumenti sul costo del servizio.
9/2201/122. D'Agrò.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 13, comma 1, del decreto-legge in esame dispone che: «Fanno parte del sistema dell'istruzione secondaria superiore di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e successive modificazioni, i licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali di cui all'articolo 191, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, tutti finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore»;
non si tratta di contestare il diritto del Governo di decidere quale linea adottare in materia di scuola;
sottrarre al dibattito parlamentare sostanziali modifiche all'ordinamento scolastico, quali la cancellazione del riordino dell'istituzione tecnica professionale, costituisce una grave lesione delle prerogative del Parlamento;
la stessa Commissione Cultura aveva posto l'accento sulla necessità ed opportunità di stralciare questa parte ed inserirla in un provvedimento più organico tenuto conto della delicatezza della materia;
la disposizione citata, al di là di un mero smantellamento della «riforma Moratti», rappresenta un passo indietro anche rispetto alle linee adottate dai principali paesi dell'Unione europea in materia,
impegna il Governo
a ridefinire in tempi rapidi un nuovo provvedimento complessivo riguardante il secondo ciclo di istruzione, in maniera tale assicurare un costruttivo dibattito parlamentare ed assicurare la permanenza del doppio canale.
9/2201/123. Barbieri.
La Camera,
premesso che:
il comma 8-septiesdecies dell'articolo 13 del decreto-legge in esame introduce una disciplina penalizzante per i general contractors, titolari delle convenzioni con TAV a valle delle concessioni revocate, riconoscendo ad essi i soli costi sostenuti per attività progettuali e preliminari ai lavori di costruzione;
i general contractors hanno sostenuto effettivamente costi per attività diverse ed ulteriori rispetto a quelle progettuali e preliminari;
non si può non considerare il fatto che alcune delle imprese affidatarie dei contratti revocati sono quotate in borsa con conseguente danno anche nei confronti della generalità degli azionisti e del mercato,
impegna il Governo
a valutare, in sede di attuazione della norma, l'opportunità di adottare ulteriori iniziative affinché la società Ferrovie dello Stato provveda direttamente o tramite società del gruppo all'accertamento e alla corresponsione ai general contractors di quanto dovuto a termine di legge o di convenzione, ancorché revocata.
9/2201/124. Compagnon.
La Camera,
premesso che:
il comma 4 dell'articolo 10 del decreto-legge in esame prevede che le attività di guida ed accompagnatore turistico non possano essere subordinati all'obbligo di autorizzazione preventiva, né al rispetto di parametri numerici ed a requisiti di residenza;
la disposizione di cui trattasi prevede, inoltre, che possano esercitare questa professione tutti i laureati con indirizzo in storia dell'arte o con titolo equipollente, senza dover sostenere alcun esame abilitativo, con la conseguente declassificazìone e deregolamentazione della professione di guida turistica, professione riconosciuta in ambito comunitario;
questo provvedimento non garantisce la tutela dell'immagine dei beni culturali del nostro Paese e la loro indispensabile valorizzazione presentazione;
il turismo, a maggior ragione quello culturale, coinvolge ogni anno milioni di persone, desiderose di conoscere la storia, la tradizione e i costumi e, pertanto, non è pensabile che l'attività di guida e di accompagnatore turistico possa essere svolta in maniera estemporanea da persone senza una adeguata e specialistica formazione professionale che, necessariamente, richiede il superamento di esami abilitativi;
il rischio è quello di entrare in una mera logica dì concorrenza sleale, con offerte al minor costo, che metterà fuori mercato professionisti qualificati e specializzati e allo stesso tempo lascerà l'utente alla mercè di chi decida di autodefinirsii «guida turistica»,
impegna il Governo
ad assumere adeguate iniziative finalizzate a coinvolgere le Regioni e tutti gli enti locali in ordine a specifici corsi professionali da attivare per una migliore conoscenza dei territorio.
9/2201/125. Moffa, Buontempo.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 7 del decreto-legge in esame prevede il divieto di apposizione di clausole penali per 1'estinzione anticipata di mutui immobiliari;
secondo il comma 1 del succitato articolo, è nullo qualunque patto che imponga una qualsiasi prestazione al mutuatario che richieda l'estinzione anticipata o parziale di un contratto di mutuo per
l'acquisto di unità immobiliari adibite ad abitazione da parte di persone fisiche;
al comma 3 dello stesso articolo è previsto che tale disposizione sia applicata ai contratti di mutuo stipulati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto in esame;
la possibilità di non dover sottostare a penali per 1'estinzione anticipata di un mutuo rappresenta un'oggettiva agevolazione per coloro che si sono sobbarcati il peso di un indebitamento di lungo periodo;
è sempre più frequente il ricorso a mutui per l'acquisto della casa di residenza, in particolar modo da parte delle giovani coppie che programmano il proprio futuro,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad estendere tale provvedimento anche a coloro che hanno contratto mutui per acquisizioni immobiliari adibite ad abitazione da parte di persone fisiche anche anteriormente all'entrata in vigore del succitato decreto legge.
