Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato A
Seduta n. 134 del 26/3/2007
...
(Sezione 4 - Gestione della Società Sviluppo Italia)
D)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
la società Sviluppo Italia spa, a capitale interamente pubblico, è stata creata nel 1999 per promuovere, accelerare e diffondere lo sviluppo produttivo e imprenditoriale, aumentando la competitività del Paese, tramite l'attrazione degli investimenti e il supporto alla pubblica amministrazione, avvalendosi di una rete di 17 società regionali e 11 società progetto su business specifici;
la legge finanziaria per il 2007, ai commi 460-463, ha disposto il riassetto della società di Sviluppo Italia spa, mutandone la denominazione in Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa spa;
a tal riguardo è prevista l'adozione entro il 31 marzo 2007 di un piano di riordino e di dismissione delle sue partecipazioni societarie, nei settori non strategici di attività, ed è previsto che entro il 30 giugno 2007 il numero delle società controllate sia ridotto a non più di tre;
entro lo stesso termine vengano cedute, anche tramite una società veicolo, le partecipazioni di minoranza acquisite; per le società regionali si procederà d'intesa con le regioni interessate anche tramite la cessione a titolo gratuito alle stesse regioni o altre amministrazioni pubbliche delle relative partecipazioni. Le conseguenti operazioni di riorganizzazione, nonché quelle complementari e strumentali, sono esenti da imposte dirette e indirette e da tasse;
nel corso degli anni Sviluppo Italia spa, con i suoi 1.600 dipendenti, ha creato 11 società composte da decine di consigli d'amministrazione (Sviluppo italia aree produttive, Italia turismo, Italia navigando, Rete autostrade mediterranee, Infratel Italia, Innovazione Italia, Italiaevolution, Sviluppo Italia engineering, Garanzia Italia, Sviluppo Italia factor, Strategia Italia);
avrebbe dovuto contribuire allo sviluppo produttivo e imprenditoriale di settori strategici del Paese, dal turismo, alla portualità, all'acquisto di beni, alla logistica, per finire con la riqualificazione di intere aree industriali;
ha dato vita ad una società di scopo, chiamata Italia navigando, in partnership con enti territoriali ed imprenditori privati, che avrebbe dovuto costruire entro il 2011 una rete interregionale per connettere, prevalentemente nelle località costiere dell'Italia meridionale, circa 20.000 posti barca attrezzati. Avrebbe dovuto programmare interventi per il recupero di realtà esistenti e realizzare nuovi porti. La società ha 15 controllate e 12 collegate, tra le quali Marinagri resort s.p.a. (20 per cento) a Marina di Policoro, di recente nell'occhio del ciclone per l'inchiesta sui magistrati lucani;
ha creato Italia turismo per promuovere il turismo al Sud. L'azienda nel gennaio 2006 ha perso un milione e mezzo di euro. Nel 2005 Italia turismo ha venduto il 49 per cento del suo patrimonio immobiliare per 75 milioni di euro e nel gruppo sono entrati Marcegaglia, Ifil e Banca Intesa con contratti garantiti da delibere Cipe per 132 milioni di euro;
la società partecipata da Sviluppo Italia, Infratel Italia, avrebbe dovuto portare la fibra ottica alle centrali telefoniche con l'obiettivo di coprire 182 centrali, ma ne ha, di fatto, collegate in fibra solo 36. Ha poi programmato quasi 1.800 chilometri di fibra ottica, ma ne ha realizzati 556, per un valore di 30 milioni di euro. Ha destinato 45 milioni di euro alla creazione di un portale dedicato al turismo (www.italia.it), che non sembra giustificare l'impiego di tali risorse e che non soddisfa gli utenti per la scarsa qualità di contenuti e grafica;
avrebbe dovuto attrarre investimenti e creare veri e propri incubatori di impresa, finanziando progetti ed idee innovative soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia, ma, di fatto, ha svolto un ruolo improprio, facendo salvataggio di aziende anche statali, indebitate, ed investendo a fondo perduto in imprese già morte sul mercato;
l'articolo 1, comma 869, della legge finanziaria per il 2007 prevede che le risorse destinate da alcune delibere del Cipe a Sviluppo Italia, per gli anni 2006-2007, per contributi a fondo perduto a favore dell'autoimprenditorialità e dell'autoimpiego, siano versate all'entrata del bilancio dello Stato per una quota di 225 milioni di euro nel 2007 e 75 milioni nel 2008;
la società Sviluppo Italia ha riconosciuto retribuzioni particolarmente significative ai manager e ai dipendenti, avvalendosi, altresì, di numerose consulenze esterne;
ha avuto partecipazioni rilevanti in società che effettuano investimenti di dubbia utilità ed acquisiscono permessi e finanziamenti con modalità non trasparenti -:
se il Ministro interpellato sia a conoscenza di questi fatti;
posto che in virtù dell'ordine del giorno 9/1746-bis/237, accolto dal Governo,
l'Esecutivo ha assunto l'impegno «a procedere, in tempi rapidi, al fine di rilanciarne gli originari obiettivi, alla soppressione e alla relativa liquidazione dell'agenzia Sviluppo Italia, nonché alla riconversione delle sue risorse creando, presso il ministero dello sviluppo economico, un apposito dipartimento che si occupi di rilanciarne gli originali obiettivi», se intenda o meno vigilare affinché in futuro l'agenzia non svolga l'improprio ruolo di salvataggio di imprese fallimentari, usando denaro pubblico, e se abbia già riflettuto su come monitorare il corretto iter di dismissione delle società satellite;
se intenda adottare provvedimenti affinché la nuova Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa spa recuperi appieno la sua missione iniziale, ossia contribuire alla crescita, soprattutto del Mezzogiorno, e favorire le attività imprenditoriali giovanili;
se tutto ciò non comporti un aggravio per le finanze pubbliche;
come intenda far in modo che tale agenzia venga ristrutturata, ridimensionando il numero dei dipendenti, dei dirigenti e delle società partecipate, rispettando i criteri di efficienza organizzativa;
se non ritenga, invece, più opportuno attenersi all'impegno assunto accogliendo l'ordine del giorno 9/1746-bis/237.
(2-00427) «Ossorio, Donadi».