9/2201/126. Salerno, Urso.
La Camera,
premesso che:
l'articolo 7 del decreto-legge in esame prevede il divieto di apposizione di clausole penali per l'estinzione anticipata di mutui immobiliari;
secondo il comma 1 del succitato articolo, è nullo qualunque patto che imponga una qualsiasi prestazione al mutuatario che richieda l'estinzione anticipata o parziale di un contratto di mutuo per l'acquisto di unità immobiliari adibite ad abitazione ovvero allo svolgimento della propria attìvità economica o professionale da parte di persone fisiche;
la possibilità di non dover sottostare a penali per l'estinzione anticipata di un mutuo rappresenta un'oggettiva agevolazione per coloro che si sono sobbarcati il peso di un indebitamento di lungo periodo;
il ricorso a mutui pluriennali, spesso, è finalizzato all'acquisizione di capitali, per l'avvio di nuove attività imprenditoriali, ovvero il miglioramento di strutture immobiliari o mobiliari di attività già in essere, nella maggior parte dei casi da parte di piccole medie imprese;
sebbene esistano già agevolazioni indirizzate ai fini di cui al paragrafo precedente, non tutti i soggetti che ne fanno richiesta riescono poi ad usufruirne;
in Italia il tessuto delle piccole e medie imprese rappresenta uno dei capisaldi dell'economia nazionale, contribuendo anche all'occupazione di un numero notevole di persone,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad estendere tale provvedimento anche a coloro che estinguono anticipatamente mutui contratti per l'avvio di nuove attività imprenditoriali, ovvero per la ristrutturazione o il miglioramento delle strutture mobiliari o immobiliari necessarie allo svolgimento della propria attività.
9/2201/127. Rampelli, Buontempo.
La Camera,
premesso che:
l'insieme delle norme contenute nel decreto legge in esame, lungi dall'avvantaggiare i consumatori, determinerà pesanti penalizzazioni a carico di importanti settori produttivi e soprattutto di quello terziario;
il settore assicurativo, in particolare, è oggetto di misure obiettivamente
vessatorie e che incidono notevolmente sull'organizzazione commerciale delle imprese;
anche «il primo decreto Bersani» aveva toccato pesantemente il settore assicurativo, per cui si evince una volontà punitiva del Governo nei confronti di questo importante comparto della nostra economia,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di ripensare la propria politica nei confronti del settore delle assicurazioni, che riveste una notevole importanza sia sotto il profilo economico che occupazionale.
9/2201/128. Valducci, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative volte a rivalutare il ruolo delle Commissioni provinciali per l'artigianato in relazione all'importanza che tale settore riveste nell'economia italiana.
9/2201/129. (Testo modificato nel corso della seduta).Milanato, Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci Rubino, Ceroni, Cesaro, Cicu, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Cossiga, Costa, Craxi, Crimi, Crosetto, Dell'Elce, Della Vedova, D'Ippolito Vitale, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Fitto, Floresta, Gregorio Fontana, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germanà, Giacomoni, Giro, Grimaldi, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martino, Martusciello, Mazzaracchio, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Paniz, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Mario Pepe, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Ricevuto, Rivolta, Romagnoli, Romani, Romele, Luciano Rossi, Rosso, Paolo Russo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D'Alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Tremonti, Uggè, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Alfredo Vito, Elio Vito, Zanetta, Zorzato.
La Camera,
premesso che:
l'attuale Governo ha intrapreso una politica di «liberalizzazioni» al fine di rendere il nostro Paese più competitivo in ambito internazionale e favorire un maggiore sviluppo economico;
l'articolo 10 espressamente tende «alla liberalizzazione di alcune attività economiche»;
in Italia il gioco d'azzardo è largamente diffuso e pienamente legale (Lotto, Enalotto, Bingo, lotterie varie ed altro), ma solo quattro comuni italiani, tutti al Nord, godono di un ingiustificato privilegio derivante dalla presenza di casinò nel loro territorio;
la vigente legislazione in materia di case da gioco è anacronistica se confrontata a quella degli altri Paesi europei;
la Corte costituzionale, investita più volte in ordine alla costituzionalità della normativa sull'argomento, ha affermato con chiarezza che si tratta di «un sistema normativo ormai superato e sotto diversi profili incoerente rispetto all'attuale quadro costituzionale»,
impegna il Governo
a farsi promotore di interventi legislativi volti ad una riforma dell'attuale legislazione vigente in materia di case da gioco.
9/2201/130. Neri, Oliva, Lo Monte, Rao, Reina.
La Camera,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare eventuali ulteriori iniziative di carattere normativo volte a rimodulare i criteri per la determinazione del suddetto indennizzo nell'ipotesi in cui la revoca dell'atto amministrativo incida sui preesistenti rapporti negoziali previsti dall'articolo 13, comma 8-duodevicies del decreto-legge in esame.
9/2201/131. (Testo modificato nel corso della seduta).Migliori, Moffa.